Keanu ha scritto:Dora mi spieghi una cosa? Il reservoir è di due tipi, la cellula infettata con il genoma virale che produce virioni (provirus) ma anche il virus già trascritto che si nasconde nei CD4 quiescenti? Non ho ben chiara questa cosa.
Chiariamo anzitutto una questione terminologica: le cellule produttivamente infette, quelle in cui il virus penetra e subito comincia a trascriversi producendo nuovi virioni, non vengono chiamate reservoir.
Si parla di reservoir in due sensi: in uno, di cui si parla molto più raramente ed è sinonimo di "santuario farmacologico", il reservoir/serbatoio è costituito da cellule attivate, in cui il virus si replica attivamente, ma è difficilmente raggiungibile dai farmaci.
Il reservoir cui ci riferiamo di solito è quello latente: si tratta di diversi tipi di cellule, soprattutto CD4 memoria, in cui il virus non completa il processo di replicazione, entrando in una situazione di quiescenza, durante la quale esiste in uno stato latente come parte del genoma della cellula ospite entro cui si è integrato.
Queste cellule possono rimanere in uno stato di quiescenza molto a lungo e poi, per ragioni diverse, riattivarsi. In quel caso, il provirus comincia a trascriversi e si producono nuovi virioni.
Quando una cellula quiescente è latentemente infetta, il sistema immunitario non la riconosce come tale, quindi la ignora. Allo stesso tempo, i farmaci antiretrovirali non hanno modo di arrivarci, perché colpiscono il virus solo quando cerca di entrare nella cellula, impedendogli di entrare, oppure bloccando momenti diversi del suo processo di replicazione. Un virus latente per gli antiretrovirali è inesistente.
Questo significa che, se si è in terapia e qualche cellula latentemente infetta si riattiva e produce virus, poco male perché la ART fa il suo dovere. Ma se si sospende la ART e del virus latente comincia a trascriversi, senza la pressione dei farmaci è libero di infettare nuove cellule e di reinnescare nuovi cicli di infezione.
L'esistenza di reservoir latenti è la ragione per cui la ART da sola non riesce ad eradicare l'HIV e se si sospende la ART in breve si ha un rebound della viremia.
Quindi il vaccino di Picker (se tutto va bene) dovrebbe essere unito giocoforza ad una sostanza antilatenza per eliminare l'uno e l'altro reservoir? Secondo me i giornalisti non hanno ben chiara questa differenza,quindi per loro eliminare il virus latente dall'interno delle cellule equivale a eradicazione.
Allora, anzitutto il vaccino di Picker nasce come preventivo. La confusione secondo me nasce dal fatto che le scimmie di Portland, quando sono state vaccinate e poi è stato loro inoculato il virus, di fatto si sono infettate e solo dopo un po' di tempo (mesi, forse addirittura un anno, se non ricordo male) la reazione immune che si è sviluppata a seguito della vaccinazione ha consentito la progressiva eradicazione dell'SIV. Il "bello" del vettore usato da Picker è proprio questo: il CMV, per quanto reso inoffensivo, si è permanentemente installato nel corpo di quelle scimmie e ha continuato a stimolare una potente reazione dei CD8.
Quindi, i giornalisti hanno ragione a parlare di eradicazione: il virus c'era, aveva causato una vera infezione, ma il sistema immunitario addestrato dal vaccino è riuscito ad eradicarlo.
Qual è il problema con il vaccino terapeutico? È che le scimmie che hanno eradicato l'SIV sono state prima vaccinate e poi infettate e rapidamente la reazione immune ha cominciato a infastidire il virus. Insomma, non gli è stato concesso molto tempo per formare i reservoir latenti.
Invece, se il vaccino viene dato quando l'infezione è cronica, ormai i reservoir si sono formati e possono essere di dimensioni estese. Ripulirli tutti solo grazie alla reazione dei CD8, che li attaccano soltanto quando le cellule si riattivano, probabilmente è impossibile. Ecco allora che entrano in gioco i farmaci anti-latenza (quando ce ne saranno che funzionino meglio degli attuali, s'intende): con viremia irrilevabile grazie alla ART, si stimola, in qualche modo si forza, la trascrizione del virus latente e i CD8, resi forti dal vaccino, uccidono le cellule infette riattivate.
Spero di essere stata abbastanza chiara, senza per questo trasformare tutto in una storiella per bambini.