l'orientamento sessuale influenza la progressione dell'HIV?

Notizie scientifiche e mediche riguardanti il virus, l'infezione e la malattia da HIV. Farmaci, vaccini e cure in sperimentazione.
dott._norcini_pala
Messaggi: 27
Iscritto il: venerdì 10 settembre 2010, 22:41
Località: Bologna, New York
Contatta:

l'orientamento sessuale influenza la progressione dell'HIV?

Messaggio da dott._norcini_pala » martedì 24 luglio 2012, 14:17

Carissimi,

come anticipato in un precedente thread, vi introduco un argomento a me molto caro l'orientamento sessuale e i rischi per la salute delle persone sieropositive (nonché sieronegative). Il titolo del thread è volutamente molto aggressivo e provocatorio. Per spiegare e dar ragione di questo thread devo necessariamente partire dal 1995, anno in cui Ilan Meyer propose un modello psicosociale che spiegasse l'alto tasso di disturbi mentali fra le persone omosessuali e bisessuali. Meyer ipotizzò che a causa della società omofoba le persone omosessuali tendono ad esperire grande stress psicosociale, che li espone ad un rischio maggiore di malattia mentale. Sebbene ci siano moltissimi studi che danno ragione di ciò, con il mio gruppo di lavoro mi sono occupato di testare questa ipotesi: è verò che lepersone che esperiescono gli stressor legati al proprio orientamento sessuale sono più stressati? è vero che questo si traduce in una condizione fisiologicamente più sfavorevole? la risposta è SI' e vado a giustificare meglio: gli stressor (cioè eventi o aspetti che POSSONO generare stress) legati all'orientamento sessuale secondo Meyer sono 4 cioè l'essere stati vittime di aggressioni omofobe, aspettarsi di essere discriminati in quanto omosessuali, l'omofobia interiorizzata (cioè l'acquisizione e la direione verso di sé di tutti quegli atteggiamenti negativi nei confronti dell'omosessualità) e il nascondere il proprio orientamento porterebberoaumentare la percezione dello stress. Dagli studi che abbiamo conodotto su 400 persone gay e bisessuali ciò è vero in parte, cioè solo l'essere stati vittime di aggressioni omofobe, l'aspettativa di essere discriminati da parte dei familiari e l'omofobia interiorizzata sono associati ad un livello maggiore di percezione dello stress. Su altri due campioni di persone sieropositive abbiamo riscontrato che questi tre aspetti sono associati a minore conta dei CD4 e alta carica virale. In un campione molto ristretto (50 pazienti) abbiamo riscontra esattamente le stesse associazioni con la conferma che il cortisolo (ormone dello stress) sembra mediare queste relazioni. Il cortisolo, come detto in un altro thread, non è da demonizzare perché è comunque utile, diventa deleterio quando la produzione è cronicamente aumentate e la risposta agli stressor comporta un livello di cortisolo eccessivo. Questo perché il cortisolo può avere un effetto immunosoppressivo. Concludo questo thread dicendo che questi sono dati del tutto preliminari che andremo a completare con uno studio longitudinale che stiamo attualmente concludendo. Ditemi la vostra!



Tarek
Messaggi: 1053
Iscritto il: sabato 25 luglio 2009, 18:07

Re: l'orientamento sessuale influenza la progressione dell'H

Messaggio da Tarek » martedì 24 luglio 2012, 17:33

Non se il titolo è aggressivo o polemico. Non vorrei che questi studi portassero a un preconcetto verso i S+ gay che già portano come un fardello neanche fossero loro le cause di tutto ciò. Se da un lato posso assoggettare tanti comportamenti sociali come la causa-effetto del comportamento gaio, dall'altro, evidenzio una certa superioritá (intelligenza) dell'omosessuale. Non so se sia genetico o gnoseologico ma trovo i gay con una marcia in più rispetto alla Societá etero.

È Stato l'insieme delle forze e dei poteri, palesi o meno, che tentano di atrofizzare tutte le energie che portano a modificazioni strutturali e sovrastrutturali non funzionali ai rapporti di potere esistenti...È Stato l'insieme delle forze che appoggiano lo Status quo, i rapporti di potere stabiliti, le modifiche sovrastrutturali che animano e aprono la strada a nuovi spazi di sfruttamento. Sono Stato le narrazioni di Potere. Sono Stato le strutture molari che edipizzano il desiderio che inceppano la macchina molecolare, che incidono il corpo senza organi. È Stato la rimozione psicoanalitica con il suo inconscio nevrotico-edipico, figurativo, immaginario e simbolico, strutturale, molare e statistico, ideologico ed espressivo, fallico. Lo Stato è mito, è gestalt affermata, è l'insieme delle categorie mentali attraverso cui filtriamo, comprendiamo e diamo sense al mondo. (Stato&Mutazione)

Sono omosessuale e non potrò mai generare il frutto del mio amore. Lo stress del gay è sì compatibile con una esistenza da bordeline. O uno che vive la Socieltá al margine o marginalmente come pedagogo. Sia l'omosessuale che riesce a generare un suo gene tramite un'utero in affitto, sia il gay consapevole che solo l'unione con una donna può farlo felice come padre, sia il pedagogo che si sprona a educare e rivitalizzare la Societá, sono persone "deficienti" sotto il profillo familiare. La famiglia come soluzione a una Societá senza sicurezza. La famiglia è sempre più invisa come l'unica forma sicura per affrontare il vuoto del futuro. Un futuro sempre più nebuloso per le tantissime tematiche che sono state messe in discussione. Adous Huxley propugnava una vagina artificiale dove si poteva procreare.

Certamente la chimica dá delle risposte a tanti quesiti ma non sono altre chimiche (farmaci) o terapie che possono risolvere i problemi di molti gay. Se poi non c'è la volontà ma la quiescenza psicologica niente indurrà una massa di "squilibrati" a rientrare in una societá organizzata. Poi c'é sempre la questione della Sanità o insanità e perciò le strade che si prendono sono soggettive o individuali. Rimango comunque favorevole a una terapia o a una "medicazione", d'altra parte ognuno di noi reagisce come più le aggrada



mariolinoa

Re: l'orientamento sessuale influenza la progressione dell'H

Messaggio da mariolinoa » martedì 24 luglio 2012, 17:39

grazie per i suoi interventi dottore.mi sono sempre chiesto una cosa.si è mai studiata la predisposizione psicologica ad ammalarsi? intendo dire si è mai analizzato se le componenti emotive che poi si ritrovano nella malattia fossero preesistenti? cioè il senso di diversità, la paura di esporsi,la difficoltà nel relazionarsi ,l'aver qualcosa di sè stessi da nascondere....etc?se alcuni di questi "stressor" erano già parte del " carattere " delle persone prima di venir infettate ...si può ipotizzare che vi fosse un terreno emotivo fertile per accogliere il virus?cioè l' l'hiv avrebbe potuto dare senso a quella serie di emozioni preesistenti scomode da affrontare nella loro crudità o magari senza un identità e un nome?



dott._norcini_pala
Messaggi: 27
Iscritto il: venerdì 10 settembre 2010, 22:41
Località: Bologna, New York
Contatta:

Re: l'orientamento sessuale influenza la progressione dell'H

Messaggio da dott._norcini_pala » martedì 24 luglio 2012, 17:47

Onestamente non vedo la connessione fra i miei studi e il demonizzare gli omosessuali sieropsitivi in quanto al contrario i miei studi dicono l'esatto opposto. cioè, che le persone gay bisex sieropositive hanno bisogno di un attenzione maggiore in quanto soggette a molti stressors specifici. Forse mi sono spiegato male.

Per quanto riguarda la predisposizione, direi di sì. Cito per esempio l'omofobia interiorizzata che si associa a bassa autostima che espone a un più alto rishio di rapporti non protetti. Inoltre, le emozioni associate sono il senso di colpa, il disgusto e il senso di colpa che predicono tutti un'attivazione del sistema nervoso simpatico e producono stress. La invito a leggere gli articoli di Margareth Kemeny, una pioniera in questo campo.



mariolinoa

Re: l'orientamento sessuale influenza la progressione dell'H

Messaggio da mariolinoa » martedì 24 luglio 2012, 21:19

dott._norcini_pala ha scritto: Per quanto riguarda la predisposizione, direi di sì. Cito per esempio l'omofobia interiorizzata che si associa a bassa autostima che espone a un più alto rishio di rapporti non protetti. Inoltre, le emozioni associate sono il senso di colpa, il disgusto e il senso di colpa che predicono tutti un'attivazione del sistema nervoso simpatico e producono stress. La invito a leggere gli articoli di Margareth Kemeny, una pioniera in questo campo.
bè io mi ritrovo nel senso di colpa e nella vergogna.( credo che abbia citato colpa 2 volte anzichè colpa e vergogna) ho vissuto la tossicomania come qualcosa da nascondere. ai miei e alla società. inoltre come una colpa da espiare cercando di riacquistare la salute perduta o danneggiata( avevo già compromesso il fegato). quindi alternando periodi di tossicomania a periodi nel quali dovevo per forza cercare di ritornare ad essere quello di prima. quello che sarei stato se non mi fossi mai fatto.insomma la colpa è sempre stata presente.ma per me il senso principale della malattia cioè dell'infezione da hiv era quello di avere un motivo valido per non essere me stesso al 100%. cioè il me stesso che avrei ritenuto accettabile e stimabile ai miei occhi. meta ambiziosa fin troppo. per cui era molto più "comodo" avere un motivo reale che mi giustificasse dal non essere in grado di "esprimermi" al meglio.questo aveva a che fare anche con la sessualità e le relazioni. cioè un impedimento come una infezione trasmissibile rappresentava un'ottima giustificazione per non poter "osare" di compromettermi emotivamente in relazioni o tentativi di relazioni desiderate.e non dover subire frustrazioni e rifiuti.essere sieropositivo e "malato" per me ha sempre avuto un' ottimo utilizzo permettendomi di giustificare ai miei occhi le mie paure del rifiuto e dell'esposizione, dietro il paravento di una non adeguatezza oggettiva(grazie a malattia e infettività) e quindi senza colpa.
Ultima modifica di mariolinoa il martedì 24 luglio 2012, 23:38, modificato 3 volte in totale.



dott._norcini_pala
Messaggi: 27
Iscritto il: venerdì 10 settembre 2010, 22:41
Località: Bologna, New York
Contatta:

Re: l'orientamento sessuale influenza la progressione dell'H

Messaggio da dott._norcini_pala » martedì 24 luglio 2012, 22:53

Mi spiace sentire queste parole, ma allo stesso tempo comprendo bene cosa vuole dire, in effetti per errore ho scritto ue volte la stessa emozione, chiedo scusa. quanto descrive fa permeare un forte senso di dolore che si è protratto nel tempo, nascosto ma sempre lì. Quando dice "molto più "comodo" avere un motivo reale che mi giustificasse dal non essere in grado di "esprimermi" al meglio." capisco che si stava auto-boicottando, diceva, ormai sono guasto è inutile che io continui a sembrare migliore. Ecco, questa visione vorrei provare a cambiarla ponendola in un altro modo. Lei dice che la tossicodipendenza era una condotta che lei per primo non accettava e si rendeva conto che non faceva per lei ma in alcuni momenti ricadeva... poi la diagnosi di HIV che ha dato una motivazione valida per essere o meglio per NON essere. Ecco la chiave, la domanda è può in tutta onesta dire di essere sé stesso? di essere genuinamente spontaneo e accettarsi in tutto quello che è nel bene e nel male? RIesce a vedere il bene in sé... a volte noi ci guardiamo con occhi arcigni perché gli altri NON ci guardano con benevolenza. Se provassimo a guardarci con benevolenza e con affetto paterno/materno accettandoci e cercando di stare bene? so che sembrano parole campate per aria, ma in realtà sono il possibile obiettivo di un percorso di vita. Grazie di cuore per averci e avermi reso partecipe di questo vissuto così personale.



mariolinoa

Re: l'orientamento sessuale influenza la progressione dell'H

Messaggio da mariolinoa » martedì 24 luglio 2012, 23:33

la ringrazio per la risposta. in effetti è già la seconda volta in breve tempo che mi si ripropone di avere uno sguardo paterno materno amichevole amorevole nei miei confronti.è quindi un tema che tengo già presente in questo ultimo periodo ed il suo intervento mi ha rafforzato nel provare a farlo con più convinzione.le cose che ha evidenziato ci stanno tutte.e in questi ultimi anni mi sono un pò allontanato dalla sensazione del mio "bene".. un saluto :)



dott._norcini_pala
Messaggi: 27
Iscritto il: venerdì 10 settembre 2010, 22:41
Località: Bologna, New York
Contatta:

Re: l'orientamento sessuale influenza la progressione dell'H

Messaggio da dott._norcini_pala » martedì 24 luglio 2012, 23:42

Ne sono FELICE! Però ora faccio il papà, vada a letto che da voi in Italia è TARDI.
In bocca al lupo!
Andrea



Rispondi