Ciao Andrewit,Andrewit ha scritto:Ciao Dora,
è prassi frequente discutere con scienziati di un certo calibro le modalità secondo cui impostare un trial di fase II oppure questa è la prima volta che un azienda farmaceutica decide di condividere con i massimi esperti mondiali in tema di ricerca di una cura i propri risultati?
non so se si possa già parlare di prassi consolidata, perché siamo proprio agli inizi dei trial di fase II su questo tipo di ricerche, però in altri campi sì, è normale mettere insieme diversi scienziati importanti per fare sperimentazioni ambiziose. Credo che Bionor abbia sentito l'esigenza di circondarsi di esperti per iniziare a tracciare una strada nuova. I tre danesi Tholstrup, Sogaard e Ostergaard, che hanno condotto le sperimentazioni precedenti (e che stanno lavorando anche sul panobinostat), non potevano evidentemente bastare.
D'altra parte, le persone che lavorano sulla ricerca di una cura dell'HIV non è che siano milioni e sono in contatto più o meno stretto le une con le altre. Dal 2011, quando sono iniziati i seminari "Toward a cure" subito prima dei congressi annuali IAS/AIDS, gli incontri e gli scambi si sono intensificati in modo formale, è stata anche creata una specie di road map in cui sono elencati i problemi da risolvere e le possibili strategie per arrivare a una cura e che ha visto l'unirsi di gruppi di lavoro con esperienze diverse, anche in settori che prima erano abbastanza lontani dalla ricerca su HIV/AIDS come ad esempio gli oncologi.
Tutte queste persone si incontrano in modo regolare, in seminari e congressi dedicati proprio a farli discutere insieme delle strategie di cura mentre presentano i risultati delle loro ricerche. Quindi credo sia nelle cose che ad impostare un trial come quello del Vacc-4x + una sostanza antilatenza (presumibilmente ancora la romidepsina), che è pure multicentrico, vengano chiamati alcuni fra gli scienziati che più stanno studiando lo shock and kill.
Un trial analogo in partenza è quello, (stra)finanziato dagli NIH e condotto da David Margolis, sul vaccino terapeutico di Argos, AGS-004, e il vorinostat. Ma quel vaccino è andato meno bene del Vacc-4x e il vorinostat è molto meno potente della romidepsina. Quindi, almeno sulla carta, non credo che da questa sperimentazione arriveranno sorprese meravigliose. In ogni caso, anche qui collaborano una piccola società che produce il vaccino (con uno sponsor però molto potente come il governo degli Stati Uniti), un'altra società che produce la sostanza antilatenza (per il vorinostat la Merck - mentre per la romidepsina è Celgene) e diversi scienziati fra quelli ai vertici in questo tipo di ricerche.