Poly-ICLC (Hiltonol®): un immunostimolante anti-latenza?

Ricerca scientifica finalizzata all'eradicazione o al controllo dell'infezione.
Dora
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Poly-ICLC (Hiltonol®): un immunostimolante anti-latenza?

Messaggio da Dora » mercoledì 2 aprile 2014, 10:10

Inizia in questi giorni una nuova sperimentazione clinica su una sostanza diversa da quelle che siamo abituati a vedere nei trial *verso una cura*: il poly-ICLC (Hiltonol®), un immunostimolante che – nelle intenzioni di Martin Markowitz, Rockefeller University ed Elizabeth Miller, New York University – dovrebbe sia poter essere usato come coadiuvante di un vaccino terapeutico volto a migliorare le funzioni citotossiche HIV-specifiche dei linfociti T, sia poter avere la capacità di stimolare transitoriamente la trascrizione del virus latente nel reservoir dei CD4 memoria.

Se il doppio obiettivo di riattivare il reservoir latente e di migliorare l’immunità innata in persone con viremia soppressa dalla ART potesse essere raggiunto somministrando un’unica sostanza, avremmo una nuova strategia per diminuire il numero dei CD4 latentemente infetti nelle persone con viremia controllata dalla terapia.
Una nuova via verso una cura funzionale, dunque.


Prima qualche parola su questa nuova sostanza, poi i dettagli della sperimentazione.

Il poly-ICLC è una sostanza (e specificamente un acido ribonucleico sintetico) che induce le cellule a produrre interferone, che come sappiamo stimola l’immunità innata, quella immunità non-specifica, che è una risposta immediata del sistema immunitario a un patogeno e che sorge molto prima della protezione più specifica fornita dagli anticorpi.
Quando è stato messo a punto una trentina di anni fa, il poly-ICLC è stato testato contro il cancro, somministrandone alte dosi per brevi periodi. Ma gli effetti terapeutici sono stati modesti e c’è stata una certa tossicità, per quanto transitoria. Poiché, parallelamente, gli interferoni erano stati prodotti di sintesi e potevano essere somministrati dall’esterno, il poly-ICLC è stato messo da parte.
Da allora, però, le grandi speranze riposte negli interferoni si sono di molto ridimensionate e si è capito che il sistema stesso dell’interferone può essere inibito da tanti diversi tipi di virus e di tumori. D’altra parte, si è anche visto che il poly-ICLC dato a bassi dosaggi è in grado di attivare diversi altri meccanismi di difesa dell’ospite, ben al di là della semplice produzione di interferone. Fra questi meccanismi, quelli che interessano a noi sono degli specifici effetti antivirali e una maggiore stimolazione immune – il tutto con tossicità minima o nulla (gli effetti collaterali associati al farmaco testato che si sono visti nelle sperimentazioni sul cancro sono stati molto contenuti: stanchezza, febbre, brividi, dolori muscolari, mal di testa …).

Quindi abbiamo una sostanza che

  • 1. induce la produzione di interferoni;
    2. stimola l’attivazione dei linfociti T, delle cellule Natural Killer e delle cellule dendritiche e la produzione di citochine (interferoni, interleuchine, corticosteroidi, fattore di necrosi tumorale), così favorendo il riconoscimento e la distruzione dei patogeni;
    3. può essere usata per rinforzare l’effetto di un vaccino terapeutico, aumentando la risposta immune – sia anticorpale, sia cellulare – a un antigene.


C’è anche un’altra caratteristica del poly-ICLC, le cui implicazioni terapeutiche non sono però ancora del tutto chiare: si è visto in vitro che questa sostanza riesce a sovra- o a sotto-regolare l’espressione di una gran quantità di geni, alcuni dei quali svolgono ruoli cruciali nelle difese naturali del corpo contro virus e tumori e nel controllo di altre funzioni cellulari, fra cui la sintesi delle proteine, l’apoptosi cellulare (la morte programmata delle cellule), il metabolismo e la crescita cellulare.

Tutta questa lunga premessa, per arrivare a dire che Martin Markowitz, insieme agli altri ricercatori del Rockefeller University Hospital e della Icahn School of Medicine at Mount Sinai, ha pensato di indagare la capacità del poly-ICLC di agire sul virus latente. In particolare, si vuole capire se è in grado di fare aumentare i livelli di HIV presenti nei CD4 nello stesso momento in cui migliora la risposta immune.

È stato dunque impostato il trial randomizzato e in doppio cieco, di fase I/II (sicurezza ed efficacia) Poly-ICLC in Treated HIV Infection, che prevede di arruolare circa 20 persone con viremia stabilmente < 50 copie/ml e CD4 > 500 cellule/mm3, cui verrà fatto firmare un consenso informato, dove è specificato a chiare lettere che

  • 1. l’idea del trial è di testare sicurezza ed efficacia del poly-ICLC come coadiuvante di un futuro vaccino terapeutico;
    2. si vuole anche capire se e quanto effetto il poly-ICLC abbia sia nello stimolare le risposte immuni, sia nel forzare la trascrizione dell’HIV latente;
    3. chi prende parte allo studio non deve aspettarsi di averne un beneficio per sé, anche se non lo deve escludere: quello che si imparerà da questo studio servirà in futuro ad altri.


Veniamo al progetto della sperimentazione.
Si compone di due fasi: la fase di trattamento, che dura 2 giorni, e quella di osservazione, che dura 48 settimane.
I pazienti verranno casualmente assegnati a uno dei due bracci: il 75% (15) di loro riceverà due iniezioni sottocutanee di poly-ICLC, il 25% (5) un placebo. Nessuno di loro sospenderà la ART.
Queste le procedure cui verranno sottoposti i partecipanti:

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L’obiettivo primario (i cui risultati sono attesi per dicembre 2016) è stabilire se il poly-ICLC è sicuro e ben tollerato.

Gli obiettivi secondari (i cui risultati sono attesi per giugno 2017) sono:

  • 1. confermare che il poly-ICLC aumenta le risposte immuni innate e che le sue proprietà immunostimolanti sono transitorie (questo sarà fatto valutando l’attivazione e la funzionalità delle cellule dendritiche e delle Natural Killer, i marker di attivazione immunitaria e di esaustione HLA-DR, CD38, PD-1, CTLA-4, nonché i livelli di citochine e di marker solubili IFN di tipo I, TNF, IL-6, sCD14, proteina C reattiva, D-dimero, IL-12)
    2. determinare se il poly-ICLC riesce a distruggere la latenza dell’HIV (questo sarà fatto misurando la trascrizione virale mediante i livelli di HIV RNA associato alle cellule, di DNA provirale e di viremia plasmatica).



Dora
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Re: Poly-ICLC (Hiltonol®): un immunostimolante anti-latenza?

Messaggio da Dora » lunedì 29 febbraio 2016, 10:05

A CROI 2016 è stato presentato un poster che dà conto dei (modesti) risultati parziali del trial di fase I/II, randomizzato, controllato con placebo e in doppio cieco sul Poly-ICLC, agonista del TLR 3 di cui parliamo in questo thread (NCT02071095).

Su Elizabeth Miller e Martin Markovitz, che hanno studiato questo immunostimolante, non posso dire nulla di negativo. Invece di Nina Bhardwaj, che è lo sponsor e la responsabile del trial, penso tutto il male possibile, poiché era e continua ad essere Specialty Chief Editor for HIV and AIDS presso l'editore Frontiers - di recente aggiunto alla lista di editori predoni di Jeffrey Beall - e FU UNO DEGLI EDITOR CHE PRIMA APPROVARONO LA PUBBLICAZIONE DELLA SPAZZATURA NEGAZIONISTA DI PATRICIA GOODSON E POI NON SI DIMISERO

Quindi per me la sua credibilità scientifica e la sua levatura etica valgono meno di zero e questo giudizio inevitabilmente pesa su qualsiasi ricerca veda la Dr Bhardwaj in qualche posizione di responsabilità.

Per dovere di completezza e per non far pesare su di voi le mie opinioni sulla condotta della Dr Bhardwaj, vi riporto l'abstract presentato al CROI.



322 Poly-ICLC, a TLR Agonist, Is Safe and Tolerable in HIV-Infected Individuals

Elizabeth A. Miller1; Rachel Sabado1; Andres Salazar2; Melissa LaMar3; Martin Markowitz; Nina Bhardwaj1
1Icahn Sch of Med at Mount Sinai, New York, NY, USA; 2Oncovir, Inc, Washington, DC, USA; 3Aaron Diamond Aids Rsr Cntr, New York, NY, USA


Background: Safe and effective adjuvants will likely be a key component of successful therapeutic vaccines for HIV. Toll-like receptor (TLR) agonists are promising investigational adjuvants that may enhance vaccine immunogenicity, and based on preclinical data may stimulate viral expression from latent HIV reservoirs. Poly-ICLC is a synthetic dsRNA complex that is a potent agonist of TLR3, as well as cytoplasmic sensors including MDA5.

Methods: We have undertaken a phase I/II, randomized, placebo-controlled, double-blinded, trial in cART-suppressed subjects with HIV infection (NCT02071095). Participants were randomized 3:1 to receive 2 consecutive daily doses of Poly-ICLC (1.4mg SQ) versus placebo. The primary outcome is safety and tolerability, in addition to multiple secondary immune and virologic endpoints. Transcriptional analysis of subjects’ PBMCs was performed using NanoString Technologies (nCounter® gene expression panel, human inflammation kit).

Results: Fifteen participants have received both injections and have completed ≥ 4 weeks of follow up. Enrollment has closed, though the study remains blinded. Thus far, the injections have been safe and well-tolerated with only Grade 1/2 adverse events (AEs) attributed to the study agent, with the exception of one Grade 3 transient neutropenia without clinical sequelae. Injection site reactions (ISR) have been the most frequent AE, all of which were Grade 1. Pain has been the most common ISR, occurring at 66% of injection sites. Erythema was present at 16% of injection sites. Fever has also been common (33%), lasting 24-48 hours. Other frequently reported AEs include chills, myalgias, fatigue, malaise, and headache. Plasma viral control has been maintained in these cART-treated individuals. Transcriptional analyses have revealed that in subjects with injection site reactions, multiple innate immune pathways are significantly upregulated in subjects PBMCs, including strong interferon (IFN) signaling. These responses generally peaked ~24 hours after injection and returned to baseline by day 8.

Conclusions: Poly-ICLC injections appear safe and tolerable, are associated with mild injection site reactions and transiently stimulate innate immune responses during treated HIV infection, indicating promise as an adjuvant for HIV therapeutic vaccines. Additional assays currently underway will better define the immunologic and virologic effects of TLR stimulation during HIV infection.



Dora
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Re: Poly-ICLC (Hiltonol®): un immunostimolante anti-latenza?

Messaggio da Dora » martedì 21 maggio 2019, 8:18

Il 9 aprile scorso sono stati pubblicati i risultati della sperimentazione sull'agonista del TLR3 Poly-ICLC già anticipati ben 3 anni fa al CROI (minimo effetto immunologico, fallimento nella riattivazione del virus latente): Poly-ICLC, a TLR3 Agonist, Induces Transient Innate Immune Responses in Patients With Treated HIV-Infection: A Randomized Double-Blinded Placebo Controlled Trial.

Naturalmente escono sulla rivista Frontiers in Immunology. Chi vuole può leggere l'articolo in open access, mentre per me il discorso su questa sperimentazione si chiude qui.


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