Trent'anni di primo dicembre

La condizione di sieropositività, la malattia da HIV e relativi problemi, di salute e no.
uffa2
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Trent'anni di primo dicembre

Messaggio da uffa2 » sabato 1 dicembre 2018, 18:25

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Con oggi, sono stati trent’anni di primo dicembre, ti rendi conto di quanto il tempo sia passato, quando guardi a quel che succede intorno a te, e ti accorgi del fatto che si sta raccontando un’altra storia da quella che conoscevi.
Un paio di giorni fa, la cara Dora commentava colpita il fatto che l’annuncio di un nuovo farmaco non avesse suscitato entusiasmo, anzi… per noi che abbiamo visto questo racconto dipanarsi nei decenni, è strano vedere una reazione simile. Poi però ci pensi, e ti rendi conto che era inevitabile.

L’HIV, anche per noi che lo viviamo, è il passato. Un osservatore distaccato, potrebbe dire che, in fondo, la malattia è stata sterilizzata, che i farmaci che ci sono potranno sicuramente migliorare ma il loro problema attuale è semmai il fatto che ancora troppi sieropositivi non sono in cura, o perché di averne bisogno, o perché vivono in luoghi dove le terapie costano o sono sostanzialmente negate per motivi ideologici.
Poi, resta il fatto che fino a che ci sarà un solo malato, fino a che ci sarà qualcuno che potrebbe non rispondere ai farmaci esistenti, non solo i nuovi farmaci, ma soprattutto nuove classi di farmaci sono e saranno un dono del Cielo, ma si può comprendere che molte persone, magari quelle che hanno una conoscenza più recente e una visione meno globale, possano concentrarsi su attese diverse.
Solo che, messe così e cose, il primo di dicembre diventa una data ancora più complicata; perché a questo punto, non ci sono più scuse.
Lo scriviamo da anni oramai, ci sono gli strumenti rendere per sempre l’HIV il passato.
C’è la PrEP, che oramai ci ha annoiato con i suoi risultati, c’è la noia delle conferme di U=U; c’è oramai la certezza che già oggi ci sono gli strumenti per archiviare la pandemia.
Poi c’è la realtà. Ti volti e senti, leggi, sempre le solite scemenze fatte di ideologia contro la PrEP o la pusillanimità di chi vede i dati che confermano che U=U e non li sostiene: legioni nella comunità italiana dell’HIV. Poi ci sono i no vax al governo, quelli che fino all’altro ieri sostenevano che l’HIV era una balla, oppure quelli che non prenderanno mai posizione a favore della PrEP per non inimicarsi i bigotti nazionali.
E allora capisci che c’è ancora tanto da fare, e un po’ ti demoralizzi.
Ma poi pensi che il mondo va avanti comunque, che non sono i bigotti, i pusillanimi, gli ancorati a una lettura del presente con gli occhiali del passato che scriveranno la fine di questa storia. Certo, vorresti vedere anche in Italia, come alla House of Commons, i parlamentari col fiocco rosso, e magari qualcuno di questi fare come Lloyd Russell-Moyle e dichiarare “sono sieropositivo”. Ma, il mondo va avanti comunque.

Il prossimo 1 dicembre sarà probabilmente più noioso di questo, in fondo è un buon segno, confidiamo in tanta noia, ma ancora per breve tempo…


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paporso
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Re: Trent'anni di primo dicembre

Messaggio da paporso » sabato 1 dicembre 2018, 18:41

Post da encomio [emoji6][emoji6]

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Peppina
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Re: Trent'anni di primo dicembre

Messaggio da Peppina » giovedì 13 dicembre 2018, 2:12

Grazie di questo post uffa! <3


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