Hope! ha scritto:Dora ha scritto:Hope! ha scritto:Quindi sostanzialmente si è capito a pieno il ruolo dei cd8 nella lotta con il virus... e praticamente nonostante con la art e soppressione dei cd8 (i soldati) il rebound virale avviene e quindi il reservoir vuol dire che "si sveglia"? Corretto?
Sì, forse in qualche modo lo si può anche dire così.
E secondo me il reservoir nel cervello non è un gran problema... mi spiego, timoty è guarito facendo un trapianto di midollo osseo con uno che praticamente aveva una resistenza al virus ed è diventato negativo. Quindi il cervello si puo avere un qualche reservoir ma non c'è molto da preoccuparsene.. il problema secondo la mia opinione è sanguigno e una volta eliminato definitivamente dal sangue il problema è risolto anche nel cervello, ovviamente sono mie opinioni opinabili. Tu che ne pensi dora?
Timothy ha fatto la total body irradiation come parte del condizionamento mieloablativo prima del trapianto, se aveva dei reservoir cerebrali quello potrebbe averglieli distrutti.
Per il resto, non sono d'accordo con te che il problema sia sanguigno, perché i reservoir latenti più difficili da raggiungere non sono i CD4 nel sangue, ma i CD4 nei tessuti, nei linfonodi, in zone dove i farmaci arrivano con maggiore difficoltà. Se fosse solo per i reservoir nel sangue, sarebbe tutto più facile.
praticamente sono sicuro che sarà determinante questa scoperta.
Lo credo anch'io. Nel 2012, il gruppo di Siliciano aveva mostrato
in vitro che
c'è modo di rendere i CD8 più combattivi contro le cellule quiescenti in cui il virus latente viene risvegliato ed ecco perché si è arrivati a rendere lo "shock and kill" più sofisticato, teorizzando la necessità di addestrare i CD8 con un vaccino o altro prima di somministrare sostanze anti-latenza.
Ma il lavoro di Silvestri è stato fatto
in vivo, su un modello di infezione che è molto simile a quello umano. È un passo avanti enorme, a mio parere.