Dora ha scritto:È stata comunque aperta un'inchiesta interna a Nature e ci sono dei gruppi di ricerca che stanno rifacendo il lavoro di Schaefer et al. Se anche non si arriverà a una ritrattazione dell'articolo, la sua sorte sembra appesa a un filo.
Ricercatori di Harvard e MIT hanno messo online su
bioRxiv una critica al lavoro di Schaefer e colleghi che, se non ha ancora passato la peer review, la passerà comunque presto e darà una spinta fortissima alla ritrattazione dell'articolo da parte di
Nature Methods:
“Unexpected mutations after CRISPR-Cas9 editing in vivo” are most likely pre-existing sequence variants and not nuclease-induced mutations.
In breve, Lareau et al. mostrano come i due topi su cui si è basato tutto il lavoro di Schaefer et al., quelli sottoposti a editing genetico mediante CRISPR, erano geneticamente più vicini l'uno all'altro di quanto lo fossero al topo usato come controllo (in effetti erano geneticamente
identici). Questo implica che la ragione per cui quei due topi avevano delle mutazioni che il terzo topo non aveva sia che quelle mutazioni erano preesistenti al trattamento con CRISPR.
Inoltre, quelle pretese mutazioni off target sono in posizioni tali per cui è impossibile pensare che siano state causate dalle CRISPR.
Pertanto, i ricercatori di Harvard e MIT chiedono a Schaefer e colleghi di rivedere le conclusioni del loro articolo, "così da evitare di lasciare che affermazioni fuorvianti e prive di supporto rimangano in letteratura".
Credo che con questo articolo si arriverà a una rapida ritrattazione del lavoro di Schaefer.
A margine, una riflessione: se la comunità scientifica si fosse mossa con altrettanta rapidità contro l'articolo sul
Lancet in cui Andrew Wakefield stabiliva la falsa correlazione fra vaccini e autismo e questo avesse indotto la rivista a ritrattare subito quel lavoro truffaldino e non con 12 anni di ritardo, oggi il movimento antivaccini sarebbe altrettanto forte?
E, più in piccolo, se la comunità scientifica avesse preteso l'immediata ritrattazione degli articoli in cui Yamamoto sosteneva di avere "curato" il cancro ed "eradicato" l'HIV con GcMAF, la truffa del GcMAF e tutto quel che ne è derivato avrebbe potuto allargarsi tanto?
Insomma, da un lato abbiamo un sistema della peer review che fa acqua perfino in riviste di valore. Ma dall'altro abbiamo anche una comunità scientifica molto lenta a reagire, miope, spesso distratta, e che riceve poco aiuto dal resto della società (attivisti in testa).
Spero che la potenza di CRISPR, cui giustamente nessuno è disposto a rinunciare, serva anche a dare una spinta verso una seria revisione della peer review, perché anche a quella non possiamo rinunciare.