gandalf ha scritto:Caro Rospino
L'alimentazione interagisce sempre sul nostro organismo e su le molecole farmacologiche che immettiamo nello stesso. Ognuno di noi può avere delle piccole intolleranze ad alimenti che in genere sono trascurabili mentre con l'assunzione di una qualsivoglia terapia la situazione può cambiare. Quindi provare a cambiare l'alimentazione e vedere in modo empirico quale possa essere la migliore al momento dell'assunzione delle pillole non può che essere una cosa positiva ed intelligente da provare. Nei bugiardini del farmaco troverai solo una lista di farmaci che interagiscono o interazioni eventuali con vino e alcolici o prodotti di erboristeria che potrebbero essere molto pericolosi, mentre per le interazioni tra farmaci e cibo essendo gli effetti secondari altamente individuali un nutrizionista esperto che abbia nota la situazione clinica e l'anamnesi del paziente può aiutare e molto, certamente cibi come pomodoro formaggi grassi e latticini o limone e bevande gassate che aumentano l'acidità gastrica sono da evitare soprattutto al momento dell'assunzione delle pillole. Una corretta e personalizzata alimentazione anche in modo empirico, è alla base di una buona salute generale.
Un una parola, sarebbe la farmacodinamica.gandalf ha scritto:Caro Rospino
L'alimentazione interagisce sempre sul nostro organismo e su le molecole farmacologiche che immettiamo nello stesso.
Ma non si approvano farmaci dalla farmacodinamica completamente sconosciuta.
Se arrivano a superare la fase III di sperimentazione tutte le principali interazioni sono già note e misurate, al più possono essere sfuggite delle interazioni minori e più rare, ma appunto perché sono così rare che si è decisa comunque l'approvazione del farmaco (salvo avvertimenti molto generici tipo "in rari casi sono stati riscontrati fenomeni di epatocissità", rimandando agli studi di fase IV la loro quantificazione).
La medicina, quando è quella che dovrebbe essere, cioè scienza medica, come tutte le scienze ha come mezzo nonché oggetto grandezze tangibili e misurabili.
Ciò che così impalpabile per cui non esiste nemmeno una scala di misura (es. ciò che è "bello" o "brutto", "buono" o "cattivo"), non è di interesse per la scienza.
Detto questo, ti stai riferendo alle interazioni all'assimilazione (durante la digestione) o nella metabolizzazione (da parte dei citocromi del fegato)?
Sulla densità plasmatica o sull'emivita?
Queste interazioni riguardano sola la biodisponibilità dei farmaci o anche delle vere e proprie patologie iatrogene? Innescano anche attività protoinfiammatoria?
Qui c'è un ottimo database sulla farmacodinamica e farmacocinetica di quasi ogni farmaco esistente:
Riepilogo molecola:
http://www.drugbank.ca/drugs/DB00842
Ricerca interazioni:
http://www.drugbank.ca/interax/drug_lookup#results
Ricerca perfino per struttura:
http://www.drugbank.ca/structures/searc ... /structure
(molto più completo del noto hivdruginteraction, sebbene molto più difficilme da consultare)