Avevo però qualche timidezza, perché è un valente e reputato microbiologo, autore di importanti lavori proprio sull’HIV e sui cui testi hanno studiato tanti e tanti studenti universitari. Alla fine, però, ha prevalso il desiderio di ascoltare la sua versione di come andò con la sua lettera al rettore Tesi.
Ricordate la questione? Il “Ruggiero-over-the-raimbow-with-Celia” si vantava della fortunata (sic!) situazione in cui si trova l’università italiana, a fronte di quelle americane, dove quei cattivacci di Berkeley hanno osato mettere sotto indagine Peter Duesberg per le sue affermazioni negazioniste.
Per non farla troppo lunga ed evitare commenti che rischiano di diventare volgari, vi traduco la citazione dell’intervista, solo dal punto in cui viene coinvolto il Professor La Placa (tutta intera, in inglese, la trovate qui: http://www.hivforum.info/forum/viewtopi ... 228#p13228).
- (…) Faccio riferimento qui alle differenze fra Italia e Stati Uniti. In particolare, mi riferisco al modo in cui sono state gestite le accuse che hanno portato alla messa sotto indagine di Peter Duesberg da parte dell’Università di Berkeley nella primavera del 2010. Quelle accuse hanno portato a un’indagine e a una specie di processo contro Duesberg. Delle identiche accuse non hanno portato a nulla più che una lettera di poche righe, qui a Firenze.
Infatti, dal momento che gli è andata male a Berkeley dove, dopo lunghe udienze e discussioni, incontri con esperti, avvocati e così via, hanno stabilito che Peter non aveva fatto nulla di sbagliato, ci hanno provato con me.
Questi sono i dettagli: il Professor Michele La Placa, un professore di microbiologia in pensione, forte sostenitore dei dottori Gallo e Moore (vedere i link: Italian Society for Medical Virology (SIVIM) Symposium; Unical: conferenza stampa con il Prof. Robert Gallo per primi risultati del vaccino sperimentale sull’HIV e 12th International Annual Meeting of IHV - Tropea-Italy, 4-8 October 2010), ha scritto una lettera al rettore dell’Università di Firenze, denunciando il mio approccio all’HIV e all’AIDS.
Non ho letto la lettera che il Professor La Placa ha scritto al rettore, ma ho ricevuto in copia la lettera che il rettore ha scritto a lui. E dice (traduzione letterale [Nota di Dora: lascio la traduzione inglese fatta da Ruggiero, per evitare pasticci di ri-traduzione]):
Dear Professor La Placa,
I acknowledge receipt of your letter of October 16, 2010 (registered with n. 20.10.2010). As far as the substance of your letter is concerned, I cannot but state that, as you should know, freedom of teaching is in our corpus of laws and it is related with the amplest sphere of freedom of expression and communication of thought guaranteed by our Constitution. Such a freedom, by the way, concerns all dimension of free cultural expression of the profession of teaching that is realized within the laws and rules concerning the matter.
Sincerely yours,
Prof. Alberto Tesi,
Rettore dell’Università di Firenze.
È possibile che negli Stati Uniti, che non hanno vissuto l’esperienza di un regime dittatoriale, voi non siate capaci di proteggere la vostra libertà di parola, che comprende la libertà di insegnamento. Qui, la libertà di insegnamento è sacra e e non può essere messa in discussione. (...)
E ho fatto bene! Perché non soltanto si è rivelato persona di gentilezza e disponibilità estrema, ma mi ha anche detto che il sapere di non essere solo in una battaglia che aveva ormai dato per persa lo rincuora e che è al nostro fianco e continuerà a seguire gli aggiornamenti della nostra iniziativa.
Questa la storia, raccontata da lui.
Il Professor La Placa è sempre stato professionalmente in relazione con persone del calibro di Gallo e di Moore e un giorno, a un congresso, è stato contattato da Moore, con la richiesta di provare lui a fare qualcosa contro i disastri causati dalle teorie negazioniste diffuse da Ruggiero a partire dall’Università di Firenze.
Il Professor La Placa ha quindi scritto una lettera al Rettore Tesi, una lettera al Ministro della Salute e una al Ministro dell’Istruzione, chiedendo a tutti e tre una presa di distanza da parte delle istituzioni da loro dirette dalle teorie negazioniste in materia di HIV/AIDS propagandate da Ruggiero.
Purtroppo, nessuno dei due ministri si è degnato di rispondergli. E la risposta che è arrivata da Firenze è sotto gli occhi di tutti, nel suo pavido trincerarsi dietro la libertà di insegnamento e “la più ampia sfera di comunicazione ed espressione del pensiero”.
Bene, non ci resta che aspettare di sapere che cosa deciderà la “apposita commissione” che il rettore Professor Tesi ci ha comunicato di aver istituito.
Intanto, c’è una persona in più che aderisce alla nostra iniziativa e che ringrazio ancora una volta, sia per la disponibilità che mi ha dimostrato, sia per essere stato il primo a muoversi per segnalare l’anomalia ("academic misconduct", la definisce giustamente Snout) di quanto accade a Firenze. A costo perfino di passare per fascista.
Ma è mai possibile che, se si mettono in questione le credenziali scientifiche e accademiche di qualcuno, se ci si preoccupa dei danni alla salute pubblica fatti da un docente che insegna bestialità, si possa passare per fascisti?! E la cosa più curiosa - a guardar bene - è che Ruggiero da un lato si atteggi a Galileo, quindi praticamente a un martire del libero pensiero; dall'altro, abbia l'impudenza di magnificare la libertà accademica di cui gode in Italia. I soliti dirty tricks dei negazionisti. Prima o poi dovrò proprio scriverne.