Vaccino Ensoli

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rospino
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Re: Vaccino Ensoli

Messaggio da rospino » venerdì 2 ottobre 2015, 14:51

celebrity83 ha scritto:Sarà solo una difficoltà momentana ..ma non riesco ad aprire il sito privato della dottoressa Ensoli e del Dottor Cozzone...www.hiv1tat-vaccines.info... Ogni tanto ci vado per aggiornarmin sui progressi della sperimentazione. Potete verificare e rispondermi? Grazie e saluti.
Sarà in down, ma non è scaduto: http://whois.icann.org/en/lookup?name=h ... cines.info
Scadenza attuale del dominio l'11 ottobre 2016.



celebrity83
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Re: Vaccino Ensoli

Messaggio da celebrity83 » venerdì 2 ottobre 2015, 17:48

Cita:
il sito privato della dottoressa Ensoli e del Dottor Cozzone
Sei tremendo! :lol:
Dora... un'analoga considerazione era stata già espressa da Rospino nel suo post del 29 gennaio 2015 ore 12.46
hiv1tat-vaccines.info: è un sito web non ufficiale che promuove il cosiddetto "vaccino Ensoli". Il sito web è di proprietà di Giovanni Cozzone, amministratore di 3i Consulting, di cui si parla già nel post sul vaccino Ensoli e anche qui. Le informazioni su HIV e AIDS provengono quindi da fonte non scientifica.
!!! ...



Dora
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Re: Vaccino Ensoli

Messaggio da Dora » martedì 24 novembre 2015, 13:05

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SULLE DICHIARAZIONI DELLA DR. ENSOLI ALLA TRASMISSIONE “FUORI TG” DEL TG3 DEL 17 NOVEMBRE 2015


Le celebrazioni del World AIDS Day sono state sovente, negli ultimi anni, un’occasione perché all’opinione pubblica italiana venissero ricordati il vaccino anti-Tat e la necessità di trovare finanziamenti per procedere nelle sperimentazioni.

Speravo quest’anno, con l’approssimarsi del I dicembre, di poter raccontare della pubblicazione dei dati della fase II che si è svolta in Sud Africa e che si è conclusa ormai un anno e mezzo fa. Purtroppo non è così e per conoscere i particolari di una sperimentazione che dovrebbe confermare i risultati di quella che in Italia si è svolta senza un gruppo di controllo dovremo attendere ancora.

Ma che serva denaro – 15 milioni di euro - per andare avanti ci è stato comunque ricordato in occasione di un’intervista che la Dr Ensoli ha rilasciato la settimana scorsa a “Fuori Tg”, una rubrica del Tg3.

Durante quella stessa intervista, la Dr Ensoli ha anche riproposto una visione assai negativa della terapia antiretrovirale, che già aveva avuto modo di esporre in altre svariate occasioni: per la difficoltà nell’aderenza, per le molteplici tossicità e per i costi che gravano sul servizio sanitario, l’inizio della ART dovrebbe poter essere posposto il più a lungo possibile e la somministrazione del vaccino anti-Tat dovrebbe consentire alle persone con HIV di ritardare l’inizio della terapia.

Questa visione, però, è in netto contrasto con la visione ormai largamente dominante nella comunità scientifica, che sostiene l’opportunità di cominciare la ART precocemente, e con le indicazioni emerse dallo studio START, che hanno indotto quasi tutti i Paesi occidentali e l’OMS stessa a modificare le Linee Guida, consigliando l’inizio immediato della terapia alla diagnosi, indipendentemente dai valori della viremia e dei CD4.

Poiché siamo in attesa dell’adeguamento delle nostre Linee Guida nazionali e poiché la Dr Ensoli, almeno fino all’anno scorso, era Responsabile Istituzionale delle Linee Guida italiane, con gli amministratori e alcuni amici dell’HIVforum ci siamo chiesti se e quanto la sua posizione contraria all’inizio tempestivo della ART possa influire sulla decisione di adeguare lo standard italiano a quello del resto del mondo.

Abbiamo dunque pensato di contattare alcuni fra i clinici che sono sia responsabili della stesura delle Linee Guida, sia coautori degli articoli della Dr Ensoli sulle sperimentazioni cliniche del vaccino anti-Tat, per cercare di capire se la visione espressa dalla Dr Ensoli sia soltanto sua, oppure sia condivisa da chi condivide con lei la responsabilità della conduzione dei trial sul vaccino.
Abbiamo anche ritenuto che questa fosse l’occasione per rivolgere ai clinici poche domande sul vaccino stesso, poiché nessuno di loro ha partecipato alle discussioni pubbliche sorte intorno all’anti-Tat dopo la presentazione dei dati della fase II italiana a ICAR 2014.

Questa è la lettera che abbiamo mandato oggi:



  • 23 novembre 2015

    Da: Gruppo HIVforum

    A: Egregi, Gent.ma
    Prof. Gioacchino Angarano, Divisione Malattie Infettive, Policlinico e Università di Bari
    Prof. Francesco Castelli, Divisione Malattie Tropicali e Infettive, Spedali Civili Brescia
    Prof. Giovanni Di Perri, Clinica di Malattie Infettive, Ospedale Amedeo di Savoia, Università di Torino
    Prof. Massimo Galli, Istituto di Malattie Infettive e Tropicali, Ospedale Sacco, Università di Milano
    Prof. Andrea Gori, Divisione Malattie Infettive, Ospedale San Gerardo Monza
    Prof. Adriano Lazzarin, Divisione Malattie Infettive, Ospedale San Raffaele di Milano
    Prof. Cristina Mussini, Divisione Malattie Infettive, Policlinico Universitario Modena

    PC:
    Prof. Gualtiero Ricciardi, Presidente Istituto Superiore di Sanità Roma
    Dr. Andrea Antinori, Dipartimento di Clinica e di Ricerca Clinica, I.N.M.I. L. Spallanzani Roma



    Oggetto: DICHIARAZIONI RILASCIATE DALLA Dr.ssa BARBARA ENSOLI, ISS, IN UN’INTERVISTA ALLA TRASMISSIONE “FUORI TG” DEL TG3 DEL 17 NOVEMBRE 2015


    Gent.ma Professoressa, Egregi Professori,

    ci rivolgiamo a Voi in quanto coautori del recente articolo pubblicato su Retrovirology lo scorso aprile, (1) articolo che riassume i risultati della fase II del vaccino sperimentale concepito dalla Dr.ssa Barbara Ensoli dell’ISS e basato sull’immunizzazione con la proteina Tat “biologicamente attiva”, sperimentazione svolta in Italia. Un ulteriore motivo per rivolgerci a Voi riguarda il fatto che siete tra i protagonisti della coordinazione e stesura delle nostre Linee Guida sull’utilizzo dei farmaci antiretrovirali pubblicate nel dicembre 2014. (2)

    Il giorno martedì 17 novembre, la Dr.ssa Ensoli ha rilasciato un’intervista al Tg3, durante la trasmissione Fuori Tg,(3) in cui illustrava i risultati dello studio pubblicato e le implicazioni per il futuro. Mentre alcune affermazioni della Dr.ssa Ensoli ci sono sembrate perfettamente in linea con le conoscenze e gli orientamenti internazionali in materia di educazione e prevenzione, altre sue dichiarazioni ci sono parse così potenzialmente allarmanti da spingerci a contattarvi.

    In particolare, la Dr.ssa Ensoli ha dichiarato che

    • […] Abbiamo dimostrato che il vaccino ricostituisce il sistema immune aumentando le cellule target dell’infezione, i CD4; 2. Abbiamo dimostrato che riduce l’immunoattivazione, quindi quello che è la causa delle malattie associate; 3. Che abbatte i serbatoi del virus.[…]
      Possiamo intensificare la terapia col vaccino; possiamo darlo come primo trattamento per aumentare il tempo di richiesta per l’inizio della terapia, quindi farli andare in terapia il più tardi possibile, perché la terapia ha tanti problemi, l’aderenza, ma effetti collaterali anche.
      E quindi dare un trattamento più efficace al paziente, da un lato, e dall’altro ridurre enormemente i costi per i sistemi sanitari nazionali.


    Da un’intervista che il Dr. Andrea Antinori ha rilasciato alla newsletter di ANLAIDS nel luglio scorso, (4) abbiamo appreso che è in preparazione una revisione delle Linee Guida per recepire i risultati del recente studio START, che indicano l’opportunità di un inizio quanto più possibile precoce della terapia antiretrovirale, indipendentemente dalla situazione virologica e immunologica del paziente.

    Noi attendiamo con ansia questo adeguamento dell’Italia alle indicazioni emerse dallo studio START e temiamo dunque che le opinioni di critica della terapia antiretrovirale e di opportunità di ritardarne il più possibile l’inizio espresse dalla Dr.ssa Ensoli – che, almeno fino all’anno scorso, è stata Responsabile Istituzionale delle Linee Guida italiane (2) – possano pregiudicare l’adeguamento tanto atteso e possano creare uno stato di confusione tra i pazienti, gli operatori sanitari e gli organi di controllo.

    Temiamo inoltre che miopi considerazioni sui costi delle terapie possano spingere a voler risparmiare oggi, mettendo i pazienti a rischio di sviluppare patologie future che peserebbero ancor di più sul servizio sanitario nazionale, come espresso chiaramente dal Dr. Antinori nella sua intervista ad ANLAIDS.

    Vorremmo dunque sapere se Voi, coautori dell’articolo su Retrovirology, condividiate quanto espresso dalla Dr.ssa Ensoli sulle potenzialità del vaccino anti-Tat e sulle sue ricadute relativamente alla ART e all’opportunità di rimandarne l’inizio nei pazienti eventualmente vaccinati.

    Poiché nelle molte discussioni che si sono svolte attorno ai dati della fase II italiana del vaccino anti-Tat non abbiamo mai avuto modo di ascoltare la Vostra voce, cogliamo inoltre l’occasione per rivolgervi alcune ulteriori domande:

    • 1. Voi credete nell’efficacia del vaccino anti-Tat che, leggendo le conclusioni dell’articolo su Retrovirology attende ancora di essere confermata dalla fase II svolta in Sud Africa e da un’eventuale fase III, per la quale la giornalista intervistatrice della dottoressa Ensoli ha specificato che “servono soldi, 15 milioni di euro e in tre anni il vaccino sarà pronto, e allora le cose cambieranno moltissimo” ? (3)

      2. Voi condividete la tesi della Dr.ssa Ensoli, secondo cui non c’è differenza fra validare un vaccino come terapeutico e valutarne la capacità preventiva, poiché il vaccino è il medesimo? (5)

      3. Continuerete a testare il vaccino basato sulla proteina Tat, nel caso in cui un’ulteriore sperimentazione di fase III si svolgesse in Italia?

      4. Avete ricevuto un finanziamento per questi studi, come risulterebbe dall’articolo pubblicato (Funding. This study was funded by the Italian Ministry of Health, “Special project on the Development of a Vaccine against HIV based on the Tat protein”)? Se sì, di quale entità? Questa ultima domanda la rivolgiamo a Voi, poiché le risposte dell’Istituto Superiore di Sanità alle domande sui finanziamenti del vaccino anti-Tat sono sempre state a dir poco sfuggenti, nonostante l’ISS sia un ente pubblico, i cui bilanci dovrebbero essere trasparenti.



    In attesa di una Vostra cortese risposta, resta inteso che divulgheremo questa lettera attraverso i canali dell’HIVforum e, in assenza di un Vostro riscontro, anche alla stampa.


    Grazie per l’attenzione, i migliori saluti


    Dora – per il “Gruppo HIVforum”
    http://www.hivforum.info/forum/index.php




    (1) http://www.retrovirology.com/content/12/1/33
    (2) http://www.salute.gov.it/imgs/C_17_pubb ... legato.pdf
    (3) http://www.rai.tv/dl/RaiTV/programmi/me ... g3.html#p=
    (4) http://www.anlaidsonlus.it/prepariamoci ... a-terapia/
    (5) http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/26096836


La lettera in formato PDF può essere letta a questo link.



Blast
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Re: Vaccino Ensoli

Messaggio da Blast » martedì 24 novembre 2015, 14:06

Bene, attendiamo le risposte (se ci saranno) e attendiamo anche questi dati del secondo trial clinico di fase 2 del SudAfrica ormai terminato a Luglio 2014 ma scomparso nel nulla. Sono davvero molto curioso.

Speriamo solo che non ci dicano che gli antiretrovirali non siano serviti a nulla e che basti vaccinarsi per rispondere pienamente al virus, non tanto per chi come me la terapia l'ha PER FORTUNA già cominciata, quanto piuttosto per le "future leve", che si troveranno davanti ad un bivio per cui la comunità scientifica internazionale ha un parere completamente discordante rispetto a quello dell'Istituto Superiore di Sanità.

Non capisco poi perchè nell'articolo della dott.ssa Ensoli si parli di immunizzazione insieme alla HAART, e poi però vengano citati problemi relativi all'aderenza e agli effetti collaterali. è emerso dallo stesso studio di fase II tenutosi in Italia come l'immunizzazione agisse correttamente insieme all'utilizzo di NNRTI e di PI, quindi mi domando in che modo una iniezione mensile di TAT unita agli ARV possa risolvere il problema dell'aderenza e degli effetti collaterali, dato che gli ARV ci tocca prenderli comunque e sottostare ad aderenza ed effetti collaterali...

Mi sfugge, inoltre, come uno studio clinico senza un gruppo di controllo, senza un placebo, e soprattutto non sviluppato in cieco, possa valutare l'efficacia di un farmaco, specialmente per quanto riguarda alcuni parametri come i CD4 estremamente altalenanti e dipendenti da una miriade di meccanismi non necessariamente HIV-correlati.

Mi sfugge la correlazione, da un punto di vista statistico, tra i parametri immunologici di pazienti sottoposti ad uno studio clinico, e i parametri immunologici di pazienti appartenenti ad un altro studio.

Mi piacerebbe avere delle accurate e coerenti risposte alle mie domande. Confido nel buon senso di chi vorrà rispondermi (o nella fortuna).


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skydrake
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Re: Vaccino Ensoli

Messaggio da skydrake » martedì 24 novembre 2015, 18:36

Blast ha scritto:Bene, attendiamo le risposte (se ci saranno) e attendiamo anche questi dati del secondo trial clinico di fase 2 del SudAfrica ormai terminato a Luglio 2014 ma scomparso nel nulla.
Faccio una previsione: prima o poi i risultati della sperimentazione in fase II verranno pubblicati, ma con le modalità della sperimentazione in fase I: su una rivista scientifica tipo Plos One (la quale non pubblica sperimentazioni concluse e validate con un sistema di peer-review che vada a vedere in dettaglio le modalità di raccolta dei dati, ma si propone solo come strumento per i ricercatori, informandoli delle ricerche in corso e anticipando i primi dati) e ovviamente, saremo inondati di dati, ma, come nella sperimentazione in fase I, tutti semiaggregati e mischiati, o relativi ai markers più disparati tranne i due più importanti per valutare l'efficacia, ossia l'andamento del numero dei CD4 e dei CD8.

PS
E non mi si dica che è la fase II a dover stabilire che un farmaco/vaccino/terapia è efficace, mentre la fase I deve stabilire solo la sua sicurezza.
È dal 1998 che continua a ripetere Il vaccino anti-TAT funziona.



Blast
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Re: Vaccino Ensoli

Messaggio da Blast » martedì 24 novembre 2015, 19:34

O forse ci diranno che serviva solo per valutare il corretto dosaggio? Ci sta anche, il problema sono le dichiarazioni pubbliche che sono un po' fuorvianti. Comunque, peer review o meno, l'importante è che i dati escano, perche più che le dichiarazioni pubbliche dirette o quelle indirette di giornalisti che non sanno neanche la differenza tra HIV e AIDS, quello che ci interessa sono i DATI!


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Re: Vaccino Ensoli

Messaggio da skydrake » martedì 24 novembre 2015, 20:21

Blast ha scritto:O forse ci diranno che serviva solo per valutare il corretto dosaggio? Ci sta anche, il problema sono le dichiarazioni pubbliche che sono un po' fuorvianti. Comunque, peer review o meno, l'importante è che i dati escano, perche più che le dichiarazioni pubbliche dirette o quelle indirette di giornalisti che non sanno neanche la differenza tra HIV e AIDS, quello che ci interessa sono i DATI!
No, con peer review, visti i precedenti.
La modalità con cui è stata eseguita la fase I è stata analizzata da Agnoletto in AIDS: lo scandalo del vaccino italiano e massacrata da tutte le irregolarità emerse:
http://hivforum.info/forum/viewtopic.ph ... tto#p27227



Dora
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Re: Vaccino Ensoli

Messaggio da Dora » mercoledì 25 novembre 2015, 7:20

skydrake ha scritto:La modalità con cui è stata eseguita la fase I è stata analizzata da Agnoletto in AIDS: lo scandalo del vaccino italiano e massacrata da tutte le irregolarità emerse:
http://hivforum.info/forum/viewtopic.ph ... tto#p27227
Delle innumerevoli perplessità che hanno accompagnato la sperimentazione di questo vaccino in ogni sua fase, così come delle reticenze e delle ambiguità di chi lo ha sperimentato, abbiamo parlato direttamente con Agnoletto qui:
Ci si è sempre chiesti perché i clinici che portano insieme alla dr Ensoli la responsabilità della sperimentazione del vaccino anti-Tat siano sempre stati così restii ad esprimersi. Ce lo si chiedeva ancora nel 2012-13 quando uscì il libro di Agnoletto. E di nuovo ce lo siamo chiesti in seguito, ad esempio quando la Ensoli ha sostenuto completamente da sola le polemiche che si sono scatenate dopo la presentazione dei dati di fase II a ICAR 2014.
Tanto più che sono clinici importanti, che si esprimono con chiarezza in tante diverse occasioni. Difficile pensare che siano in soggezione davanti all'autorevolezza ormai piuttosto appannata di una ricercatrice.

Ora questi stessi clinici stanno preparando le nuove linee guida. Che cosa pensano sull'opportunità di rimandare l'inizio della ART? Sono d'accordo con la visione espressa da Barbara Ensoli durante l'intervista? Una visione, fra l'altro, molto critica e negativa, che loro non hanno smentito quando è stata espressa nel comunicato stampa dell'ANSA che accompagnava la pubblicazione del loro articolo su Retrovirology.

Fino all'anno scorso lei era il principale referente delle linee guida insieme al compianto professor Moroni. Nel corso di quest'anno alcune cose sono cambiate, ad esempio la dr Ensoli ha dato le dimissioni dalla vicepresidenza della Commissione AIDS (è vero che è stata una farsa, perché quella commissione era stata dichiarata formalmente morta nel marzo 2013, ma aveva continuato in qualche modo a funzionare, quindi delle dimissioni l'opinione pubblica venne informata).
Ed è apparentemente in atto un processo di modificazione degli equilibri di potere (simbolicamente messo in scena a ICAR 2015, dove dall'excursus sui 30 anni di storia della ricerca su HIV/AIDS in Italia il vaccino anti-Tat è semplicemente sparito).

Che cosa dobbiamo dunque pensare del ruolo attuale di Barbara Ensoli sulla scena della ricerca italiana? È ancora la ricercatrice che prometteva gloria al Sistema Italia e dalle cui labbra pendevano giornalisti e malati? Oppure è diventata una specie di cugina un po' mattocchia, che dice cose strane alle feste di famiglia e che dalle foto di famiglia viene cancellata perché fa le corna dietro la testa del nonno?
Quanto pesa la sua opinione sull'inizio della ART? È solo una sua visione anacronistica delle cose o è condivisa da chi sta decidendo se adeguare l'Italia agli standard clinici applicati nel resto del mondo?

Inoltre, sempre per non venir meno alla tradizione di commemorare il I dicembre chiedendo finanziamenti per il suo vaccino, la dr Ensoli ci fa sapere che servono 15 milioni per proseguire nella fase III (il prezzo è sceso, mi pare che prima parlasse di 50). Quindi questa fase III si farà? E dove? Se si farà in Italia, saranno sempre gli stessi clinici a mettere a disposizione i "loro" centri e - quel che più conta - i "loro" pazienti?

Un po' di chiarezza, suvvia! Che ciascuno si prenda le responsabilità che gli competono.



Dora
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Re: Vaccino Ensoli

Messaggio da Dora » venerdì 27 novembre 2015, 15:39

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VITTORIO AGNOLETTO E DUCCIO FACCHINI PARLANO DEL VACCINO ANTI-TAT ALLA TRASMISSIONE "37 E 2" DI RADIO POPOLARE


Oggi la trasmissione "37 e 2" su Radio Popolare, condotta da Alessandro Braga e Vittorio Agnoletto, ha dedicato molto tempo all'HIV/AIDS in occasione del World AIDS Day.

Molto interessanti - in riferimento alla questione che ci interessa in questo thread - i circa 12 minuti di intervista a Massimo Galli, uno dei destinatari della nostra Lettera ai Clinici del Vaccino anti-Tat (min. 8:40 - 20:00 circa).
Infatti, il professor Galli ha ricordato quello che tutti qui sulla Terra sappiamo, ma che vede la dottoressa Ensoli vivere su un altro pianeta: gli effetti collaterali delle terapie antiretrovirali sono oggi ridotti al minimo nella stragrande maggioranza delle persone con HIV, soprattutto nelle persone con infezione più recente. Inoltre, la formulazione di farmaci usati da tempo con delle versioni ugualmente efficaci ma meno tossiche (immagino si riferisse alla sostituzione del TDF con TAF) fa sì che gli effetti collaterali ne risultino ulteriormente diminuiti.
Tutto sommato - ci dice il professor Galli - nell'ottica di gestione e contenimento dell'infezione, in prospettiva le cose vanno bene. Tuttavia, l'eradicazione è ancora lontana e anche la cura funzionale "è ancora un po' una chimera", insomma: "non è ancora alle viste".
Il professor Galli ha detto ancora tante altre cose molto interessanti e vi esorto ad ascoltare l'intervista, ma per quel che ci riguarda qui credo che con le sue risposte abbia implicitamente smentito la visione anacronistica della ART (a tutto vantaggio del vaccino pontino) espressa da Barbara Ensoli nell'intervista al Tg3. E, se una cura funzionale "non è ancora alle viste", allora sarà meglio non farsi troppe illusioni sulle capacità del vaccino anti-Tat di ridurre il reservoir - credo io.

E dunque, caro prof Galli, un piccolo sforzo in più: risponda alla nostra lettera! Non dovrà far altro che ripetere quanto ha dichiarato oggi a Radio Popolare e noi ci riterremo soddisfatti.

Dopo altre importanti considerazioni sui farmaci e sulla necessità di prevenzione, si ritorna al tema del nostro thread e Agnoletto ripercorre alcune delle vicende del vaccino anti-Tat raccontate nel suo libro. Poi si passa all'inchiesta sull'Operazione Vaxxit fatta da Duccio Facchini per Altreconomia.
Interviene Duccio e racconta come si è svolta la sua inchiesta (min. 34 in poi): l'attribuzione dei brevetti a Vaxxit da parte dell'ISS, le interrogazioni parlamentari, le lettere aperte, il passo indietro dell'ISS commissariato.

Duccio viene all'oggi e racconta delle dichiarazioni di Barbara Ensoli al Tg3 la settimana scorsa, la richiesta di 15 milioni di euro per continuare con la sperimentazione del vaccino terapeutico, la scomparsa nel nulla del vaccino preventivo.
Con molto piacere, apprendo che l'inchiesta di Altreconomia non è affatto conclusa - tanto più che Vaxxit continua a mantenere il possesso di due brevetti - e Duccio ha contattato la dr Ensoli e l'ISS per rivolgere loro qualche domanda.

Speriamo rispondano!

Agnoletto ricorda (min. 38) la commistione per nulla limpida fra ISS (pubblico) e Vaxxit (privato, ma gestito da chi lavora per il pubblico), fra Ensoli e Cozzone.
Ricorda anche la totale assenza di risposte da parte dell'ISS.
Ricorda i titoli deliranti dei giornali sul vaccino.
Ricorda, infine, l'uso improprio del termine "vaccino" che rischiamo di sentire fino alla nausea nei prossimi giorni.



rospino
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Re: Vaccino Ensoli

Messaggio da rospino » sabato 28 novembre 2015, 12:00

Dora ha scritto:Agnoletto ricorda (min. 38) la commistione per nulla limpida fra ISS (pubblico) e Vaxxit (privato, ma gestito da chi lavora per il pubblico), fra Ensoli e Cozzone.
Ricorda anche la totale assenza di risposte da parte dell'ISS.
Ricorda i titoli deliranti dei giornali sul vaccino.
Ricorda, infine, l'uso improprio del termine "vaccino" che rischiamo di sentire fino alla nausea nei prossimi giorni.[/size]
Le parole di Agnoletto aiutano molto a capire quanto di poco "trasparente" vi sia in questa vicenda: un gravissimo conflitto d'interessi (interessi, al plurale: perché ce ne sono fin troppi di interessi che si sovrappongono tra i vari soggetti chiamati in causa, e per di più in ruoli e condizioni molto diverse, dalla Ensoli a Cozzone) che ha portato allo sperpero di denaro pubblico, alla "truffa ideologica" perpetrata a mezzo stampa con la complicità della gran parte delle testate dove sul tema regna solo l'ignoranza o poco altro, e non solo prima che si passasse dal vaccino preventivo a quello terapeutico, ma anche adesso che si parla solo di quest'ultimo.
E proprio su quest'ultimo tema è chiarissimo il giudizio di Agnoletto, che nega si possa utilizzare la parola vaccino: "Il vaccino terapeutico altro non è che un farmaco per le persone sieropositivo: un farmaco che si aggiunge alla trentina di farmaci già disponibili."



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