Mutuo aiuto

La condizione di sieropositività, la malattia da HIV e relativi problemi, di salute e no.
Genvoya
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Mutuo aiuto

Messaggio da Genvoya » mercoledì 2 dicembre 2020, 14:13

Ciao a tutti!
Scrivo qui in cerca di un aiuto o semplicemente di un po' di conforto.
Positivo da qualche anno ormai, sotto terapia e in buona salute fisica.
Quello che invece mi manca, è il fare un passo netto e decisivo di distacco da certi sentimenti che nutro ancora verso il mio contagio e questa diagnosi.
Ogni volta che si avvicina il 1 Dicembre in particolare, non riesco a fare a meno di lasciarmi prendere da un po' di tristezza e malinconia.
Premesso che soffro di disturbo d'ansia, pur non avendo avuto ancora intoppi nel mio cammino da s+, non riesco a non pensare a possibili scenari futuri drammatici e farmi prendere da paura (a volte da tremori pure) e rabbia... rabbia infinita da smaltire.
Purtroppo questo virus era il mio peggior incubo.
Sono sempre stato un po' ipocondriaco nei suoi confronti e limitato nei comportamenti sessuali... e ciononostante mi si è scagliato contro.
Non trovo nemmeno ragioni del mio contagio.
La peggiore ipotesi (ma direi anche l'unica plausibile) è che si sia rotto un condom e un grandissimo discutibile <edit automatico> me l'abbia omesso, impedendomi di ricorrere a una Pep e avere così un altro destino.
Destino che se non mi ha segnato nel corpo ancora, lo ha fatto sicuramente nella mente e nel cuore.
Leggo spesso di tante storie di riscatto dopo la diagnosi.
Di miglioramenti e salti di qualità ottenuti nella vita.
Io non vedo niente di positivo dopo quella data che ancora vivo come un trauma, come una cosa ancora irreale.
Forse mi ha tolto solo paura e dato più spregiudicatezza nel sesso, ma per il resto mi ha confinato in una dimensione che se la penso intensamente la vedo solo nera o grigia al max.
Continuo a vedere la mia vita come messa a un bivio, e a immaginare come sarebbe stata altrimenti. E penso anche a cosa potrò provare in futuro quando, di fronte a un problema di salute nuovo, vedrò magari questo virus ancora come una colpa da recriminarmi. Un errore che sarebbe stato meglio non commettere.
Mi ha fatto immergere nella consapevolezza della mortalità che forse prima, anche per un fatto anagrafico, non percepivo realmente. Ora però questa consapevolezza, più che coscienza razionale diventa solo paura e senso di minaccia. Almeno prima avrei vissuto forse da incosciente ma quantomeno più sereno.
Scusatemi, sono giorni bui.