[STUDI] Sangamo: CD4 e staminali resi CCR5- mediante ZFN II

Ricerca scientifica finalizzata all'eradicazione o al controllo dell'infezione.
uffa2
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Re: [STUDI] Sangamo: CD4 e staminali resi CCR5- mediante ZFN

Messaggio da uffa2 » lunedì 2 dicembre 2013, 20:21

di solito il non detto dice molte cose, in questo caso nessuna buona :(


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Dora
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Re: [STUDI] Sangamo: CD4 e staminali resi CCR5- mediante ZFN

Messaggio da Dora » venerdì 6 dicembre 2013, 16:26

Vi traduco la parte rilevante del comunicato stampa che Sangamo ha emesso un paio d'ore fa in relazione alla presentazione dei dati dei diversi trial sull'SB-728-T che terrà oggi a Miami. E vi propongo un giochino, che chiamerò *caccia all'hype* e che consiste nel trovare i punti - se ce ne sono - in cui il comunicato stampa forza i dati in modo da offrirne una lettura favorevole. Chi vince avrà in premio una bambolina.


Sangamo BioSciences Presents Clinical Data From Key SB-728-T HIV Studies: Proof Of Concept For Ongoing Sustained Functional Control Of HIV Viral Load; Cytoxan Preconditioning Successfully Enhances Engraftment

Viremia irrilevabile sostenuta per oltre 20 settimane nello studio SB-728-902; i dati dimostrano una risposta in base alla dose nello studio SB-728-1101 sul Cytoxan; riduzione del reservoir virale in tutti i non-responders immunologici nel corso di 3 anni.

(...) "I risultati annunciati oggi rappresentano un'importante pietra miliare" ha affermato Geoff Nichol, M.B., Ch.B., vicepresidente esecutivo per la ricerca e lo sviluppo di Sangamo. "Abbiamo avuto successo nel raggiungere un controllo sostenuto dell’HIV con l’SB-728-T negli eterozigoti CCR5Δ32, e abbiamo dimostrato che possiamo usare in modo sicuro il Cytoxan per raggiungere virtualmente dei livelli di soglia di attecchimento per tutti i pazienti con HIV. Presi collettivamente, i dati dei nostri studi clinici suggeriscono che la protezione dei CD4 mediante la distruzione del CCR5 con le ZFN può fornire un supporto ai CD8, che permetta al sistema immunitario di montare una risposta contro l’HIV che possa anche intaccare il reservoir. (…)”

I dati di fase I di Sangamo suggerivano che se si fosse raggiunto un livello di soglia di attecchimento dell’SB-728-T, e specificamente dei CD4 completamente protetti dall’ingresso dell’HIV mediante una modificazione, mediata dalle nucleasi a dita di zinco, di entrambi i geni CCR5 (modificazione biallelica), allora poteva essere possibile il controllo funzionale dell’infezione da HIV. I nuovi dati dello studio SB-728-1101, che dimostrano una relazione chiara fra l’aumento della dose di Cytoxan e l’aumento dei livelli sia di attecchimento dell’ SB-728-T, sia del numero totale dei CD4, supportano ulteriormente questa ipotesi e suggeriscono che con questi dosaggi, o con dosaggi più alti, si possano davvero raggiungere dei livelli di SB-728-T che consentano un controllo funzionale del virus.

I due trial seguivano un approccio differente nella massimizzazione dell’attecchimento dell’ SB-728-T infuso, per giungere alla modificazione biallelica del gene CCR5. L’inclusione nell’analisi di nuovi soggetti adatti ha rafforzato i dati precedenti, dimostrando una correlazione statisticamente significativa (p=0,008) fra il numero stimato di cellule biallelicamente modificate attecchite e la riduzione della viremia durante una interruzione della terapia antiretrovirale.

“Le diminuzioni osservate nella viremia di molti [several] soggetti di entrambi i trial sono state molto notevoli e non sono qualcosa che ci si aspetterebbe che accada per caso”, ha affermato Gary Blick, (…) ricercatore in entrambi gli studi. “Inoltre, i dati che sono stati prodotti nel corso della ricerca clinica di questa nuova terapia sulle riduzioni nella viremia e nei livelli del reservoir virale, così come gli aumenti dei CD4 totali, dimostrano che un singolo trattamento con SB-728-T ha l’eccezionale capacità di consentire un controllo immunologico funzionale sostenuto dell’HIV in assenza di ART”.

Nello studio SB-728-902 coorte 5, la modificazione biallelica dei CD4 infusi ha potuto approssimativamente essere raddoppiata trattando soggetti eterozigoti per la mutazione Δ32 del CCR5 che si presenta in natura. 3 degli 8 soggetti valutabili eterozigoti CCR5Δ32 con alti livelli di attecchimento hanno raggiunto una viremia pari o inferiore al livello di rilevabilità durante una sospensione della terapia. Questo comprende 2 dei 7 soggetti che avevano iniziato la sospensione terapeutica nello studio SB-728-902 coorte 5 e un altro soggetto eterozigote CCR5Δ32 di un trial precedente di fase I sull’ SB-728-T.
Un soggetto dell’SB-728-902 coorte 5, che aveva i più alti livelli di modificazione biallelica stimata dei CD4 e risposte immunologiche al virus misurabili (risposta polifunzionale e anti-gag), ha dimostrato un controllo sostenuto della viremia pari o inferiore ai limiti di rilevabilità, che è in corso da più di 20 settimane di sospensione terapeutica.

Lo studio SB-728-1101 aveva l’obiettivo di dimostrare un miglioramento nell’attecchimento dei CD modificati mediante SB-728-T a seguito di pre-condizionamento con ciclofosfamide (Cytoxan). Il Cytoxan è un farmaco usato per diminuire in modo transitorio il numero dei linfociti T nel corpo, che poi si riformano rapidamente quando il farmaco viene interrotto; ed è durante questa situazione di “crescita” che viene infuso l’ SB-728-T.
Questo studio ha avuto successo nel dimostrare un aumento dipendente dalla dose di Cytoxan sia nei CD4 modificati con SB-728, sia in quelli totali all’inizio dell’interruzione del trattamento: nel dosaggio più alto che è stato testato (1g/m2), si è avuto un attecchimento simile a quello che si è osservato negli eterozigoti Δ32 che hanno risposto e che ha comportato una diminuzione della viremia di 2 log in 1 dei 3 soggetti che rimangono in sospensione della ART e una diminuzione di 0,8 log in un secondo soggetto.
Nello studio, sono stati trattati un totale di 12 soggetti divisi in tre coorti, in base al dosaggio di Cytoxan (3 soggetti a 200 mg, 6 soggetti a 500 mg/m2 e 3 soggetti a 1000 mg/m2).
Tutti i dosaggi testati sono stati sicuri e ben tollerati, anche se 2 dei 3 soggetti della seconda coorte hanno avuto nausea di grado 2, che è stata risolta che è stata risolta mediante un regime anti-emetico migliorato, che è in seguito stato testato su altri 3 soggetti (un totale di 6 soggetti a questo dosaggio).
Aumenti dipendenti dalla dose di Cytoxan sono stati osservati sia nei CD4 modificati con SB-728-T, sia nei CD4 totali.
Lo studio è stato ampliato per testare altri 6 soggetti in 2 coorti di 3 persone, con dosi di Cytoxan rispettivamente di 2 e 3 g/m2.

Il reservoir virale è una fonte di infezione cronica che non viene aggredita dalla ART. Tutti i 9 soggetti arruolati nello studio di fase I di Sangamo (SB-728-902 coorti 1-3) hanno avuto una riduzione duratura del reservoir nel corso di 3 anni, misurata dall’HIV DNA nelle cellule mononucleate del sangue periferico (con una diminuzione mediana di 0,9 log al 36° mese). Inoltre, una diminuzione del reservoir virale misurata dall’HIV DNA integrato nei CD4 si è correlata con un aumento nel numero dei CD8 funzionali reattivi alla gag dell’HIV; ciò suggerisce che queste cellule possano montare una risposta contro l’HIV con l’aiuto dei CD4 modificati mediante ZFN (SB-728-T).

Presi tutti insieme, i dati degli studi clinici dimostrano che in tutti i soggetti dei trial il trattamento con SB-728-T comporta un aumento dei CD4 totali e livelli sostenuti di SB-728-T, che si correlano con la modificazione mediante ZFN di due gruppi di cellule che vivono molto a lungo: i linfociti memoria centrali e le staminali memoria [sic].
I dati tratti dalle analisi immunologiche dei soggetti sia nei trial dell’ SB-728-T di fase I, sia in quelli di fase II suggeriscono che certi marker sulla superficie delle cellule e certi profili di espressione genica possono predire quali pazienti verosimilmente risponderanno meglio al trattamento con SB-728-T.

“Siamo molto confortati dai nostri dati fino ad oggi e dal nostro continuo progresso nella comprensione dei fattori necessari per massimizzare il potenziale di questo nuovo approccio immunologico al controllo funzionale dell’HIV”, ha dichiarato Edward Lanphier, presidente e CEO di Sangamo. “Ci auguriamo di continuare a dare aggiornamenti sui nostri progressi nei prossimi mesi, quando avremo completato il trattamento nello studio SB-728-1101 allargato. Presenteremo anche i dati preclinici di diversi programmi di Sangamo sulle malattie monogeniche e altre indicazioni al prossimo Incontro Annuale della American Society of Hematology (ASH)”. (…)



cesar78
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Re: [STUDI] Sangamo: CD4 e staminali resi CCR5- mediante ZFN

Messaggio da cesar78 » martedì 10 dicembre 2013, 1:12

Sai quanto ho seguito questa ricerca, e in realtà faccio ancora un pò il tifo, ma mi pare ormai che stiamo andando su binari in cui il treno deraglierà... :(

PS: sono tornato, ma siamo sempre indaffarati. ciao!!!



Dora
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Re: [STUDI] Sangamo: CD4 e staminali resi CCR5- mediante ZFN

Messaggio da Dora » lunedì 13 gennaio 2014, 9:00

L’altro giorno mi sono imbattuta in un commento di Siliciano a un articolo appena uscito su Blood, in cui vari scienziati accomunati dal collaborare con Sangamo nella modificazione dei CD4 mediante ZFN raccontavano di avere simultaneamente disattivato i due co-recettori – CCR5 e CXCR4 – che l’HIV può utilizzare per penetrare all’interno delle cellule.
Sangamo è da qualche anno (almeno dal 2010-11) che sta lavorando sulla distruzione del co-recettore CXCR4 sui CD4 (ne avevamo parlato a lungo nel vecchio forum e qualcosa ne abbiamo visto anche qui). Fino ad ora, sembrava tutto molto futuribile. Ma dall’articolo pubblicato ora su Blood si vede non solo come questa ricerca sia progredita, ma anche che può rivelarsi un notevole superamento della tecnologia delle ZFN applicata alla distruzione del solo CCR5. Solo sui CD4, però, perché sulle staminali non è possibile, dal momento che il CXCR4 svolge un ruolo fondamentale nel mantenere le staminali all'interno del midollo osseo e distruggerlo comporterebbe una fuoriuscita delle staminali nel sangue periferico.
Non a caso, l'articolo è accompagnato da un commento a firma - appunto - di Christine Durand e Robert Siliciano, che io ho trovato particolarmente interessante, perché non mi è capitato tante volte di leggere opinioni di Siliciano sulla terapia genica. E questa volta si sbilancia abbastanza. Questo è una parte di quanto scrive:

  • Alcuni ceppi di HIV si sono evoluti in modo da usare un diverso co-recettore cellulare, il CXCR4. Questi virus X4-tropici vengono trasmessi raramente, ma si sviluppano nel tempo all’interno di una persona infetta. Sono associati a una prognosi peggiore e ad una più rapida progressione della malattia. L’uso delle ZFN per disattivare il CCR5 (ZFN R5) ha fatto nascere la preoccupazione che si possano selezionare ceppi di HIV X4-tropico. Per la loro stessa natura, inoltre, le ZFN R5 non potrebbero essere utilizzate in persone che ospitino virus dual-tropici o misti, e queste sono la metà delle persone con AIDS.
    Sono state sviluppate delle ZFN specifiche per il CXCR4 (ZFN X4), ma finora non era chiaro se potessero essere usate con successo insieme alle ZFN R5. Per proteggere completamente una cellula da virus sia R5, sia X4-tropici sarebbe necessario modificare simultaneamente 4 alleli.

    In questo studio Didigu e colleghi forniscono una prova evidente del fatto che il trattamento con ZFN duali raggiunge lo scopo, distruggendo insieme il CCR5 e il CXCR4 all’interno di una medesima cellula. Gli autori dimostrano che il trattamento di CD4 primari con ZFN duali porta alla modificazione di circa il 20% dei geni CCR5 e CXCR4.
    Dopo l’infezione con un miscuglio di HIV R5 e X4, i CD4 che erano stati trattati con le ZFN duali hanno continuato a proliferare in coltura, mentre le cellule non trattate e quelle trattate solo con una ZFN R5 sono morte.

    Gli effetti funzionali di un trattamento con ZFN duali sono poi stati indagati in un modello di topo umanizzato dell’infezione da HIV. I topi immunodeficienti trapiantati con CD4 che erano stati trattati con le ZFN duali hanno avuto un simile attecchimento dei topi trapiantati con CD4 non modificati. Più importante, i topi trapiantati con cellule trattate con le ZFN duali hanno mantenuto livelli dei CD4 200 volte più alti dei topi che hanno ricevuto cellule non trattate 2 mesi dopo essere stati infettati con un mix di virus R5 e X4. In questo modello, gli autori hanno trovato che circa il 70% dei geni CCR5 e CXCR4 mostravano prove di modificazione genetica 1 mese dopo l’infezione.
    Queste analisi dimostrano che il trattamento simultaneo con ZFN di entrambi i co-recettori dell’HIV può comportare la formazione di un serbatoio di CD4 che sono resistenti sia a ceppi di HIV R5-tropici, sia a ceppi X4-tropici.

    Questi risultati sono nuovi ed emozionanti, ed è importante esaminare le sfide che questo approccio dovrà affrontare per passare dal laboratorio al letto. Un approccio di terapia genica che includeva l’uso di ZFN R5 è stato dimostrato sicuro e ben tollerato in un trial clinico di fase 2, ma non è riuscito a ridurre i livelli di HIV nel plasma [anche se si potrebbe adattare benissimo anche a loro, il riferimento non è agli ultimi dati presentati da Sangamo sull’SB-728-T, che Siliciano non conosceva quando ha scritto il commento, ma a un trial del 2009 su staminali: Mitsuyasu RT, Merigan TC, Carr A, et al. Phase 2 gene therapy trial of an anti-HIV ribozyme in autologous CD341 cells. Nat Med. 2009;15(3):285-292].
    L’attecchimento basso e transitorio delle cellule geneticamente modificate è stato problematico. È probabile che questa limitazione venga superata con il progredire della tecnologia.

    Una questione più problematica è il fatto che la replicazione incontrollata dell’HIV è necessaria per selezionare le cellule geneticamente modificate, come è illustrato nel modello murino di questo studio. Interrompere il trattamento antiretrovirale in persone infette da HIV può essere difficile da giustificare, date le prove crescenti che ritardi e interruzioni nella terapia portano a complicanze cliniche.

    (…) Quello che è chiaro è che il campo della ricerca di una cura per l’HIV sta evolvendo rapidamente. È verosimile che serviranno diverse strategie innovative. Con questo studio Didigu e colleghi hanno dimostrato che il trattamento con ZFN duali è un’altra possibile arma nel nostro arsenale.




Fonti:



Dora
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Re: [STUDI] Sangamo: CD4 e staminali resi CCR5- mediante ZFN

Messaggio da Dora » venerdì 17 gennaio 2014, 8:34

Ieri Edward Lanphier ha partecipato alla J.P. Morgan Healthcare Conference (la trascrizione di Seeking Alpha può essere letta qui).
Quello che ha detto dell'SB-728-T è una sintesi dei lavori portati a Miami lo scorso dicembre ed è descritto dalle due slides seguenti:

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Riguardo ai programmi di Sangamo, invece, Lanphier ha raccontato che a marzo porteranno al CROI due lavori, in cui presenteranno nuovi dati della fase II e anche parleranno dei progetti futuri, di quali sono le dosi ottimali di Cytoxan e quali le caratteristiche dei pazienti che li rendono particolarmente adatti a ricevere il trattamento con SB-728-T.

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Jago83
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Re: [STUDI] Sangamo: CD4 e staminali resi CCR5- mediante ZFN

Messaggio da Jago83 » sabato 25 gennaio 2014, 13:46

Ciao ragazzi! Grazie mille per il vostro lavoro di raccolta e divulgazione.
Mi rendo benissimo conto che questa sezione non é per tutti. Io infatti ci provo ma capisco un post su 8 (O.o) ed é normale, visti gli argomenti difficili.
Nonostante ciò mi piacerebbe capire perché questa via o quella della Cannon siano idee "felici" oppure ad un certo punto virino verso l'"infelice" e francamente, faccio davvero fatica a mettere insieme i pezzi. Non per mancanza di voglia ma proprio perché le informazioni sono un modo e tutte nuove e difficili per qualcuno che non é familiare con i contenuti.
Posso provare a chiedere un favore? Quando potete e se volete ovviamente: Si potrebbe fare qualcosa tipo le bandierine rosse e verdi utilizzate nel thread delle pomposità da dora? Oppure dei thumbs up e thumbs down che indichino in poche righe ciò che é un punto di forza e quello che é un punto di debolezza e magari come post si può aggiornare di volta in volta che le ricerche o le scoperte su ogni determinato progetto vanno avanti?
In realtà non so nemmeno se con i temi che si affrontano in questi post sia qualcosa che si può fare, visto che sono complessi, ma io ci provo lo stesso a chiedere ;-) Denghiu!



Dora
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Re: [STUDI] Sangamo: CD4 e staminali resi CCR5- mediante ZFN

Messaggio da Dora » sabato 25 gennaio 2014, 16:29

Jago83 ha scritto:mi piacerebbe capire perché questa via o quella della Cannon siano idee "felici" oppure ad un certo punto virino verso l'"infelice" e francamente, faccio davvero fatica a mettere insieme i pezzi. Non per mancanza di voglia ma proprio perché le informazioni sono un modo e tutte nuove e difficili per qualcuno che non é familiare con i contenuti.
Posso provare a chiedere un favore? Quando potete e se volete ovviamente: Si potrebbe fare qualcosa tipo le bandierine rosse e verdi utilizzate nel thread delle pomposità da dora? Oppure dei thumbs up e thumbs down che indichino in poche righe ciò che é un punto di forza e quello che é un punto di debolezza e magari come post si può aggiornare di volta in volta che le ricerche o le scoperte su ogni determinato progetto vanno avanti?
Mi rendo conto che quando i thread di ricerche che seguiamo da anni diventano lunghi svariate pagine sia molto difficile orientarsi.
L'idea delle bandierine mi pare però più adatta a un thread in cui si cerca di capire se la stampa generalista stia trattando in modo corretto un argomento: lì una bandierina rossa può segnalarci un punto critico, di sfasamento fra quello che una ricerca è e il modo in cui viene comunicata al grande pubblico, così che chi legge possa scendere subito dalle montagne russe emotive che i titoloni su cure e vaccini inevitabilmente scatenano.
In questa sezione Verso una cura stiamo provando a ragionare (da profani) sulla base di articoli non da giornale, ma da rivista scientifica. Va da sé che i discorsi siano meno urlati e più complicati.
Ho pensato che, invece dei Doraflags (Immagine Immagine), quando scrivo un post di aggiornamento importante in questi thread lunghi, potrei inserire un box in cui riassumo in modo estremamente sintetico il contenuto del post e lo stato della ricerca. Una cosa così:
  • - SB-728-T sta funzionando bene nello stimolare la ripresa immunitaria (aumentano stabilmente i CD4 e quelli resi CCR5 negativi si collocano proprio dove servono, per esempio nel tratto intestinale);
    - molto meno bene nel controllo delle viremie una volta sospesa la ART (un certo controllo solo in alcune persone che partivano già geneticamente avvantaggiate);
    - ...
    - ...
È solo l'abbozzo di un'idea. Se qualcuno ha suggerimenti, per favore si faccia avanti! Immagine



alfaa
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Re: [STUDI] Sangamo: CD4 e staminali resi CCR5- mediante ZFN

Messaggio da alfaa » sabato 25 gennaio 2014, 18:01

Si dora, un box in cui riassumi brevemente le cose piu importanti sarebbe perfetto per ogni tipo di sperimentazione.Cosi subito si arriva al nocciolo( cioe risultati positivi o negativi ) e ti stress tu di meno :-)



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Re: [STUDI] Sangamo: CD4 e staminali resi CCR5- mediante ZFN

Messaggio da uffa2 » sabato 25 gennaio 2014, 19:35

ok, quindi dopo gli abstract, potremmo organizzare così i post:
- materiali e metodi
- risultati
- discussione
ci sarebbero anche le disclosure, ma vabbe', tanto qui non si batte un chiodo :-)


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Jago83
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Re: [STUDI] Sangamo: CD4 e staminali resi CCR5- mediante ZFN

Messaggio da Jago83 » domenica 9 febbraio 2014, 21:39

Grazie mille ragazzi!



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