Re: K.Collins_Staminali come reservoir, APOBEC3G e altro anc
Inviato: giovedì 8 marzo 2012, 9:27
Riporto qui l'abstract presentato da Sarah Palmer al CROI, che mi sembra una mera riproposizione del lavoro portato a St Martin del dicembre scorso.
Ci sono però dei dettagli sul tipo di progenitrici trovate infette, sul tipo di virus che le ha infettate e sulle ipotesi di scambio fra sangue e midollo, che vale la pena segnalare.
Session 72 -Poster Abstracts -Unconventional Reservoirs - Wednesday, 2-4 pm;Poster Hall
Paper #360 - Hematopoietic Precursor Cells Isolated from Patients on Long-term Suppressive HIV Therapy Did Not Contain HIV-1 DNA
Lina Josefsson*1,2, S Eriksson1,2, E Sinclair3, M Killian3, W Shao4, B Lewis3, P Bacchetti3, L Loeb3, F Hecht3, and S Palmer1,2
1Karolinska Inst, Solna, Sweden; 2Swedish Inst for Communicable Disease Control, Solna; 3Univ of California, San Francisco, US; and 4Advanced Biomed Computing Ctr, SAIC-Frederick, Inc, NCI-Frederick, MD, US
Conoscenza di fondo: determinare il tipo di cellule che ospitano HIV-1 persistente in pazienti da molto tempo in terapia antiretrovirale soppressiva è cruciale per i futuri tentativi di eradicare l’HIV, poiché queste cellule potrebbero divenire l’obiettivo di nuove terapie. In questo lavoro affrontiamo una questione-chiave emergente: se le cellule HPC (precursori ematopoietici) Lin–/CD34+ rappresentino un importante reservoir latente dell’HIV-1 durante una terapia soppressiva di lunga durata.
Metodi: per determinare la frequenza di infezione da HIV-1 nelle HPC di pazienti da lungo tempo in terapia soppressiva, abbiamo estratto delle HPC Lin–/CD34+ e tre altri tipi di cellule (Lin–/CD34–, Lin–/CD4+ e Lin+/CD4+) dal midollo osseo di 8 pazienti, che avevano viremie non rilevabili (<75 copie/ml) da 3 a 12 anni. Utilizzando un metodo di sequenziamento del singolo provirus, abbiamo estratto, amplificato e sequenziato molteplici molecole singole di HIV-1 DNA da queste cellule e dai linfociti T CD4 memoria isolati da campioni di sangue periferico prelevati contemporaneamente al midollo.
Risultati: abbiamo trovato che le Lin–/CD34+ estratte dal midollo degli 8 pazienti NON contenevano alcun HIV-1 DNA. Ciò significa che era infetta da HIV meno di una cellula su da 1,0 a 8,7 x 10^5 HPC. L’HIV DNA è stato isolato e sequenziato dalle cellule Lin+/CD4+ estratte dal midollo degli 8 pazienti. L’analisi filogenetica di almeno 20 singoli genomi estratti dalle cellule Lin+/CD4+ presenti nel midollo e dai CD4 memoria presenti nel sangue periferico ha rivelato una somiglianza genetica fra le popolazioni di HIV in queste cellule. Ciò implica che si verifichi uno scambio di cellule infette fra questi comparti durante una terapia soppressiva di lunga durata.
Conclusioni: l’assenza di HPC infette fornisce una prova molto forte del fatto che la frequenza dell’infezione da HIV-1 delle HPC Lin–/CD34+ estratte dal midollo, se avviene, è di meno dello 0,003% (limite massimo 95% dell’intervallo di confidenza) in tutti gli 8 pazienti. Questi risultati spingono con forza a pensare che le HPC Lin–/CD34+ nel midollo NON siano una fonte di HIV persistente in pazienti da lungo tempo in terapia soppressiva. È stato invece possibile isolare dal midollo delle cellule Lin+/CD4+ infette da HIV. Tuttavia, la somiglianza genetica del virus presente in queste cellule con quello isolato dai CD4 memoria del sangue periferico indica uno SCAMBIO DI CELLULE INFETTE FRA MIDOLLO E SANGUE.
Ci sono però dei dettagli sul tipo di progenitrici trovate infette, sul tipo di virus che le ha infettate e sulle ipotesi di scambio fra sangue e midollo, che vale la pena segnalare.
Session 72 -Poster Abstracts -Unconventional Reservoirs - Wednesday, 2-4 pm;Poster Hall
Paper #360 - Hematopoietic Precursor Cells Isolated from Patients on Long-term Suppressive HIV Therapy Did Not Contain HIV-1 DNA
Lina Josefsson*1,2, S Eriksson1,2, E Sinclair3, M Killian3, W Shao4, B Lewis3, P Bacchetti3, L Loeb3, F Hecht3, and S Palmer1,2
1Karolinska Inst, Solna, Sweden; 2Swedish Inst for Communicable Disease Control, Solna; 3Univ of California, San Francisco, US; and 4Advanced Biomed Computing Ctr, SAIC-Frederick, Inc, NCI-Frederick, MD, US
Conoscenza di fondo: determinare il tipo di cellule che ospitano HIV-1 persistente in pazienti da molto tempo in terapia antiretrovirale soppressiva è cruciale per i futuri tentativi di eradicare l’HIV, poiché queste cellule potrebbero divenire l’obiettivo di nuove terapie. In questo lavoro affrontiamo una questione-chiave emergente: se le cellule HPC (precursori ematopoietici) Lin–/CD34+ rappresentino un importante reservoir latente dell’HIV-1 durante una terapia soppressiva di lunga durata.
Metodi: per determinare la frequenza di infezione da HIV-1 nelle HPC di pazienti da lungo tempo in terapia soppressiva, abbiamo estratto delle HPC Lin–/CD34+ e tre altri tipi di cellule (Lin–/CD34–, Lin–/CD4+ e Lin+/CD4+) dal midollo osseo di 8 pazienti, che avevano viremie non rilevabili (<75 copie/ml) da 3 a 12 anni. Utilizzando un metodo di sequenziamento del singolo provirus, abbiamo estratto, amplificato e sequenziato molteplici molecole singole di HIV-1 DNA da queste cellule e dai linfociti T CD4 memoria isolati da campioni di sangue periferico prelevati contemporaneamente al midollo.
Risultati: abbiamo trovato che le Lin–/CD34+ estratte dal midollo degli 8 pazienti NON contenevano alcun HIV-1 DNA. Ciò significa che era infetta da HIV meno di una cellula su da 1,0 a 8,7 x 10^5 HPC. L’HIV DNA è stato isolato e sequenziato dalle cellule Lin+/CD4+ estratte dal midollo degli 8 pazienti. L’analisi filogenetica di almeno 20 singoli genomi estratti dalle cellule Lin+/CD4+ presenti nel midollo e dai CD4 memoria presenti nel sangue periferico ha rivelato una somiglianza genetica fra le popolazioni di HIV in queste cellule. Ciò implica che si verifichi uno scambio di cellule infette fra questi comparti durante una terapia soppressiva di lunga durata.
Conclusioni: l’assenza di HPC infette fornisce una prova molto forte del fatto che la frequenza dell’infezione da HIV-1 delle HPC Lin–/CD34+ estratte dal midollo, se avviene, è di meno dello 0,003% (limite massimo 95% dell’intervallo di confidenza) in tutti gli 8 pazienti. Questi risultati spingono con forza a pensare che le HPC Lin–/CD34+ nel midollo NON siano una fonte di HIV persistente in pazienti da lungo tempo in terapia soppressiva. È stato invece possibile isolare dal midollo delle cellule Lin+/CD4+ infette da HIV. Tuttavia, la somiglianza genetica del virus presente in queste cellule con quello isolato dai CD4 memoria del sangue periferico indica uno SCAMBIO DI CELLULE INFETTE FRA MIDOLLO E SANGUE.