HIV e emozioni

Notizie scientifiche e mediche riguardanti il virus, l'infezione e la malattia da HIV. Farmaci, vaccini e cure in sperimentazione.
dott._norcini_pala
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HIV e emozioni

Messaggio da dott._norcini_pala » sabato 22 settembre 2012, 0:36

Carissimi utenti del forum,

dopo una lunga assenza sono tornato a farvi visita. Lo scorso 12 settembre ho presentato un lavoro che ho svolto con i miei colleghi rispetto alle emozioni e le citochine (l'abstract è qui di seguito, in fondo al messaggio). Per coloro che sono interessati lo illustrerò brevemente. Le citochine sono prodotti proteici di diversi tipi di cellule principalmente per "comunicare" fra loro. Nel caso delle cellule immunitarie, i macrofagi producono citochine, ad esempio, in risposta ad una infezione virale. Nel caso specifico dell'HIV, sin dalle prime fasi dell'infezione si riscontra un aumento delle citochine, in particolare di quelle pro-infiammatorie cioè quelle che favoriscono una reazione contro l'agente patogeno. Allo stesso tempo, per un'azione mediata dall'asse ipotalamo-iposifi-surrene e il sistema nervoso, alcuni aspetti psicologici possono favorire la produzione di citochine pro-infiammatorie. Ad esempio, le emozioni probabilmente attraverso l'aumento delle catecolamine, (ad es. epinefrina) possono aumentare la produzione di citochine. Mentre è chiaro che le citochine pro-infiammatorie sono indispensabili per una risposta immunitaria (sono quindi funzionali) ci sono situazioni in cui possono invece promuovere la replicazione del virus. Infatti, per una concausa di eventi a catena e probabilmente a seguito dell'esposizione protratta ad alti livelli di citochine, il virus potrebbe inziare a replicare. La questione delle emozioni è rilevante perché, il virus aumenta le citochine pro-infiammatorie, che a loro volta possono n un secondo tempo promuovere la replicazione virale (nonché altre patologie come la depressione). Se le emozioni concorrono nel produrre queste citochine, è ipotizzabile che il benessere psicologico possaa in qualche modo influenzare la replicazione virale. In particolare, i nostri dati ci suggeriscono che le emozioni negative possono associarsi ad alti livelli di TNF-alpha (pro-infiammatoria) mentre al contrario, non le emozioni positive bensì quando un individuo esperisce molte più emozioni positive che negative, si osserva una riduzione dei livelli di TNF-alpha. benché sia un dato preliminare e necesitiamo di analizzare i dati che abbiamo a disposizione potremmo dire che ridere ed essere felici ci aiuta a resistere all'infezione. Ma comunque, il regime alimentare, comportamentale e terapeutico sono alla base di una buona gestione dell'infezione da HIV.
Un carissimo saluto
Andrea NP






Andrea Norcini Pala, Patrizia Steca, Simona Varani, Leonardo Calza, Vincenzo Colangeli, Pierluigi Viale.
Department of Psychology, Milano Bicocca University, Milano, Italy
Emotions may influence the production of pro-inflammatory cytokines in HIV positive individuals
Rationale: Emotions have been associated with production of pro-inflammatory cytokines such as TNF-alpha and
IL-6; more precisely, negative emotions with greater cytokines level whereas positive emotions with lower level of
pro-inflammatory cytokines. This may have significant repercussions on individuals’ health specifically for those
who are subjected to chronic inflammation as in the case of HIV positive persons. In fact, HIV virus itself produces
greater TNF-alpha production, which in its turns might promote greater IL-6 levels. Thus, this work was conducted
in order to verify whether along with HIV association with pro-inflammatory cytokines production, negative and
positive emotions, as well as their ‘‘balance’’, might be associated with cytokines level.
Methods: Participants to this cross-sectional study were 90 individuals with HIV diagnosis. Emotions were assessed
through the Italian version of Derogatis Affects Balance Scale edited by the first two authors of this work.
The biomarkers included were viral load, TNF-alpha, and IL-6. Individuals also self-reported whether they were
under antiretroviral therapy.
Results: A Structural Equation Model was performed in order to test if negative and positive emotions and their
balance (that consisted in the ratio of positive/negative emotions) along with viral load were associated with
cytokines level. Results indicated that viral load (b0.538, pB0.001), negative emotions (b0.366, pB0.05) and
positive/negative emotions (b0.420, pB0.05) ratio were significantly associated with greater TNF-alpha
production. No significant associations were observed with IL-6.
Conclusion: Taken together, these results may indicate that together with virus effect in producing greater
inflammation, emotions may also contribute to it. Negative emotions could then promote greater inflammation
whereas, when individuals experience more positive emotions than negative, inflammation might be reduced.



Tarek
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Re: HIV e emozioni

Messaggio da Tarek » sabato 22 settembre 2012, 19:17

Si potrebbe , a questo punto, ipotizzare, che chi non crede nell'Hiv sviluppa più tardi l'infezione poiché arride alla pericolosità della malattia. Conducendo un'estitenza serena (felice), sapendo di essere sieropositivo e, non vedendomi ammalato, ho passato 20 anni senza la terapia. Inconsciamente ho sviluppato delle difese chimiche che ora tu ci porti a conoscenza. Dunque le persone ansiose sono quelle più a rischio. In pratica non si va molto più in lá da quello che si diceva nel 1981 all'indomani della scoperta del virus: Immuno deficienza acquisita; acquisita non solo da fattori patogeni ma anche psicologici



dott._norcini_pala
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Re: HIV e emozioni

Messaggio da dott._norcini_pala » giovedì 11 ottobre 2012, 1:45

Chiedo scusa per il ritardo. Ignorare (fuga) fa molto male alla salute. La soppressione di pensieri o problemi porta ad un aumento dello stress, causato dall'energia necessaria per mantenere distante dalla consapevolezza un pensiero o un problema. Sono gli aspetti positivi della vita che permettono di vivere meglio, fra cui accettazione della propria condizione e la consapevolezza che si può SEMPRE essere felici. Non ignorando ma affrontando i problemi e talvolta chiedendo aiuto quando non ci si sente in grado d farlo da soli. Le emozioni negative non sono l'ansia ma la rabbia, l'ostilità e la paura. Dovremmo imparare ad essere felici, so che è una cosa facile da dire ma più difficile da fare, ma ognuno di noi è in grado di farlo o può chiedere una mano ad esperti. Non bisogna ignorare i problemi aspettando che diventino sempre più grandi, bisogna provare a risolverli e ammettere che se non ci si riesce da soli, c'è qualcuno che può aiutarci! SEMPRE! Almeno voi avete me!
Un caro saluto!



Tarek
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Re: HIV e emozioni

Messaggio da Tarek » giovedì 11 ottobre 2012, 2:20

Mah, forse non sono stato chiaro ma il mio intervento non voleva ignorare o fuggire il problema HIv. Era solo una costatazione di come mi sono trovato io all'indomani della conoscenza della mia sieropositività. Consapevole del problema non l'ho preso seriamente (disinvolto o incosciente) e ho vissuto anni "felici". Per l'aiuto non saprei che dire poiché io ho cercato dentro di me la forza che mi ha aiutato in tutti questi anni. Se devo essere sincero l'aiuto che ho avuto dai miei parenti è stato massacrante e poteva portarmi al suicidio. L'altro aiuto che poteva venire dagli amici non c'è stato, e l'aiuto psicologico di un psicoterapeuta professionista gay privato non mi é servito a niente. Non so di quali emozionoi negativi parli, io non ne parlo e tutto l'aiuto l'ho avuto da me stesso. Chiaramente non siamo tutti uguali.
Ciao e un augurio agli altri che hanno trovato Te



cesar78
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Re: HIV e emozioni

Messaggio da cesar78 » venerdì 12 ottobre 2012, 0:05

Tarek ha scritto:Mah, forse non sono stato chiaro ma il mio intervento non voleva ignorare o fuggire il problema HIv. Era solo una costatazione di come mi sono trovato io all'indomani della conoscenza della mia sieropositività. Consapevole del problema non l'ho preso seriamente (disinvolto o incosciente) e ho vissuto anni "felici". Per l'aiuto non saprei che dire poiché io ho cercato dentro di me la forza che mi ha aiutato in tutti questi anni. Se devo essere sincero l'aiuto che ho avuto dai miei parenti è stato massacrante e poteva portarmi al suicidio. L'altro aiuto che poteva venire dagli amici non c'è stato, e l'aiuto psicologico di un psicoterapeuta professionista gay privato non mi é servito a niente. Non so di quali emozionoi negativi parli, io non ne parlo e tutto l'aiuto l'ho avuto da me stesso. Chiaramente non siamo tutti uguali.
Ciao e un augurio agli altri che hanno trovato Te
Mi trovo d'accordo con tarek: anche noi siamo stati da più psicologi e psicoterapeuti che nulla hanno sortito nelle nostre menti, se non crearci scompensi. Gli aiuti psicologici (e di apertura, visione diversa mentale) sono venuti -nella condizione di sieropositività- esclusivamente da persone sieropositive (che quindi provavano le stesse emozioni) oppure da persone che vivevano vicino a tale condizione o ad una condizione psicologica simile. Gli altri, mi spiace, ma non ci sono arrivati.
Gli psicologi farebbero bene a rivedere gli approcci verso questo tipo di pazienti, e soprattutto essere profondamente presenti (come ho già scritto più volte) nei primissimi giorni della diagnosi, dove il trauma psicologico è massimo e non si hanno strumenti per gestirlo in modo immediato.



Jago83
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Re: HIV e emozioni

Messaggio da Jago83 » venerdì 12 ottobre 2012, 21:34

Mi scusi dottore ma non sono assolutamente d'accordo. E' vero che la paura incide male sullo stato psicofisico e quindi immunitario di una persona, ma l'ansia uccide. L'ansia viene alimentata dallo stress e in realtà é proprio lo stress che uccide. Molte persone muoiono di cancro perché sottoposte per anni a grossi stress. La mia vciremia é aumentata vertiginosamente in periodi in cui ero fortemente stressato, e quello stesso stress mi faceva provare ansia. Credo quindi che ansia e stress siano concause che portano a un peggioramento della propria situazione. In qualsiasi stato sierologico, ancor peggio nel nostro.



dott._norcini_pala
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Re: HIV e emozioni

Messaggio da dott._norcini_pala » venerdì 12 ottobre 2012, 22:22

carissimi, sono felice che ci sia una interazione fra di noi, grazie!
purtroppo non tutti gli psicologi sono capaci di dare una mano, me ne rendo conto!
Le emozioni negative comprendono molti aspetti fra cui l'ansia. L'ansia a volte diventa uno stato patologico.
Le emozioni possono fisiologicamente influenzare la progressione dell'HIV perché promuovono l'attivazione del Sistema Nervoso e il rilascio di epinefrina e norepinefrina.
Lo stress è ben diverso ma molto correlato, infatti lo stress è uno stato di esaurimento dovuto da stati di sovraccarico e di impotenza. Qui però il percorso è molto diverso, nel senso che la produzione di cortisolo entra in azione, che ha un'azione immunosoppressiva e può promuovere la depressione. Parliamo di stress cronico.
La carica virale risente di tanti aspetti, le citochine le catecolamine (es. epinefrina) ma in generale risente del malessere.
Quindi, quello che voglio dire io è che accettare la propria condizione e farsi aiutare da chi ci può dare una mano per stare meglio è fondamentale.
Mi spiace leggere che ci sono storie diverse fra loro e a volte molto poco felici, mi spiace davvero e vorrei che voi pensiate a me come una persona che vuole (se voi volete) darvi una mano.
Vorrei lanciarvi una "sfida" e vorrei che la raccogliessere tutti quelli che leggeranno questi commenti.

senza pensarci troppo, quindi di getto, e senza andare a spulciare su internet, elencatemi le prime emozioni positive che vi vengono in mente e poi le emozioni negative poi ne potremmo parlare insieme sul forum. Che ne dite?



Eilan
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Re: HIV e emozioni

Messaggio da Eilan » venerdì 12 ottobre 2012, 23:25

Ora non vorrei sconfinare in discorsi troppo suggestivi però nel mio caso personale, più volte mi sono ritrovata a riflettere sulla coincidenza temporale tra il mio peggioramento clinico e la consapevolezza (che nel mio caso ha significato conoscenza ulteriore dei danni che provoca l'HIV )da quando ho cominciato a frequentare il forum.

Nonostante abbia visto gli albori della pandemia e morire la gente a frotte, io fino a prima di frequentare il forum (nel 2008) ero all'oscuro dei progressi fatti in termini di terapie, vivevo nel mio limbo, non della negazione, perchè a parte una breve parentesi di un anno mi son sempre controllata, ma ero rimasta ancorata agli stessi meccanismi di attesa o di ''sospensione'' chiamatela come volete degli inizi anni 80.
Ho vissuto due vite parallele, una da ''normale'' in quanto non avevo bisogno di terapie e la malattia stessa non mi procurava grossi problemi, e una da malata quando mi recavo all'ospedale, che rimuovevo subito appena fuori dal padiglione. In più come diceva Friendless nel thread in forum, io non chiedevo nulla ai medici e loro di conseguenza non mi avevano mai informata sui progressi fatti.

E' allucinante lo so, ma io quando mi iscrissi al forum non sapevo cosa fosse la HAART e anche fuori nella vita reale non ho più avuto contatti con altri sieropositivi, dopo le morti avevo deciso che non volevo sapere più nulla di nessuno, certo li incontravo ma non si parlava mai di questo. Poi negli ultimi anni l'ansia ha cominciato a crescere sempre più, e il web a me ha messo ansia perchè è come l'HIV ,è tutto nascosto, silenzioso, messaggi che facilmente possono venire fraintesi e che possono risultare devastanti, come all'inizio della malattia quando per un raffreddore andavamo tutti in paranoia perchè pensavamo che era l'inizio della fine, in qualche modo la mia psiche ne ha risentito.

Ora non voglio dire ovviamente che il crollo che ho avuto dopo quasi 30 anni di equilibrio maldestro, ma equilibrio era, sia stato a causa di questo, è risaputo che in alcuni soggetti come me ci sono probabilmente altri fattori che hanno contribuito a mantenermi una LTNP per così tanto tempo, però diciamo che, forse lo stato emotivo,per la mia storia qualche peso l'ha avuto o forse accelerato il decorso.



carletto
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Iscritto il: domenica 17 agosto 2008, 12:01

Re: HIV e emozioni

Messaggio da carletto » sabato 13 ottobre 2012, 2:13

Senza parlare di quello che ha scritto Melisanda essendo soggettivo e personale ma che mi pare un ottima analisi fatta su se stessa, post scritum paziente modello 8-) da studiare 8-)

In questi 4/5 anni ho condiviso con lei tutti i suoi stati d'animo e sapere cosa ne pensa il Dottore mi incuriosisce parecchio, se ciò corrispondesse al vero potrebbe voler dire che meno si sa sulla malattia meglio è, ma razionalmente ritengo improbabile che ciò corrisponda al vero.

Io invece da parte mia vivo il contrario, nel senso che la mia ignoranza passata sull'Hiv mi fece vivere in quel limbo dell'assoluto imprevisto, nel senso che prima di iscrivermi al forum ero in attesa perpetua della polmonite che mi avrebbe stroncato.

Ma l'attesa estenuante dell'evento liberatorio a fatto si che io rifacessi il test nel 1990 e rotti, perchè ritenevo impossibile che dopo più di 15 anni di infezione io non avessi un ben che minimo problema.

Ecco mi interesserebbe capire se anche nel mio caso il fatto di aver ignorato per quel che era possibile la malattia, cercando di godermi la gioia di un matrimonio sempre sognato, cercando in tutti i modi di rimanere inserito nel contesto sociale come se nulla avessi, pur vivendo una sensazione continua di falsità verso gli altri, insomma difficile da spiegare ma il grosso sforzo attuato in quegli anni è stato illudersi di poter vivere fino a rendere l'illusione realtà vissuta, ecco vorrei capire se questa follia può essere stata in qualche modo un arma vincente contro il virus, IGNORARLO...

Se di getto penso a emozioni positive, penso al matrimonio, alla famiglia in particolare, mentre l'emozione negativa che è principe nella mia psiche è la morte, intesa proprio come immagine di un defunto....oppure il buio ....il nero..

booooo un bel casino.....adesso dormo è meglio 8-)



Leon
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Iscritto il: mercoledì 21 febbraio 2007, 7:33

Re: HIV e emozioni

Messaggio da Leon » sabato 13 ottobre 2012, 7:29

Melisanda ha scritto:il web a me ha messo ansia perchè è come l'HIV ,è tutto nascosto, silenzioso, messaggi che facilmente possono venire fraintesi e che possono risultare devastanti, come all'inizio della malattia quando per un raffreddore andavamo tutti in paranoia perchè pensavamo che era l'inizio della fine, in qualche modo la mia psiche ne ha risentito.
Che cosa intendi, più precisamente, con questo?



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