gladgianca ha scritto:Ciao a tutti sono Gladgianca,vorrei farvi leggere un risposta che ho ricevuto dal commissario dell'Istituto Superiore di Sanità (supplente del presidente forse fino a fine anno). dire che non dice nulla di interessante è un eufemismo, sembra quasi una presa in giro direi, dato che l'ho ricevuta dopo aver inviato due emails, una delle quali illustrava minuziosamente la mia lunga storia con il virus (32/33 anni dal contagio e quasi 23 anni dalla diagnosi di sieropositività,ed ho avuto diagnosi di due infezioni opportunistiche maggiori tra l'altro) ma ecco la sua risposta:
Gentile Sig. XXX,
comprendo bene le difficoltà della sua situazione e le assicuro che, pur in questo difficile momento del nostro Paese e, conseguentemente, dell’ISS, la ricerca scientifica sull’HIV/AIDS sarà oggetto di massima attenzione.
Cordiali saluti.
Ciao Gladgianca,
ti ringrazio tanto per essere intervenuto.
Onestamente, non so se invidiarti perché hai avuto l'onore di una risposta da parte del commissario dell'ISS, mentre alla nostra mail non si è degnato di rispondere, oppure essere sollevata che a noi una simile risposta - crudele e offensiva nella sua banalità - non sia arrivata. Chissà che fastidio hai provato ...
Sì, pare anche a me una presa in giro. Immagino che tu chiedessi notizie concrete della ricerca di Savarino - che senso ha risponderti in modo generico che "la ricerca scientifica sull’HIV/AIDS sarà oggetto di massima attenzione"? Ci mancherebbe pure che l'ISS non si occupasse di ricerca sull'HIV/AIDS!
Questa risposta così politica mi fa pensare male. Proverò a contattare di nuovo il dottor Savarino.
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Nel frattempo, per fugare un po' il malumore per questa risposta-presa-in-giro, vi propongo di guardare uno spezzone di un film immortale, cui la partecipazione di Walter Ricciardi - oggi commissario dell'Istituto Superiore di Sanità, ma
in gioventù una grande promessa del cinema nazionale, con all'attivo film d'essai come "Il mammasantissima", "Napoli... la camorra sfida e la città risponde", "Occhei, occhei" - dà un lustro tutto particolare.
La battuta più fulminante è all'inizio di questo spezzone di "L'ultimo guappo", a simboleggiare la profondità della visione socio-antropologica della guapperia espressa da questo film, da sofisticati cinefili:
"Stai a sentire, apri bene le orecchie. Sei uscito dalla scena coprendoti di mer.da e coperto di mer.da devi restare".
Una battuta che - profeticamente - potremmo leggere come legata alla considerazione in cui è tenuta la ricerca di una cura dell'HIV oggi in Italia?
Ma vi esorto a non perdere l'entrata in scena del nostro eroe, dal minuto 2.45 in poi.
"Don Pasquale, devo parlarvi di cose serie." "Tu? Non scherzare, va'. Prima di parlare di cose serie bisogna essere uomini. E per diventare uomo te devi magnà a' briosc".
Chissà se il giovane e promettente Walter, a sentirsi rispondere così, ha imparato la dubbia lezione che a domande serie di un malato si risponde invitandolo ad andarsi a mangiare una brioche?