*Letture per il weekend*

Ricerca scientifica finalizzata all'eradicazione o al controllo dell'infezione.
Gabriel81
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Re: *Letture per il weekend*

Messaggio da Gabriel81 » venerdì 12 ottobre 2018, 11:24

uffa2 ha scritto:Direi che la letteratura conferma le nostre impressioni, che cioè le ragioni “oggettive” contro la PrEP siano in realtà il paravento di un potente insieme di omofobia, complessi e pregiudizi, che allignano innanzitutto nella comunità gay e in chi come i medici, dopo trent’anni di frequentazione con questa comunità la vita reale e i suoi problemi, dovrebbe avere imparato a essere un po’ più razionale.
È il doppio standard chiesto ai MSM prima e ai sieropositivi poi rispetto al resto del mondo: hanno qualcosa da pagare per la loro “condotta disordinata” come dice la Chiesa Cattolica, devono stare buoni e accettare una vita diversa, meno piena…
C’è ancora una strada lunghissima…
si purtroppo si, però che anche la comunità gay deve fare tanto, come finalmente concentrarsi a trovare dei modelli rappresentativi e di riferimento e recuperare un pò di "kindness" perché altrimenti davvero non si va da nessuna parte...


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Dora
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Re: *Letture per il weekend*

Messaggio da Dora » venerdì 21 dicembre 2018, 6:54

  • 21 dicembre 2018


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Tornano eccezionalmente le letture per dilettare le feste di fine d'anno. Cominciamo con qualche review dedicata alla ricerca di una cura e uscita negli ultimi tempi:


Immagine Non è recentissima, perché è stata pubblicata a metà di quest'anno sui Topics in Antiviral Medicine, ma ci prepara al primo appuntamento importante dell'anno prossimo raccontando in breve le cose salienti di virologia, persistenza dei reservoir e loro eliminazione emerse dal CROI 2018 - CROI 2018: Advances in Basic Science Understanding of HIV è il report a firma di Mario Stevenson, University of Miami Miller School of Medicine, da cui partire per immaginare le novità sul fronte della cura che arriveranno da Seattle a inizio marzo prossimo.

Immagine Antibody-mediated prevention and treatment of HIV-1 infection è invece una review pubblicata a novembre su Retrovirology da Henning Gruell e Florian Klein della Università di Cologna - offre una panoramica dello stato della ricerca sui bNAbs, uno dei temi più caldi nella ricerca non solo di un vaccino preventivo, ma anche di una cura dell'infezione.

Immagine Altro tema caldissimo, addirittura rovente per l'epic fail della recente creazione di due bambine crisprizzate quando erano embrioni in spregio di ogni criterio logico ed etico, l'editing genetico mediante CRISPR/Cas - Kamel Khalili, insieme a Jeffrey Jacobson, ha appena pubblicato su AIDS Reviews Toward the Cure of HIV-1 Infection: Lessons Learned and Yet to be Learned as New Strategies are Developed, in cui non parla solo di CRISPR, perché ripercorre le delusioni che hanno costellato gli ultimi anni di ricerca sulle sostanze anti-latenza e i vaccini terapeutici, ma parla soprattutto del modo in cui, secondo lui, si possono superare le difficoltà connesse all'editing genetico mediante CRISPR e ragiona sulla possibilità di utilizzare insieme strategie contro il virus e strategie di rafforzamento del sistema immunitario.

Immagine A chi avesse seguito la triste vicenda di Lulu e Nana, ricordo che, nel profluvio di articoli dedicati alle rivelazioni di He Jiankui (che al momento è sparito e potrebbe essere finito in qualche campo di rieducazione), un articolo di Sharon Begley e Andrew Joseph uscito questa settimana su STAT racconta benissimo la storia dai suoi inizi: The CRISPR shocker: How genome-editing scientist He Jiankui rose from obscurity to stun the world.

Immagine Anche se a denti stretti, lo devo ammettere: capita a volte che in Frontiers in Immunology sia pubblicato qualche lavoro di cui mi sarebbe utile parlare per capire che cosa si muove nelle retrovie della guerra contro HIV (penso ad esempio a una review di Lucy Dorrell e colleghi dell'Università di Oxford uscita a inizio dicembre e dedicata ad anticorpi bi-specifici, DART, ImmTAV per reindirizzare i CD8 e renderli più bravi nella distruzione del reservoir latente riattivato). Ma da molti anni, a partire dalla pubblicazione di robaccia negazionista dell'AIDS da parte di una loro rivista (raccontata in Frontiers in Public Health e gli obblighi dell'open access), la mia politica è stata di utilizzare e citare il meno possibile lavori pubblicati da un editore che ritengo una sciagura per l'editoria scientifica mondiale. So che molti ricercatori onesti continuano a pubblicare da Frontiers, ma ritengo sia una scelta autolesionistica e molto pericolosa.
Quindi, per queste letture di fine anno vi propongo un post molto bello, scritto ieri dal mio amico Smut Clyde per il blog For Better Science di Leonid Schneider: Frontiers: a danger for public health? - chi ha seguito in questi anni i miei lavori sul negazionismo dell'HIV/AIDS, il negazionismo dei vaccini e la truffa del GcMAF vi troverà nomi, articoli e vicende raccontati più e più volte. Il filo rosso che li lega, insieme alla cialtroneria pseudoscientifica, è il fatto di essere tutti pubblicati da Frontiers, l'editore predone che si è fatto negli anni sempre più forte grazie all'ingenuità, all'indifferenza e al bisogno di pubblicare di tanti ricercatori distratti o poco svegli.

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Immagine Brevi report relativi a incontri e convegni sulla ricerca di una cura:




Immagine I congressi e gli incontri sulla cura sono aumentati in modo esponenziale, e ciò corrisponde al sempre maggiore numero di sperimentazioni cliniche che sono state iniziate in questi anni. Parallelamente, si svolge la discussione sugli aspetti etici di questo genere di sperimentazioni, in particolare le molte e complesse questioni connesse alla sospensione delle terapie. Ne ho dato conto più volte, ma vorrei aggiungere due letture, perché gli attivisti di TAG hanno prodotto nelle scorse settimane un documento particolarmente utile e ben fatto:



Immagine A chi è interessato alle questioni dei brevetti dei farmaci segnalo un altro utile lavoro di TAG, pubblicato nella TAGline di dicembre: BRINGING DOWN THE HOUSE ON INTELLECTUAL PROPERTY AND ACCESS - e in particolare la pagina che Richard Jefferys dedica a KEEPING AN EYE ON INTELLECTUAL PROPERTY ISSUES IN HIV CURE AND PREVENTION RESEARCH.

Immagine Poiché la ricerca si fa, sì, con le idee, ma anche con il denaro, non è stata molto tranquillizzante la pubblicazione da parte dei Funders Concerned About AIDS (FCAA) del RESOURCE TRACKING REPORT in occasione del World AIDS Day, in cui si riferisce di una diminuzione di ben 37 milioni di dollari nei finanziamenti da parte dei privati dal 2016 al 2017, nonostante 13 dei 20 top funders abbiano aumentato i finanziamenti nello stesso periodo (con aumenti di 33 milioni da parte dei due principali finanziatori, Gates Foundation e Gilead).
Un articolo uscito un paio di settimane fa su Inside Philanthropy prova a spiegare le ragioni: So Close, Yet So Far: Why is HIV/AIDS Funding Decreasing?

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Immagine Per non concludere l'anno parlando di soldi, tre storie piene di luce. La prima è uscita peer reviewed su Virus Eradication a ottobre: ‘Fear overcome by love’: why I participated in HIV cure research è la storia di Clark Hawley, University of California San Francisco, raccontata da lui medesimo, su come prima prese la PrEP, poi la sospese e si prese l'HIV. Ma lo scoprì molto in fretta e potè entrare immediatamente in terapia, divenendo un candidato ideale per le sperimentazioni sulla cura e così sperimentando un po' di paura e un po' di amore, ma facendo infine prevalere l'amore.

Immagine L'altro ieri su The Atlantic è invece stato pubblicato The Man Who Smelled Like Rancid Creamed Corn to Usher In a New Scientific Era, in cui si racconta la storia di Matt Sharp e del primo tentativo di Sangamo di modificare i CD4 mediante nucleasi a dita di zinco per renderli resistenti ad HIV. È una storia che chi segue il forum e legge le letture per il weekend conosce bene, ma che oggi è raccontata con tantissimi dettagli inediti.

Immagine Uscita tre giorni fa su CVT News The Lisbon Patient: meet the man who is living with HIV at 100 è la storia pazzesca di Miguel, che ha compiuto 100 anni ed è la più anziana persona vivente con HIV nota al mondo. La storia è accompagnata con molte considerazioni sull'invecchiamento della popolazione con HIV e con alcune videointerviste a medici e ricercatori - la più interessante delle quali a Giovanni Guaraldi, il nostro maggiore esperto delle questioni connesse all'invecchiare con l'HIV. Guaraldi lancia un appello: ascoltatelo bene.



Immagine Se le storie edificanti non vi bastano e in occasione della fine dell'anno volete sentirvi più buoni, vi ricordo che l'HIVforum ha bisogno dell'aiuto di tutti - che sia aiuto economico o di tempo, di conoscenze e di energie, le ragioni e le istruzioni per esercitare la vostra generosità sono esposte nel thread Come aiutare il forum.
Grazie a chiunque, in qualunque modo, vorrà contribuire.


Buona lettura e buone feste!
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Gabriel81
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Re: *Letture per il weekend*

Messaggio da Gabriel81 » lunedì 24 dicembre 2018, 9:29

Grazie cara del ricco elenco di letture natalizie!!!

Ne approfitto di qua che è la mia sezione preferita per augurare buone feste a tutto il forum :)

Bacio!
Gabriel


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Semola
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Re: *Letture per il weekend*

Messaggio da Semola » lunedì 24 dicembre 2018, 12:11

Grazie mille Dora, ci hai dato un bel pò di compiti per le vacanze :mrgreen:

Buon Natale



Dora
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Re: *Letture per il weekend*

Messaggio da Dora » venerdì 1 marzo 2019, 6:45

  • 1 marzo 2019

    In preparazione del CROI 2019, che ci terrà impegnati dalla settimana prossima, qualche post tratto dalle edizioni passate e relativo alle presentazioni molto generali sulla ricerca di una cura e sulle questioni patogenetiche tenute nei workshop per giovani ricercatori, in cui sono trattati i temi principali discussi anno per anno al congresso (e si intuisce la storia della ricerca di questi ultimi anni). La prima parte di questo post è per forza di cose identica alle Letture del 2 marzo 2018:

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Immagine [CROI 2012]J.Mellors_Reservoirs & cure research (TRAPIANTI)

Immagine [CROI 2013]M.Stevenson: Reservoir, persistenza virale e cura

Immagine [CROI 2013]G.Silvestri: Nuova comprensione della patogenesi

Immagine [CROI 2014] La ricerca di una cura

Immagine [CROI 2014] Patogenesi e infiammazione

Immagine [CROI 2015] J. Coffin: Ricerca di una cura dell’HIV

Immagine [CROI 2015]Silvestri: Modelli animali per prevenzione e cura

Immagine [CROI 2016] H. Günthard: Ostacoli e strategie di cura

Immagine [CROI 2016] R.Koup: Immunologia e vaccini

Immagine [CROI 2017] N.Chomont_I reservoir di HIV

Immagine [CROI 2017] J.CURRIER_Le complicanze: ancora una minaccia?

Immagine [CROI 2017] R.KOUP_Progressi nella ricerca sugli anticorpi

Immagine [CROI 2018] Günthard: progressi nella cura di HIV

Immagine [CROI 2018] Trkola: progressi in immunologia


Sono usciti in questi giorni due articoli sul Journal of Virus Eradication che permettono di avere una visione d'insieme sullo stato dell'arte della ricerca di una cura - il primo sulla formazione del reservoir latente di HIV:


e il secondo su dove è più o meno arrivata la ricerca di una cura in questi ultimi mesi, quanto meno quella finanziata negli Stati Uniti:



Buona lettura e buon weekend!



Dora
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Re: *Letture per il weekend*

Messaggio da Dora » venerdì 8 marzo 2019, 7:26

  • 8 marzo 2019

    Per distrarci ma non allontanarci troppo dalle fatiche del CROI, ho pensato di suggerire un'unica lettura per questo fine settimana:

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Immagine È uscita un paio di giorni fa sui Proceedings of the National Academy of Sciences una interessantissima Opinion a firma, fra gli altri, di Alberto Mantovani e Carlo Rovelli:
È introdotta da una citazione tratta da una lettera di Albert Einstein a Robert Thornton in piena II Guerra:
  • A knowledge of the historic and philosophical background gives that kind of independence from prejudices of his generation from which most scientists are suffering. This independence created by philosophical insight is—in my opinion—the mark of distinction between a mere artisan or specialist and a real seeker after truth.


Non credo possa esserci lettura migliore per allietare il weekend.

Buone riflessioni!






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Gabriel81
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Re: *Letture per il weekend*

Messaggio da Gabriel81 » sabato 9 marzo 2019, 10:28

Come sempre sei una fonte inesauribile di spunti e approfondimenti interessanti! Grazie :)


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Dora
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Re: *Letture per il weekend*

Messaggio da Dora » venerdì 19 luglio 2019, 6:50

  • 19 luglio 2019

    Qualche lettura in preparazione di IAS 2019, che sta per iniziare a Mexico City:

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Immagine È stato appena pubblicato il report annuale di UNAIDS - Communities at the centre - che quest'anno segnala due aspetti molto preoccupanti: mentre in certe zone del mondo tradizionalmente flagellate dall'epidemia le nuove infezioni e le morti per AIDS sono in diminuzione, anche in netta diminuzione, in altre, Europa Orientale e Asia Centrale da un lato, Medio Oriente e Nord Africa dall'altro, sono in aumento. E tutto questo avviene in un anno che ha visto una drammatica riduzione dei finanziamenti per ricerca, prevenzione, azione contro lo stigma. Sempre più, inoltre, la trasmissione dell'infezione avviene nei gruppi di persone più a rischio, le cosiddette "popolazioni chiave": MSM e transgender, persone che fanno uso di droghe per endovena, carcerati, sex workers, donne molto giovani.

L'obiettivo 90:90:90 fissato per il 2020, che pure in certi, pochissimi, Paesi è stato raggiunto, è su scala globale di fatto irraggiungibile.

Due letture di contorno:




Immagine Nei giorni scorsi sono usciti sul New England Journal of Medicine tre articoli relativi a tre trial sulla strategia Test and Treat, che è [era] considerata una delle vie maestre per battere l'epidemia in assenza di un efficace vaccino preventivo: sappiamo che una persona con viremia stabilmente irrilevabile non è contagiosa, quindi intercettare al più presto le nuove infezioni e mettere immediatamente le persone in terapia pare una strategia logica per evitare nuovi contagi. Bene, i tre trial - enormi studi di popolazione, che hanno coinvolto nel complesso quasi 220.000 persone - hanno dato risultati davvero deludenti: da modeste (30%) a nessuna riduzione delle nuove infezioni - scrive Salim Abdool-Karim in un commento che accompagna i tre articoli sulla medesima rivista.
Poiché il commento non è accessibile se non a pagamento, propongo di leggere



Che cosa ci dicono il report di UNAIDS e i risultati così deludenti dei tre studi africani? Ci dicono che gli obiettivi fissati al 2020 e 2030 per sconfiggere l'epidemia non erano realistici e non saranno raggiunti nei tempi stabiliti, sia per ragioni intrinseche alla difficoltà di testare e raggiungere con i farmaci tutte le persone che - ogni minuto di ogni giorno - continuano a infettarsi, sia perché i fondi necessari diminuiscono invece di aumentare. E ci dicono anche che i modelli epidemiologici costruiti in questi anni erano decisamente troppo ottimistici e, scontrandosi con la realtà, hanno mostrato la loro pochezza.

Sul fronte della lotta globale all'epidemia, il congresso di Città del Messico si aprirà con toni sobri e poca enfasi.


Immagine Sul fronte invece della ricerca, tante cose si muovono. La ricerca di una cura, dopo aver testato le vecchie idee e visto che funzionavano così-così, sta aprendosi a nuove strategie. La ricerca sui farmaci è in fermento, con nuove classi di antiretrovirali ormai in sperimentazione clinica e farmaci nuovi di vecchie classi o approvati negli ultimi tempi o in via di approvazione.
Molto opportunamente, HIV i-Base ha pubblicato l'altro ieri il terzo report annuale sui farmaci in sperimentazione, che fornisce una panoramica completa di quanto la ricerca ha al momento da offrire per controllare l'infezione nelle singole persone con HIV: HIV pipeline report 2019.


Buona lettura e buon congresso!



Dora
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Re: *Letture per il weekend*

Messaggio da Dora » venerdì 18 ottobre 2019, 7:46

Dora ha scritto:
venerdì 21 dicembre 2018, 6:54
  • 21 dicembre 2018

    [...] Immagine Uscita tre giorni fa su CVT News The Lisbon Patient: meet the man who is living with HIV at 100 è la storia pazzesca di Miguel, che ha compiuto 100 anni ed è la più anziana persona vivente con HIV nota al mondo. La storia è accompagnata con molte considerazioni sull'invecchiamento della popolazione con HIV e con alcune videointerviste a medici e ricercatori - la più interessante delle quali a Giovanni Guaraldi, il nostro maggiore esperto delle questioni connesse all'invecchiare con l'HIV. Guaraldi lancia un appello: ascoltatelo bene.
Addio, Miguel.

Oldest known person with HIV dies at 100
  • “We need to make people know,” [Prof. Guaraldi] said. “There (are) still a lot of people living with HIV that consider their disease something dreadful while actually… regardless (of) experiencing and living with a chronic disease, you still can experience healthy ageing.”



Dora
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Re: *Letture per il weekend*

Messaggio da Dora » giovedì 28 novembre 2019, 11:23

  • 28 novembre 2019

    In onore del World AIDS Day 2019 e in concomitanza con le riflessioni di Uffa su questa giornata, tornano eccezionalmente le letture per il weekend. Vorrei presentare alcuni articoli che spieghino le ragioni dei toni, un po' mesti e un po' polemici, del post di Uffa.

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Immagine Poiché il I dicembre è tradizionalmente tempo di bilanci, cominciamo con i dati su *i numeri dell'AIDS* appena resi pubblici da UNAIDS - con grafici patinati: AIDS by the numbers; con numeri e tabelle: FACT SHEET – WORLD AIDS DAY 201 9.
  • Quasi 38 milioni di persone vivono attualmente con l'infezione da HIV (1.700.000 sono bambini) e più di 24 milioni ricevono le terapie antiretrovirali: nel 2010 ad essere in terapia erano solo 7 milioni, quindi c'è stato un grande progresso nell'accesso ai farmaci.
    Ma circa 8 milioni di persone hanno l'HIV e non lo sanno: questo è il carburante dell'epidemia, ciò che permette al virus di continuare a diffondersi.
    I morti sono molto diminuiti rispetto ai decenni passati; ciò nonostante l'HIV nel 2018 si è portato via ben 770.000 persone.
    Le cose continuano a migliorare, ma i miglioramenti si fanno più piccoli di anno in anno.
    Ci sono zone del mondo come l'Africa meridionale dove le cose migliorano, zone del mondo come l'Asia centrale e l'Europa orientale dove peggiorano.
    Più della metà delle nuove infezioni colpiscono persone appartenenti a gruppi a rischio e i loro partner; queste percentuali schizzano al 95% nei Paesi in cui l'epidemia è peggio controllata - Asia centrale ed Europa dell'Est, appunto.
    Gli MSM e le persone che assumono droghe per via iniettiva hanno un rischio di infettarsi di 22 volte maggiore rispetto alla media; i lavoratori del sesso di 21 volte; i transgender di 12.
    Nell'Africa sub-sahariana sono le donne ad essere più a rischio, specie se fra i 15 e i 24 anni: 6000 nuove infezioni alla settimana, 4 infezioni su 5 in ragazzine fra i 14 e i 19 anni.
    Servono 26 e rotti miliardi di dollari entro l'anno prossimo.
    19 Paesi forse ce la faranno a dire nel 2030 che da loro l'epidemia è finita, ma tutti gli altri no.

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Immagine I numeri italiani li ho già stancamente presentati la settimana scorsa: DATI COA AL DICEMBRE 2018.

Immagine Come spiegava già ieri Uffa, secondo UNAIDS sono le comunità a poter fare la differenza ed è per questo che l'enfasi di questo I dicembre è sulle comunità di persone con HIV, sulle popolazioni-chiave, sulle associazioni che difendono i diritti, offrono servizi, distribuiscono sostegno: Communities make the difference.
  • Che cosa significa "nulla su di noi voi, senza di noi voi" quando a dirlo non sono gli attivisti e le persone con HIV, ma l'ONU?
    Tutto molto empowering, una sferzata motivazionale a chi regala il suo impegno. Ma forse anche tutto un po' cialtronesco: non significa forse anche che gli Stati, i governi, gli enti internazionali, i grandi finanziatori non stanno facendo il loro dovere?
    Piccolo è bello, locale è consolante - ma la decrescita non è per nulla felice.

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Immagine "By 2020, UNAIDS predicted massive declines in HIV incidence. Incidence isn’t dropping worldwide. Widespread treatment is essential, but it isn't enough. UNAIDS' primary prevention targets won’t be met by a long shot" ... E adesso che si fa? NOW WHAT? - il report annuale di AVAC.

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Immagine Ogni anno Anthony Fauci scrive un articolo per spiegare che cosa si può fare per mettere fine all'epidemia. L'appuntamento del 2019 è uscito su Clinical Infectious Diseases e s'intitola Ending the Human Immunodeficiency Virus Pandemic: Optimizing the Prevention and Treatment Toolkits.
La cassetta per gli attrezzi si fa sempre più ricca, perché anche se un vaccino efficace almeno nel 50% dei casi ancora non c'è, ormai sappiamo che la terapia antiretrovirale funziona molto bene non solo per tenere in vita chi il virus ce l'ha, ma anche sia per impedire che i suoi partner sessuali si infettino, sia per impedire che si infetti chi assume la profilassi pre-esposizione. Fauci ce lo spiega con la consueta chiarezza.

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Naturalmente, questi strumenti bisogna farli arrivare dove servono. Ma qui è molto più politica che scienza.


Immagine Una review di Marie Brault et al uscita su JAIDS (Journal of Acquired Immune Deficiency Syndromes) proprio per il I dicembre esplora il concetto di TasP, quel "trattamento come prevenzione" su cui si stanno concentrando le speranze di metter fine all'epidemia arrivando al fatidico 90:90:90 in assenza di un vaccino preventivo e di una cura: Treatment as Prevention: Concepts and Challenges for Reducing HIV Incidence.

Immagine Top 10 HIV Clinical Developments of 2019 è la classifica dei principali sviluppi clinici dell'anno che David Wohl ha pubblicato due giorni fa su TheBodyPRO.

Immagine Poiché però la Giornata Mondiale dell'AIDS non deve risolversi solo in una litania di numeri, di discorsi sulla prevenzione e di riflessioni sulle terapie antiretrovirali, qual è lo stato dell'arte della ricerca di una cura? Arriveranno a breve le ultimissime notizie dal congresso sui reservoir e la persistenza di HIV che si terrà a Miami fra un paio di settimane. Nell'attesa, suggerisco di vedere un articolo di Richard Jefferys e Liz Barr sul Journal of Virus Eradication: A landscape analysis of HIV cure-related clinical trials and observational studies in 2018. È un'utilissima disamina di 99 trial clinici e 29 studi osservazionali volti a trovare una cura dell'infezione da HIV e che si sono tenuti o si stanno ancora svolgendo negli ultimi anni. Di tanti abbiamo parlato nella sezione Verso una Cura, ma è affascinante vedere la foresta dopo aver studiato gli alberi.

Immagine HIV “cure”: A shot in the arm? è una breve riflessione sulla terapia genica applicata alla cura di HIV pubblicata da Michael Peluso, Steven Deeks e Joseph McCune su EBioMedicine.

Immagine Per concludere, "The Shock and Kill Strategy for HIV Cure" è una lezione tenuta ad ottobre da Robert Siliciano all'ANNUAL SYMPOSIUM - “PROMISING APPROACHES TO HIV REMISSION AND CURE” dell'Harvard University Center for AIDS Research. È stata messa online di recente ed è dedicata alla principale strategia di cura alternativa alla terapia genica (e potrebbe essere idealmente preceduta da quest'altra keynote lecture sulle barriere che si frappongono a una cura tenuta da Siliciano l'estate scorsa):




Buona lettura e buon World AIDS Day!



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