Bictegravir (GS-9883): nuovo inibitore dell'integrasi

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Mandrake
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Re: Bictegravir (GS-9883): nuovo inibitore dell'integrasi

Messaggio da Mandrake » venerdì 29 giugno 2018, 10:02

TheoS ha scritto:Il Descovy va mantenuto nella sua confezione originale, come indicato nella confezione stessa. Nella confezione c'è un'apposita scatoletta di "essiccante" (non so come definirlo) che ripara il farmaco dall'umidità.
Detto questo, ripeto che non mi pesa più di tanto prendere due pastiglie al posto di una ma non vedo perchè dovrei continuare a prendere due pastiglie se c'è una valida alternativa monopillola, a questo si indirizzava la mia domanda a Dora che trovo molto esperta e preparata: ci potrebbero conseguenze negative a cambiare da Descovy e Tivicay al Biktarvy?
Teniamoci la nostra cura, tanto aprire una bottiglia in più al mattino impieghiamo 8 secondi. Se proprio dobbiamo cambiare, un giorno, facciamolo con la biperapia o le iniezioni bimestrali. Poi chiaro, se il Ssn risparmia a darci una compressa invece che due, ben venga anche per loro.



gandalf
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Re: Bictegravir (GS-9883): nuovo inibitore dell'integrasi

Messaggio da gandalf » venerdì 29 giugno 2018, 13:53

Caro Theos
la scatola originale serve per tenere l'insieme delle pillole ma i portapillole settimanali vanno benissimo per tenerle e portarle sempre con se, questo perché non c'è bisogno di essiccatori nel caso del consumo continuo delle pillole trasferite al massimo ogni settimana dal flacone grande al portapillole, così come si fa con qualsiasi altra compressa. L'essiccatore serve innanzitutto per il periodo di stoccaggio delle confezioni prima della consegna e dopo quando le tieni pronte per il consumo, per cui non si deve avere paura di mettere le pillole nella scatola settimanale, ce ne sono di varie forme e dimensioni.



TheoS
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Re: Bictegravir (GS-9883): nuovo inibitore dell'integrasi

Messaggio da TheoS » venerdì 29 giugno 2018, 14:16

Ciao Gandalf, grazie per la delucidazione, faró così allora. Pensavo andassero sempre tenute nella scatola visto che c'è scritto nella confezione.



celafaccio
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Re: Bictegravir (GS-9883): nuovo inibitore dell'integrasi

Messaggio da celafaccio » venerdì 29 giugno 2018, 19:49

in macchina ne tenete ? SE per esempio improvvisamente dormite fuori senza programmarlo che fate? in macchina al freddo d'inverno o super caldo d'estate come si fa' a tenerle per emergenza? ho il terrore di rovinarne gli effetti a tenerle ... so' che in estate le macchine raggiungono i 70° al sole ... nella vita non si posson far programmi,., vai al mare , incontri e rimani a cena , pillole le prendi alle 22 e non puoi ... SE le tieni da una parte tipo macchina o se donna borsa non ci son problemi ...
VOI insomma , come fate ???



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Re: Bictegravir (GS-9883): nuovo inibitore dell'integrasi

Messaggio da skydrake » venerdì 29 giugno 2018, 20:53

In macchina non le tengo.
D'estate poi, se mi capitasse di dimenticare li qualche ora, con la macchina parcheggiata al sole, mi verrebbe voglia di buttarle via. Troppo pericoloso.

Per gli inviti e impegni improvvisi a cena, ho risolto in maniera radicale: prendo le pillole a colazione.
Pochi approverebbero, in quanto devo svegliarmi ogni giorno alla stessa ora compresa la domenica, ma non mi pesa. Ho un sonno molto regolare e mi sveglio comunque sempre alla stessa ora, indipendente all'ora in cui vado a dormire (fossero le 11 di sera o le 3 del mattino).
Da anni non uso più la sveglia al mattino per andare al lavoro. Ho l'orologio incorporato.



TheoS
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Re: Bictegravir (GS-9883): nuovo inibitore dell'integrasi

Messaggio da TheoS » venerdì 29 giugno 2018, 22:52

Pure io ho deciso di prenderle la mattina, preferisco avere più libertà la sera. Quando capita che ho lezione presto le metto nello zaino e me le porto, me le preparo la sera prima così da non dimenticarle.



celafaccio
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Re: Bictegravir (GS-9883): nuovo inibitore dell'integrasi

Messaggio da celafaccio » sabato 30 giugno 2018, 21:22

assumevo tutto alle 8 ...sempre nausa frastornamento debolezza etc etc e cosi' ho deciso per la sera alle21,30 ... che dire..dipende dagli stili di vita verissimo. Per gli effetti collaterali meglio la sera pero'.



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Re: Bictegravir (GS-9883): nuovo inibitore dell'integrasi

Messaggio da Dora » lunedì 3 giugno 2019, 8:09

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A 96 settimane, testa a testa fra bictegravir e dolutegravir


Sul numero di giugno di Lancet HIV escono due articoli di confronto fra bictegravir e dolutegravir:


Quella che segue è una sintesi del commento di Tristan Barber, dell'NHS Foundation Trust di Londra, che accompagna la pubblicazione dei due studi - Bictegravir and dolutegravir: head to head at 96 weeks.


David Wohl e colleghi presentano i dati a 96 settimane sul bictegravir in combinazione a dose fissa con emtricitabina e tenofovir alafenamide confrontato con combinazione a dose fissa di dolutegravir, abacavir e lamivudina come trattamento iniziale di persone con infezione da HIV. Invece, Hans-Jürgen Stellbrink e colleghi riferiscono dei dati a 96 settimane della co-formulazione di bictegravir, emtricitabina e TAF vs dolutegravir con emtricitabina e TAF, sempre in persone naive. Entrambe le sperimentazioni, che erano di fase III e di non-inferiorità, sono state randomizzate, in doppio cieco, controllate con placebo e multicentriche.

Lo studio di Wohl e colleghi descrive il confronto fra due differenti regimi monopillola a tre farmaci e in co-formulazione. Invece, quello di Stellbrink e colleghi compara direttamente bictegravir e dolutegravir, mantenendo fissi gli altri due farmaci.
In entrambi gli studi i partecipanti erano giovani (mediana 31-34 anni), includevano una piccola quota con infezione avanzata (10-14% con meno di 200 CD4) e relativamente poche donne (11%).

Wohl e colleghi citano 2 ben noti vantaggi pratici della combinazione bictegravir-emtricitabina-TAF sulla combinazione dolutegravir-lamivudina-abacavir - e cioè il fatto che non serve fare il test per l'HLA-B*5701 per l'intolleranza all'abacavir e il TAF va bene per trattare anche pazienti con HBV.

Sono stati arruolati 629 partecipanti, assegnati in modo casuale a un gruppo di trattamento. I dati a 48 settimane erano già stati pubblicati e quelli a 96 settimane hanno confermato la non-inferiorità del bictegravir, con rari fallimenti virologici e nessun caso di sviluppo di resistenze.
Gli eventi avversi sono stati riferiti dal 28% dei partecipanti nel gruppo del bictegravir e dal 40% dei partecipanti nel gruppo del dolutegravir: sono stati eventi prevalentemente leggeri o moderati, si sono verificati per lo più prima della 48° settimana:
  • - nausea (11% nel gruppo BIC, 24% nel gruppo DOL)
    - diarrea (48% vs 16%)
    - mal di testa (13% vs 16%).


Ci sono stati pochi abbandoni per intolleranza o eventi avversi in entrambi i gruppi: nessuno nel gruppo BIC, 5 (2%) nel gruppo DOL.

Riguardo al molto discusso indesiderato effetto del TAF rispetto al suo predecessore TDF sulle concentrazioni dei lipidi, nello studio di Wohl e colleghi gli aumenti rispetto al livello di partenza di colesterolo totale, colesterolo LDL e rapporto fra colesterolo totale e HDL sono stati maggiori nel gruppo bictegravir-emtricitabina-TAF che nel gruppo dolutegravir-abacavir-lamivudina.
Nonostante queste differenze, l'uso di terapie per abbassare i livelli di colesterolo è stato modesto in entrambi i gruppi - questo suggerisce che poiché i pazienti erano giovani, nei due anni di durata dello studio l'effetto di queste differenze di circa 10 mg/dL fra i due gruppi sia stato minimo. Sarà dunque necessario studiare gli effetti clinici di questi regimi per più tempo e su pazienti più vecchi.

Un'altra questione molto discussa riguarda i possibili eccessivi aumenti di peso nelle persone che assumono inibitori dell'integrasi (*). Qui si sono registrati aumenti in entrambi i gruppi, anche se non è certo sorprendente che si vedano aumenti di peso in persone con HIV che iniziano le terapie antiretrovirali. Gli aumenti di peso mediani sono stati di 3,6 kg (0 - 8,5) nel gruppo bictegravir-emtricitabina, TAF e di 2,4 kg (-0,4 - 5,8) nel gruppo dolutegravir-abacavir-lamivudina. Anche per questo serviranno quindi dati per un periodo più lungo e servirà vedere il passaggio a questi regimi di persone già stabilmente in altro regime di cART.

Nello studio di Wohl e colleghi, l'età più avanzata sembra favorire il bictegravir: tutti i 40 partecipanti con 50 anni e più hanno raggiunto viremia irrilevabile (< 50 copie/mL) alla 96° settimana a fronte di 35 su 41 (cioè l'85%) nel gruppo che ha preso dolutegravir.

Un aspetto interessante e ovviamente da indagare è che il dolutegravir sembra aver favorito chi aveva l'aderenza peggiore (stabilita contando le pillole rimaste e valutando una cattiva aderenza se era sotto il 95%): nel gruppo dolutegravir-lamivudina-abacavir hanno raggiunto viremia irrilevabile 103 su 120 partecipanti (86%) fra coloro che avevano aderenza più bassa, mentre nel gruppo bictegravir-emtricitabina-TAF con bassa aderenza l'irrilevabilità è stata raggiunta da 71 su 96 (74%).

Veniamo allo studio di Stellbrink e colleghi: 645 partecipanti sono stati randomizzati in modo da ricevere bictegravir o dolutegravir (più emtricitabina e TAF per tutti). I dati a 48 settimane sono già stati pubblicati e quelli a 96 li confermano: non-inferiorità del BIC rispetto al DOL, rari casi di rebound delle viremie, nessuna resistenza in nessuno dei due gruppi, né a 48, né a 96 settimane.

A 96 settimane, entrambi i gruppi hanno riferito eventi avversi: 20% nel gruppo BIC, 28% nel gruppo DOL. Le differenze principali hanno riguardato sintomi gastrointestinali, neuropsichiatrici e correlati al sonno. Fra la 48° e la 96° settimana, nessuno del gruppo BIC ha abbadonato il farmaco a causa di eventi avversi, mentre ci sono stati 3 abbandoni nel gruppo DOL.

La conclusione di Barber è che chiaramente entrambi questi farmaci hanno un ruolo importante nel trattamento dell'infezione e che questi studi mostrano risultati un poco più favorevoli per il bictegravir quando il dolutegravir è stato dato insieme ad abacavir e lamivudina. Quando invece insieme ai due inibitori dell'integrasi sono stati dati emtricitabina e TAF, le cose sono meno chiare.
In certi Paesi il costo dei farmaci avrà un peso nella scelta. Ma si dovrà anche tener conto del fatto che sul dolutegravir ci sono più dati e su tempi più lunghi.
Inoltre, ci sono sempre più dati sull'efficacia e tollerabilità di regimi a due soli farmaci basati sul dolutegravir (e iniettabili basati sul cabotegravir): anche questi dati dovranno avere un peso nella scelta del regime più appropriato, soprattutto quando saranno più chiare le implicazioni a lungo termine su efficacia e sicurezza dei regimi a due farmaci. Barber dice una cosa che abbiamo già detto da qualche anno: ormai uno slittamento di paradigma è in atto. Il bictegravir può essere parte del nuovo paradigma terapeutico, ma servono altri studi per vedere quanto bene si comportino i regimi a due rispetto a quelli a tre farmaci, anche quelli che contengono farmaci nuovi.




(*) Per approfondire cfr. Kassem Bourgi et al, Greater Weight Gain in Treatment Naïve Persons Starting Dolutegravir-Based Antiretroviral Therapy, Clinical Infectious Diseases, 17 May 2019;
Brian R Wood, Do Integrase Inhibitors Cause Weight Gain?, stessa rivista, stesso numero.



skydrake
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Re: Bictegravir (GS-9883): nuovo inibitore dell'integrasi

Messaggio da skydrake » sabato 15 giugno 2019, 17:02

Approvato il Biktarvy in Italia:

https://www.pharmastar.it/news/italia/h ... mide-29718

Ora le regioni possono redigere i piani terapeutici e stanziare i fondi, quindi le prime farmacie ospedaliere italiane lo riceveranno per settembre.



Mangaaa
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Re: Bictegravir (GS-9883): nuovo inibitore dell'integrasi

Messaggio da Mangaaa » venerdì 15 novembre 2019, 15:41

Scusate mi è stato dato il biktavir oggi, avrei una domanda .
Il bictegravir è paragonabile al dolutegravir come barriera genetica ? Ad esempio l’elvitegravir non aveva un profilo di barriera genetica paragonabile al dolutegravir. Vorrei solo capire se anche il bictegravir é uno di quei farmaci ai quali molto difficilmente si diventa resistenti, così come per il dolutegravir



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