OSSERVATORIO STAMPA: amplificazioni, bolle di sapone, bufale

Notizie scientifiche e mediche riguardanti il virus, l'infezione e la malattia da HIV. Farmaci, vaccini e cure in sperimentazione.
Puzzle
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Re: OSSERVATORIO STAMPA: amplificazioni, bolle di sapone, bu

Messaggio da Puzzle » giovedì 23 gennaio 2014, 14:04

Dora ha scritto: Immagine Alla luce dei punti esposti sopra, l'aver fatto (o lasciato) credere che il suo gruppo di lavoro ha in mano una via per una cura funzionale e che questa via sia rapida non depone a favore dell'onestà della strategia comunicativa del professor Caruso.
Però è coerente con un'azienda che è stata multata 15 volte per pubblicità ingannevole.



Dora
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Re: OSSERVATORIO STAMPA: amplificazioni, bolle di sapone, bu

Messaggio da Dora » giovedì 23 gennaio 2014, 14:33

Puzzle ha scritto:
Dora ha scritto: Immagine Alla luce dei punti esposti sopra, l'aver fatto (o lasciato) credere che il suo gruppo di lavoro ha in mano una via per una cura funzionale e che questa via sia rapida non depone a favore dell'onestà della strategia comunicativa del professor Caruso.
Però è coerente con un'azienda che è stata multata 15 volte per pubblicità ingannevole.
Vero! Ho quindi provveduto a modificare l'elenco di red flags:
Dora ha scritto:Per mettere un punto alla vicenda del "vaccino Caruso" e in attesa dei risultati della prossima fase di sperimentazione, nello spirito di questo thread ho pensato che sia utile raccogliere alcuni "red flags": questioni critiche, che possono spingerci a pensare che il modo in cui la stampa ha presentato questo candidato "vaccino terapeutico AT20" sia stato sopra le righe, enfatico e decisamente eccessivo.
  • Immagine Che la proteina p17 abbia il ruolo nella patogenesi della malattia da HIV che il professor Caruso le attribuisce lo dice solo il professor Caruso stesso. Cioè: in 20 anni che Caruso ci lavora sopra, nessun gruppo di ricerca indipendente ha confermato questa ipotesi patogenetica.
    Questo è un punto che volgarmente potremmo definire: "se la suona e se la canta da solo".

    Immagine La sperimentazione è stata una fase I, su un numero di pazienti molto ridotto, e ha dato delle risposte esclusivamente sulla sicurezza del candidato vaccino terapeutico e sulla sua immunogenicità, non sulla sua efficacia.
    Questo è un punto che volgarmente potremmo definire: "nessuno sa se 'sta roba funziona".

    Immagine Chi produce l'AT20 è la stessa società - Medestea - che ha finanziato Vannoni e la Stamina Foundation e che è specializzata nella produzione di creme anticellulite e integratori alimentari.
    Questo è un punto che volgarmente potremmo definire: "va bene che pecunia non olet, ma insomma!!"

    Immagine Altri sponsor al momento non ce ne sono e questo fa pensare che - nonostante la fame assoluta di qualcosa che porti a una cura dell'HIV - nessuna casa farmaceutica importante, nessun gruppo di ricerca internazionale abbia interesse in questo "vaccino terapeutico".
    Questo è un punto che volgarmente potremmo definire: "se non vuoi cadere nella paranoia del complotto internazionale, fatti un esame di coscienza e chiediti perché sei da solo".

    Immagine Alla luce dei punti esposti sopra, l'aver fatto (o lasciato) credere che il suo gruppo di lavoro ha in mano una via per una cura funzionale e che questa via sia rapida non depone a favore dell'onestà della strategia comunicativa del professor Caruso.
    Questo è un punto che volgarmente potremmo definire: "Dio li fa e poi li accoppia".

Se qualcuno avesse altre bandierine rosse da aggiungere, me le segnali e aggiornerò il post.



Rivoluzione
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Re: OSSERVATORIO STAMPA: amplificazioni, bolle di sapone, bu

Messaggio da Rivoluzione » giovedì 23 gennaio 2014, 15:41

Grazie mille per questo thread, è proprio utile. Specie per chi, come me, nutre un interesse profondo per queste vicende, ma ha conoscenze chimiche/biologiche/mediche/farmaceutiche ferme all'ultimo anno del liceo. E' parecchio difficile trovare materiale di studio e di approfondimento che non sia né deludentemente divulgativo (tipo gli opuscoli di Nadir) né incomprensibilmente medico (tipo gli atti dei congressi). Se anzi avete qualche suggerimento, su qualche lettura un po' più "sistematica", vi sarei grato. :)

Oggi ho discusso con la mia dottoressa dello Spallanzani di questo fatomatico "vaccino di Brescia", di cui avevo letto vaghe notizie sui media mainsteram. Lei non conosceva, nello specifico, questo trial ma mi ha spiegato un po' più in generale quali sono le direzioni di studio e di ricerca nel campo dell'eradicazione, quali i problemi di fondo, quali le aspettative legittime. Ho capito innanzitutto che quando si parla di "vaccino" per l'HIV si intende qualcosa di completamente diverso dai "vaccini" normali, quelli che si somministrano ai bimbi per le malattie ad altissima incidenza (il che è stata propio una scoperta!). Credo però che, in generale, sia giusto e utile socializzare queste informazioni.

Rispetto alle cose che mi ha detto, e a quelle che leggo in questo thread, mi vengono in mente giusto un paio di riflessioni che vorrei socializzare.
1) Forse è il caso che cambiamo atteggiamento psicologico rispetto all'attesa della "cura". Vivere le notizie con eccessiva speranza, per poi esserne delusi, è qualcosa che ci frustra come "comunità" (se mai esiste una "nostra" comunità, ma questo è un altro discorso), e peggiora la qualità della nostra vita. Gli antiretrovirali - bene o male, quale più quale meno, per qualuno di più per qualcuno di meno - funzionano; di AIDS, nelle nostre società, non si muore quasi più. Non mi pare che siamo in uno stato di emergenza, almeno, io non mi ci sento. Forse dipende dal fatto che ho avuto meno problemi di salute di altri. Forse dipende dal fatto che ho vent'anni e che ho un'aspettativa di vita talmente lunga da poter avere la ragionevole convinzione che una cura verrà trovata in un tempo tale da poterne beneficiare personalmente. Non vorrei peccare di ottimismo, né vorrei mancare di rispetto a qualcuno. Però l'attesa si può vivere con ansia o con fiducia: e la scelta dell'uno o dell'altro approccio, secondo me, ci condiziona molto.
2) Al contrario, ciò che mi sembra assolutamente rilevante, dal punto di vista mio (che non sono né un medico né un ricercatore), è capire quanto influiscono fattori politici e/o economici sullo sviluppo della ricerca per l'eradicazione. Quante e quali sperimentazioni sono state bloccate, o si sono arenate, per mancanza di fondi, di investimenti, di possibilità materiali? E' possibile operare una sorta di "ricognizione"? Dov'è che occorre, nello specifico, fare pressione? Nei confronti di chi, e in che forma? In altri termini: quanto influisce il fattore medico/biologico, e quanto quello economico/politico, nel fatto che ancora non si è arrivati alla cura?

Forse sono andato un po' off topic, se è così, me ne scuso.



skydrake
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Re: OSSERVATORIO STAMPA: amplificazioni, bolle di sapone, bu

Messaggio da skydrake » giovedì 23 gennaio 2014, 16:16

Dora ha scritto:
Immagine Immagine Immagine
Per mettere un punto alla vicenda del "vaccino Caruso" e in attesa dei risultati della prossima fase di sperimentazione, nello spirito di questo thread ho pensato che sia utile raccogliere alcuni "red flags": questioni critiche, che possono spingerci a pensare che il modo in cui la stampa ha presentato questo candidato "vaccino terapeutico AT20" sia stato sopra le righe, enfatico e decisamente eccessivo.
  • Immagine Che la proteina p17 abbia il ruolo nella patogenesi della malattia da HIV che il professor Caruso le attribuisce lo dice solo il professor Caruso stesso. Cioè: in 20 anni che Caruso ci lavora sopra, nessun gruppo di ricerca indipendente ha confermato questa ipotesi patogenetica.
    Questo è un punto che volgarmente potremmo definire: "se la suona e se la canta da solo".

    Immagine La sperimentazione è stata una fase I, su un numero di pazienti molto ridotto, e ha dato delle risposte esclusivamente sulla sicurezza del candidato vaccino terapeutico e sulla sua immunogenicità, non sulla sua efficacia.
    Questo è un punto che volgarmente potremmo definire: "nessuno sa se 'sta roba funziona".

    Immagine Chi produce l'AT20 è la stessa società - Medestea - che ha finanziato Vannoni e la Stamina Foundation e che è specializzata nella produzione di creme anticellulite e integratori alimentari.
    Questo è un punto che volgarmente potremmo definire: "va bene che pecunia non olet, ma insomma!!"

    Immagine Altri sponsor al momento non ce ne sono e questo fa pensare che - nonostante la fame assoluta di qualcosa che porti a una cura dell'HIV - nessuna casa farmaceutica importante, nessun gruppo di ricerca internazionale abbia interesse in questo "vaccino terapeutico".
    Questo è un punto che volgarmente potremmo definire: "se non vuoi cadere nella paranoia del complotto internazionale, fatti un esame di coscienza e chiediti perché sei da solo".

    Immagine Alla luce dei punti esposti sopra, l'aver fatto (o lasciato) credere che il suo gruppo di lavoro ha in mano una via per una cura funzionale e che questa via sia rapida non depone a favore dell'onestà della strategia comunicativa del professor Caruso.
    Questo è un punto che volgarmente potremmo definire: "Dio li fa e poi li accoppia".

Se qualcuno avesse altre bandierine rosse da aggiungere, me le segnali e aggiornerò il post.
Mi piacerebbe espandere il punto 2, ossia che questa sperimentazione non era a priori intesa a valutarne l'efficacia.

A mio avviso un vaccino, o trattamento terapeutico, si può definire efficace se riesce ad ottenere uno dei seguenti risultati:

1) Abbassare la carica virale (quindi far fuori un po' di virus in circolazione);
2) Aumentare i linfociti CD4 (quindi restituire l'immunocompetenza);
3) Abbassare i linfociti CD8 (quindi diminuire l'iperattivazione immunitaria).

Vi sono degli obiettivi minori, tipo sulla "qualità" della risposta immunitaria (es. quali immunoglobuline il candidato vaccino dovrebbe stimolare la produzione), ma i punti sopra elencati restano i principali indicatori di efficacia.
Nessuno dei tre erano neanche presi in considerazione in questa fase I. I primi due per un motivo molto semplice: tutti pazienti sono rimasti sotto terapia antiretrovirale per tutta la durata della sperimentazione. Mi chiedo come questo ''dettaglio'' sia stato quasi trascurato dalla stampa generalista. Peggio ancora, qualche giornale ha speso la parola "efficace". E quando mai lo hanno verificato?
http://www.gazzettadelsud.it/news//7677 ... ntino.html

Perlomeno questa sperimentazione intesa per valutare se questo candidato vaccino "non ammazza" è stata condotta molto meglio di quella del vaccino TAT della Ensoli, che fu condotta talmente male da invalidarla (infatti nessuna rivista con peer-review ha convalidato e pubblicato i risultati). Caruso almeno è finito su Vaccine.
Se Caruso però è veramente interessato ad attirare l'interesse della comunità scientifica internazionale, nonché gli investimenti delle case farmaceutiche, occorrerebbe far interrompere la terapia antiretrovirale ai pazienti vaccinati e vedere in pratica se si raggiungono i due primi obiettivi elencati, ossia l'abbassamento della carica virale (rispetto al set point prima dell'inizio della terapia antiretrovirale) e almeno un mantenimento del numero dei CD4. Oppure, meglio ancora, procedere a nuova sperimentazione su un numero significativo di pazienti NON sotto terapia antiretrovirale. Perché, come gia fatto notare, la sperimentazione fatta verificava solo se i pazienti non manifestavano effetti collaterali seri, ma non dice nulla, assolutamente nulla sulla efficacia di questo candidato vaccino.



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Re: OSSERVATORIO STAMPA: amplificazioni, bolle di sapone, bu

Messaggio da stealthy » giovedì 23 gennaio 2014, 20:35

Rivoluzione ha scritto:Grazie mille per questo thread, è proprio utile. Specie per chi, come me, nutre un interesse profondo per queste vicende, ma ha conoscenze chimiche/biologiche/mediche/farmaceutiche ferme all'ultimo anno del liceo. E' parecchio difficile trovare materiale di studio e di approfondimento che non sia né deludentemente divulgativo (tipo gli opuscoli di Nadir) né incomprensibilmente medico (tipo gli atti dei congressi). Se anzi avete qualche suggerimento, su qualche lettura un po' più "sistematica", vi sarei grato. :).
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Re: OSSERVATORIO STAMPA: amplificazioni, bolle di sapone, bu

Messaggio da uffa2 » giovedì 23 gennaio 2014, 21:21

Dora ha scritto:
  • Commenta Puzzle: Però è coerente con un'azienda che è stata multata 15 volte per pubblicità ingannevole.
    E questo mi permette di integrare il punto dicendo:

    Questo è un punto che volgarmente potremmo definire: "Dio li fa e poi li accoppia".
Torna Vanna: è tutto perdonato!
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Re: OSSERVATORIO STAMPA: amplificazioni, bolle di sapone, bu

Messaggio da skydrake » giovedì 23 gennaio 2014, 23:05

uffa2 ha scritto:
Dora ha scritto:
  • Commenta Puzzle: Però è coerente con un'azienda che è stata multata 15 volte per pubblicità ingannevole.
    E questo mi permette di integrare il punto dicendo:

    Questo è un punto che volgarmente potremmo definire: "Dio li fa e poi li accoppia".
Torna Vanna: è tutto perdonato!
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Non esageriamo.
Almeno Caruso ha condotto una sperimentazione vera (anche se inutile per valutare l'efficacia), pubblicata su Vaccine

andando sempre più giù:

Non è la Ensoli, incapace di condurre una sperimentazione degna di essere pubblicata su una rivista con peer-review (è da 6 anni che aspettiamo di vedere pubblicata la sua fase I).

Non è Di Bella, che non conduce sperimentazioni, le applica direttamente ai pazienti.

Non è Vannoni, che non conduce sperimentazioni, vende direttamente (pardon, accetta "contributi volontari") la sua cura ai pazienti.

Non è Simoncini, che propinava costosissime cure, a base di bicarbonato, ai pazienti affetti da tumore.

Non è la Wanna Marchi, la truffatrice per eccellenza.



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Re: OSSERVATORIO STAMPA: amplificazioni, bolle di sapone, bu

Messaggio da uffa2 » giovedì 23 gennaio 2014, 23:22

No è vero, è ben distante da questi esempi però è in preoccupante compagnia, quel tipo di compagnia che si solito ti portano di una cattiva strada...
Insomma è un po' difficile aspettarsi "buona medicina" da un'azienda con un simile score... ed è più facile temere altre evoluzioni...


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Dora
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Re: OSSERVATORIO STAMPA: amplificazioni, bolle di sapone, bu

Messaggio da Dora » venerdì 24 gennaio 2014, 10:17

Rivoluzione ha scritto:Grazie mille per questo thread, è proprio utile.
Grazie!!
ciò che mi sembra assolutamente rilevante, dal punto di vista mio (che non sono né un medico né un ricercatore), è capire quanto influiscono fattori politici e/o economici sullo sviluppo della ricerca per l'eradicazione. Quante e quali sperimentazioni sono state bloccate, o si sono arenate, per mancanza di fondi, di investimenti, di possibilità materiali? E' possibile operare una sorta di "ricognizione"? Dov'è che occorre, nello specifico, fare pressione? Nei confronti di chi, e in che forma? In altri termini: quanto influisce il fattore medico/biologico, e quanto quello economico/politico, nel fatto che ancora non si è arrivati alla cura?
Sono domande molto interessanti cui non credo si possa dare una risposta né semplice, né univoca. Perché non apri un thread e proviamo a "lavorarci" su?
Per invogliarti ad approfondire l'argomento, ti lascio un paio di considerazioni.

1. Un caso italiano che conosciamo molto bene: circa 60 milioni di denaro pubblico sono stati sperperati nel vaccino Ensoli, che è stato venduto come "la via italiana (o meglio: pontina) alla prevenzione e alla cura dell'HIV", ma che si sapeva fin dall'inizio non avrebbe portato a niente.
Quel denaro avrebbe potuto essere destinato a ricerche serie e portare a risultati concreti. Ti faccio un solo esempio: io ritengo più che possibile che, se si dessero 60 milioni a Savarino, se non l'eradicazione, almeno una cura funzionale riuscirebbe a trovarla. Invece, Savarino deve andare all'estero per poter arrivare in fase clinica.

2. Seguo con grande attenzione quanto accade nel campo della ricerca di una cura e credo di avere abbastanza chiari in mente quali sono i principali ostacoli scientifici ancora da affrontare e sconfiggere. Si tratta di questioni sia in lato senso tecnologiche (dai test per misurare correttamente il reservoir e quindi capire se le sostanze usate per risvegliare il virus latente fanno davvero qualcosa, ai modelli cellulari di latenza, ai modelli animali), sia di ricerca di base: per esempio ci sono ancora dei meccanismi da spiegare su come, quando e perché il virus va in latenza e come dalla latenza esce; inoltre, sulla patogenesi stessa dell'infezione di sono ancora molte cose che non sappiamo. E questo nonostante una mole incredibile di studi e di ricerche accumulati in 30 anni.
Quanto pesa tutto questo sul fatto che ancora una cura per tutti non c'è?
Di denaro gli Stati Uniti ne hanno speso e continuano a spenderne moltissimo. È perché non ne è stato speso abbastanza che ancora una cura non c'è? Come fai a pesare la nostra ignoranza e l'allocazione scorretta delle risorse e a stabilire quella che pesa di più? E poi: ha senso fare un discorso generico, senza differenziare caso per caso?



Dora
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Re: OSSERVATORIO STAMPA: amplificazioni, bolle di sapone, bu

Messaggio da Dora » venerdì 24 gennaio 2014, 10:36

skydrake ha scritto:Mi piacerebbe espandere il punto 2, ossia che questa sperimentazione non era a priori intesa a valutarne l'efficacia.

A mio avviso un vaccino, o trattamento terapeutico, si può definire efficace se riesce ad ottenere uno dei seguenti risultati:

1) Abbassare la carica virale (quindi far fuori un po' di virus in circolazione);
2) Aumentare i linfociti CD4 (quindi restituire l'immunocompetenza);
3) Abbassare i linfociti CD8 (quindi diminuire l'iperattivazione immunitaria).

Vi sono degli obiettivi minori, tipo sulla "qualità" della risposta immunitaria (es. quali immunoglobuline il candidato vaccino dovrebbe stimolare la produzione), ma i punti sopra elencati restano i principali indicatori di efficacia.
Nessuno dei tre erano neanche presi in considerazione in questa fase I. I primi due per un motivo molto semplice: tutti pazienti sono rimasti sotto terapia antiretrovirale per tutta la durata della sperimentazione. Mi chiedo come questo ''dettaglio'' sia stato quasi trascurato dalla stampa generalista. Peggio ancora, qualche giornale ha speso la parola "efficace". E quando mai lo hanno verificato?
http://www.gazzettadelsud.it/news//7677 ... ntino.html

Perlomeno questa sperimentazione intesa per valutare se questo candidato vaccino "non ammazza" è stata condotta molto meglio di quella del vaccino TAT della Ensoli, che fu condotta talmente male da invalidarla (infatti nessuna rivista con peer-review ha convalidato e pubblicato i risultati). Caruso almeno è finito su Vaccine.
Se Caruso però è veramente interessato ad attirare l'interesse della comunità scientifica internazionale, nonché gli investimenti delle case farmaceutiche, occorrerebbe far interrompere la terapia antiretrovirale ai pazienti vaccinati e vedere in pratica se si raggiungono i due primi obiettivi elencati, ossia l'abbassamento della carica virale (rispetto al set point prima dell'inizio della terapia antiretrovirale) e almeno un mantenimento del numero dei CD4. Oppure, meglio ancora, procedere a nuova sperimentazione su un numero significativo di pazienti NON sotto terapia antiretrovirale. Perché, come gia fatto notare, la sperimentazione fatta verificava solo se i pazienti non manifestavano effetti collaterali seri, ma non dice nulla, assolutamente nulla sulla efficacia di questo candidato vaccino.
Grazie per aver ampliato il punto cruciale della non (ancora) dimostrata efficacia di questo candidato vaccino.
Vorrei dire due cose.
La prima a discapito di Caruso: sarà compito di una fase II - se e quando la si farà - di dimostrare che l'AT20 è efficace. Quindi, nonostante le molte altre bandierine rosse possano farci anticipare un giudizio negativo, prima di dire che è una porcata dobbiamo aspettare.
Resta però il fatto che - come diceva un mio amico l'altro giorno - il problema è che alcuni ricercatori creano teorie eziopatogenetiche molto originali, non confermate da nessuno, e lanciano addirittura nuove terapie su queste basi. È giusto che ciascuno sperimenti il proprio approccio, ma bisogna anche che questo vada a colpire target solidi e confermati da più parti per poter aumentare le possibilità di successo.

Seconda cosa: è proprio perché c'è una totale discrepanza fra i modesti risultati raggiunti da questa fase I e il modo in cui sono stati comunicati alla/dalla stampa generalista, facendo credere che un vaccino terapeutico già quasi ci sia, che credo che Caruso si meriti pienamente il dubbio privilegio di avere inaugurato questo thread. Certe fanfaronate alla Ensoli - a mio modesto avviso - una persona che voglia essere considerata seria non le fa.



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