Awakeness ha scritto:Si e tanto tra 20 anni staremo ancora con gli antiretrovirali di 10 anni fa e con i visini lipodistrofici
Non sai cosa dici, sei per caso tra quelli che giudicano gli aeroplani su cui volano dal grado di usura dei braccioli?
I farmaci non sono tailleur: si usano finché sono efficaci e finché la loro efficacia supera gli eventuali effetti avversi.
Nella nostra patologia (mia e degli altri iscritti, a giudicare dalle sciocchezze che posti dubito tu sia sieropositivo) il metro di scelta delle terapie è chiarissimo:
• il farmaco non incontra resistenze nel paziente ed è quindi adatto rispetto al virus del paziente
• il farmaco è tollerabile per il paziente
A queste condizioni, qualunque farmaco, anche di trent’anni fa, va bene, e non a caso alcuni farmaci “antichi” sono ancora in uso perché adeguati in talune specifiche condizioni.
Poi, “il caso” vuole che la media dei nostri farmaci sia molto giovane: dieci anni è l’orizzonte di maturità commerciale di qualunque farmaco, al di là del quale arrivano i generici, anno più, anno meno, e grazie al fatto che
Gilead e i sette nani fanno bene il loro lavoro, i nostri farmaci funzionano alla grande e le autorità sanitarie non hanno motivi per lamentarsi, il ritmo di sostituzione nell’area dell’HIV è più veloce della media, ma se anche non fosse così non cambierebbe molto:
lo scopo dei farmaci non è essere “nuovi” ma funzionare, e i nostri funzionano.
Quanto alla lipodistrofia, è un’altra prova della superficialità delle tue osservazioni: ti invito a leggere questo
thread aperto nell’autunno del 2015 in cui si annuncia che EMA ha fatto piazza pulita degli alert sulla lipodistrofia in gran parte dei farmaci, perché quello che si riteneva un “effetto classe” in realtà non c’era.
Il tuo nick vuol dire “stato di veglia”: ecco, svegliati.