OSSERVATORIO STAMPA: amplificazioni, bolle di sapone, bufale
Inviato: lunedì 30 dicembre 2013, 15:30

Negli ultimi anni, si sta verificando nella stampa generalista un fenomeno assai inquietante: quello dell'esagerazione mediatica, dell'amplificazione e dunque distorsione delle notizie scientifiche ben oltre la loro reale portata.
Non è un fenomeno che inquina soltanto la ricerca sull'HIV/AIDS, perché lo ritroviamo tale e quale per esempio in campo oncologico o nel caso delle malattie rare. Paradigmatico il ruolo nefasto che certi mezzi di comunicazione hanno avuto nel montare il "caso Stamina" nel corso dell'ultimo anno.
Se non proprio ogni settimana, certamente ogni mese compaiono articoli dai titoli inequivocabili: "Trovata la cura dell'AIDS!", "Gli scienziati dicono che, entro pochi mesi, ci sarà la cura", "Trovata la cura, ed è italiana!" - e variazioni sul tema, che a molti di noi non possono non riportare alla mente il titolo - ridicolo prima ancora che falso - che un quotidiano di Latina dedicò - nell'ormai lontano 2010 - ad una sua famosa concittadina, che sembrava destinata a dare lustro eterno alla piccola città dell'Agro Pontino e all'Italia intera: "Aids, il vaccino pontino di Barbara Ensoli funziona".
D'accordo con Uffa e Stealthy, ho dunque pensato di aprire un thread in cui raccogliere le notizie sulla ricerca dell'HIV/AIDS come ci vengono offerte dai giornali, sia italiani, sia stranieri, per averle tutte insieme e cercare di capire subito se dicono il vero, se vale la pena di approfondirle e discuterle, continuando nel tempo a seguirne i progressi, oppure se si tratta di spazzatura mediatica da buttare via senza pensarci un minuto, o di qualcosa che si colloca nel mezzo, forse interessante, ma comunicato male al mondo profano.
Il lavoro che vorremmo fare qui è la continuazione ideale di quanto abbiamo iniziato a fare nel thread dedicato alla vicenda Stamina, ma questa volta parlando di HIV.
Il rischio di questo thread è che, tirando le somme a fine anno, si venga presi da sconforto e depressione. Ma il suo valore può essere quello di aiutarci a capire sempre meglio, sempre più rapidamente, se su qualche ricerca vale la pena investire studio e speranze, oppure se è più salutare per tutti noi occuparci d'altro.
Io mi auguro che il lavoro che faremo qui ci insegni ad affinare la nostra sensibilità, ad orientare sempre meglio le nostre antenne, per cogliere il più in fretta possibile i segnali - talvolta evidenti come bandierine rosse, talvolta invece più sottili - che sempre accompagnano la comunicazione al grande pubblico delle ricerche scientifiche.
Qualsiasi suggerimento su come impostare il lavoro è naturalmente benvenuto.
Il contributo di chiunque vorrà intervenire sarà prezioso.