Nuove Linee guida all'uso degli antiretrovirali dell'ISS

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skydrake
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Re: Nuove Linee guida all'uso degli antiretrovirali dell'ISS

Messaggio da skydrake » lunedì 17 marzo 2014, 19:56

Dora ha scritto:
Dora ha scritto:
skydrake ha scritto:Quest'anno si parla di monoterapie esplicitamente quali strategie di ottimizzazione, tuttavia l'atteggiamento tenuto è molto prudenziale (da pag. 25 in poi).
E meno male. So che molte persone sono estremamente desiderose di "alleggerire" i loro regimi di ART. Ma qualche dubbio sulle monoterapie è più che lecito.

Skydrake, lo segnalo a te, perché so che stai facendo una monoterapia, ma immagino che anche altri possano essere interessati.
A te, inoltre, segnalo un post un po' più *teorico* che ho scritto qualche giorno fa, perché vi si racconta di uno studio dell’Università di Yale sul contagio fra cellule che, nelle sue conclusioni, qualche seria ipoteca sulle monoterapie la mette pure lui: http://www.hivforum.info/forum/viewtopi ... 509#p38509.

Scusate, non ho proprio il tempo di tradurre.



Viral load rebounds in 35% of people using PI/r monotherapy: results of five-year PIVOT study
(...)
Paton N et al. Randomised controlled trial of a PI monotherapy switch strategy for long-term HIV management. 21st CROI, 2014, Boston. Late breaker poster abstract 550LB.
Vi segnalo anche questo lavoro sulla Frankfurt HIV Cohort presentato al CROI, perché mi sembra che contribuisca ad aumentare le preoccupazioni attorno a una monoterapia basata su inibitori della proteasi:


HIV-1 Replication in Central Nervous System Increases over Time on Protease Inhibitor Only Therapy

In sintesi: pur con tutte le limitazioni date dal fatto che è uno studio trasversale su una coorte molto eterogenea di pazienti i cui dati vengono raccolti dal lontano 1987, nonché dal fatto che gli IP hanno diversi indici di penetrazione nel cervello e dunque variano in termini di capacità di sopprimere la replicazione virale nel liquido cerebro-spinale, si è visto che la replicazione del virus nella CSF era maggiore nei pazienti in monoterapia con IP rispetto ai pazienti che prendevano una triplice terapia con NRTI.
Questo fa ipotizzare una peggior penetrazione degli IP nella CSF.

Inoltre, si è visto che la replicazione virale nel sistema nervoso centrale aumentava nel tempo.
Questo fa ipotizzare che questo effetto sia dipendente dal passare del tempo.

L'ampia Frankfurt HIV Cohort ha confermato le osservazioni dello studio CHARTER sulla necessità di alti livelli di penetrazione nel sistema nervoso centrale - quali quelli offerti dagli NRTI - per sopprimere con più successo la viremia nella CSF.

La conclusione dello studio è che si possa ipotizzare che, rispetto a una terapia convenzionale, un regime di ART che contenga solo IP mostri nel tempo una sempre peggiore attività antiretrovirale al di là della barriera emato-encefalica.

In questo studio sono andati a monitorare mono e biterapie belle vecchie!

La quasi totalità era sotto Lopinavir, oppure sotto Saquinavir+ Darunavir.



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