Cal-1: trapianto di CD4 e staminali modificati (Calimmune)

Ricerca scientifica finalizzata all'eradicazione o al controllo dell'infezione.
Dora
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Re: Cal-1: trapianto di CD4 e staminali modificati (Calimmun

Messaggio da Dora » giovedì 10 ottobre 2013, 8:06

Immagine

Dal "Translation Program Update" presentato dal CIRM ieri.



ciccio
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Re: Cal-1: trapianto di CD4 e staminali modificati (Calimmun

Messaggio da ciccio » venerdì 14 marzo 2014, 17:24

Novità su questo argomento????



Dora
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Re: Cal-1: trapianto di CD4 e staminali modificati (Calimmun

Messaggio da Dora » venerdì 14 marzo 2014, 18:03

ciccio ha scritto:Novità su questo argomento????
Notizie non ufficiali: il primo braccio del trial ha completato il procedimento del trapianto e sta per iniziare il braccio che prende un condizionamento leggero (basse dosi di chemioterapia prima del trapianto).
Ci sta volendo molto tempo, perché ogni procedimento prende almeno 6 settimane e la FDA aveva inizialmente preteso che si facesse un trapianto dopo l'altro. Ora Calimmune ha ottenuto di modificare il protocollo in modo da poter fare 4 pazienti per volta, quindi la seconda coorte dovrebbe andare un po' più in fretta.



ciccio
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Re: Cal-1: trapianto di CD4 e staminali modificati (Calimmun

Messaggio da ciccio » venerdì 14 marzo 2014, 18:09

Grazie per la risposta sempre gentilissima :) un abbraccio grande grande grande :)



Dora
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Re: Cal-1: trapianto di CD4 e staminali modificati (Calimmun

Messaggio da Dora » mercoledì 25 giugno 2014, 21:03

Buone notizie da Calimmune: hanno reso pubblico oggi un comunicato stampa in cui annunciano che i risultati del primo gruppo dei partecipanti al trial sono stati analizzati dal Data Safety Monitoring Board (DSMB), che li ha giudicati tali da permettere di partire con una seconda coorte di pazienti.
Nessuno dei quattro partecipanti del primo gruppo, infatti, ha avuto effetti collaterali di rilievo o eventi avversi in seguito al trapianto di staminali e CD4 modificati.
Il prossimo gruppo di 3-4 pazienti, oltre alle cellule modificate, riceverà un condizionamento pre-trapianto, che ha l'obiettivo di rendere più efficace la terapia.
Ricordo che questo trial ha l'obiettivo di indagare sicurezza, eventuali tossicità e fattibilità di questo approccio.

Vedere anche un post del CIRM: Innovative stem cell therapy for HIV passes milestone.



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PER GLI APPASSIONATI DI MODELLI MATEMATICI:

Sul numero di giugno di PLoS Computational Biology è stato pubblicato in open access un affascinante lavoro della University of New South Wales e di Geoff Symonds di Calimmune - A Quantitative Comparison of Anti-HIV Gene Therapy Delivered to Hematopoietic Stem Cells versus CD4+ T Cells. Vi vengono valutati - separatamente e insieme - i benefici relativi della modificazione genetica di CD4 e CD34 (staminali/progenitrici ematopoietiche), distruggendo il gene che codifica per il CCR5 e inserendo un gene che codifica per un inibitore della fusione dell'HIV.
Mediante il loro modello, gli autori determinano l'impatto di ciascuno scenario sia sui numeri dei CD4 totali in un periodo di 10 anni, sia sull'inibizione di virus R5- e X4 tropici.
Come c'era da aspettarsi, il modello conferma che i migliori risultati si hanno con il trapianto delle CD34: nel caso di un unico trapianto di CD34, assumendo che il 20% delle CD34 che attecchiscono nel midollo siano modificate (G+), si è avuto un aumento totale di 180 o più CD4/mL dopo 10 anni.
Se i CD4 G+ non infetti (oltre ad avere meno probabilità di divenire produttivamente infetti) presentano anche livelli più bassi di apoptosi nelle cellule vicine rispetto ai CD4 G- (quelli non modificati), allora il totale dei CD4 osservati dopo 10 anni aumenta a 350 o più, anche se all'inizio le staminali CD34 modificate e attecchite nel midollo sono state solo il 10%.
Messi insieme, questi risultati dicono che
1. trapiantando le CD34 si hanno risultati migliori che trapiantando i CD4;
2. la terapia genica ha un impatto maggiore se i CD4 G+ presentano livelli di distruzione delle cellule circostanti più bassi dei CD4 G-.



ThunderGuy
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Re: Cal-1: trapianto di CD4 e staminali modificati (Calimmun

Messaggio da ThunderGuy » domenica 29 giugno 2014, 9:59

180 cd4 in 10 anni?non sembra granchè..



Dora
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Re: Cal-1: trapianto di CD4 e staminali modificati (Calimmun

Messaggio da Dora » domenica 29 giugno 2014, 16:19

ThunderGuy ha scritto:180 cd4 in 10 anni?non sembra granchè..
Si vede che hai un'infezione recente e ancora un buon numero di CD4. Buon per te. Ma è la tua visione soggettiva delle cose.
Immagino che una persona che abbia l'infezione da anni, o anche un immunologic non responder, che nonostante faccia i salti mortali e segua la terapia alla perfezione i suoi CD4 li vede diminuire invece che aumentare, potrebbe valutare in modo molto diverso la prospettiva di avere 180 CD4/mL protetti dal virus a ben 10 anni da un'unica infusione di staminali modificate. Fra l'altro, quello è lo scenario peggiore immaginato dal modello.



ThunderGuy
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Re: Cal-1: trapianto di CD4 e staminali modificati (Calimmun

Messaggio da ThunderGuy » domenica 29 giugno 2014, 16:56

Dora ha scritto:
ThunderGuy ha scritto:180 cd4 in 10 anni?non sembra granchè..
Si vede che hai un'infezione recente e ancora un buon numero di CD4. Buon per te. Ma è la tua visione soggettiva delle cose.
Immagino che una persona che abbia l'infezione da anni, o anche un immunologic non responder, che nonostante faccia i salti mortali e segua la terapia alla perfezione i suoi CD4 li vede diminuire invece che aumentare, potrebbe valutare in modo molto diverso la prospettiva di avere 180 CD4/mL protetti dal virus a ben 10 anni da un'unica infusione di staminali modificate. Fra l'altro, quello è lo scenario peggiore immaginato dal modello.
certo, non volevo offendere nessuno, anzi. Speriamo e vogliamo tutti il meglio, contro questo retrovirus...... Un saluto



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Re: Cal-1: trapianto di CD4 e staminali modificati (Calimmun

Messaggio da Dora » domenica 20 luglio 2014, 9:24

NON ci sono ancora dati ufficiali sul trial, ma Calimmune presenta a Melbourne un poster sull'impatto in vitro sull'HIV dell'uso di short-hairpin RNA per modificare il gene che nelle staminali e nei CD4 codifica per il corecettore CCR5 (sh5), separatamente e in combinazione con il peptide C46 che serve a far esprimere un inibitore della fusione dell'HIV-1 che impedisce al virus di fondersi con la cellula ospite.
Mediante vettori lentivirali, le cellule sono state modificate e poi si è misurata la capacità di un HIV R5-tropico di infettarle, osservando che le cellule risultavano protette in modo diverso a seconda se erano state modificate solo per evitare che esprimessero il CCR5, o solo per far loro esprimere il C46, o entrambi. La riduzione dell'infezione è stata, rispettivamente, di 2-, 3- e 4 volte rispetto alle cellule che esprimevano alto CCR5, e di 6-, 2,5- e 8 volte rispetto alle cellule che esprimevano basso CCR5.
Il costrutto che si è visto avere il maggior vantaggio selettivo è stato quello doppio - C46/sh5. Il tutto, in assenza di off target o altri eventi avversi.

Calimmune ne ha concluso che entrambe le modificazioni genetiche funzionano nel proteggere le cellule dall'infezione, ma la combinazione di questi geni in un singolo costrutto offre maggiore protezione rispetto alle componenti singole.



Abstract: Lentiviral vector mediated gene therapies provide stable protection against HIV infection: the use of short-hairpin RNA to CCR5 and membrane anchored C peptide entry inhibitors



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Re: Cal-1: trapianto di CD4 e staminali modificati (Calimmun

Messaggio da Dora » venerdì 16 gennaio 2015, 18:06

Geoff Symonds di Calimmune ha partecipato il mese scorso a HIV DART 2014 ma ... ha parlato di topi.
Però le notizie sono belle e il CROI è vicino, quindi forse fra poco più di un mese ci racconteranno qualcosa su uno dei trial clinici di terapia genica più importanti di questi anni.
Per adesso, accontentiamoci dei topi e di un abstract piuttosto misero.

Cell-Delivered Gene Therapy for HIV
  • In sostanza, hanno usato il loro vettore lentivirale, che a missione compiuta si disinnesca da solo, per distruggere il gene che codifica per il CCR5 e per inserire l'inibitore della fusione dell'HIV C46 in cellule staminali ematopoietiche (CD34+ sia di linea cellulare, sia primarie). Quando hanno constatato che le cellule erano funzionanti e avevano acquisito la capacità di inibire la replicazione dell'HIV, le hanno trapiantate in topi umanizzati, mentre un gruppo di controllo riceveva staminali non modificate.

    La cosa interessante è che le staminali modificate sono state capaci di inibire in vitro la replicazione di virus R5-tropici, ma anche di virus X4-tropici.
    Inoltre, le cellule modificate hanno attecchito bene nei topi e hanno dato origine a una progenie di cellule di entrambe le linee, linfoide e mieloide.
    Quando poi i topi sono stati infettati con virus R5, si è visto che i loro CD4 avevano un significativo livello di protezione [quanto? peccato che non ci siano numeri!] e fino a 14 settimane dopo l'infezione le viremie sono risultate ridotte sia nel sangue periferico, sia nei linfonodi [anche qui un numerino sarebbe stato gradito]. A 26 settimane dal trapianto, le modificazioni geniche delle cellule rimanevano stabili.

    I dati preclinici sembrano dunque ottimi e giustificano il passaggio alla sperimentazione sull'uomo.
Ma la sperimentazione sull'uomo è da mo' che la stanno facendo e Calimmune si sta prendendo molto tempo per rivelarci i dati clinici. Speriamo nel CROI.



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