Spedizione farmaci all'estero

La condizione di sieropositività, la malattia da HIV e relativi problemi, di salute e no.
stevenit
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Spedizione farmaci all'estero

Messaggio da stevenit » venerdì 22 giugno 2018, 6:36

Ciao a tutti,
Faccio una vita abbastanza nomade per lavoro e, negli ultimi anni sono spesso molto lontano dall'Italia per parecchi mesi.

Non sono riuscito a trovare una soluzione "ufficiale" per farmi spedire i farmaci e spero di trovarla qui chiedendo se qualcuno qui la ha trovata.

Tutti i corrieri che ho contattato, mi hanno risposto picche e, al momento, sono costretto a farmeli spedire "camuffando" la spedizione mettendoci dentro riviste e altre amenità senza dichiararli.

Ovviamente è sempre un patema per via delle dogane che, se dovessero aprire il pacco e trovarli, bloccherebbero tutto.

C'è nessuno che ha la soluzione?
P.s. ho scritto anche al ministero della salute, ma non ho ricevuto risposta.

Grazie!



skydrake
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Re: Spedizione farmaci all'estero

Messaggio da skydrake » sabato 23 giugno 2018, 12:36

Li puoi solo camuffare (e molto bene, se ne possono accorgere alla dogana).
Io mi sono trovato un paio di volte a dover fare una spedizione all'estero e non ho trovato alcun altro modo.



gandalf
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Re: Spedizione farmaci all'estero

Messaggio da gandalf » sabato 23 giugno 2018, 13:49

Ciao
Esiste una soluzione semplice il piano terapeutico è solitamente di sei mesi, quando vai alla farmacia di continuità per ritirare i farmaci spieghi il tuo problema e loro possono darteli tutti insieme per sei mesi, di più non credo ma comunque a me hanno assicurato che spiegando il problema, ossia necessità di stare all'estero per lungo tempo, loro sono tenuti a fornirti i farmaci per il periodo necessario. E' un problema noto alle farmacie di continuità dei grandi capoluoghi, certo deve essere dimostrata la necessità poiché trattandosi di farmaci particolari la loro fornitura al paziente deve essere sempre sotto controllo.



stevenit
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Re: Spedizione farmaci all'estero

Messaggio da stevenit » sabato 23 giugno 2018, 15:42

Grazie,
Io sono in cura al Sacco.
La terapia che seguo è col Triumeq e lo danno, dopo lunghe richieste e sbattimento del mio medico, per 4 mesi.
Gli scorsi due anni, tre mesi, prima due.

Ma anche 4 sono pochi perché il mio lavoro (su una barca), è abbastanza anomalo e mi trovo spesso in capo al mondo dove tornare risulta complicato e molto, troppo, caro.

I controlli li faccio ogni 6 mesi, a volte riesco a tornare a volte li faccio in loco.

Sono positivo dal 2004 e, grazie al cielo, fino ad ora, tutto bene: posso lavorare, ma il lavoro mi porta lontano.

Possibile che, con dichiarazione del medico e ospedale, non ci sia un dannato modo?



skydrake
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Re: Spedizione farmaci all'estero

Messaggio da skydrake » sabato 23 giugno 2018, 18:34

Qualcuno ha fatto una scorta aggiuntiva di qualche mese in paesi come in Thailandia (90 euro per una scatola di Atripla Bumrungrad Hospital, ancor meno alla Croce Rossa, ma li vogliono vedere anche un certificato di sieropositività).

Poi, si può delegare qualcuno in Italia a ritirare i farmaci ogni 1-2 mesi, in modo da non intaccare la scorta.

Il guaio di questo metodo è che spesso è difficile trovare proprio gli antiretrovirali di cui si fa uso.

Infine, un utente qui (morto di recente) che faceva spola tra due paesi, era seguito dai servizi sanitari di entrambi. Aveva antiretrovirali a profusione.



Puzzle
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Re: Spedizione farmaci all'estero

Messaggio da Puzzle » sabato 30 giugno 2018, 15:54

Ho lavorato all'estero per più di vent'anni, la maggior parte con l'hiv asintomatico. Poi è giunto il momento della terapia durante la quale volevo continuare il mio lavoro. Ma soprattutto per i farmaci (più che per gli esami) ci voleva la complicità di un medico disponibile che mi fornisse un'adeguata scorta (sei mesi). Inizialmente c'era, poi le legislazioni sanitarie regionali sono cambiate, i medici sono stati sostituiti e mi sono (obbligatoriamente) trovato nella routine di analisi ogni quattro mesi e farmaci per due mesi. Se tu trovassi un medico disponibile, i farmaci te li potrebbe ritirare con delega e spedire un parente o un amico fidato. Ma con il (grosso) rischio che vadano persi o arrivino in ritardo, a meno ché tu non abbia una via preferenziale attraverso la tua società. Altro azzardo è che il medico con cui hai un accordo, venga sostituito.

Stavo partendo per la RDC, quando mi sono trovato ingarbugliato fra queste cose, quindi non ne scrivo a vanvera, né in chiave pessimista, ma mi sono dovuto rassegnare ad accettare quella che per me rimane ancora una catena che mi lega all'ospedale.



rospino
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Re: Spedizione farmaci all'estero

Messaggio da rospino » lunedì 2 luglio 2018, 7:06

Puzzle ha scritto:Ho lavorato all'estero per più di vent'anni, la maggior parte con l'hiv asintomatico. Poi è giunto il momento della terapia durante la quale volevo continuare il mio lavoro. Ma soprattutto per i farmaci (più che per gli esami) ci voleva la complicità di un medico disponibile che mi fornisse un'adeguata scorta (sei mesi). Inizialmente c'era, poi le legislazioni sanitarie regionali sono cambiate, i medici sono stati sostituiti e mi sono (obbligatoriamente) trovato nella routine di analisi ogni quattro mesi e farmaci per due mesi. Se tu trovassi un medico disponibile, i farmaci te li potrebbe ritirare con delega e spedire un parente o un amico fidato. Ma con il (grosso) rischio che vadano persi o arrivino in ritardo, a meno ché tu non abbia una via preferenziale attraverso la tua società. Altro azzardo è che il medico con cui hai un accordo, venga sostituito.

Stavo partendo per la RDC, quando mi sono trovato ingarbugliato fra queste cose, quindi non ne scrivo a vanvera, né in chiave pessimista, ma mi sono dovuto rassegnare ad accettare quella che per me rimane ancora una catena che mi lega all'ospedale.
Purtroppo è vero che spesso non ci sono tutele per chi lavora continuativamente all’estero ed ha quindi necessità di ritirare i farmaci per un lungo periodo.
Devo dire che io sono stato fortunato comunque: visto che ormai vivo in pianta stabile all’estero, dopo aver parlato telefonicamente con la farmacia ospedaliera, l’ultima volta sono riuscito a far consegnare ad un mio amico, munito di apposita delega, addirittura sei mesi di scorte.
In Italia ci sono ASL e ospedali in cui si lavora in modo molto diverso anche all’interno della stessa regione. Mi pare assurdo che debbano esserci tutte queste differenze e che nessuna associazione abbia mai pensato a chiedere a gran voce regole uguali per tutti e soprattutto meno rigide per chi ha bisogni speciali per motivi di lavoro.


 
La verità non esiste e la vita come la immaginiamo di solito è una rete arbitraria e artificiale di illusioni da cui ci lasciamo circondare.

Moz72
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Re: Spedizione farmaci all'estero

Messaggio da Moz72 » lunedì 2 luglio 2018, 16:41

scusatemi la domanda, senza voler entrare nella privacy ma in questi paesi dove state, le visite mediche di routine le fate lì? se è UE, dovrebbe essere tutto ok giusto gratis ?
Se è fuori Europa, dovete pagare? RDC sono un po' capra che roba è?
Cioè o siete costretti a tornare in Italia x le visite e vai di spese e vai anche di stress, a meno che uno non lavora in proprio e quindi si gestisce e non deve giustificarsi con un datore di lavoro.
Prima di S+ son stato anch'io per motivi studio lavoro e affettivi via, ma non mi sono mai neanche chiesto come gestire una cosa così, ora con la "grande disponibilità" di lavori in Italia, che se andiamo avanti con ste promesse eletteroli voglio vedere, a) il debito pubblico chi lo paga b) lo sboom che facciamo c) la sanità dove va a finire..
il pensiero di riprovare all'estero mi tenta molto



doctorsmile
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Re: Spedizione farmaci all'estero

Messaggio da doctorsmile » lunedì 2 luglio 2018, 22:34

io ritiro i farmaci per degli amici carissimi che vivono all'estero, ovviamente in accordo con il medico , che a sua volta ha esposto il problema alla farmacia, non fanno particolari problemi per una scorta di 6 mesi che poi io spedisco con il corriere, fino ad ora è andato tutto bene, tranne per me che ogni volta che ritiro i farmaci mi devo portare un adeguato zaino e raramente passo inosservato.. forse per la spedizione in un paese extraeuropeo la situazione è diversa, non saprei.



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