Protocol Zero_Wainberg: monoterapia con dolutegravir a naive

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rosso80
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Re: Protocol Zero_Wainberg: monoterapia con dolutegravir a n

Messaggio da rosso80 » mercoledì 2 novembre 2016, 8:25

Grazie Dora. Comunque chiederò il test delle resistenze alla prossima visita, così vi dirò precisamente quali sono. :-D


Don't give up!

Rob_Rob
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Re: Protocol Zero_Wainberg: monoterapia con dolutegravir a n

Messaggio da Rob_Rob » mercoledì 2 novembre 2016, 8:34

Dora ha scritto:
rosso80 ha scritto:Dora questo è il primo (ed unico) thread di "verso una cura" che leggo per intero... Ed immagino che hai capito perché ahahah
Sono contenta che tu l'abbia letto e spero che ora ti sia chiara la ragione del mio intervento nel tuo thread l'altro giorno, quando l'evocazione dell'ipotesi di Wainberg sulla possibilità di sfruttare due specifiche mutazioni resistenti al dolutegravir aveva fatto nascere speculazioni del tutto fuori luogo, perché quelle due mutazioni il tuo virus non le ha e perché tu non sei un paziente naive.

Io cerco di tenermi lontana dalle borsettate che ormai vi date quasi in ogni thread, però ho seguito gli sviluppi che hai raccontato e ho avuto l'impressione che tu abbia la fortuna di avere un medico molto competente e scrupoloso, che discute le sue scelte con un primario che, presumibilmente, è dotato di grande esperienza. Quindi sono fiduciosa che la proposta terapeutica che ti è stata fatta sia quella più adatta a te e spero seguirai i consigli dei medici che ti hanno in cura, senza farti condizionare dalle chiacchiere degli utenti che leggono il foglietto illustrativo di un farmaco e si improvvisano esperti infettivologi.

In bocca al lupo per la nuova terapia!
Io non ho capito .
Sembra che con tivicay e triumeq nessun naive Che non ha resistenze di partenza agli inibitori dell' integrasi puo' svilupparle! Ma e' vero? Cioe' non esiste nessuno che in prima linea fallisce con triumeq se non lo deve interrompere per altri motivi? Le uniche resistenze che un naive ( senZa resistenze di partenza) puo' sviluppare a tivicay sono resistenze che abbassano anche il fitness del virus? Non so' se ho capito bene, forse no.
Quindi uno che tollera il triumeq o tivicay+altro va avanti all'infinito? No, non credo abbia capito.



rospino
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Re: Protocol Zero_Wainberg: monoterapia con dolutegravir a n

Messaggio da rospino » mercoledì 2 novembre 2016, 8:44

Rob_Rob ha scritto:Io non ho capito .
Sembra che con tivicay e triumeq nessun naive Che non ha resistenze di partenza agli inibitori dell' integrasi puo' svilupparle! Ma e' vero? Cioe' non esiste nessuno che in prima linea fallisce con triumeq se non lo deve interrompere per altri motivi? Le uniche resistenze che un naive ( senZa resistenze di partenza) puo' sviluppare a tivicay sono resistenze che abbassano anche il fitness del virus? Non so' se ho capito bene, forse no.
Quindi uno che tollera il triumeq o tivicay+altro va avanti all'infinito? No, non credo abbia capito.
Il Triumeq non c'entra niente. Si sta parlando solo del dolutegravir dato in monoterapia a pazienti naive. Il thread va letto da pagina 1, altrimenti non si può comprendere...


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La verità non esiste e la vita come la immaginiamo di solito è una rete arbitraria e artificiale di illusioni da cui ci lasciamo circondare.

Rob_Rob
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Re: Protocol Zero_Wainberg: monoterapia con dolutegravir a n

Messaggio da Rob_Rob » mercoledì 2 novembre 2016, 8:51

rospino ha scritto:
Rob_Rob ha scritto:Io non ho capito .
Sembra che con tivicay e triumeq nessun naive Che non ha resistenze di partenza agli inibitori dell' integrasi puo' svilupparle! Ma e' vero? Cioe' non esiste nessuno che in prima linea fallisce con triumeq se non lo deve interrompere per altri motivi? Le uniche resistenze che un naive ( senZa resistenze di partenza) puo' sviluppare a tivicay sono resistenze che abbassano anche il fitness del virus? Non so' se ho capito bene, forse no.
Quindi uno che tollera il triumeq o tivicay+altro va avanti all'infinito? No, non credo abbia capito.
Il Triumeq non c'entra niente. Si sta parlando solo del dolutegravir dato in monoterapia a pazienti naive. Il thread va letto da pagina 1, altrimenti non si può comprendere...


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Veramente lo ho letto da pagina 1. ;). Apparentemente nessun Paziente naive , senza resistenze di partenza, ha sviluppato resistenze a tivicay da indurre virological failure ?! Il triumeq contiene tivicay quindi credo che centri.

Le resistenze acquisite a tivicay , in questi pazienti , potrebbero abbassare il fitness del virus , e comunque queste resistenze non hanno indotto virological failure?

I 3 pazienti con virological failure non erano naive.



Dora
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Re: Protocol Zero_Wainberg: monoterapia con dolutegravir a n

Messaggio da Dora » mercoledì 2 novembre 2016, 8:57

rospino ha scritto:
Rob_Rob ha scritto:Io non ho capito .
Sembra che con tivicay e triumeq nessun naive Che non ha resistenze di partenza agli inibitori dell' integrasi puo' svilupparle! Ma e' vero? Cioe' non esiste nessuno che in prima linea fallisce con triumeq se non lo deve interrompere per altri motivi? Le uniche resistenze che un naive ( senZa resistenze di partenza) puo' sviluppare a tivicay sono resistenze che abbassano anche il fitness del virus? Non so' se ho capito bene, forse no.
Quindi uno che tollera il triumeq o tivicay+altro va avanti all'infinito? No, non credo abbia capito.
Il Triumeq non c'entra niente. Si sta parlando solo del dolutegravir dato in monoterapia a pazienti naive. Il thread va letto da pagina 1, altrimenti non si può comprendere...
Ecco, come ti dice Rospino, parliamo solo del dolutegravir (o Tivicay), perché Triumeq contiene anche abacavir e lamivudina.
Quello che si è visto nei trial di approvazione di questo INSTI è che è dotato di una barriera genetica molto alta, cioè che è molto difficile che i virus delle persone che non hanno mai preso farmaci di nessun tipo e non hanno ereditato da chi le ha infettate delle mutazioni agli altri due inibitori dell'integrasi in commercio sviluppino delle mutazioni resistenti al dolutegravir.
Questa alta barriera genetica non significa che il limite è posto all'infinito e dunque nessuno sviluppi mutazioni resistenti - ci sono stati casi, prevalentemente in persone che sono già al secondo o terzo regime terapeutico, in cui anche contro al dolutegravir si sono sviluppate resistenze. Però non sono casi frequenti come accade per esempio con il raltegravir.
Poi ovviamente ci sono persone che hanno una cattiva aderenza, diventano resistenti anche al dolutegravir e passano la resistenza ad altri.
Quello che Wainberg ha visto in vitro è che se si riescono a selezionare due particolari mutazioni (e non è affatto una cosa facile, vista appunto l'alta barriera genetica del farmaco), quelle due mutazioni insieme rendono la fitness del virus molto scarsa. Di lì l'idea di provare a dare il dolutegravir in monoterapia a persone mai trattate, interrompere, riprendere, interrompere di nuovo e vedere se le due mutazioni si sviluppano e indeboliscono il virus.
Come puoi immaginare, non è un giochetto da farsi con leggerezza.



Rob_Rob
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Re: Protocol Zero_Wainberg: monoterapia con dolutegravir a n

Messaggio da Rob_Rob » mercoledì 2 novembre 2016, 9:06

Dora ha scritto:
rospino ha scritto:
Rob_Rob ha scritto:Io non ho capito .
Sembra che con tivicay e triumeq nessun naive Che non ha resistenze di partenza agli inibitori dell' integrasi puo' svilupparle! Ma e' vero? Cioe' non esiste nessuno che in prima linea fallisce con triumeq se non lo deve interrompere per altri motivi? Le uniche resistenze che un naive ( senZa resistenze di partenza) puo' sviluppare a tivicay sono resistenze che abbassano anche il fitness del virus? Non so' se ho capito bene, forse no.
Quindi uno che tollera il triumeq o tivicay+altro va avanti all'infinito? No, non credo abbia capito.
Il Triumeq non c'entra niente. Si sta parlando solo del dolutegravir dato in monoterapia a pazienti naive. Il thread va letto da pagina 1, altrimenti non si può comprendere...
Ecco, come ti dice Rospino, parliamo solo del dolutegravir (o Tivicay), perché Triumeq contiene anche abacavir e lamivudina.
Quello che si è visto nei trial di approvazione di questo INSTI è che è dotato di una barriera genetica molto alta, cioè che è molto difficile che i virus delle persone che non hanno mai preso farmaci di nessun tipo e non hanno ereditato da chi le ha infettate delle mutazioni agli altri due inibitori dell'integrasi in commercio sviluppino delle mutazioni resistenti al dolutegravir.
Questa alta barriera genetica non significa che il limite è posto all'infinito e dunque nessuno sviluppi mutazioni resistenti - ci sono stati casi, prevalentemente in persone che sono già al secondo o terzo regime terapeutico, in cui anche contro al dolutegravir si sono sviluppate resistenze. Però non sono casi frequenti come accade per esempio con il raltegravir.
Poi ovviamente ci sono persone che hanno una cattiva aderenza, diventano resistenti anche al dolutegravir e passano la resistenza ad altri.
Quello che Wainberg ha visto in vitro è che se si riescono a selezionare due particolari mutazioni (e non è affatto una cosa facile, vista appunto l'alta barriera genetica del farmaco), quelle due mutazioni insieme rendono la fitness del virus molto scarsa. Di lì l'idea di provare a dare il dolutegravir in monoterapia a persone mai trattate, interrompere, riprendere, interrompere di nuovo e vedere se le due mutazioni si sviluppano e indeboliscono il virus.
Come puoi immaginare, non è un giochetto da farsi con leggerezza.
Grazie 1000 Dora, sempre chiarissima.
Allora avevo capito bene. <<Un naive senza resistenze acquisite , e con ottima aderenza al tivicay , raramente (molto raramente) sviluppa resistenze a tivicay.>>

Io credo , siccome tivicay e' dentro il triumeq potremmo dire che << <Un naive senza resistenze acquisite e con ottima aderenza al triumeq raramente (molto raramente) sviluppa resistenze a tivicay.>>

Ma allora mi viene spontaneo pensare che per i naive senza resistenze di partenza il trattamento di prima linea deve includere tivicay (se non ci sono problemi di tollerabilita')? Ho fatto il giusto link?



Dora
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Re: Protocol Zero_Wainberg: monoterapia con dolutegravir a n

Messaggio da Dora » mercoledì 2 novembre 2016, 9:19

Rob_Rob ha scritto:Ma allora mi viene spontaneo pensare che per i naive senza resistenze di partenza il trattamento di prima linea deve includere tivicay (se non ci sono problemi di tollerabilita')? Ho fatto il giusto link?
Direi di sì, infatti Tivicay è diventato subito un farmaco di prima linea e si tende a darlo sempre più spesso. Tieni anche conto del fatto che, se pure si sviluppano resistenze agli altri farmaci con cui è combinato, in genere continua a mantenere la soppressione della viremia da solo. Quindi, se non fosse per alcuni effetti collaterali che lo rendono non adatto a tutti (compresi quelli a livello neurologico che stanno spingendo alcuni a paragonarlo al Sustiva), sarebbe un farmaco quasi perfetto.



Dora
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Re: Protocol Zero_Wainberg: monoterapia con dolutegravir a n

Messaggio da Dora » mercoledì 12 aprile 2017, 22:04




Blast
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Re: Protocol Zero_Wainberg: monoterapia con dolutegravir a n

Messaggio da Blast » giovedì 13 aprile 2017, 7:26

:shock:


CIAO GIOIE

admeto
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Re: Protocol Zero_Wainberg: monoterapia con dolutegravir a n

Messaggio da admeto » giovedì 13 aprile 2017, 9:15

Blast ha scritto::shock:
Oh mio Dio... è annegato... [emoji43] [emoji43]



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