Ehi ha scritto:Tu Dora, che idea ti sei fatta? Credi che nel prossimo futuro arriveremo ad una cura eradicante?
Ricordi, Ehi?
Ne abbiamo parlato anche qualche settimana fa. È difficile fare previsioni e chi ci ha provato è regolarmente stato smentito dai fatti, ma se mi permetti di rimanere vaga sui tempi credo di poter provare ad approfondire quello che ci dicemmo verso metà novembre.
L'idea che mi sono fatta è maturata in questi ultimi 4 anni, dopo aver visto i risultati a dir tanto modesti di diversi trial clinici sullo "shock and kill", che è la teoria finora più sperimentata fra quelle che propongono una strategia di cura, e dopo aver atteso invano che arrivasse un secondo Berlin Patient, nonostante a un certo numero di persone sia stato fatto un trapianto di staminali destinate a ricostruire un sistema immunitario che lasciasse sbarrata al virus una delle due porte che usa per entrare nelle cellule.
Credo che gli studi fatti in questi anni ci dicano che l'eradicazione completa di HIV è possibile (cosa che nessuno aveva il coraggio di dire fino al 2010-11), ma estremamente improbabile e che forse richiede delle pratiche dai rischi tutto sommato inaccettabili per persone che hanno soltanto un'infezione che si può controllare molto bene con i farmaci che abbiamo già oggi e con quelli sempre più efficaci e meno tossici che arriveranno nei prossimi anni.
Restano però tutte aperte le molte strade che potrebbero portare a una cura funzionale e tutte le strategie di cui ci hanno parlato i quattro scienziati nelle interviste meritano di essere seguite fino in fondo.
Penso, poi, che per ciascuna persona si apriranno una o più strade di cura diverse: per chi ha ricevuto la diagnosi quando l'infezione era nei suoi momenti iniziali ed è entrato subito in terapia potrebbe essere più facile che per chi ha iniziato la ART in fase cronica - stiamo già vedendo delle persone (sempre troppo poche, per ora!) che dopo qualche anno di ART iniziata in fase acuta l'hanno sospesa e stanno vivendo già da anni con viremia irrilevabile. A voler essere davvero rigorosi, forse non è corretto definirli "guariti", ma vivono di fatto in uno stato di cura funzionale, o di remissione, in cui il pochissimo virus residuo è ben controllato dal sistema immunitario senza che debbano prendere farmaci.
Questo però è accaduto a una piccola frazione di quelli che hanno iniziato precocemente le terapie, quindi per tutti gli altri, siano o meno stati favoriti da un inizio precoce della ART, si dovrà trovare qualcosa di alternativo. Sarà una combinazione di farmaci anti-latenza uniti a un vaccino terapeutico o a un'altra forma di stimolazione del sistema immunitario? Oppure una combinazione di anticorpi neutralizzanti e di farmaci anti-latenza? Sarà un silenziamento definitivo del reservoir, cioè un tipo di strategia opposta allo "shock and kill"? Sarà un intervento di terapia genica? Forse sarà una combinazione di combinazioni? Forse sarà qualcosa di completamente nuovo, che in questo momento qualche gruppo di ricercatori sta iniziando a testare in provetta?
Veramente non sono in grado di dirlo, e non tanto (o non solo) per la mia ignoranza asinina, ma perché di ricerche in atto ce ne sono tantissime e molte altre stanno per arrivare ai prossimi congressi. Qualcuna cadrà presto, già quando sarà sperimentata nei modelli animali; qualcuna arriverà ad essere sperimentata sull'uomo e ci darà qualche grande delusione.
Quello che però so è che qualcuna di queste ricerche andrà certamente a buon fine e per ciascuna delle persone che oggi controllano il virus mediante la terapia antiretrovirale si apriranno una o più soluzioni che porteranno alla remissione.