eccoqua ha scritto:ma non era più semplice scrivere al Signor Luca Pani di svelarci qual'e' la cura che tutti noi aspettiamo.
Non vedo il senso di fargli un cazziatone per iscritto se poi non gli chiedete nemmeno maggiori informazioni su che farmaco sta parlando.
Cosa gli avete scritto a fare se poi non gli chiedete di che farmaco stava parlando...
Ti ripeto l’attacco del mio post di inizio: quando ho letto l’articolo su ADN Kronos ho visto rosso, e mi sono detto «non è possibile! Evidentemente ADNKronos prova un’attrazione irresistibile per le figure da cioccolataio, non si spiega diversamente il fatto che in poche settimane un nuovo articolo scrive le stesse cazzate, amplificandole, di quello precedente».
Io non ci volevo credere, speravo in una smentita, magari diplomatica, dal dott. Pani, qualunque cosa, invece nulla.
Mi spiace caro, ma la realtà in questo caso non prevede le classiche sfumature, o in ADN si stanno specializzando in fuffa medica o hanno riportato ciò che è stato detto.
In entrambi i casi c’è da farsi cadere le braccia.
Non c'è nulla da chiedere perché non esiste oggi nessun farmaco in grado di eradicare l’HIV (“Nuove super-terapie simili a quelle per l'epatite C”). È tutto molto semplice: se ci fosse qualcosa con queste promesse, che so da qui a cinque anni, sarebbe nelle pipeline delle aziende farmaceutiche e sulle prime pagine dei giornali già da qualche anno, invece…
Io ho esattamente l’idea di quale sia il farmaco di cui si parla, in grado di mantenere irrilevabile il virus per lungo tempo, con somministrazioni non più quotidiane, ma tutto si ferma qui. Quel farmaco non eradicherà un bel nulla, non cambierà il nostro status (siamo già “non contagiosi”), non risponderà al bisogno di una terapia leggera, perché quella antiretrovirale già è tale da anni.
Dal dottor Pani vorremmo solo sapere: quelli di ADN erano distratti o nella foga di una presentazione su un argomento che magari non gli è familiare, il DG dell’AIFA ha detto cose fuori luogo? Non stiamo mica chiedendo a nessuno di uccidersi, solo di correggere una notizia imprecisa, la cui imprecisione susciterà purtroppo fantasie e speranze immotivate, e rinfocolerà pregiudizi (l’untore, la terapia dagli effetti collaterali devastanti) che preferiremmo vedere estinti.