Come affrontare il discorso di sieropositività

La condizione di sieropositività, la malattia da HIV e relativi problemi, di salute e no.
Mandrake
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Re: Come affrontare il discorso di sieropositività

Messaggio da Mandrake » domenica 12 luglio 2020, 19:09

@betulla due anni fa, ricevuta la diagnosi, non l’avrei mai detta quella cosa
Ora ho trovato il mio equilibrio: per ora è solo due pastiglie al giorno e pilota automatico



giovane888
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Re: Come affrontare il discorso di sieropositività

Messaggio da giovane888 » domenica 12 luglio 2020, 20:28

Mandrake ha scritto:
sabato 11 luglio 2020, 23:38
giovane88 ha scritto:
sabato 11 luglio 2020, 15:20
Vuoi un consiglio dalla mia esperienza? Diglielo il giorno prima del matrimonio, così quando saliranno al matrimonio e diranno:

Io, N., accolgo te, N., come mia sposa.
Prometto di esserti fedele sempre,
nella gioia e nel dolore,
nella salute e nella malattia,
e di amarti e onorarti
tutti i giorni della mia vita.

Non saranno parole dette tanto per dire, ma parole vere.
Tu Giovane88 vivi nel mondo dei sogni e pretendi di adattare agli altri le vicende che sono successe a te. Forse colpevolizzi troppo gli altri per autoassolverti tu, ma questa è un’altra storia
Per fortuna siamo diversi gli uni dagli altri, ognuno con una storia.

Consiglio spassionato Valerie: se ti fidi e credi che duri dillo, altrimenti taci. È troppo delicata la cosa da meneggiarla in una relazione di appena tre mesi
Ma non devi far passare nemmeno 7 anni come ti suggerisce qualcuno quassu.
Poi nel contesto gay viene detto prima ma perché è una specie di “malattia professionale” (riporto una citazione credo di Blast di anni fa) 😂

Ps. Beh se va Chiesa e casa forse ha una discreta sensibilità
Tu stai sognando ad occhi aperti. Portami i tuoi dati, invece che i tuoi giudizi che esprimi nei miei confronti.
Ha chiesto un parere, rispondi invece di mettere in mezzo il mio parere / impressione / punto di vista.
Perché ti comporti da completo <edit automatico> (Inteso come persona di limitata capacità di discernimento e di buon senso o dal comportamento stolido; anche riferito a cosa.)
/////
Breve off tipico sulla mia autoassoluzione. Completamente errata. Ed anche ammesso e non concesso che fosse così, oltre ad essere off topic, andrebbe lo stesso rispettata.
Io ritengo che le nostre scelte seppur dotate di libero arbitrio, non solo spesso non sono svolte nella piena consapevolezza fisica e mentale, ma siano influenzate dall’ambiente circostante, dalle comunità, dal reddito, dalla posizione geografica, dalle persone che frequento, amicizie, dal tasso di scolarizzazione, dall’ambiente. Abbiamo il libero arbitrio ma non possiamo controllare tutto quello che ci succede, c’è una componente di causalità esterna a noi che sceglie per noi alcune cose che noi non possiamo scegliere. Nella mia situazione c’è la consapevolezza di aver sbagliato, altro che autoassoluzione. Ma c’è La consapevolezza che a quelle cause, c’è una componente esterna che non ho scelto io. Nell’altro post qualcuno dice che non c’è una colpa, chiamiamola causa. Questo è. Finiscila.
/////
Tornando in topic ti posto un sondaggio fatto da tackle hiv postato su Instagram dove di solito posta sempre sondaggi ottimisti ma credo anche veritieri visto che ha postato quello che stà qui sotto, dove si afferma che circa il 60 per cento delle persone se venissero a sapere che il proprio partner è sieropositivo, taglierebbe il rapporto. Credo che i sondaggi, nonostante siano americani, siano fatti come si deve, con tutti i rigidi criteri in cui si sviluppa un sondaggio.
Perché lo mostra? Per mostrare quanta strada occorra ancora fare per togliere lo stigma.



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Mandrake
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Re: Come affrontare il discorso di sieropositività

Messaggio da Mandrake » domenica 12 luglio 2020, 21:39

@giovane88 se il tuo ragazzo o scopa.mico ti avesse detto che era + tu cosa avresti fatto? Saresti in quel 60/100 anche tu, come me.
Adesso che siamo dall’altra parte cerchiamo “”comprensione”” (l’ho messo tra virgolette) perché siamo la parte “debole”

Che Dati vuoi? Che partivo da 50 cd4 con tutte le opportunistiche possibili e che, dopo 3 mesi, ero tornato esattamente quello di sempre? Perché ero tornato quello di sempre? Perché non ci ho dato peso e non sono stato h24 a colpevolizzarmi o dare la colpa agli altri.



_andrea_
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Re: Come affrontare il discorso di sieropositività

Messaggio da _andrea_ » domenica 12 luglio 2020, 22:04

Valerie ha scritto:
sabato 11 luglio 2020, 16:52
Ps e uno chiesa e Casa ... primo normale che mi capita
Ah ah........sono proprio loro i peggio........e mi ci metto anche io tra loro


sono un uomo tutto casa e chiesa..........quello che mi frega è il percorso

giovane888
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Re: Come affrontare il discorso di sieropositività

Messaggio da giovane888 » domenica 12 luglio 2020, 22:52

Mandrake ha scritto:
domenica 12 luglio 2020, 21:39
@giovane88 se il tuo ragazzo o scopa.mico ti avesse detto che era + tu cosa avresti fatto? Saresti in quel 60/100 anche tu, come me.
Adesso che siamo dall’altra parte cerchiamo “”comprensione”” (l’ho messo tra virgolette) perché siamo la parte “debole”

Che Dati vuoi? Che partivo da 50 cd4 con tutte le opportunistiche possibili e che, dopo 3 mesi, ero tornato esattamente quello di sempre? Perché ero tornato quello di sempre? Perché non ci ho dato peso e non sono stato h24 a colpevolizzarmi o dare la colpa agli altri.
Non sai niente di me e parli di ragazzo/scopamico quando neanche io purtroppo só chi sia stato/ stata. Anche io sarei in quel 60/100 al 100%. Non cerco comprensioni, non nè cerco comprensioni, non credo neanche di riuscire a superare questa situazione. Ognuno reagisce a modo suo, per me è troppo.

I medici, le industrie che provino i nostri farmaci, le associazioni, scrivono continuamente che possiamo avere una vita normale, che possiamo avere progetti di vita, che possiamo innamorarci. Per me è una grande menzogna. Se volessero essere d’aiuto dovrebbero dirlo chiaro e tondo che la prevenzione e l’educazione in Italia sono un fallimento, che quei farmaci sono dei topicidi, e dovrebbero dare la possibilità a chi è in stato avanzato di malattia di poter decidere una morte assistita, quello sarebbe l’unica cosa decente. Perché io non ci stó a fare il malato a vita e passare da un medico all’altro e stare sempre in quel maledetto ospedale, ad avere multi comorbidita a 40 anni, sentire dolori dappertutto, stanchi, malattie concomitanti ogni settimana, fare chemio, radio, inghiottire quelle cazzo di pillole ogni maledetto giorno, avere lo stigma addosso. Dovrei poter decidere se vivere o meno invece di cercare metodi fai da me, quelli sì pericolosi. Vorrei poter decidere della mia vita. Magari in modo più sicuro.


Comunque basta stai uscendo continuamente off topic e mi metti in mezzo continuamente. Rispondi alla ragazza non a me. Io da quello che ho vissuto è stato un cambio repentino e inaspettato (a questi livelli) nei confronti di una ragazza che è diventata lei un’altra persona. Aspettati l’inaspettabile perché quasi sicuramente non sarà una buona risposta. Il legame deve essere lunghissimo e stabile per qualcosa di questo genere. Molti molti anni a mio parere



Mandrake
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Re: Come affrontare il discorso di sieropositività

Messaggio da Mandrake » domenica 12 luglio 2020, 23:12

@giovane88 non puoi aspettare anni e anni per dirlo. In questi casi via il dente via il dolore.
Bisogna sempre mettersi dall’altra parte e ragionare. Se a te lo dicessero dopo 7 anni come ti sentiresti? Ecco, chi dice che bisogna aspettare anni in realtà non ha coraggio e finisce per cercare comprensione, mettendosi in una posizione di inferiorità



Betulla
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Re: Come affrontare il discorso di sieropositività

Messaggio da Betulla » lunedì 13 luglio 2020, 9:24

Sono d'accordo con Mandrake, bisogna correre il rischio che la persona si allontani, io non potrei vivere una storia serenamente con questo 'segreto' nel cuore, fa male anche a noi e alla nostra salute mentale.

giovane88 ho ricevuto la diagnosi quando era una condanna a morte. Ho visto morire mio marito quando non c'erano le cure e l'ho assistito fino all'ultimo respiro sapendo...che sarebbe toccata anche quella sorte...
Invece no. Ho conosciuto un nuovo compagno, ho viaggiato in tutto il mondo (con una manciata di cd4).
Fatti aiutare, la depressione ti distruggerà peggio del virus. Lascia stare dottor google (maledetto).
Così non aiuti la terapia a guarirti o a stare meglio.
Un bacio buona giornata 😘



Betulla
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Re: Come affrontare il discorso di sieropositività

Messaggio da Betulla » lunedì 13 luglio 2020, 9:36

Capisco anche che ognuno pensa a se, e alla propria condizione, il dolore degli altri non è mai consolatorio.
Io ho pianto così tanto che ci potrei riempire un lago,
Questo mi fa provare una forte empatia umana nei tuoi confronti, perché so cosa stai provando.
Prova a scacciare l'ombra della morte, perchè ce la puoi fare.



Moz72
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Re: Come affrontare il discorso di sieropositività

Messaggio da Moz72 » lunedì 13 luglio 2020, 9:53

giovane88 non ti si vuole giudicare, ognuno la vive a suo modo, fino alle conseguenze che ritiene, però dovresti far valutare il tuo quadro psicologico e dare tempo se riterranno di darteli, agli psicofarmaci di sfoltire la tua testa troppo piena, che ora non può fare ordine da sola.
se non accetterai il cambiamento che l'infezione ha portato ed elaborerarei tue strategie personali per affrontarlo, il tuo percorso può finire qui, subito o in un lento stillicidio: è il tuo lavoro su stesso, nessuno lo farà per te
la vita ti metterà sempre davanti difficoltà che richiedono cambiamento, e guarda che dopo i 40 non è una discesa, è una salita
e bisogna anche capire che se qualcosa che facevi prima, ora, temporeamente, permanente o indefinitivamente non la riesci a fare o hai paura di farla, è la vita che è così, mica hai sempre la spavalderia degli anni d'oro
anch'io anni fa ho perso il mio primo compagno e avevo 27 anni, in un periodo in cui già c'erano farmaci salvavita, e mai e poi mai avrei pensato di trovarmi ad affrontare per fortuna con tutte le possibilità di oggi lo stesso problema; è bastato abbassare la guardia, o forse la perdita di una persona cara, ha scavato un solco autodistruttivo che l'ha abbassata per me, ed eccomi qua; tra continui alti e bassi, molti scazzi e nervosismo, ma d'altronde nella vita tu conosci solo persone felici? io non riesco proprio a trovarne una se mi ci metto a pensare, e poi se anche la trovassi la felicità è altrui, mica te la trasferisce



Datex
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Re: Come affrontare il discorso di sieropositività

Messaggio da Datex » lunedì 13 luglio 2020, 20:29

giovane88 ha scritto:
domenica 12 luglio 2020, 22:52
Mandrake ha scritto:
domenica 12 luglio 2020, 21:39

I medici, le industrie che provino i nostri farmaci, le associazioni, scrivono continuamente che possiamo avere una vita normale, che possiamo avere progetti di vita, che possiamo innamorarci. Per me è una grande menzogna. Se volessero essere d’aiuto dovrebbero dirlo chiaro e tondo che la prevenzione e l’educazione in Italia sono un fallimento, che quei farmaci sono dei topicidi, e dovrebbero dare la possibilità a chi è in stato avanzato di malattia di poter decidere una morte assistita, quello sarebbe l’unica cosa decente. Perché io non ci stó a fare il malato a vita e passare da un medico all’altro e stare sempre in quel maledetto ospedale, ad avere multi comorbidita a 40 anni, sentire dolori dappertutto, stanchi, malattie concomitanti ogni settimana, fare chemio, radio, inghiottire quelle cazzo di pillole ogni maledetto giorno, avere lo stigma addosso. Dovrei poter decidere se vivere o meno invece di cercare metodi fai da me, quelli sì pericolosi. Vorrei poter decidere della mia vita. Magari in modo più sicuro.

purtroppo la tua affermazione dimostra ancora una volta che siamo noi i primi a discriminare e stigmatizzare la malattia. nemmeno la metà di quello che scrivi è vero. al principio tutti pensano come te perché fino a prima della diagnosi appartenevi a quelle persone che vedono la malattia come era negli anni ottanta. oggi è verissimo che si vive una vita normale e si possono avere relazioni. nessuno dice che è facile ma la convinzione di questo deve partire per prima da noi. ricorda che la conoscenza è potere e se qualcuno si allontana per concetti ormai superati allora bisogna prendersi la responsabilità e informarli dei cambiamenti. ma ci devi credere. l'hiv ti rende adulto. è finito il tempo dei giocchetti. bisogna avere le palle per affrontare la situazione e io non perderei un secondo a dire la verità, ma aggiungendo anche quello che oggi la scienza può garantire.
parli di morte assistita. anche questa cosa è talmente patetica. ho conosciuto persone con un tumore al pancreas, al cervello, ai polmoni o con la leucemia. al confronto la nostra condizione è una passeggiata nel parco. ognuno di loro avrebbe fatto cambio con me pur di sopravvivere e avere appunto una vita normale. hai mai visto un malato di cancro terminale? qualcuno che da poco ha ricevuto la diagnosi e che sa di non arrivare al prossimo capodanno? prima di sparare certe cose informati meglio e pensaci.



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