HAART precoce, reservoir e setpoint virale

Ricerca scientifica finalizzata all'eradicazione o al controllo dell'infezione.
Dora
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HAART precoce, reservoir e setpoint virale

Messaggio da Dora » mercoledì 30 novembre 2011, 11:41

Questi ultimi tempi sembrano il brutto risveglio dopo una sbronza. L’ubriacatura è quella dell’”eradication summer”, quando pareva che molte ricerche differenti potessero portare, nel volgere di breve tempo, ad aver ragione del virus. I malditesta del risveglio vengono da un numero impressionante di lavori che, da ormai molti mesi, smantellano pezzo per pezzo le illusioni di un’eradicazione a portata di mano.

Uno di questi frammenti di illusione che cade oggi è quello che la HAART assunta prestissimo, agli esordi dell’infezione e meglio ancora in fase di sieroconversione, sia capace di ridurre le dimensioni dei reservoir latenti al punto da consentire di interrompere la terapia per lunghi periodi.
Ci aveva già pensato il paziente di Chun con reservoir ridotto al lumicino per anni e rebound virale quasi immediato alla sospensione della HAART (si veda tutto il thread Sospesa haart e per 6 anni viremia non rilevabile, e in particolare qui), ma un breve studio uscito su PLoS ONE di metà novembre, a firma di Viktor von Wyl, Huldrich Günthard e colleghi, e basato sulla coorte svizzera, direi che dà un’altra picconata nella stessa direzione: Early Antiretroviral Therapy During Primary HIV-1 Infection Results in a Transient Reduction of the Viral Setpoint upon Treatment Interruption.

Si tratta di un’analisi degli effetti della HAART data in fase acuta sulle dimensioni del reservoir latente e sul setpoint virale quando la terapia viene interrotta. L’idea era che un trattamento farmacologico precoce, che riduca in modo significativo il reservoir, possa favorire – quando saranno disponibili – interventi volti ad eradicare il virus e che sia pertanto utile sapere in anticipo se il reservoir possa davvero essere ridotto grazie alla terapia data in fase acuta.

I risultati di ricerche precedenti, anche degli stessi autori (cfr. Profound Depletion of HIV-1 Transcription in Patients Initiating Antiretroviral Therapy during Acute Infection), avevano dato informazioni non coerenti; inoltre, non erano affatto chiari gli effetti sul lungo periodo della HAART sul setpoint virale e sul reservoir, dopo che la terapia data in fase precoce viene sospesa.

Von Wyl e Günthard hanno dunque preso in considerazione le viremie e i livelli di HIV DNA prima, durante e dopo il trattamento di pazienti che hanno iniziato la HAART entro 4 mesi dal momento del contagio: 67 persone, 33 delle quali (il 49%) hanno deciso di interrompere la terapia dopo un anno in cui avevano raggiunto viremie irrilevabili. Questi pazienti sono stati seguiti per una mediana di 37 mesi.
I loro dati sono stati messi a confronto con i dati di 79 pazienti con infezione cronica non in terapia, seguiti per una mediana di 34 mesi.

Risultati:
  • 1. Come è normale in fase acuta, le viremie erano molto alte nella maggior parte dei pazienti che hanno iniziato la HAART; come ci si aspettava, durante la terapia le viremie sono scese rapidamente a livelli non rilevabili, mentre la discesa dei livelli di HIV DNA (usati come indicatore della dimensione del reservoir latente) è stata molto più lenta. A ciò si deve però aggiungere che, dopo circa un anno di terapia, i livelli di HIV DNA sono rimasti costanti, a indicare che la HAART non è riuscita ad eliminare l’HIV latente residuo neppure se iniziata precocemente.

    2. Dopo la sospensione della terapia, sia le viremie, sia i livelli di HIV DNA sono risaliti rapidamente poi, dopo circa 9 mesi, si sono stabilizzati: chi ha iniziato presto la HAART ha raggiunto viremie più basse rispetto a chi la HAART non la prendeva. TUTTAVIA, a tre anni dalla sospensione dei farmaci questo beneficio è venuto meno e si è quindi visto che gli effetti del trattamento precoce sul setpoint virale erano temporanei.

    3. La durata della HAART, i livelli di HIV DNA raggiunti prima della terapia, il numero dei CD4 non hanno avuto alcun effetto sulle viremie alla sospensione della terapia. Solo il momento di inizio della terapia stessa si è dimostrato significativo: i pazienti che hanno iniziato la HAART entro due mesi dal contagio hanno presentato alla sospensione dei farmaci viremie più basse rispetto a chi aveva iniziato fra i 2 e i 4 mesi dopo l’infezione.

Conclusioni: "Presi tutti insieme, questi dati suggeriscono che l'inizio della HAART durante l'infezione primaria possa portare a una riduzione dei livelli di HIV RNA e HIV DNA post-terapia; ma dimostrano anche che questi benefici iniziali tendono a svanire nel tempo. Il meccanismo principale sottostante alla nostra scoperta è probabilmente la dimensione limitata del reservoir latente che ha vita più lunga [CD4 memoria], che viene favorita se si impedisce il formarsi di questo reservoir grazie a una HAART data precocemente, come si è visto dai test di valutazione dello sviluppo virale, dalla grave deplezione di cellule trascrizionalmente attive e dalle ridotte quantità di DNA provirale nelle cellule mononucleate del sangue periferico (PBMC). Le dinamiche dei marker virali dopo il trattamento scoperte durante la nostra analisi suggeriscono infatti che questo sia l’effetto della terapia data precocemente. Tuttavia, queste analisi mostrano anche che il formarsi dei reservoir viene soltanto ritardato. Dopo circa 12-36 mesi, i livelli di HIV RNA e di HIV DNA somigliano a quelli dei pazienti con infezione cronica non in terapia usati come controlli.
Data la natura transitoria degli effetti sui marker virali, data l’attuale assenza di mezzi per sfruttare in favore del paziente queste riduzioni dell’HIV RNA e HIV DNA e date le recenti scoperte degli effetti negativi della replicazione virale sulla morbilità e sulla mortalità, questi risultati suggeriscono che la ripresa della terapia nei pazienti trattati precocemente non dovrebbe essere ritardata troppo.”





Fonte accessoria: aidsbeacon.com



Dora
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Re: HAART precoce, reservoir e setpoint virale

Messaggio da Dora » mercoledì 30 novembre 2011, 16:45

Perché il lavoro sulla coorte svizzera è importante? Perché contribuisce ad abbattere uno dei miti che costituiscono la visione (metafisica e non scientifica) del processo che deve portare alla cura della malattia da HIV.

Per far capire quanto l'idea che l'inizio precoce della HAART consenta di ridurre le dimensioni dei reservoir e DUNQUE di preservare la funzione immunitaria e DUNQUE di evitare un rebound virale per molto tempo, pur in assenza di terapia, sia ormai diventata un mito che fonda la visione comunemente accettata della “cura”, riporto una citazione da un articolo pubblicato proprio oggi.
Si tratta di un articolo di John-Manuel Andriote uscito su The Atlantic e intitolato AIDS: Still a Gay Disease in America. Non quindi un articolo scientifico, per "addetti ai lavori", ma un (ben fatto) lavoro di divulgazione, di quelli che vengono sfornati a ripetizione intorno al I dicembre e che da un lato catturano il sentire comune sulla questione-HIV, dall'altro contribuiscono a formare la visione che della malattia si crea l'opinione pubblica. Questo articolo, poi, ha ai miei occhi il grande pregio di ricordare la gravità della prevalenza dell'infezione presso gli omosessuali.

Qui vediamo che chi si fa portavoce del mito dell’inizio precoce della HAART contro la formazione dei reservoir è niente di meno che Anthony Fauci.

Underscoring the exceptional nature of the so-called Berlin Patient's experience, Fauci said the total eradication of HIV isn't likely in the foreseeable future. "We have very good drugs that block HIV replication," he said, "but we don't have any drugs that can eliminate the virus from HIV-infected cells." For this reason, he explained, "Getting an eradication cure will require fundamental science and discovery -- which is truly unpredictable."
On the other hand, there is what is called a "functional" cure. It likely would involve a sort of super dose of HAART, or another compound not yet known, to "smoke out" the latent virus that remains in the body. Virus drained from these so-called reservoirs would then be dispatched with existing or adapted medication. Fauci said one of the greatest obstacles, even for a functional cure, is that HIV-positive individuals have to be treated early enough in their infection that they don't yet have reservoirs of virus. "The earlier you start therapy," he said, "the smaller is the reservoir of infection." He explained, "When you start earlier rather than late, you preserve HIV immune function. You bring the viral reservoir to such a small, miniscule segment so if you stop therapy, either with or without enhancing the immune system, you hope the immune system is able to rebound from its reservoir. That is a functional cure, because even though you haven't eliminated the virus from the body, you have a functional cure".



davidino85
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Re: HAART precoce, reservoir e setpoint virale

Messaggio da davidino85 » giovedì 1 dicembre 2011, 7:51

...sono confuso...



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Re: HAART precoce, reservoir e setpoint virale

Messaggio da thelondonsuede » giovedì 1 dicembre 2011, 13:01

davidino85 ha scritto:...sono confuso...

no davidino sei solo gay tranquillo puhuhuhuhuhuh :lol: :lol: :lol: :lol: :lol: :lol: :lol: :lol:



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Re: HAART precoce, reservoir e setpoint virale

Messaggio da HLAB5701 » giovedì 1 dicembre 2011, 23:46

davidino85 ha scritto:...sono confuso...
come confuso? è il risultato che abbiamo da vent'anni a 'sta parte: i xe tùti potàci



Dora
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Re: HAART precoce, reservoir e setpoint virale

Messaggio da Dora » venerdì 2 dicembre 2011, 7:18

davidino85 ha scritto:...sono confuso...
E ne hai ben ragione.
L'unica cosa che mi viene da dirti è, se dovessi decidere di provare un'interruzione di terapia, di tenerti costantemente monitorato e, al primo accenno di rebound, riprenderla senza starci a pensare troppo.
Insomma, di considerare la viremia, più che un eventuale calo dei CD4.



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