EHVAT01: vaccino GTU-MultiHIV-B+MVA HIV-B HIV + vedolizumab
Inviato: lunedì 18 giugno 2018, 11:49
Trial EHVAT01: vaccino terapeutico GTU-multiHIV-B + MVA HIV-B e anticorpo anti-α4β7 (vedolizumab) contro il reservoir latente di HIV
Sta per partire in Europa lo studio EHVAT01: An HIV Vaccine Trial in Individuals Who Started ART During Primary or Chronic Infection.
Si tratta di un trial clinico piuttosto complesso, in cui sarà testata in persone con HIV che hanno iniziato la terapia o in fase acuta o in fase cronica e hanno la viremia ben controllata dalla ART la combinazione di un vaccino terapeutico doppio (composto dal vaccino GTU-MultiHIV B-clade + il vaccino MVA HIV-B HIV) insieme a vedolizumab (Entyvio), che è l'anticorpo anti-integrina α4β7 di cui parliamo nel thread α4β7 mAB + ART: remissione virologica sostenuta in scimmie e che è già in sperimentazione in un piccolo trial non randomizzato e in aperto su una ventina di persone con HIV soppresso dalla ART e buona situazione immunitaria.
La parte GTU-multiHIV-B del vaccino, prodotto da FIT biotech e che vede come principale sponsor il French National Institute for Health e la Medical Research-French National Agency for Research on AIDS and Viral Hepatitis (Inserm-ANRS), ha avuto una storia piuttosto travagliata.
Un poster presentato l'anno scorso a IAS Parigi e relativo a un trial su immunogenicità e sicurezza di diverse combinazioni di MVA HIV-B + il lipopeptide LIPO-5 + GTU-MultiHIV B in volontari sani ha concluso che era stata raggiunta l'immunogenicità minima per poter proseguire nelle sperimentazioni. Un articolo non è ancora stato pubblicato.
Vediamo in qualche dettaglio la sperimentazione che sta per partire, perché si svolgerà in diversi centri europei e fra questi anche lo Spallanzani a Roma.
Lo studio è di fase I/II, come abbiamo detto multicentrico, in doppio cieco e a più stadi: almeno tre bracci sperimentali saranno messi a confronto con un placebo per vedere se il vaccino + 300 mg di vedolizumab in diverse infusioni riesce ad avere un impatto clinicamente rilevante sul controllo della viremia.
Nel primo stadio, che si prevede proceda lentamente, 12 persone saranno randomizzate per ricevere vaccino o placebo: nelle prime 4 settimane, una persona a settimana, nelle successive 4 settimane le persone vaccinate a settimana saranno 2, e poi 4 o più a settimana. Se la sicurezza del vaccino sarà confermata, si procederà al secondo stadio, nel quale oltre alla sicurezza si dovrà valutare l'efficacia (ad interim e finale) di tre strategie sperimentali, valutate anche mediante interruzione della ART e confrontate con il placebo: 1) solo vaccino; 2) solo vedolizumab; 3) vaccino + vedolizumab (fatto 2 settimane dopo il vaccino).
Tutti i partecipanti continueranno la ART per le prime 24 settimane, che coprono il periodo della vaccinazione e 5 o 6 infusioni dell'anticorpo anti-α4β7 (o il placebo). Poi interromperanno la ART e la riprenderanno se la viremia arriverà a ≥10.000 copie/ml, se i CD4 scenderanno sotto le 350 cellule/mm3, se ci sarà prova di progressione della malattia, o se avranno completato 24 settimane di interruzione.
Il trial prevede di arruolare circa 190 persone, che non abbiano avuto un nadir dei CD4 sotto i 300, che al momento dell'arruolamento di CD4 ne abbiano almeno 600, che abbiano viremia sotto le 50 copie, abbiano iniziato la ART dopo il 2009 e siano in terapia da almeno un anno.
Gli obiettivi principali dello studio sono la sicurezza dei protocolli testati e la loro efficacia (valutata misurando il tempo di rebound della viremia dopo l'interruzione della ART); gli obiettivi secondari sono sempre sicurezza ed efficacia, ma valutate secondo parametri più complessi.
La prima parte del trial si dovrebbe concludere a marzo 2021; mentre i risultati finali sono attesi per dicembre di quello stesso anno.
Poiché lo studio si svolgerà, come detto, anche a Roma, se qualcuno fra chi legge venisse arruolato, sarebbe molto interessante se ci raccontasse qualcosa qui.