Alte dosi di vitamina D contro la latenza di HIV

Ricerca scientifica finalizzata all'eradicazione o al controllo dell'infezione.
Dora
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Alte dosi di vitamina D contro la latenza di HIV

Messaggio da Dora » sabato 17 febbraio 2018, 8:28

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Gli effetti di alte dosi di vitamina D sul reservoir latente di HIV

Sharon Lewin ha appena iniziato un trial clinico pilota - Effect of High Dose Vitamin D Supplementation on HIV Latency (VIVA) - per indagare gli effetti di alti dosaggi di vitamina D sull'attivazione immunitaria e il reservoir latente di persone con viremia di HIV stabilmente soppressa dalla ART.

L'idea è di sfruttare l'attività immunomodulante della vitamina D, che sottomodula la frequenza dei linfociti Th17 sia nei modelli animali, sia nell'uomo, ed ha in generale effetti anti-infiammatori sul sistema immunitario, per migliorare l'integrità dell'epitelio intestinale e favorire una maggiore differenziazione del microbioma intestinale, che nelle persone con HIV in genere è ridotta.
Si ritiene che, se si riesce a migliorare l'impermeabilità della mucosa intestinale, questo abbia effetti benefici sull'iper-attivazione immunitaria, contribuendo a ridurre la proliferazione e l'espansione clonale dei linfociti T, facendo diminuire l'esaustione dei CD8 e così riducendo la quantità di virus che continua a replicarsi nonostante la terapia antiretrovirale.

Il trial pilota, che è iniziato a Melbourne in questi giorni, avrà i primi risultati a gennaio 2019 e si concluderà a luglio 2019, è randomizzato e prevede di arruolare 30 persone con HIV e viremia stabilmente soppressa, dividendole in due gruppi uguali: un gruppo riceverà solo la ART, l'altro alla ART aggiungerà 10.000 unità di vitamina D3 in capsule al giorno per 6 mesi e dovrà raggiungere l'assunzione di 1 gr al giorno di calcio mediante la dieta.

L'obiettivo principale dello studio è:

  • valutare i cambiamenti fra il momento 0 e la 24° settimana del reservoir latente di HIV misurando l'HIV DNA totale associato ai CD4.


Obiettivi secondari:

  • - altri marker della persistenza di HIV (HIV DNA totale e integrato e circoli 2-LTR);
    - cambiamenti dell'HIV RNA associato ai CD4 del sangue;
    - variazioni nelle proporzioni di CD4, CD8, monociti, cellule dendritiche e Natural Killer;
    - marker di attivazione e di esaustione dei linfociti T;
    - CD4 e CD8 HIV-specifici;
    - livelli di hs-CRP;
    - permeabilità della barriera (livelli di LPS, sCD14 e I-FAB [intestinal fatty acid binding protein]);
    - diversità del microbioma intestinale;
    - livelli sierici di vitamina D, di calcio, di creatinina;
    - eventi avversi;
    - aderenza dei partecipanti al protocollo.



Qualche lettura per approfondire:




Awakeness
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Re: Alte dosi di vitamina D contro la latenza di HIV

Messaggio da Awakeness » sabato 14 aprile 2018, 23:25

ci sono diverse sostanze papabili per un uso antilatenza, ma invece di usarle singolarmente , provare una possibile azione sinergica no? ovviamente con sostanze che non vadano a scontrarsi tra loro creando casini..mi sembra la cosa più plausibile.....



Gabriel81
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Re: Alte dosi di vitamina D contro la latenza di HIV

Messaggio da Gabriel81 » domenica 15 aprile 2018, 0:02

Se leggi i post di Dora con attenzione si para spesso di cALT ovvero di terapie di combinazione di sostanze anti latenza che agiscono in maniera sinergica. I ricercatori, che fanno il nostro bene, devono ovviamente verificarne prima la tossicità (spesso alta in vivo).


Una pianificazione attenta non sostituirà mai una bella botta di culo!

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