Una tisana di kansui contro la latenza di HIV?! sCAM @UCSF?

Ricerca scientifica finalizzata all'eradicazione o al controllo dell'infezione.
Dora
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Re: Una tisana di kansui contro la latenza di HIV?! sCAM @UC

Messaggio da Dora » venerdì 7 ottobre 2016, 21:55

uffa2 ha scritto:cosa possiamo dire? che il tempo è generoso e ha dimostrato che quello che scrivevamo un anno fa non era campato per aria e che forse qualcuno s'è accorto all'improvviso che stava per mettersi a giocare all'apprendista druido sulla pelle di un po' di volontari?
mettiamo da parte anche questa, con la soddisfazione amara di avere visto giusto già un anno fa e comunque il dubbio che già Dora un anno fa proponeva, e cioè come è possibile che istituzioni serie si facciano trascinare in simili boiate, pur anche con la sponsorhip (distratta?) di bei nomi della ricerca?
infine: mi spiace per le scimmie eh, meriterebbero di essere coinvolte (e spero non sacrificate) in studi più dignitosi.
Sai che ti dico? Per me hanno dato la tisana a qualche volontario, hanno avuto delle tossicità gravi tipo epatite (come paventavo nel primo post) e, invece di sospendere tutto ammettendo che stavano facendo un'inutile porcata, si sono inventati la farsa di dare il tè alle scimmie.
Continuo a pensare che il brodo di pollo sia una scelta più dignitosa.



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Re: Una tisana di kansui contro la latenza di HIV?! sCAM @UC

Messaggio da HIVforum.info » venerdì 7 ottobre 2016, 21:58

Dici che c'è pure scappata la vittima? Che coglioni...

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Dora
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Re: Una tisana di kansui contro la latenza di HIV?! sCAM @UC

Messaggio da Dora » venerdì 7 ottobre 2016, 22:14

HIVforum.info ha scritto:Dici che c'è pure scappata la vittima? Che coglioni...
Ovviamente non lo so e dubito lo si saprà mai. Però la possibilità c'è, perché le tossicità del kansui sono note. Che senso avrebbe, altrimenti, dire che vogliono tornare indietro e sperimentare sulle scimmie? Non potevano pensarci prima? Speriamo piuttosto che in questo modo non abbiano bruciato l'ingenol triacetato.



Hope!
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Re: Una tisana di kansui contro la latenza di HIV?! sCAM @UC

Messaggio da Hope! » sabato 8 ottobre 2016, 9:31

Fantastico... vorrei prendere parte anche io a questo progetto con i ricercatori. Per conoscere lo spacciatore e prendere la stessa roba buona. :lol:



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Re: Una tisana di kansui contro la latenza di HIV?! sCAM @UC

Messaggio da uffa2 » sabato 8 ottobre 2016, 10:32

Hope, sono dei fetenti e non condividono :lol:


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Re: Una tisana di kansui contro la latenza di HIV?! sCAM @UC

Messaggio da Dora » sabato 8 ottobre 2016, 10:40

Hope! ha scritto:Fantastico... vorrei prendere parte anche io a questo progetto con i ricercatori. Per conoscere lo spacciatore e prendere la stessa roba buona. :lol:
Aggira l'ostacolo! Puoi rivolgerti direttamente alla nonna di Sulggy Lee:

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Hope!
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Re: Una tisana di kansui contro la latenza di HIV?! sCAM @UC

Messaggio da Hope! » sabato 8 ottobre 2016, 12:41

Dora ha scritto:
Hope! ha scritto:Fantastico... vorrei prendere parte anche io a questo progetto con i ricercatori. Per conoscere lo spacciatore e prendere la stessa roba buona. :lol:
Aggira l'ostacolo! Puoi rivolgerti direttamente alla nonna di Sulggy Lee:

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Ah bene. Cmq son fuori sti qua pensavano di abbattere il virus con delle tisane? Io li manderei in psichiatria.



Dora
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Re: Una tisana di kansui contro la latenza di HIV?! sCAM @UC

Messaggio da Dora » sabato 17 dicembre 2016, 17:02

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ANCORA KANSUI. QUESTA VOLTA SU MODELLI CELLULARI DI LATENZA.


Per una Sulggy Lee che vuole bruciare le tappe e pensa di eradicare l'HIV con una tisana di kansui, altri ricercatori (della sua stessa università!!) fanno le cose in modo meno un po' meno fantasioso, confermano che l'Euphorbia kansui riesce a riattivare in vitro l'HIV dalla latenza, ma poi si lanciano in speculazioni su come si potrebbe utilizzare il kansui che mi lasciano semplicemente esterrefatta.

Andiamo per ordine.
È appena uscito su PLoS ONE (e già solo questo ci dice che dobbiamo valutarlo cum grano salis) un articolo di Daniele Cary, Koh Fujinaga e Matija Peterlin - tutti e tre, appunto, University of California, San Francisco - Euphorbia Kansui Reactivates Latent HIV.
Perché non ha partecipato direttamente alla ricerca la nostra Sulgyy Lee, visto che lavora anche lei sul kansui e proprio nella stessa università? Non lo so, però sarebbe stato strano non sfruttare la sua grande competenza su questa specifica materia e infatti gli autori ringraziano lei e Steven Deeks "for helpful discussions regarding possible clinical applications of Euphorbia kansui".

L'articolo è open access, quindi chi vuole se lo può vedere da sé ed io non sto a farla tanto lunga:

  • - anzitutto, Cary, Fujinaga e Peterlin ci ricordano che la radice di Euphorbia kansui contiene 12 ingenoli e svariati altri composti attivi, fra cui: sesquiterpeni, triterpeni, eufoli - tutti questi possono contribuire all'attività biologica dell'estratto, anzi gli eufoli, grazie alle loro proprietà anti-infiammatorie, possono mitigare gli indesiderati effetti infiammatori degli ingenoli contenuti nell'Euphorbia;

    - riconoscono che la somministrazione orale dell'estratto dalle radici di questa pianta, usata tradizionalmente nella medicina cinese, può causare tossicità, per quanto modesta, a livello gastro-intestinale;

    - ritengono però che i sintomi gastro-intestinali, che possono essere contrastati mangiando datteri cinesi ( :roll: ), siano utili come indicatore della bioattività del kansui in una situazione di sperimentazione clinica ( :roll: :roll: );

    - riconoscono anche che preparare l'estratto in modo che sia sempre uguale è tutt'altro che facile, come sempre accade quando si usano composti derivati direttamente dalle piante ( :? );

    - ricordano che già sappiamo che l'ingenol purificato e quello semi-sintetico hanno la capacità di riattivare l'HIV latente;

    - raccontano di avere testato un estratto di Euphorbia kansui sia su una linea cellulare di CD4, sia su CD4 primari, sia su CD4 di persone con viremia soppressa dalla ART - tutti CD4 quiescenti latentemente infetti (tranne forse quelli estratti direttamente dai pazienti in terapia, perché sul fatto che ospitassero virus latente non c'è certezza) - e di aver osservato una riattivazione del virus latente;

    - ammettono però anche che, oltre a riattivare il virus, l'estratto di Euphorbia kansui ha fatto riattivare anche i CD4 (aumento sulla superficie dei CD4 dei livelli di CD69, un marker di attivazione), con risposte sia sulla riattivazione di HIV, sia sulla attivazione dei linfociti T che dipendevano dalla dose usata;

    - ammettono pure che le concentrazioni di kansui che non riuscivano a riattivare l'HIV riuscivano invece benissimo a causare attivazione dei CD4;

    - raccontano poi di avere combinato insieme l'azione dell'Euphorbia kansui con quella del vorinostat o con quella del JQ1 e allora le cose sono andate meglio, perché per forzare la trascrizione di HIV di kansui se ne poteva usare di meno e quindi anche i CD4 si attivavano di meno.


Insomma, l'Euphorbia kansui ha la capacità di riattivare l'HIV dalla latenza in vitro, però la concomitante attivazione di CD4 è un problema molto serio, quindi la si deve usare in combinazione con altre sostanze anti-latenza: si deve sfruttare l'effetto sinergico per poterne usare di meno.

In base a quanto detto, sarebbe ragionevole chiedere: ma perché, invece di intestardirsi sul kansui, non provare a usare direttamente l'ingenol?
Ma Cary, Fujinaga e Peterlin dicono che no, che l'ingenol purificato per ora si trova solo per uso topico mentre un altro attivatore della PKC, la prostratina, deve essere iniettato. Inoltre, i vari analoghi sintetici di prostratina e briostatina, così come l'Ingenol B, è vero che sono molto meno tossici, ma sono ancora sperimentali.
Quindi loro ritengono che l'estratto di kansui - che ammettono che deve ancora essere clinicamente testato per sicurezza e tossicità - potrebbe essere usato in Africa sub-sahariana, perché è comodo da somministrare e lì di malati ce ne sono tanti.
Non sto scherzando, scrivono proprio così:

  • Euphorbia kansui would be a useful treatment option in sub-Saharan Africa, which accounts for the largest population of HIV infected individuals world-wide. :evil: :evil: :evil:


Sembra di leggere la Ensoli con il suo preparato Tat ...

Da lì parte una specie di delirio, che vi riporto per intero, così che ve lo possiate gustare tutto:

  • Combining eastern and western therapies may seem unconventional; however this is becoming a commonly used means to enhance western medical strategies [40]. Furthermore, there is a precedence of plant based compounds leading to conventional medical treatments including quinine, aspirin, cyclosporine A, and taxol [54,55].
    The discovery of artemisinin, an anti-malarial treatment isolated from the traditional Chinese medicinal herb qinghaosu was recently recognized with a Nobel prize in Medicine [56]. Two recent studies have highlighted procyandin, which was isolated from traditional medicinal plants. Theobroma cacao, the plant source of cocoa, has cardiovascular and metabolic health benefits as well as potential anti-inflammatory and anti-cancer properties. Procyanidin from cacao reactivates latent HIV via the MAPK pathway, and shows synergistic activation when added in combination with PMA [12]. A second procyanidin compound isolated from Polygonum cuspidatum Sieb. et Zucc, procyanidin C-13,3',3"-tri-O-gallate, also reactivates latent HIV in cell line models [57]. When taken together with our results using Euphorbia kansui, there is an emerging precedence for exploring nonpharmacological approaches to treat HIV. These studies, using the same established and scientifically rigorous bioassays used to validate pharmacological drug compounds, should help modify perception of natural plant based approaches to target latent HIV. Implementing more affordable plant based approaches into current HIV therapies is especially vital to efforts in resource limited settings affected by HIV/AIDS.


Le faccine questa volta ve le risparmio, perché non ne abbiamo nessuna che indichi il maldipancia che mi è venuto a leggere 'sta roba.
Adesso devo subito uscire a cercare una vagonata di datteri cinesi.

Con questo l'articolo si conclude e a me rimane in testa una grande domanda: WTF, UCSF?! No, seriously, WTF, UCSF?


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Blast
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Re: Una tisana di kansui contro la latenza di HIV?! sCAM @UC

Messaggio da Blast » sabato 17 dicembre 2016, 19:36

Mi sono limitato a leggere i grafici e i materiali e metodi (mi è bastata la descrizione già data della discussion che mi ha fatto passare la voglia di leggerla). Mi interesserebbe capire come hanno fatto da un estratto contenente diversi principi attivi, a discriminare quale tra di essi abbia realmente (semmai lo abbia fatto) riattivato sto reservoir latente.
Mi preme inoltre citare:

"...Powdered Euphorbia kansui root was obtained from Baoji F.S. Biological Development Co. Ltd. (Shaanxi, China). Extract was prepared by mixing 0.5 g ground Euphorbia kansui root powder/1ml DMSO for 1 hr on a bi-directional mixer followed by filtration through a 0.45 μm filter...
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Dora
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Re: Una tisana di kansui contro la latenza di HIV?! sCAM @UC

Messaggio da Dora » sabato 17 dicembre 2016, 20:01

Certo che, quando simili trignolate arrivano dalla UCSF invece che - non so - da UniFi, uno qualche domanda se la fa ...



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