Pagina 1 di 1

HIV, speranza di cura a lungo termine dalla combinazione ant

Inviato: venerdì 9 marzo 2018, 21:19
da Soul78
Un trattamento sperimentale messo a punto da Gilead che combina un anticorpo sperimentale ampiamente neutralizzante, in combinazione con un farmaco immunostimolante ha portato alla remissione virale a lungo termine dopo l'interruzione della terapia antiretrovirale. Lo confermano i dati di uno studio preclinico presentati a Boston alla 25a Conferenza sui Retrovirus e le Infezioni Opportunistiche (CROI 2018).

Le scimmie che hanno ricevuto sia l'anticorpo, noto come PGT121, che il candidato GS-9620, un agonista del TLR7 (recettore tool-like 7), hanno mantenuto una carica virale non rilevabile, senza assumere antiretrovirali, per un tempo mediano di 112 giorni, secondo Dan Barouch del Beth Israel Deaconess Medical Center, Boston, MA. Cinque degli undici animali trattati continuavano a mantenere la soppressione virale dopo sei mesi.

I ricercatori che lavorano su una cura funzionale per l'HIV, vale a dire una remissione virale prolungata senza terapia antiretrovirale (ART), hanno studiato varie strategie "colpisci e uccidi" volte a riattivare i reservoir (o serbatoi) del virus latente e aiutare il sistema immunitario ad attaccarlo.

Il virus dell’HIV continua infatti a replicarsi anche quando non risulta presente negli esami del sangue (viremia) e infetta nuove cellule. Una ricerca internazionale ha appurato che il virus si annida nel tessuto linfatico (nei cosiddetti "serbatoi" o reservoir virali) e resiste al bombardamento con le cure antiretrovirali, senza che gli esami possano rilevarlo. Non appena le cure vengono interrotte, il virus latente riprende forza.

Una combinazione di due farmaci
PGT121 è un anticorpo ampiamente neutralizzante, che colpisce il sito del glicano V3 sull'involucro esterno dei virus HIV e SIV (Simian Immunodeficiency Virus), un virus correlato che infetta le scimmie. GS-9620 è un agonista TLR7 che stimola i recettori toll-like sulle cellule immunitarie, parte del sistema immunitario innato che promuove il riconoscimento e la risposta ai virus. L'attivazione del TLR7 potenzia l'attività delle cellule T, delle cellule natural killer e di altre cellule immunitarie. Entrambi gli agenti sono stati sviluppati da Gilead.

Al congresso CROI del 2016, i ricercatori avevano riportato che GS-9620 da solo aveva portato all'attivazione delle cellule T nelle scimmie macaco infettate con SIV. Questi animali hanno avuto una maggiore riduzione dei livelli di DNA virale nelle loro cellule T, nei linfonodi e nel tessuto intestinale. Una scimmia ha mantenuto una carica virale non rilevabile per circa tre mesi dopo aver interrotto l'ART, ma alla fine tutte hanno sperimentato un ritorno virale.

Nella speranza di migliorare questa risposta, i ricercatori hanno testato GS-9620 in combinazione con un anticorpo neutralizzante.

Un nuovo studio sui macachi
Il nuovo studio ha incluso 44 macachi rhesus infettati da un virus ibrido umano-simian noto come SHIV. Dopo sette giorni, durante l'infezione acuta, è iniziata la somministrazione della ART con tenofovir, emtricitabina e dolutegravir. Dopo due anni di uso giornaliero continuo di ART soppressiva, le scimmie hanno ricevuto in aggiunta delle infusioni di PGT121 (10 mg/kg ogni due settimane per cinque dosi), o GS-9620 orale (0,15 mg/kg ogni due settimane per 10 dosi), o entrambi, o un trattamento 'sham' (placebo). L'ART è stata interrotta quattro mesi dopo le ultime dosi di PGT121 e GS-9620 ed è stato monitorato il ritorno virale.

Le scimmie che hanno ricevuto PGT121 hanno mantenuto livelli terapeutici di anticorpi per 10 settimane, seguito da un calo fino a livelli non rilevabili nel sangue periferico, nei linfonodi e nel tessuto colorettale per oltre 8 settimane prima dell'interruzione del trattamento con ART.

Il DNA virale nei linfonodi era marcatamente inferiore negli animali trattati con PGT121 + GS-9620 rispetto ai controlli sham (p=0,004, test di Mann-Whitney)

Dopo la sospensione della ART, tutte le undici scimmie nel gruppo sham hanno subito un rapido ritorno virale in un tempo mediano di 21 giorni.
Al contrario, solo il 55% (6 su 11) degli animali trattati con PGT121 + GS-9620 ha subito il ritorno virale entro 140 giorni dopo la sospensione della ART (p=0,03, test esatto di Fisher) e ha dimostrato un ritardo sostanziale nel tempo mediano di ritorno virale, ovvero 112 giorni (p= 0,0005, test Mann-Whitney) nonché una riduzione del log di 2,64 dei carichi virali di picco e una riduzione di 1,52 log dei carichi virali stazionari, rispetto ai controlli sham (p<0,0001, test di Mann-Whitney).

Tutti gli animali trattati con PGT121/GS-9620 hanno presentato cariche virali stazionarie inferiori a 400 copie di RNA/ml. Risultati intermedi sono stati osservati negli animali che hanno ricevuto solo PGT121.
Anche dopo il ritorno virale, le scimmie che hanno ricevuto il trattamento combinato avevano valori di carica virale più bassi e livelli di DNA virale più bassi nei linfonodi, suggerendo una diminuzione dei reservoir virali e un certo livello di controllo immunitario sul virus.

La combinazione sembra colpire il serbatoio virale
«PGT121 combinato con GS-9620 durante la soppressione con ART ha sostanzialmente ritardato e controllato il ritorno virale dopo l'interruzione del trattamento con ART in scimmie rhesus infette da SHIV che hanno iniziato l'ART durante l'infezione acuta», hanno concluso i ricercatori. «Questi dati suggeriscono che la somministrazione di anticorpi neutralizzanti, insieme alla stimolazione immunitaria innata durante il trattamento di soppressione con ART, può effettivamente colpire il serbatoio virale».

«Per l'HIV non esiste una cura, e siamo ancora molto lontani dal trovarla, ma questi dati preclinici in fase iniziale suggeriscono che la remissione virale a lungo termine potrebbe essere possibile», ha detto Barouch durante una conferenza.

Gli esperti sono comunque cauti sulle prospettive di una cura funzionale, dopo che negli ultimi anni diversi interventi apparentemente promettenti hanno mostrato solo un effetto temporaneo.

La cura è ancora lontana, ma c’è una speranza
John Mellors della School of Medicine dell'Università di Pittsburgh, che ha moderato il briefing, ha evidenziato il fatto che questa è la «prima prova di controllo immunitario indotto nei macachi, ma negli umani non abbiamo ancora raggiunto questo traguardo».

Barouch ha aggiunto che, anche se questo approccio previene il ritorno virale per diversi mesi, ciò non preclude la possibilità che il virus sia ancora presente e possa riattivarsi mesi o anche anni dopo. Anche i test più sensibili disponibili oggi non sono in grado di rilevare tutti i virus latenti, ha affermato.

La combinazione PTG121 plus GS-9620 è ora in fase di studio in studi clinici sull'uomo, secondo un comunicato stampa del National Institute of Allergy and Infectious Diseases. Un comunicato stampa di Gilead ha indicato che GS-9620 è ora in uno studio di incremento della dose di Fase Ib in persone con carica virale soppressa con ART, e che un derivato del PGT121, noto come GS-9722, sta entrando in una sperimentazione di Fase I.

Borducchi E et al (Barouch D presenting). PGT121 combined with GS-9620 delays viral rebound in SHIV-infected rhesus monkeys. 25th Conference on Retroviruses and Opportunistic Infections (CROI 2018), Boston, abstract 73LB, 2018.

Ricerca, CROI 2018: annunciati i dati studio preclinico per

Inviato: venerdì 9 marzo 2018, 21:26
da Soul78
Gilead Sciences, Inc. ha annunciato nei giorni scorsi i risultati di uno studio preclinico, condotto in collaborazione con i ricercatori del Beth Israel Deaconess Medical Center, che ha valutato la combinazione di un agonista sperimentale dei recettori Toll-simili (TLR7) – GS-9620 – e un anticorpo sperimentale entrambi scoperti e sviluppati da Gilead con potere ampiamente neutralizzante (bNAb, broadly neutralizing antibody) – PGT121 – nell’ambito di una strategia di eradicazione dell’HIV. I dati dello studio – condotto su scimmie Rhesus infette da simian-human immunodeficiency virus (SHIV, virus dell’immunodeficienza umano e delle scimmie) in terapia antiretrovirale (ART, antiretroviral therapy) – hanno dimostrato che un trattamento di associazione con GS-9620 e PGT121 ha prolungato la soppressione virale e ha abbassato i picchi di carica virale dopo la sospensione della terapia ART in questo modello animale. Questi dati – discussi durante una conferenza stampa tenutasi a Boston, in occasione della Conference on Retroviruses and Opportunistic Infection (CROI) 2018 – supportano ulteriori indagini sulle strategie che hanno il potenziale per ottenere una soppressione virale a lungo termine senza la necessità di una ART quotidiana.

“L’HIV ha la capacità di nascondersi e restare latente, e questo consente al virus di eludere i trattamenti standard. Le terapie anti-HIV specifiche per identificare e riattivare il virus in questi serbatoi, hanno il potenziale per svolgere un ruolo importante nella soppressione virale a lungo termine in assenza di ART”, ha dichiarato Dan Barouch, MD, PhD, Professore di medicina presso la Harvard Medical School e Direttore del Center for Virology and Vaccine Research presso il Beth Israel Deaconess Medical Center, nonché membro del Ragon Institute of MGH, MIT and Harvard. “In questo studio preclinico, cinque degli 11 animali che hanno ricevuto sia GS-9620 sia PGT121 non hanno sviluppato alcun rebound virale dopo l’interruzione della ART per 120 giorni, mentre gli altri sei animali hanno sperimentato rebound, ma hanno spontaneamente soppresso nuovamente il virus, il che suggerisce che, nelle scimmie virologicamente soppresse, questa associazione possa essere in grado di raggiungere e ridurre i serbatoi virali”.

Nel corso dello studio, 44 ​​scimmie Rhesus infette da SHIV hanno ricevuto una ART all’inizio del 7° giorno post-infezione. Dopo 96 settimane di ART continua, gli animali sono stati divisi in quattro gruppi uguali, che hanno ricevuto 5 dosi di PGT121 (10 mg/kg per infusione ogni due settimane per 10 settimane) (n = 11), oppure 10 dosi di GS-9620 (0,15 mg/kg per sonda gastrica ogni due settimane per 20 settimane) (n = 11), oppure sia PGT121 sia GS-9620 (n = 11), o ancora placebo (n = 11). Gli animali hanno continuato a ricevere la ART per tutto questo periodo, e in seguito per 16 settimane. La ART è stata sospesa alla settimana 130, quando è stato monitorato il rebound virale.

Dopo la sospensione della ART, il 100% (n = 11/11) degli animali nel braccio placebo ha registrato un aumento della carica virale, con un tempo mediano al rebound di 21 giorni; nove degli 11 animali che avevano ricevuto solo PGT121 hanno sperimentato un rebound virale, così come 10 degli 11 animali che avevano ricevuto solo GS-9620. Al contrario, cinque degli 11 animali che avevano ricevuto la combinazione di PGT121 e GS-9620 non hanno sperimentato alcun rebound virale per 120 giorni, mentre gli altri sei animali del gruppo hanno sperimentato rebound, ma hanno soppresso nuovamente la viremia senza alcuna ART.

“Restiamo impegnati nella ricerca e nello sviluppo di strategie di eradicazione dell’HIV, e siamo incoraggiati da questi dati presentati al CROI e provenienti da un modello animale preclinico di infezione da HIV, che dimostra come l’associazione di GS-9620 e PGT121 possa potenzialmente indurre la remissione virale”, ha affermato Norbert Bischofberger, PhD, Executive Vice President, Research and Development e Chief Scientific Officer di Gilead Sciences. “GS-9620 è attualmente sottoposto a uno studio di fase 1b con incremento di dose, condotto in soggetti con HIV e con soppressione della ART; inoltre, abbiamo iniziato la sperimentazione di fase I di GS-9722, un derivato di PGT121”.

I bNAb scoperti e sviluppati da Gilead , PGT121 e GS-9722, così come l’agonista di TLR7 GS-9620, sono agenti sperimentali, la cui sicurezza ed efficacia non sono state stabilite. Non esiste alcuna cura per l’HIV, né per l’AIDS.

Re: HIV, speranza di cura a lungo termine dalla combinazione

Inviato: venerdì 9 marzo 2018, 23:32
da uffa2
Soul caro, sei un po' distratto :-)
hai aperto due trhread diversi per la stessa notizia...
tra l'altro, essendo una notizia dal CROI, era già stata data, mercoledì scorso, con tutte le slide ;-)

Re: HIV, speranza di cura a lungo termine dalla combinazione

Inviato: sabato 10 marzo 2018, 12:33
da Soul78
ops ,scusa :)

Re: HIV, speranza di cura a lungo termine dalla combinazione

Inviato: lunedì 26 marzo 2018, 21:32
da Triumeq85
Benissimo, se questi sono o risultati iniziali sulle scimmie, si potrebbe quasi sperare una un'elevatissima efficacia di questa strategia, casomai coadiuvata dall'assunzione in periodi più lunghi (per ridurre ulteriormente il reservoir virale) con terapie a lunga emivita.
Rimane il fatto che prima del 2021-2022 non arriverà niente sul mercato, prima attendiamo le long acting ormai prossime all'approvazione finale (forse negli USA ci se la fa dopo l'estate).

Inviato dal mio LG-H840 utilizzando Tapatalk

Re: HIV, speranza di cura a lungo termine dalla combinazione

Inviato: martedì 27 marzo 2018, 22:21
da Triumeq85
Triumeq85 ha scritto:Benissimo, se questi sono o risultati iniziali sulle scimmie, si potrebbe quasi sperare una un'elevatissima efficacia di questa strategia, casomai coadiuvata dall'assunzione in periodi più lunghi (per ridurre ulteriormente il reservoir virale) con terapie a lunga emivita.
Rimane il fatto che prima del 2021-2022 non arriverà niente sul mercato, prima attendiamo le long acting ormai prossime all'approvazione finale (forse negli USA ci se la fa dopo l'estate).

Inviato dal mio LG-H840 utilizzando Tapatalk
Se devo essere sincero questa è la prima ottima notizia proveniente dalla Gilead da diversi anni a questa parte, chapeau per il truvada e atripla che rivoluzionarono il mondo dell'hiv con assoluta efficacia e semplicità della cure, dopodiché ha sempre perso terreno: eviplera non è un farmaco forte, elvitegravir ha bisogno di un potenziatore (ed il cobicistat non è poi tanto meglio del vecchio ritonavir) pertanto sia lo stribild che il genvoya non hanno rappresentato chissà quale grande rivoluzione, ok TAF e bictegravir... Ma arrivano già con un certo ritardo sulla concorrenza (tant'è che non sono risultato affatto superiori al triumeq in fatto di efficacia, anzi un tantino inferiori). Ora se riuscissero a raggiungere una cura funzionale, la Gielad tornebbe ad essere quell'azienda innovatrice che tanto ha fatto per i malati di hiv.

Inviato dal mio LG-H840 utilizzando Tapatalk