Lettera all'Università di Firenze: risultati

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Lettera all'Università di Firenze: risultati

Messaggio da uffa2 » venerdì 27 luglio 2012, 11:10

Lo scorso 8 febbraio, una lettera è stata inviata al Rettore dell’Università di Firenze, professor Alberto Tesi, in relazione alla vicenda dello “yoghurt al Gc-Maf” e ad altre circostanze (tesi, corsi, articoli) che vedevano coinvolta l’Università di Firenze e un suo docente, il professor Marco Ruggiero.

Quella lettera ha avuto un’eco in parte inattesa, giungendo su testate scientifiche internazionali, suscitando molte reazioni.
Molti hanno condiviso l’appello inviato al Rettore Tesi, e tra questi importanti rappresentanti della comunità scientifica. Ci sono state anche reazioni negative, in parte legate a timori personali di vedere, con questo gesto, in qualche modo minacciata la propria privacy, in parte dovute ad assurde guerre che taluni dall’esterno conducono contro questo forum.
In questi mesi il forum e alcuni di noi sono stati oggetto di una campagna di aggressione violenta e volgare, con attacchi personali, menzogne e insinuazioni d’ogni genere, la pubblicazione di ogni possibile contumelia sulle più diverse pagine di internet.
A questa campagna è stata opposta la scelta di attendere i risultati, nella convinzione che ciò che lo scorso febbraio è stato scritto al rettore dell’Università di Firenze fosse “solo” la legittima manifestazione di un desiderio di chiarezza da parte di una delle più autorevoli istituzioni culturali del nostro Paese.
Ebbene, a questa lettera ha apprezzabilmente risposto per primo lo stesso professor Ruggiero, che oltre a naturali dichiarazioni contrarie ha pure assunto posizioni pubbliche in qualche modo diverse da quelle passate sull’HIV, gli antiretrovirali, lo stesso Gc-Maf.

Oggi, dopo quasi sei mesi, l’attesa di una posizione ufficiale dell’Università di Firenze s’è conclusa.
La commissione incaricata dal Rettore Tesi ha terminato la propria istruttoria, e il Rettore ha preso una posizione che è importante:
…ricordando le difformità rilevate tra le lezioni di Ruggiero e il programma dei corsi di studio del Corso di laurea in Scienze Biologiche, il Rettore, pur nel rispetto della libertà di ricerca e di insegnamento, ha riaffermato la necessità per il docente di concordare i programmi di insegnamento con il responsabile del Corso di laurea, soprattutto qualora si intenda indirizzare le lezioni destinate agli studenti di biologia su aspetti clinici.
Il Rettore ha anche preso atto dell'intenzione del docente di rivedere il proprio programma di insegnamento.
Analogamente il Rettore Tesi ha chiesto che gli argomenti delle tesi di laurea assegnati da Ruggiero - inerenti aspetti di interesse clinico - siano sottoposti a modalità di verifica più stringenti per garantire la loro compatibilità con le tematiche specifiche del Corso di laurea in Scienze biologiche.
Il docente è stato, inoltre, ammonito dal pubblicare o far pubblicare online notizie inesatte che coinvolgano l'Ateneo e ne ledano l'immagine, come già avvenuto in passato.
Circa la presunta effettuazione da parte del docente di sperimentazioni cliniche attraverso somministrazione della proteina GcMAF, il Rettore ha ritenuto opportuno segnalare la vicenda all'Ordine dei Medici per quanto possa sembrare rilevante riguardo alle funzioni di tale organismo...

Chi si attendeva -auspicandole o temendole- “misure drastiche” potrà essere deluso. Le posizioni del Rettore sono però esattamente ciò che con quella lettera si auspicava.
Come già scritto a febbraio, quella lettera è nata “…non per astio personale, ma per ribadire che non siamo complici di una menzogna globale… non per interesse ma per difendere ciò che ci mantiene in vita ogni giorno”, e il suo obiettivo non era la carriera personale di qualcuno ma la coerenza dell’insegnamento dell’Università di Firenze con ciò che oltre trent’anni di ricerca scientifica sull’HIV ci dicono.
E il Rettore Tesi ha, con un gesto di grande rilevanza accademica, preso su di sé il compito di riportare la barra sulla rotta giusta, ristabilendo alcuni principi che sembravano essersi appannati in tema di responsabilità sui contenuti dei corsi di laurea (e qui non possiamo che rimarcare la stessa decisione del professor Ruggiero “di rivedere il proprio programma di insegnamento”), modalità di verifica più stringenti degli argomenti delle tesi, associazione del nome dell’Università a iniziative e notizie.

È un risultato importante, perché conferma che non esistono “vie alternative” al metodo scientifico, e che la libertà di ricerca e di insegnamento devono muoversi all’interno di questo metodo.

È un risultato di cui essere fieri, perché gli effetti di questa iniziativa vanno molto oltre le piccole beghe con le quali s’è cercato di coprirla.

Tutto può essere interpretato, ma i fatti restano a disposizione di chi voglia valutarli: la lettera di febbraio trova puntuale e positiva risposta in ciascuna delle “precisazioni” del Rettore dell’Università di Firenze.
Grazie a tutti.


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