studio israeliano

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Gabriel81
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Re: studio israeliano

Messaggio da Gabriel81 » giovedì 8 novembre 2018, 23:12

Bhe almeno Messi alle strette magari tirano fuori un po’ di onestà intellettuale...e comunque il nome che ricorda #gomorra non si può sentire :D


Una pianificazione attenta non sostituirà mai una bella botta di culo!

Dora
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Re: studio israeliano

Messaggio da Dora » venerdì 9 novembre 2018, 6:27

Gabriel81 ha scritto:Bhe almeno Messi alle strette magari tirano fuori un po’ di onestà intellettuale...
Sì, certo, honestah intellettuale ... :lol: :lol: :lol:
Hanno promesso un articolo su una rivista peer reviewed, ma il protocollo del trial clinico che dicono di aver fatto in Uganda non è stato pubblicato da nessuna parte, né è chiaro se è stato approvato da un comitato etico. Nessuna rivista per bene pubblicherà il loro articolo, quindi pagheranno per pubblicarlo su qualche rivistaccia per male. Se gli va proprio di lusso, sarà AIDS Research and Human Retroviruses, che di recente si è contraddistinta per essere di bocca molto buona.



Dora
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Re: studio israeliano

Messaggio da Dora » giovedì 17 dicembre 2020, 16:18

Dora ha scritto:
giovedì 1 novembre 2018, 8:26
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Mentre Abraham Loyter non ha più pubblicato nulla da anni (2015, stando a PubMed), l'hype su Gammora continua e si intensifica, questa volta con l'annuncio dei risultati di un trial clinico fatto in Uganda durante la scorsa estate: Zion Medical Announces Results of First Human Clinical Trial of HIV drug Gammora, Offering Potential Cure.
La sperimentazione, non registrata in ClinicaTrials.gov, di fase I/II (quindi su sicurezza e tollerabilità del farmaco, ma anche efficacia), è stata fatta su un numero minuscolo di pazienti e seguendo standard abbastanza lontani da quelli cui siamo abituati qui, ma la cosa più disturbante è che nel comunicato stampa della biotech che ha fatto il trial, Zion Medical, si parla di "potenzialità di cura", anche se si annuncia la necessità di un trial di fase IIb, con più partecipanti e una durata maggiore, per confermare i risultati del primo.

Poiché la notizia è stata ripresa da molte fonti giornalistiche, dall'Australia alla Gran Bretagna, alla Cina, e si parla di eradicazione dell'infezione, ho ritenuto utile ricordare qui che, allo stato dei fatti, i comunicati stampa di Abraham Loyter e Zion Medical sono spazzatura mediatica.
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IL RICICLO DELLA FUFFA

A volte ritornano e, se è andata male con HIV, c'è sempre la COVID contro cui scatenare le loro pozioni magiche:

Firm that claimed HIV drug works on COVID-19 now says theory backed by research

La quantità di fuffari, ciarlatani e truffatori che da HIV ha spostato la propria attenzione verso la pandemia da SARS-CoV-2 è davvero impressionante. Abbiamo visto Marco Ruggiero come è saltato fin dal primo giorno sul carro del nuovo coronavirus. Poi tanti altri sono seguiti. E adesso è il turno di Zion Medical con il suo Gammora, oggi opportunamente rinominato Codivir, per dare l'illusione che sia un antivirale con tutti i crismi.
A maggio sostenevano di aver curato 15 malati gravi di COVID-19 in Congo. Fuori da qualsiasi sperimentazione clinica regolamentata, ma facendo una non meglio definita "iniziativa indipendente", su base compassionevole, dicevano di aver ottenuto risultati strabilianti, mentre altri pazienti, tenuti come "gruppo di controllo", erano morti in 14 su 15. Questo ha scatenato le critiche di virologi e immunologi in Israele, che però non sono state sufficienti a fermarli.
Così oggi tornano all'attacco: ammettono di averla sparata un po' grossa la primavera scorsa e di non aver fatto una vera e propria sperimentazione, ma sostengono che degli studi in vitro fatti in un "rispettabile" laboratorio di Londra mostrano un'ottima attività antivirale unita a una bassissima tossicità. Dunque chiedono al Ministero della Salute israeliano di approvare una sperimentazione clinica su persone con COVID-19 da leggera a moderata ad Ashkelon e a Gerusalemme per vedere se blocca la progressione verso stadi più gravi della malattia e impedisce la tempesta di citochine che l'accompagna.
Hanno anche in programma di chiedere un'autorizzazione a usare Gammora/Codivir in emergenza in diversi Paesi, fra cui gli Stati Uniti.

Come sempre, non pubblicano mezzo risultato.
Questa volta, gli esperti indipendenti si sono rifiutati di commentare.



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