Gabriel81 ha scritto:Mi sembra di capire in realtà che la buona notizia è stata riuscire ad applicare il crispr per la modifica del ccr5 in modo da non dover utilizzare "donatori" con la mutazione genetica
A me sembra che questo aspetto sia molto rilevante, data la difficoltà di trovare donatori che siano compatibili con un determinato paziente e abbiano la Δ32. Se non ricordo male, Hütter si è fatto promotore anni fa della creazione di un registro di possibili donatori di staminali che siano omozigoti CCR5Δ32, ma già di suo questa delezione è presente in una piccola percentuale di caucasici, mentre è assente ad esempio in Africa e mi pare anche in buona parte dell'Asia. Insomma, trovare il match giusto è difficilissimo (pensa che per trovarlo nel caso del Berlin Patient dovettero passarne più di 60 - ragion per cui mai si sarebbe potuto avere il successo che ebbe Hütter negli US, dove ci si ferma ai primi due o tre donatori compatibili). Quindi avere a disposizione un donatore compatibile e intervenire per modificare le sue cellule è senz'altro un passo avanti notevole.
L'altro aspetto che per me è interessante di questa sperimentazione è il fatto che si può contare su un condizionamento forte (che nei trapianti autologhi, con staminali prese e reinfuse nel paziente, non serve), che può spazzare via una gran parte del reservoir. E poi c'è la GvHD, che se si verifica in forma lieve ha senz'altro una funzione contro il cancro e molto probabilmente anche contro l'HIV residuo.
D'altra parte, i rischi con questo tipo di trapianto allogenico sono più alti che nel trapianto autologo, quindi bisogna vedere in primo luogo se i pazienti sopravvivono e se si è in grado di sfruttare l'aspetto benefico della Graft senza che i suoi aspetti negativi (che possono essere davvero molto seri) finiscano con il prevalere.
C'è poi la questione delle CRISPR. Fino a un paio di settimane fa, pareva che questo strumento di editing genetico fosse destinato a una marcia trionfale verso gli studi clinici. Poi è uscita una lettera su
Nature Methods -
Unexpected mutations after CRISPR-Cas9 editing in vivo - che è stata una doccia fredda per tutti: un gruppo di studiosi di Stanford e della Columbia sostengono che, se si vanno a studiare in modo più dettagliato di quanto fatto finora gli effetti off target delle CRISPR, sequenziando l'intero genoma e non solo dei pezzettini come è stato fatto fino adesso, si scopre che queste possono causare centinaia di mutazioni nel genoma. Mutazioni che non vogliamo e che non sappiamo se siano innocue o potenzialmente pericolose. Loro hanno lavorato sui topi, ma non c'è ragione di ritenere che nell'uomo le cose vadano diversamente.
Le reazioni della comunità scientifica sono state immediate e comprensibilmente preoccupate. Naturalmente le compagnie che producono i kit e li vendono ai laboratori di tutto il mondo (e le cui azioni sono crollate il giorno dopo la pubblicazione dell'articolo) dicono che
the conclusions drawn from this study are unsubstantiated by the disclosed experiments e chiedono la ritrattazione dell'articolo.
Aspettiamo di vedere che accade.
per il resto mi sembra una sevizia più che un trial
Sì, lo è. Chi ha fatto un trapianto eterologo di staminali può raccontarti di avere passato l'inferno (se ne hai l'occasione, leggi le testimonianze di Timothy Brown, soprattutto sul suo secondo trapianto). Però siamo realisti: per molte persone con malattie oncoematologiche è sovente l'unica possibilità di sopravvivenza e perfino di guarigione e quell'inferno è un prezzo accettabile. Per chi ha solo l'HIV, no. Non lo è.