Ruolo degli anticorpi monoclonali in una strategia di cura

Ricerca scientifica finalizzata all'eradicazione o al controllo dell'infezione.
alfaa
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Re: R: Ruolo degli anticorpi monoclonali in una strategia di

Messaggio da alfaa » lunedì 18 novembre 2013, 0:47

Dora ha scritto:
alfaa ha scritto:
admeto ha scritto:So che in questo forum ci sono persone che aspettano una cura a anni, a volte da decenni e dovrei essere l'ultimo a parlare. Però devo confessare che questo parlare insistente di eradicazione da parte dei ricercatori crea l'aspettativa di una cura molto vicina. Mentre in realtà non è così, e non lo sarà finché dalla teoria non si comincerà a passare alla pratica... Scusate lo sfogo
sono d'accordo e ogni volta che i miei genitori mi rassicurano dicendo che avrò comunque una vita normale in attesa della "cura" definitiva (che a detta loro ci sarà tra non molto!! )solo perchè hanno letto qualche articolo su internet,mi fa rabbia...perchè mi illudono e si illudono soltanto...io credo ci sarà una cura,ma per quanto ne so potrebbe uscire tra 30 anni se non di piu...
Nel frattempo, qui che cosa facciamo?
Ho bisogno di capire se continuare a seguire la ricerca come stiamo facendo in questa sezione del forum serve per mantenere i piedi per terra, per riuscire a orientarsi in un mondo che è abbastanza complicato, per non cascare nel tira e molle delle speranze-delusioni che nascono se si seguono solo gli articoli di giornale, oppure se finisce con l'essere una fonte di frustrazione.
Ve lo chiedo perché ho davvero bisogno di capire come muovermi.

no ma scherzi,tu fai un lavoro spettacolare.Io parlavo dei miei genitori che sono convinti che si troverà una cura definitiva in pochi anni e la cosa mi irrita perchè lo ripetono sempre e sappiamo che se si troverà non sarà cosa di pochi anni

Anzi se non ci fosse questa sezione ora penserei che il vaccino di savarino è una cura eradicante come dicono alcuni articoli...



Dora
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Re: R: Ruolo degli anticorpi monoclonali in una strategia di

Messaggio da Dora » lunedì 18 novembre 2013, 1:35

alfaa ha scritto:no ma scherzi,tu fai un lavoro spettacolare.Io parlavo dei miei genitori che sono convinti che si troverà una cura definitiva in pochi anni e la cosa mi irrita perchè lo ripetono sempre e sappiamo che se si troverà non sarà cosa di pochi anni

Anzi se non ci fosse questa sezione ora penserei che il vaccino di savarino è una cura eradicante come dicono alcuni articoli...
Ti ringrazio, Alfaa. Capisco te, ma devo dirti che capisco anche i tuoi genitori. Non penso che la loro sia solo credulità, penso che cerchino di trasmettere a te (e a loro stessi di riflesso) forza e fiducia nel futuro. È il loro modo per volerti bene.

Stavo per scrivere un post per spiegarvi qual è il mio problema in questo momento e ora cambio un poco il modo di impostarlo.
Allora.
Io sto continuando a ricevere feed back positivi su questa sezione del forum: persone che mi contattano e mi dicono quanto la trovino utile. Ovvio che questo mi fa personalmente molto piacere; credo che chiunque sia felice se gli dicono che è sulla strada giusta e il suo impegno serve a qualcosa.
Ma ritengo anche molto importante raccogliere quello che mi pare un feed back negativo e che è comunque l'espressione di un disagio più che legittimo, perché mi serve per migliorare quello che faccio.

Sia tu, sia Admeto avete manifestato un sentimento che è comune a molti, e non soltanto a persone che sono fresche di diagnosi, che sempre manifestano un'urgenza particolare a vedere la fine della malattia. Si tratta della frustrazione che nasce quando si percepisce lo "sfasamento" fra il tempo degli uomini e il tempo della ricerca. Anche senza stare a notare quanto male faccia ogni volta leggere che c'è una cura, qui, proprio a portata di mano, tempo pochi mesi - quando di fatto questa cura non c'è, o almeno non subito - mi rendo conto che seguire passo passo l'evolversi delle ricerche può davvero far pensare che il tempo non passi mai.
Da un lato c'è la necessità di fare in fretta a uscire dall'incubo; dall'altro ci sono ricerche che non portano a nulla e vengono abortite molto dopo che se ne era decretata la morte, ricerche che smentiscono ipotesi che parevano solidamente confermate, ricerche che portano minuscoli pezzettini di conoscenza, che non si capisce a che cosa, né se, serviranno ... e ricercatori che si auto-promuovono senza alcun pudore, vuoi perché hanno bisogno di finanziamenti, vuoi perché delle illusioni e delusioni che creano non gliene importa nulla o neppure immaginano.

Ci sarebbe una via d'uscita semplice, efficace e neppure disonorevole: a chi si sente disorientato e magari anche infastidito di fronte al racconto di quel che io capisco delle diverse ricerche che seguiamo qui, sarebbe facile suggerire di frequentare poco questa sezione. Non dico di limitarsi a contemplare le bolle di sapone che ci vengono propinate dai giornali, ma comunque non caricare di troppe emozioni nulla di quel che si legge.
Molti - anche miei cari amici - so che in questa sezione non entrano mai.
Ma mi rendo conto che per chi ha desiderio di capire in che direzione si muove la ricerca di una cura questa via d'uscita è scarsamente praticabile. So che può sembrare immodestia la mia, ma leggo gli altri forum, leggo tutti i siti dedicati all'HIV e sono abbastanza consapevole di quello che sto facendo qui.

Come trovare un equilibrio fra quello che scrivo e l'esigenza di chi legge a non farsi deprimere dai tempi dilatati della ricerca e dalle notizie non sempre esaltanti che dalla ricerca ci arrivano? Questo è esattamente quello che vorrei capire grazie ai vostri feed back.



alfaa
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Re: Ruolo degli anticorpi monoclonali in una strategia di cu

Messaggio da alfaa » lunedì 18 novembre 2013, 1:54

In realtà leggere questa sezione dà una speranza e non il contrario, non immaginavo ci fossero tante ricerche diverse per trovare una cura ...quindi quello che penso io è: una cura prima o poi si troverà.Piu che altro non sono molto fiducioso sui tempi che ci vorranno, tutto qui



admeto
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Re: R: Ruolo degli anticorpi monoclonali in una strategia di

Messaggio da admeto » lunedì 18 novembre 2013, 10:52

Dora ha scritto:
alfaa ha scritto:Come trovare un equilibrio fra quello che scrivo e l'esigenza di chi legge a non farsi deprimere dai tempi dilatati della ricerca e dalle notizie non sempre esaltanti che dalla ricerca ci arrivano? Questo è esattamente quello che vorrei capire grazie ai vostri feed back.
Mi scuso se il mio intervento può aver ingenerato il dubbio che volessi muovere una critica a questa sezione del Forum. Credo che così com'è la sezione "Verso una cura" sia un vero e proprio servizio reso a tutte le persone sieropositive italiane, che non ha eguali. Per me quindi, se a Dora non pesa eccessivamente continuare il suo lavoro instancabile, è utilissimo per tutti che si prosegua così come si è fatto finora.
Quando si riceve la diagnosi, come tutti sapete, la reazione è di sbigottimento, di incredulità. Ora io razionalmente sapevo benissimo che l'HIV - allo stato attuale delle conoscenze - è "per sempre", ma non riuscivo a crederci, a farmene una ragione.
C'è una forza irrazionale che ti spinge ad illuderti che presto guarirai, che non è possibile che da un momento all'altro la tua vita possa veramente essere sconvolta dall'errore di un momento. Ma è solo un'illusione...
Dora per favore continua il tuo lavoro, che è preziosissimo, e per il quale ti siamo tutti debitori.



Dora
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Re: R: Ruolo degli anticorpi monoclonali in una strategia di

Messaggio da Dora » lunedì 18 novembre 2013, 11:50

San ha scritto:Ciao è 15 anni che vi seguo (...)
San, grazie infinite per quello che hai scritto. Ti ho risposto un po' più a lungo qui: http://www.hivforum.info/forum/viewtopi ... 439#p36439.
admeto ha scritto:Mi scuso se il mio intervento può aver ingenerato il dubbio che volessi muovere una critica a questa sezione del Forum. Credo che così com'è la sezione "Verso una cura" sia un vero e proprio servizio reso a tutte le persone sieropositive italiane, che non ha eguali. Per me quindi, se a Dora non pesa eccessivamente continuare il suo lavoro instancabile, è utilissimo per tutti che si prosegua così come si è fatto finora.
Quando si riceve la diagnosi, come tutti sapete, la reazione è di sbigottimento, di incredulità. Ora io razionalmente sapevo benissimo che l'HIV - allo stato attuale delle conoscenze - è "per sempre", ma non riuscivo a crederci, a farmene una ragione.
C'è una forza irrazionale che ti spinge ad illuderti che presto guarirai, che non è possibile che da un momento all'altro la tua vita possa veramente essere sconvolta dall'errore di un momento. Ma è solo un'illusione...
Dora per favore continua il tuo lavoro, che è preziosissimo, e per il quale ti siamo tutti debitori.
Admeto, per quanto riguarda me non devi proprio scusarti. Anzi, ogni feed back su questa sezione - che sia positivo o negativo, che sia una critica argomentata o anche solo lo sfogo di un momento di delusione - per me è utile per capire come impostare il mio lavoro qui dentro.
Per il resto, che dirti? A forza di ringraziarti finirò con l'essere noiosa! ;)



Adam8
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Re: Ruolo degli anticorpi monoclonali in una strategia di cu

Messaggio da Adam8 » lunedì 18 novembre 2013, 14:34

admeto ha scritto:. Credo che così com'è la sezione "Verso una cura" sia un vero e proprio servizio reso a tutte le persone sieropositive italiane, che non ha eguali. Per me quindi, se a Dora non pesa eccessivamente continuare il suo lavoro instancabile, è utilissimo per tutti che si prosegua così come si è fatto finora.
Sottoscrivo le parole di Admeto. GRAZIE Dora



doctorsmile
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Re: Ruolo degli anticorpi monoclonali in una strategia di cu

Messaggio da doctorsmile » lunedì 18 novembre 2013, 23:27

sono davvero convinto che la tua dedizione a fornirci le informazioni scientifiche sulla ricerca dell'hiv vada assolutamente incentivata, è utilissima e soprattutto si parla di argomenti che spesso gli infettivologi sono poco propensi a parlarne, probabilmente perché temono false illusioni ed eccessivi entusiasmi, del resto è anche vero, ma io sono contento di sapere di quanto materiale bolle in pentola, e fra tutti qualcosa di " realisticamente probabile" c'è, lasciarsi prendere dai facili entusiasmi è sbagliato ma bisogna anche capire le sperimentazioni: richiedono tempo, prove, controprove,comparazioni, studio continuo e spesso sottopagato. Un piccolo passo è meglio di niente, mi conforta saperlo, non guardo lontanissimo, sto con i piedi per terra, io rappresento un giovincello rispetto agli ultra e mitici "Vecchi" che ne hanno visto di ogni, ma sono fiducioso, il silenzio mi preoccuperebbe e preferisco una delusione al nulla . grazie Dora sei davvero un portento-



Dora
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Re: Ruolo degli anticorpi monoclonali in una strategia di cu

Messaggio da Dora » martedì 19 novembre 2013, 7:45

Vi ringrazio tanto tutti, anche chi mi ha fatto arrivare il suo incoraggiamento in privato. Immagine

Rifletterò su quanto avete detto e vorrei pregarvi, se avete critiche, idee, suggerimenti su come migliorare questa sezione e in genere tutto il forum, di farmeli arrivare in qualsiasi modo (se sono insulti no, quelli mandateli direttamente a Uffa, per favore!).



Dora
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Re: Ruolo degli anticorpi monoclonali in una strategia di cu

Messaggio da Dora » sabato 4 gennaio 2014, 19:16

Dora ha scritto:escono in contemporanea su Nature due articoli di due gruppi di ricerca diversi, ma in entrambi i quali ritroviamo il nome di Michel Nussenzweig a fare da trait d’union (e da ispiratore delle ricerche). Parlerò soprattutto del primo - quello di Barouch, Barton e collaboratori (Harvard)- e al secondo – quello di Martin, Shingai et al. (NIH) – dedicherò solo poche parole, perché mi pare in sostanza una conferma della validità della prima ricerca. (...)
  • • Nello studio di Martin e degli NIH, invece, è stata somministrata una combinazione di altri due anticorpi a dei macachi che erano in una fase meno avanzata dell’infezione e si è visto che i livelli di SHIV sono crollati sotto la soglia di rilevabilità in una decina di giorni, mentre nei macachi che erano in una fase più avanzata gli effetti sono stati meno spettacolari.
(...)
Secondo dichiarazioni rilasciate sia da Barouch, sia da Martin, l'obiettivo è di passare al più presto a una sperimentazione clinica.
È consolante quando dalle dichiarazioni raccolte dagli scienziati che hanno appena pubblicato un lavoro si passa con rapidità ai fatti. E questo è uno di quei casi fortunati, in cui l'attesa è davvero breve.
Sta infatti cominciando la sperimentazione di uno degli anticorpi monoclonali che hanno dato inizio a questo thread: si tratta del 3BNC117, che i ricercatori della Rockefeller University hanno testato insieme al 10-1074 nei macachi infetti da SIV e con bassi CD4, scoprendo che un singolo trattamento con i due anticorpi insieme riusciva a sopprimere la viremia per 3-5 settimane.

Il trial - A Phase 1, Open Label, Dose-escalation Study of the Safety, Pharmacokinetics and Antiretroviral Activity of 3BNC117 Monoclonal Antibody in HIV-infected and HIV-uninfected Volunteers - non è ancora aperto al reclutamento dei volontari, ma è stato pubblicato a dicembre su ClinicalTrials.

Si tratta di uno studio interventional, non randomizzato, in cui verrà somministrato l'anticorpo a circa 60 persone sia con HIV, sia volontari sani, per valutare:
  • 1. obiettivo primario: sicurezza e tollerabilità di una singola infusione intravenosa del 3BNC117 a 3 dosaggi via via maggiori;
    2. obiettivo secondario: il profilo farmacocinetico di una singola somministrazione del 3BNC117;
    3. nei partecipanti HIV+ sarà valutata anche la capacità antivirale del mAb.
Lo studio, che è sponsorizzato e condotto interamente dalla Rockefeller University, comincia adesso e si prevede che verrà completato fra due anni.



admeto
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Re: R: Ruolo degli anticorpi monoclonali in una strategia di

Messaggio da admeto » sabato 4 gennaio 2014, 20:22

Bene, una buona notizia ogni tanto ci fa respirare un po'



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