sempre a proposito di "untori" ...

La condizione di sieropositività, la malattia da HIV e relativi problemi, di salute e no.
Gabriel81
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Re: sempre a proposito di

Messaggio da Gabriel81 » mercoledì 18 luglio 2018, 23:00

uffa2 ha scritto:Se posso intervenire proporrei a tutti un esercizio in campo neutro.
Prendiamo un ateo: è un caso di negazionismo, nega l'esistenza di Dio e per questo motivo non rispetterà buona parte delle prescrizioni religiose più comuni.
Altre prescrizioni le rispetterà ma non per motivi religiosi, per il fatto che sono prescrizioni buone da un punto di vista laicamente orientato: il non uccidere c’entra poco in realtà con il fatto che la vita è sacra, molto di più con il fatto che a nessuno di noi piacerebbe diventare un tiro a segno.
Ecco quindi che abbiamo un negazionista che legittimamente non rispetta delle regole.

Qui però, ed è proprio il caso che lo ce lo ricordiamo sempre e che lo scriviamo a caratteri cubitali, siamo in una situazione diversa: il negazionista di cui parliamo non sta negando l’esistenza di un signore con la barba che regola le nostre vite dall’alto dei cieli, qui il nostro negazionista (per i motivi più diversi dei quali nulla ci interessa) sta negando l’esistenza di una cosa visibile, misurata, che ha avuto così tante conferme scientifiche da essere diventata oramai noiosa.

Se qualcuno negasse la legge di gravità e per questo motivo decidesse di lasciar cadere i vasi di gerani sul marciapiede sotto casa non staremo a riconoscergli tanta libertà: diremmo che è matto oppure ha deliberatamente tentato di ammazzare qualcuno.
Ora, se anche dal punto di vista delle convinzioni intime del negazionista ci può essere una logica tra il negare il virus e non seguire le regole accettate, è abbastanza evidente che non c'è spazio per alcuna scusante per una condotta così folle (a essere generosi) o criminale: il negazionista dell’HIV è un lanciatore di vasi di gerani, e come tale va trattato.

Poi c'è il problema del fatto che di solito si tromba in due e che quindi ci sono partner che per ingenuità, per affetto, per una condizione transitoria o no di minore capacità di decisione, hanno fatto sesso senza profilattico
Forse è il caso di ricordarci che qui tutti abbiamo fatto sesso senza profilattico almeno una volta ed è per questo che siamo iscritti a questo forum.
Tra noi se non ricordo male c'è pure qualcuno non è stato contagiato, ma che per piacere non mi venga a raccontare che non ha mai fatto sesso senza profilattico: ha avuto fortuna.
In ogni caso quale sia la storia personale di ognuno, gli errori più o meno gravi li commettiamo tutti quotidianamente e non credo sia giusto condannare senza appello qualcuno per un errore, soprattutto che hanno fatto e fanno tutti e tutti i giorni.

Tra chi dimentica di inserire l'allarme di casa e il ladro che ci entra c'è una differenza.
Tra chi per i motivi più diversi commette l'errore di non usare un profilattico E chi deliberatamente mette a rischio la salute del prossimo c'è una differenza.


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Bellissimo post uffa! (Considerando oltretutto come diceva Rospino il livello di delirio di questo thread che non fa bene a nessuno secondo me)


Una pianificazione attenta non sostituirà mai una bella botta di culo!

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Re: sempre a proposito di "untori" ...

Messaggio da uffa2 » giovedì 19 luglio 2018, 9:25

Taurus ha scritto:A questo proposito uffa mi sono sempre chiesto una cosa che, probabilmente, avete già trattato: non sarebbe un'ipotesi da prendere in considerazione l'obbligatorietà della cura nel caso dell' HIV, vista l'enorme incidenza che purtroppo questa piaga continua ad avere nella società?
Direi di no.
Le persone adulte capaci di intendere e di volere hanno il diritto di non curarsi, di lasciarsi morire se lo vogliono; e una malattia che riguarda il 2-3 per mille della popolazione non è esattamente una condizione tale da scatenare un immediato pericolo sociale tale da mettere in discussione l'autodeterminazione degli adulti.

Un tempo c'erano regole più pesanti sulle malattie infettive, erano figlie di una concezione della società diversa, in cui la libertà individuale contava meno del volere collettivo, e anche di una situazione sanitaria diversa, ti riporto per esempio un mio post del 2015 sulla sifilide:
uffa2 ha scritto:...
Dato il secondo comma dell’articolo 32 della Costituzione (Nessuno può essere obbligato a un determinato trattamento sanitario se non per disposizione di legge.) ci vuole una legge per obbligare le persone a fare dei trattamenti sanitari specifici, e quella legge oggi non c’è.
In passato, la legge prevedeva per le malattie veneree anche la possibilità di interventi coercitivi, leggiamo per esempio l’articolo 6 della legge 25 luglio 1956, n. 837 (Riforma della legislazione vigente per la profilassi delle malattie veneree):
  • articolo 6
    Il medico provinciale, quando abbia fondato motivo di ritenere affetta da malattia venerea, con manifestazioni contagiose, una persona, la quale puo' diffonderla ad altri, ha facolta' di ordinare che la persona medesima, nel termine di tre giorni, si sottoponga a visita gratuita presso un istituto o un medico da lui designato.
    Il medico provinciale potra', per altro, attenersi alle risultanze di un certificato rilasciato da medico di fiducia.
    Se entro il termine sopraindicato la persona non si presenta alla visita o non produca il certificato o se il risultato della visita accerti o il certificato del medico di fiducia non escluda la presenza di malattia venerea con manifestazioni contagiose, il medico provinciale puo' disporre l'allontanamento della persona dall'opificio o dall'esercizio pubblico nel quale lavora ed invita l'ammalato a curarsi; in caso di rifiuto adotta le misure idonee ad evitare la diffusione della malattia, non escluso il ricovero ospedaliero fino alla scomparsa delle manifestazioni contagiose.
    Tali misure cessano di avere effetto appena una visita medica o un certificato medico, come sopra, escludano la presenza di malattia venerea con manifestazioni contagiose.
Peraltro, come vedi, si trattava di misure di isolamento, non di trattamento obbligatorio, e ne parlo al passato perché abrogate dall’articolo 24 D.L. 25 giugno 2008, N. 112 (che abrogato in un colpo solo 3370 provvedimenti aventi forza di legge!)...


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uffa2
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Re: sempre a proposito di "untori" ...

Messaggio da uffa2 » giovedì 19 luglio 2018, 9:28

Datex ha scritto:sono d'accordo sui quasi tutto (bellissimo il paragone dei vasi). tuttavia non posso discolpare totalmente chi come dici tu si è lasciato andare a fare sesso non protetto per debolezza o altro. siamo nel 2018. l'hiv dovrebbe essere conosciuto da tutti come il raffreddore. se fa freddo mi metto la giacca. se faccio sesso il preservativo. se non lo metti ti prendi parte della colpa.
Datex caro, tra il "dovrebbe" è il "è" c'è di mezzo la realtà, e la realtà è che "dovrebbe ma non è". Ma se anche fosse, torno a ripetermi: ognuno fa errori, per i motivi più diversi, restano errori ma sarebbe preferibile non chiamarli colpe, questo almeno è il mio punto di vista...


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Re: sempre a proposito di "untori" ...

Messaggio da uncle_tom82 » giovedì 19 luglio 2018, 10:43

gandalf ha scritto:C' è da dire una cosa però che chi è untore vero e proprio si presuppone che per portare a termine il suo orribile scopo si renda in qualche modo viremico ossia faccia risalire la sua viremia. Ebbene un soggetto sotto terapia costante e azzerato con successo dopo almeno sei mesi di irrilevabilità è sicuramente non infettivo e non può fare l'untore, ma l'untore cosciente e volontario sa che interrompendo la terapia per un po' torna ad avere in genere una viremia apprezzabile, viremia che una volta ripresa la terapia prima del successivo controllo magari semestrale ma ancor peggio se annuale, viremia appunto che risulterà nuovamente irrilevabile, ma nel frattempo l'untore potrebbe avere colpito a segno. Quindi se si è criminali si può con buona probabilità portare a termine il piano anche se alle date dei controlli programmati si risulta irrilevabili, purtroppo questa orribile probabilità esiste, mi chiedo? Vi ricordo che la mente criminale certamente va oltre ogni buon senso.
ma daiii non è cosi semplice e veloce la cosa ...!!!! se un soggetto è azzerato e interrompe la terapia mica sale alle stelle dopo un paio di giorni eeeh ???? passono mesetti e altrettanto se poi riprendendo una terapia ( e non è detto che si riprende la stessa terapia perche possono insorgere delle resistenze ) ci vogliono ancora altri mesi perche si azzerasse ... non credo che in 6 mesi hai il tempo per farti alzare la viremia sterminare tipo serial killer i tuoi partner e poi ritornare protetto dalle cartelle cliniche ..... secondo me sei stato un po troppo fantasioso e poi permettimi di dirti che solo uno psicopatico farebbe una cosa del genere sia perche va contro se stesso e poi perchè va contro gli altri ...



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Re: sempre a proposito di "untori" ...

Messaggio da celafaccio » giovedì 19 luglio 2018, 10:48

Se uno pensa di esser sano non si cura e non si cautela.. Naturale un malato sia tale ma per noi che ci curiamo.. Dopo omofobo farmi passar pure per amico dei negazionisti? Non vedo colpe in chi contrae hiv per il s3sso sprotetto.. Mai ne vedrò negazionisti o no. Punti di vista.



Dora
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Re: sempre a proposito di "untori" ...

Messaggio da Dora » giovedì 19 luglio 2018, 11:30

uncle_tom82 ha scritto:
gandalf ha scritto:C' è da dire una cosa però che chi è untore vero e proprio si presuppone che per portare a termine il suo orribile scopo si renda in qualche modo viremico ossia faccia risalire la sua viremia. Ebbene un soggetto sotto terapia costante e azzerato con successo dopo almeno sei mesi di irrilevabilità è sicuramente non infettivo e non può fare l'untore, ma l'untore cosciente e volontario sa che interrompendo la terapia per un po' torna ad avere in genere una viremia apprezzabile, viremia che una volta ripresa la terapia prima del successivo controllo magari semestrale ma ancor peggio se annuale, viremia appunto che risulterà nuovamente irrilevabile, ma nel frattempo l'untore potrebbe avere colpito a segno. Quindi se si è criminali si può con buona probabilità portare a termine il piano anche se alle date dei controlli programmati si risulta irrilevabili, purtroppo questa orribile probabilità esiste, mi chiedo? Vi ricordo che la mente criminale certamente va oltre ogni buon senso.
ma daiii non è cosi semplice e veloce la cosa ...!!!! se un soggetto è azzerato e interrompe la terapia mica sale alle stelle dopo un paio di giorni eeeh ???? passono mesetti
No, non è affatto così.
Il tempo medio di rebound della viremia quando si sospende la ART è 2 settimane - il che significa che se a qualcuno la viremia risale in un mese, ad altri in un paio di giorni.
E la viremia torna molto in fretta al set point, cioè al livello che aveva raggiunto prima dell'inizio della ART - il che signifca che molto in fretta si può tornare ad essere infettivi.



Annalisa
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Re: sempre a proposito di "untori" ...

Messaggio da Annalisa » giovedì 19 luglio 2018, 11:36

Forse temo siate usciti un po' fuori tema...il mio post era più che altro una critica alla stampa che si limita a diffondere le notizie solo quando salta fuori l'untore di turno, termine peraltro orribile da usare che richiama l'immagine degli appestati del medioevo.
Di Tonioli, apparte il clamore iniziale, non si seppe più nulla...poi trovo il trafiletto in cui timidamente s'informa qualcuno interessato all'argomento, e non il grande pubblico, che per l'uomo è caduta l'accusa di tentate lesioni perchè non poteva infettare nessuno in quanto in terapia e viralmente soppresso.
Trovo ingiusto che la stampa faccia tanto clamore quando accadano casi eclatanti di trasmissione di hiv e poi taccia sugli esiti giudiziali di quegli stessi casi quando le "motivazioni" della mancata imputazione del reato sarebbe utile renderle altrettanto pubbliche.
Fino a quando si parlerà di hiv come la peste bubbonica del medioevo la gente avrà sempre paura, non si testerà e magari qualcuno, come Claudio Pinti, diventerà anche negazionista pur di non riconoscere l'esistenza di una malattia sì pericolosa ma oggi per fortuna curabile....



uffa2
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Re: sempre a proposito di "untori" ...

Messaggio da uffa2 » giovedì 19 luglio 2018, 12:31

Questa Annalisa è purtroppo una realtà costante negli organi di stampa, pensa a tutte le persone coinvolte in processi, la cui vita è stata squartata sulle pagine dei giornali… e che poi sono state riconosciute innocenti: nessuna rettifica, nulla renderà mai loro la dignità, nel migliore dei casi saranno “quell* che è finit* in galera per…

Rimediare a posteriori a questi disastri è impossibile, lo dice l’esperienza, persino Enzo Tortora dovette continuare a difendersi anche dopo essere stato assolto; l’unica cosa che si può fare è spingere sull’informazione ex ante, affinché qualcuno rifletta mentre legge una notizia e si chieda “ma era in terapia o no?”, meglio ancora: affinché i PM se lo chiedano ed evitino di dare in pasto un intero gruppo di malati alla paura del popolino…


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Annalisa
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Re: sempre a proposito di "untori" ...

Messaggio da Annalisa » venerdì 20 luglio 2018, 10:47

uffa2 ha scritto:Questa Annalisa è purtroppo una realtà costante negli organi di stampa, pensa a tutte le persone coinvolte in processi, la cui vita è stata squartata sulle pagine dei giornali… e che poi sono state riconosciute innocenti: nessuna rettifica, nulla renderà mai loro la dignità, nel migliore dei casi saranno “quell* che è finit* in galera per…

Rimediare a posteriori a questi disastri è impossibile, lo dice l’esperienza, persino Enzo Tortora dovette continuare a difendersi anche dopo essere stato assolto; l’unica cosa che si può fare è spingere sull’informazione ex ante, affinché qualcuno rifletta mentre legge una notizia e si chieda “ma era in terapia o no?”, meglio ancora: affinché i PM se lo chiedano ed evitino di dare in pasto un intero gruppo di malati alla paura del popolino…

Hai ragione Uffa2 questo accade anche per altri processi e spesso le persone ingiustamente accusate rimangono ree a vita, pur essendo state riconosciute innocenti. Ma il problema secondo me, in caso di processi relativi all'hiv, è molto più ampio e le conseguenze credo più disastrose, perchè riguardano l'intera collettività e non solo il singolo "malato" dato in pasto alla paura del popolino.
Se l'hiv è ancora così diffuso oggi più che mai, dato che esistono cure efficaci, sarebbe opportuno dare informazioni corrette invece di parlare di "untori", perchè combattere la paura irrazionale per questa malattia credo sia anche l'arma più efficace per combatterla.



Mandrake
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Re: sempre a proposito di "untori" ...

Messaggio da Mandrake » martedì 24 luglio 2018, 20:02

Visto il TG5 e il servizio sull’autotrasportatore di Ancona andato in onda oggi? Messaggio che è passato: scopava e infettava tutti. Non una parola sul negazionismo. E la moglie hanno detta che è morta per complicanze legate all’HiV.



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