skydrake ha scritto:Ho detto così perché la frase che ho quotato non corrisponde a realtà.
Non corrisponde a realtà perché a mio avviso tale modello murino non possiede tutti i requisiti (fenotipi) potenzialmente coinvolti nel meccanismo di trasmissione (es. saliva).
Mi sembra che tu stia mettendo insieme due cose diverse:
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Una frase con verbo al condizionale (
Nessun bambino dovrebbe essere infettato ..., che corrisponde perfettamente alla dichiarazione in inglese di Garcia: "
No child should ever be infected with HIV because it is breastfed. Breastfeeding provides critical nutrition and protection from other infections, especially where clean water for infant formula is scarce," Garcia said. "Understanding how HIV is transmitted to infants and children despite the protective effects of milk will help us close this important door to the spread of AIDS."). Dubito che questa frase possa essere intesa altrimenti che come una speranza, un desiderio e magari - auspicabilmente - un impegno da parte di Garcia a far sì che più nessun bambino allattato al seno si infetti. Nessuna pretesa di realtà, dunque. Solo il desiderio che le cose vadano diversamente da come vanno adesso.
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Una critica al modello di topi BLT usati da Garcia e colleghi per sperimentare il latte di donne HIV negative cui era stato aggiunto dell'HIV, che mi risulta difficile da comprendere.
Leggendo l’articolo si capisce che chi con questi topi ha lavorato, prima di iniziare la sperimentazione, ha determinato che la cavità orale e il tratto digestivo superiore di questi topini presentano le stesse cellule che consentono la trasmissione orale dell’HIV negli esseri umani, cellule nate dalle staminali ematopoietiche umane che erano state loro date per creare un sistema immunitario umano; e che quindi un’eventuale trasmissione avrebbe seguito la medesima strada (per gli innumerevoli dettagli, vedi i paragrafi
Reconstitution of the oral cavity of BLT mice with human hematopoietic cells e
Identification of HIV target cells in the upper GI tract of BLT mice dell’
articolo).
Oltre ai vari tessuti che compongono la mucosa orale, hanno analizzato nei dettagli le ghiandole salivari:
- “to determine if human hematopoietic cells are present in the salivary glands and lymphoid tissues proximal to the oral mucosa of BLT humanized mice, as these tissues may serve as early sites for viral dissemination. The salivary glands are directly connected to the oral mucosa by excretory ducts that secrete saliva into the oral cavity. In infected humans, HIVinfected cells have been identified in the salivary glands and HIV RNA has been detected in saliva [27–29]. IHC analysis revealed that the salivary glands of BLT mice are reconstituted with human target cells for HIV infection (macrophages, dendritic cells and CD4+ T cells) as wells as human CD8+T cells and B cells (Figure 1).”
Dopo di che, i topini sono stati infettati e si è visto che si infettavano esattamente come accade agli esseri umani; in particolare l’infezione è stata confermata, oltre che nel plasma, anche nella saliva, dove è stata dimostrata la presenza di HIV RNA in 4 topi su 5.
Poi Garcia e colleghi hanno studiato le barriere fisiche e immunologiche che si oppongono alla trasmissione dell’HIV attraverso le mucose e anche lì hanno visto che topi umanizzati e uomini reagivano allo stesso modo.
Poi hanno rilevato come sia l’HIV associato alle cellule, sia quello libero, siano presenti nel latte materno e come non sia affatto chiaro se entrambi o uno solo dei due siano responsabili della trasmissione dell’infezione. Ma sono riusciti a dimostrare che entrambi possono essere trasmessi attraverso le mucose.
Fatte tutte queste premesse fondamentali e partendo dal presupposto che, confermando studi precedenti,
in vitro il latte di 5 donne HIV negative era riuscito a inibire completamente l’infettività del virus [
il latte da solo, senza nessuna saliva di topo] e che la capacità di ciascun campione di latte di inibire l’infezione dipendeva dalla concentrazione del latte,
Garcia è finalmente passato all’aspetto centrale della sua ricerca: ha somministrato oralmente ai topi una singola dose di HIV-1JR-CSF libero, in presenza e in assenza di latte umano intero.
Mentre in assenza di latte [saliva o non saliva] i topi si sono infettati tutti, in presenza di latte non se ne è infettato nessuno.
Segue una parte dell'articolo dedicata alla prevenzione della trasmissione orale dell'HIV mediante somministrazione di antiretrovirali in via profilattica.
La
Discussione è molto lunga e particolareggiata. La tralascio, ma è interessante, perché vi vengono estesamente analizzati il modello murino usato in questo esperimento e le ragioni che rendono preferibili topi BLT per studiare questo tipo di problemi, piuttosto che NOD/SCID.