Un composto toglie all'Hiv la capacità di contagiare

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Un composto toglie all'Hiv la capacità di contagiare

Messaggio da uffa2 » venerdì 23 settembre 2011, 20:43

Un team americano ha messo a punto un composto sintetico in grado di “appiccicarsi” sulla superficie del virus impedendogli di infettare altre cellule. Potrebbe essere un valido strumento per prevenire la trasmissione dell’infezione
Un gruppo di ricercatori dell’University of Utah ha scoperto una nuova classe di composti che si “appiccica” all’involucro che circonda il virus dell’Hiv e gli impedisce di infettare altre cellule. È azzardato cantare vittoria, ma la scoperta potrebbe costituire il primo passo verso la messa a punto di un nuovo approccio per controllare la trasmissione dell’infezione.
«La maggior parte dei farmaci contro l’Hiv - ha spiegato Patrick F. Kiser, docente dell’ateneo americano e tra gli autori dello studio - colpiscono i meccanismi coinvolti nella replicazione del virus». Questa volta, invece, i ricercatori hanno battuto una strada nuova scommettendo sulle lectine, una famiglia di proteine che hanno una speciale “affinità” con determinati zuccheri.
Proprio di zuccheri è ricoperto il virus Hiv, che si rivelano tra l’altro utilissimi per ingannare il sistema immunitario. Ebbene, l’impiego delle lectine naturali estratte da piante o batteri da tempo ha dimostrato di essere in grado di impedire al virus di entrere nelle cellule e infettarle. Tuttavia, produrre questa “zavorra” ha costi proibitivi.
Il team americano è riuscito a sviluppare un polimero sintetico analogo alle lectine e in grado di produrre gli stessi effetti sul virus, aprtendo da un composto chiamato benzoboroxolo. «Le caratteristiche di un microbicida anti-Hiv ideale dovrebbero essere potenza, ampio spettro, inibizione selettiva, possibilità di essere prodotto in grandi quantità e biocompatibilita», ha detto Kiser. «Questo [composto] sembra possederle tutte e rappresenta uno strumento potenzialmente accessibile per prevenire la trasmissione sessuale in quelle regioni in cui l’Hiv è pandemico».
La scoperta è stata illustrata in uno studio pubblicato sulla rivista Molecular Pharmaceutics.


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Re: Un composto toglie all'Hiv la capacità di contagiare

Messaggio da uffa2 » venerdì 23 settembre 2011, 20:48

ed ecco l'abstract:

Alamelu Mahalingam , Anthony R Geonnotti , Jan Balzarini , and Patrick Franklin Kiser
Mol. Pharmaceutics, Just Accepted Manuscript
DOI: 10.1021/mp2002957
Publication Date (Web): August 31, 2011
Copyright © 2011 American Chemical Society

Activity and Safety of Synthetic Lectins Based on Benzoboroxole-Functionalized Polymers for Inhibition of HIV Entry

Lectins derived from plant and microbial sources constitute a vital class of entry inhibitors that target the oligomannose residues on the HIV envelope gp120. Despite their potency and specificity, success of lectin-based entry inhibitors may be impeded by issues in regards to economical production, formulation and potential mitogenicity. Therefore, there exists a gap in the HIV therapeutics pipeline that underscores the need for mass producible, synthetic, broad-spectrum, and biocomptabile inhibitors of HIV entry. Here, we present the development of a polymeric synthetic lectin, based on benzoboroxole (BzB), which exhibits weak affinity (~25 M-1) for non-reducing sugars, similar to those found on the HIV envelope. High molecular weight BzB-functionalized polymers demonstrated antiviral activity that increased with an increase in ligand density and molecular weight of the polymer construct; revealing that polyvalency improves activity. Polymers showed significant increase in activity from 25 to 75 mol% BzB functionalization with EC50 of 15 µM and 15 nM, respectively. A further increase in mole functionalization to 90% resulted in an increase of the EC50 (59 ± 5 nM), likely due to the elongated rigid structure of the polymer chain compelled by electrostatic repulsion between the boronic acid groups. An increase in molecular weight of the polymer at 50 mol% BzB functionalization showed a gradual but significant increase in antiviral activity, with the highest activity seen with the 382 kDa polymer (EC50 of 1.1 ± 0.5 nM in CEM cells and 11 ± 3 nM in TZM-bl cells). Supplementing the polymer backbone with 10 mol% sulfonic acid not only increased the aqueous solubility of the polymers by at least 50-fold, but also demonstrated a synergistic increase in anti-HIV activity (4.0 ± 1.5 nM in TZM-bl cells), possibly due to electrostatic interactions between the negatively charged polymer backbone and the positively charged V3-loop in the gp120. The benzoboroxole-sulfonic acid co-polymers showed no decrease in activity in the presence of a seminal concentration of fructose (p > 0.05). Additionally, the co-polymers exhibit minimal, if any effect on the cellular viability, barrier properties, or cytokine levels in human reconstructed ecto-cervical tissue after 3 days of repeated exposure and did not show pronounced activity against a variety of other RNA and DNA viruses.

per vedere il testo integrale basta registrarsi: http://pubs.acs.org/doi/pdfplus/10.1021/mp2002957


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