Nuova tecnica per misurare HIV reservoirs?

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Utentenuovo
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Nuova tecnica per misurare HIV reservoirs?

Messaggio da Utentenuovo » sabato 9 febbraio 2019, 0:04

Ciao a tutti,
Sto leggendo in rete i seguenti articoli:

https://www.google.com/amp/s/medicalxpr ... rately.amp

https://www.nature.com/articles/s41586-019-0898-8

http://www.lescienze.it/news/2019/02/04 ... v-4279849/

Si parla di una nuova tecnica messa a punto dal gruppo di Siliciano, che sarebbe in grado di misurare più accuratamente l'entità dei serbatoi virali.
Cosa ne pensate?
Ho letto che qui se ne è già tanto parlato, ma forse questo può essere considerato un nuovo passo in avanti? Magari mi sbaglio, chiedo il parere dei più esperti. Almeno le conclusioni riportate mi sembrano confortanti..

Grazie a chi interverrà!



Dora
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Re: Nuova tecnica per misurare HIV reservoirs?

Messaggio da Dora » sabato 9 febbraio 2019, 4:48

Senz'altro! Un passo avanti molto importante, per quanto strettamente tecnico. Quando l'articolo di Siliciano è uscito mi è parso troppo complesso per scriverne nel forum, ma magari preparerò un post.



Utentenuovo
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Re: Nuova tecnica per misurare HIV reservoirs?

Messaggio da Utentenuovo » sabato 9 febbraio 2019, 10:20

Grazie mille Dora!! :)
Mi sembra un bel risultato riuscire a misurare quanto del virus nei serbatoi riesca effettivamente a riattivarsi perché integro, e quanto no..speriamo possa diventare presto una tecnica applicabile! Interessante che abbiano anche concluso che quelle precedenti fossero sovrastime..



Dora
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Re: Nuova tecnica per misurare HIV reservoirs?

Messaggio da Dora » lunedì 11 febbraio 2019, 12:12




Utentenuovo
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Re: Nuova tecnica per misurare HIV reservoirs?

Messaggio da Utentenuovo » martedì 12 febbraio 2019, 0:33

Grazie del tuo post, Dora!! :-) leggendo le tue parole forse si, le cose sono un po' più complicate di quanto pensassi..soprattutto forse ho sbagliato a scrivere che è stato concluso che le precedenti misurazioni fossero sovrastime, o è davvero così? Abbiamo un 88% di provirus difettivi, ma anche un 12% di provirus che, anche se non indotti a riprodursi dopo un primo ciclo di riattivazione, hanno genomi intatti e possono riattivarsi in un secondo momento..mi sembra di capire che prima questo 12% di genomi integri non si riuscisse a distinguere, corretto? Quindi è comunque una conquista poterli identificare e seguirne l'andamento in qualche modo no?! Pensi possa essere una tecnica già valida per applicabilità o ancora molto perfettibile?



Dora
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Re: Nuova tecnica per misurare HIV reservoirs?

Messaggio da Dora » martedì 12 febbraio 2019, 7:20

Utentenuovo ha scritto:
martedì 12 febbraio 2019, 0:33
mi sembra di capire che prima questo 12% di genomi integri non si riuscisse a distinguere, corretto? Quindi è comunque una conquista poterli identificare e seguirne l'andamento in qualche modo no?! Pensi possa essere una tecnica già valida per applicabilità o ancora molto perfettibile?
Non è che non si riuscisse a capire se un provirus è difettivo oppure no, ma con la valutazione delle sequenze genetiche e con il qVOA ci volevano analisi estremamente lunghe e complicate. Adesso con l'IPDA - che è un tipo di PCR - è tutto molto più semplice, tanto che sarà molto utile sia nella ricerca, sia nella clinica. Io non vedo l'ora che sia applicato nei trial sulla cura e si arrivi a evitare le sospensioni della ART. Penso che questo darà una sicurezza in più ai partecipanti, tanto da permettere di arruolare più persone in sperimentazioni che vanno a rilento anche per difficoltà di trovare volontari.

Immagino sia perfettibile, come tutti i metodi. La PCR, da quando è stata inventata a inizio anni '80 come tecnica per amplificare frammenti di acidi nucleici, è stata declinata in diverse varianti - per misurare il reservoir latente di HIV, ad esempio, se ne usano due: la qPRC (PCR quantitativa), che misura l'amplificazione del DNA virale totale e di quello integrato nei CD4 usando la fluorescenza; e la rtPCR (PCR della retrotrascrizione, o della trascrizione inversa - non so bene come si chiami in italiano), che parte dall'RNA convertito (retrotrascritto) in DNA e viene usata per misurare il virus libero e la sua espressione genetica.
Un altro tipo di PCR usato nella ricerca (e un po' anche in clinica) è lo SCA (single copy assay), che è molto sensibile e arriva a individuare particelle virali anche in persone con viremia irrilevabile nel sangue.

Credo che sentiremo molto parlare dell'IPDA a Seattle fra tre settimane, dove si terrà il CROI, che è il congresso annuale più importante sulla ricerca su HIV. Aspettiamo di vedere se Siliciano lo presenta. Fra un paio di settimane dovrebbe essere disponibile il programma completo. Intanto, magari in questi giorni comincio ad aprire un thread nella sezione dei congressi.



Utentenuovo
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Re: Nuova tecnica per misurare HIV reservoirs?

Messaggio da Utentenuovo » martedì 12 febbraio 2019, 12:30

Sei stata super chiara Dora, grazie!! :) attendo di leggere tuoi aggiornamenti relativi al CROI e speriamo che tutto questo porti presto a un riscontro tangibile!



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