IAS2015-2016: in HAART soppressiva la contagiosità è ZERO

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aktom
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Re: IAS2015: se si è in HAART soppressiva la contagiosità è

Messaggio da aktom » martedì 11 agosto 2015, 8:45

idem il mio infettivologo,io sono in cura a Milano al Sacco da 15 mesi con carrica non più rilevabile e le parole sono state non sei più infettivo verso gli altri ma sappi che sei a tu a doverti proteggere dagli altri perché non esiste solo hiv ma tante altre malattie



alfaa
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Re: IAS2015: se si è in HAART soppressiva la contagiosità è

Messaggio da alfaa » martedì 11 agosto 2015, 11:52

Il tuo infettivologo ha usato proprio l espressione" non sei piu infettivo"?
I miei usano proprio altre parole nonostante gli studi dicano quello che praticamente ti ha detto il tuo infettivologo... Sono sempre piu convinto che i medici del sacco e spallanzani ad esempio, siano tra i piu aggiornati...



alfaa
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Re: IAS2015: se si è in HAART soppressiva la contagiosità è

Messaggio da alfaa » martedì 10 novembre 2015, 23:21

Uffa scusami queste affermazioni che hai postato

Se le persone prendono le loro pillole in modo affidabile e le stanno prendendo da un certo periodo di tempo, la probabilità di trasmissione in questo studio è in realtà pari a zero," per poi proseguire così: "Lasciatemelo dire in un altro modo: non abbiamo mai visto un caso di trasmissione del virus HIV in una persona che è stabilmente in ART soppressiva."

dove le hai trovate? nei link che hai postato non le ho viste

Inoltre ho una domanda: ma se non c'è mai stato un caso di trasmissione in persona con viremia azzerata perchè allora lo studio hptn diceva che il rischio si riduce del 96% ? Cioè per dire questo qualche infezione c'è stata



uffa2
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Re: IAS2015: se si è in HAART soppressiva la contagiosità è

Messaggio da uffa2 » mercoledì 11 novembre 2015, 0:14

alfaa ha scritto:Uffa scusami queste affermazioni che hai postato

Se le persone prendono le loro pillole in modo affidabile e le stanno prendendo da un certo periodo di tempo, la probabilità di trasmissione in questo studio è in realtà pari a zero," per poi proseguire così: "Lasciatemelo dire in un altro modo: non abbiamo mai visto un caso di trasmissione del virus HIV in una persona che è stabilmente in ART soppressiva."

dove le hai trovate? nei link che hai postato non le ho viste
Ma Alfa!
Diamine, ho messo due link sotto al post, non ti viene il sospetto che io abbia sottratto qualche minuto del mio tempo ad altri impegni per tradurre dichiarazioni che ovviamente erano in inglese e riportarle in italiano?
  • "No linked partner infections were observed when the HIV-infected index participant was stably suppressed on their ART," he reiterated at the press conference.
Santa pazienza…


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alfaa
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Re: IAS2015: se si è in HAART soppressiva la contagiosità è

Messaggio da alfaa » mercoledì 11 novembre 2015, 0:48

Uffa , non c'è bisogno di trattarmi come un bambino stupido( ok finalmente te l'ho detto :mrgreen: ) nè di infervorarsi. E' chiaro che le affermazioni non fossero tue ma a te non è venuto il dubbio che i link li avessi letti e non avessi trovato quella frase? Cioè , mi fai cosi stupido da non capire che la tua fosse una traduzione? :lol: e dai, diamine lo dico io :roll: non conosco l'inglese ma i neuroni li ho :D

Il punto è che la traduzione ,almeno col mio carente inglese e google translate non è quella, ad esempio la frase che hai riportato dice che in questo studio non ci sono state infezioni ma non che " non abbiamo mai visto un caso di trasmissione del virus HIV in una persona che è stabilmente in ART soppressiva" scritto cosi sembrerebbe lui si riferisse all'assenza di infezioni in caso di persone in haart fino ad oggi, in generale quindi non solo in questo studio (almeno io la interpreto cosi !) tuttavia la frase è ambigua perchè lui a quanto ho capito si riferisce a questo studio esclusivamente. Era quel "mai "che mi ha fatto venire il dubbio e che non trovavo nelle dichiarazioni ( ribadisco uso transalate per tradurre dall'inglese quindi magari non è stato tradotto bene qualcosa, tuttavia prima di scrivere qui avevo letto piu volte l'articolo )

Poi si parla di rischio ridotto del 96 %, quindi l'ho trovato un controsenso con quanto affermato dopo, per questo non capivo e ho scritto il messaggio. Tuttavia sembrerebbe che le infezioni avute non fossero causate dai positivi degli studi ma questo punto non l'ho ben capito perchè translate non traduce bene(Il virus non era soppresso ,l'hai scritto anche tu ma allora perchè parla di riduzione del rischio del 96 % ? non è esatto... ancora non ho capito se quel 4% di infezioni sia da escludere del tutto derivi dai partner positivi in cura.
Ultima modifica di alfaa il mercoledì 11 novembre 2015, 1:11, modificato 1 volta in totale.



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Re: IAS2015: se si è in HAART soppressiva la contagiosità è

Messaggio da uffa2 » mercoledì 11 novembre 2015, 1:10

Io non ti tratterei “come un bambino” se non avessi la sensazione ahimè solida che non leggi con la dovuta cura, il che mi manda un po’ in bestia, anche perché mi trovo a dover tornare su una cosa preparata quattro mesi fa, e non è facilissimo…

Comunque, queste dichiarazioni appaiono a spizzichi e bocconi in più articoli, ma almeno un paio (uno dei quali linkato da me) spiega perché i ricercatori escludono che i contagi nascano “grazie” alla PrEP:
  • La stima che la ART precoce riduca il rischio di trasmissione del 93% "potrebbe sottostimare il vero potere di [questo] intervento", ha spiegato Cohen. Cohen dice che la metà delle persone che hanno trasmesso l'HIV ai loro partner, lo hanno fatto mentre la ART non aveva avuto il tempo di diventare soppressiva. L'altra metà non era in ART soppressiva a causa di fallimento del trattamento o perché i partecipanti non stavano prendendo la ART come prescritto.
In poche parole: durante lo studio non è mai stato osservato un contagio dovuto al regime di trattamento, i casi di contagio erano dovuti al fatto che in realtà i partecipanti NON erano in ART soppressiva.


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Re: IAS2015: se si è in HAART soppressiva la contagiosità è

Messaggio da stealthy » mercoledì 11 novembre 2015, 1:17

Stavo citando lo stesso paragrafo con traduzione annessa... :-)
Altra cosa che Cohen dice è che i partecipanti allo studio molto probabilmente non avevano assunto la terapia correttamente.



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Re: IAS2015: se si è in HAART soppressiva la contagiosità è

Messaggio da alfaa » mercoledì 11 novembre 2015, 1:19

No non è vero che non leggo con cura , probabilmente confondi questo col fatto che sono insicuro e prima di farmi illusioni voglio essere sicuro al 100% di aver capito bene. E' vero che nel post lo avevi anche scritto che alcune persone si erano infettate a causa della non soppressa viremia però non avevo capito se queste persone rappresentassero quel 4% o solo una parte di quel 4%... Avrai notato che anche nello studio partner c'è una contraddizione: prima vengono riportate percentuali di contagio a seconda del rapporto(anala vaginale ecc) con partner con viremia azzerata e poi dopo dice"nonostante questo i ricercatori sono convinti dell'efficacia preventiva pari al 100%" insomma quell'articolo non brilla certo per chiarezza... Tieni conto che con translate tante cose non si capiscono e quindi... Quindi è stato accertato che quelle infezioni( tutto quel 4% ) derivassero da altre cause insomma...Era questo il passaggio che mi mancava



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Re: IAS2015: se si è in HAART soppressiva la contagiosità è

Messaggio da alfaa » mercoledì 11 novembre 2015, 1:28

Premettendo di essere uno dei sostenitori di questi studi , avanzo una problematica... In haart soppressiva non si infetta ok, ma come facciamo ad avere la certezza di non avere fallimenti terapeutici? E' pur vero che con certi farmaci ( ip in particolare) i fallimenti sono quasi impossibili se la terapia la prendi bene però c'è comunque questo rischio...



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Re: IAS2015: se si è in HAART soppressiva la contagiosità è

Messaggio da uffa2 » mercoledì 11 novembre 2015, 1:38

Ecco, questa è una bella domanda, la risposta però è semplice: la certezza non ce l’abbiamo.
Tendenzialmente, se il tuo regime terapeutico funziona, e tu ti comporti bene, funzionerà anche domani, e poi dopo domani e così via.
Ma “del doman non v’è certezza”, come ricordava il buon Lorenzo de’ Medici; insomma, ogni attività nella vita ha i suoi profili di rischio…


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