Buongiorno ragazzi spero tutto bene.
Le feste si avvicinano e l'umanità è
Paragonabile ad una funzione, avente asintoto verticale , che tende alla sdolcineria forzata. In questo periodo sto iniziando a riflettere su me stesso e sulla malattia. Ormai sono quasi 5 anni che ho l'HIV ma, nonostante questo, non sono ancora riuscito ad accettarmi completamente.
Qualche mese fa, durante una seduta di analisi La mia terapeuta mi ha messo di fronte ad una certezza: sono un ormai un 26enne Gay e Sieropositivo.
Da quella seduta sono disorientato e continuo a piangere senza un apparente motivo. Non riesco ad accettare di essere sieropositivo.
So che il tema è spinoso ma come fare ad accettarsi? voi vi sentite accettati nel profondo?
Grazie e scusate il papiro.
Accettarsi... come fare?
Re: Accettarsi... come fare?
Ti abbraccio perché traspare la tua sofferenza.
Ti accetti come omosessuale? Io sono felice di esserlo.
Tu vivi lo stigma che per decenni ha ruotato intorno alla nostra malattia.
È uno stigma che ancora subisci.
Prendiamo una pasticca algiorno, non siamo condannati a morte come altri che hanno malattie ben più pericolose ma accettate e compatte.
Non si vede dal fuori, non siamo pericolosi. Quindi?
Vivi la vita perché è bellissima e ne il virus, né i pregiudizi... Anche personali, devono rovinarla
Ti accetti come omosessuale? Io sono felice di esserlo.
Tu vivi lo stigma che per decenni ha ruotato intorno alla nostra malattia.
È uno stigma che ancora subisci.
Prendiamo una pasticca algiorno, non siamo condannati a morte come altri che hanno malattie ben più pericolose ma accettate e compatte.
Non si vede dal fuori, non siamo pericolosi. Quindi?
Vivi la vita perché è bellissima e ne il virus, né i pregiudizi... Anche personali, devono rovinarla
Re: Accettarsi... come fare?
Ma le feste sono il periodo più triste dell’anno da sempre, non solo adesso che siamo sulla barca.
Io sono nella situazione opposta, invece: ho accettato la patologia da subito ma non il resto, forse lo sto facendo in questi ultimi due mesi.
Come accettarsi? Fare tutto da soli è la soluzione migliore secondo me: siamo così e basta, siamo persone e siamo qua a raccontarcelo. Io col mio pessimismo (da sempre) sono riuscito a risalire la corrente guardando sempre chi stava peggio.
Io sono nella situazione opposta, invece: ho accettato la patologia da subito ma non il resto, forse lo sto facendo in questi ultimi due mesi.
Come accettarsi? Fare tutto da soli è la soluzione migliore secondo me: siamo così e basta, siamo persone e siamo qua a raccontarcelo. Io col mio pessimismo (da sempre) sono riuscito a risalire la corrente guardando sempre chi stava peggio.
Re: Accettarsi... come fare?
Faccio riemergere questo thread per sapere innanzitutto, fosse ancora presente sul Forum, come sta l'autore. Se il percorso di psicoterapia ha portato a una migliore accettazione del suo status. E per chiedere a voi, a chi ne avesse voglia, come avete attraversato e superato questa fase. Io ancora non credo di essere riuscito ad accettarmi pienamente. Riemerge ancora forte un senso di colpa e questo malumore legato a quanto possa essere cambiata in un attimo la vita o anche solo la sua prospettiva.
Vi ringrazio
Vi ringrazio
Re: Accettarsi... come fare?
Io ho scoperto la mia sieropositività da circa un anno ; trauma iniziale , poi un’euforia momentanea quando mi è stato spiegato che potevo avere un’aspettativa ed una qualità di vita non molto dissimile dai sieronegativi ( a patto di una buona risposta ed una buona aderenza alla terapia ).
Non so dire se ho accettato o meno la cosa fino in fondo.
Non ho rinunciato a fare progetti, attuarli e a vivere i miei interessi , ma c’è sempre un impalpabile velo di “ malinconica tristezza “ ( non so spiegarla a parole ) che accompagna ogni mia azione o qualunque novità del quotidiano.
Mi piacerebbe poter tornare indietro ma non è possibile. Quindi non resta che andare avanti , caricarsi sulle spalle questo peso e portarselo come ognuno nella vita si porta il proprio. A noi è toccato questo...con o senza colpa da parte nostra non fa differenza.
Non so dire se ho accettato o meno la cosa fino in fondo.
Non ho rinunciato a fare progetti, attuarli e a vivere i miei interessi , ma c’è sempre un impalpabile velo di “ malinconica tristezza “ ( non so spiegarla a parole ) che accompagna ogni mia azione o qualunque novità del quotidiano.
Mi piacerebbe poter tornare indietro ma non è possibile. Quindi non resta che andare avanti , caricarsi sulle spalle questo peso e portarselo come ognuno nella vita si porta il proprio. A noi è toccato questo...con o senza colpa da parte nostra non fa differenza.
Re: Accettarsi... come fare?
Dai raga... ma come si fa a stare male perché si è sieropositivi. Ok abbiamo sbagliato perché potevamo essere più attenti ma detto ciò la vita bisogna godersela al massimo. Ok sono sieropositivo... e quindi? un mio amico è diabetico, mio cugino invece non riesce a camminare da solo... e altri ancora anche se non hanno alcuna malattia hanno i loro problemi che non sono più leggeri dei nostri. Su forzaaaaa
Re: Accettarsi... come fare?
Grande palmino. Purtroppo tanti si autocondannano perché hanno sta roba addosso.
Ok ce l’abbiamo. Ma c’è chi sta peggio. A noi è toccata questa.
Ok ce l’abbiamo. Ma c’è chi sta peggio. A noi è toccata questa.
Re: Accettarsi... come fare?
Io sono sieropositivo dal 2005 è stata durissima per me accettarmi, piangevo sempre anch’io, mi svegliavo di notte dai pianti, poi l’immunologa che mi aveva preso in cura ha capito che vivevo molto male questa situazione, per circa 6 mesi mi ha voluto vedere tutti i lunedì, la chiacchierata durava anche 3 ore a volta, poi ho capito meglio ed ho superato il tutto, giusto in questi giorni sono molto preoccupato perché mia cugina mi ha fatto capire di sapere tutto di me e ha aggiunto che avviserà tutti i miei parenti per isolarmi da loro!
Re: Accettarsi... come fare?
Bravo palmino, relativizzare può essere una tattica 
Sean mi spiace, ma se si comportasse così direi che un bel discorso a quattrocchi sia d'obbligo
Sean mi spiace, ma se si comportasse così direi che un bel discorso a quattrocchi sia d'obbligo