Oggi mi sento davvero triste e discriminato

La condizione di sieropositività, la malattia da HIV e relativi problemi, di salute e no.
caldosole2
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Re: Oggi mi sento davvero triste e discriminato

Messaggio da caldosole2 » martedì 6 marzo 2018, 17:28

Ciao Marcobor
Posso chiederti in che regione d’italia lavori ???



Radici
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Re: Oggi mi sento davvero triste e discriminato

Messaggio da Radici » martedì 20 marzo 2018, 9:24

celafaremo ha scritto:credo che tu stia enfatizzando troppo lo stigma o la fase della discriminazione. vissuto personalmente un intervento, ho detto subito della mia condizione e il medico non ha fatto una piega, sono stato posizionato ultimo della giornata senza per questo avere subito discriminazioni o sguardi strani o altro. se ritengono che tale precauzione sia utile, che male c'è??? dovresti sentirti discriminato se avessero rifiutato di operarti.
Stessa cosa identica per un intervento su di me. E concordo con celafaremo



Fiore79
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Re: Oggi mi sento davvero triste e discriminato

Messaggio da Fiore79 » martedì 20 marzo 2018, 14:30

Marcobor ha scritto:Oggi ho effettuato una visita dermatologica prenotata da tempo per una macchia al viso, la specialista mi ha diagnosticato un baselioma un tumore benigno della cute che andrà asportato con una piccola incisione chirurgica. Mi ha chiesto che farmaci assumo è preso in contropiede visto che in ambulatorio c’ erano anche due medici in scuola di specialità mi sono vergognato a dire delle mie condizioni di S+ E dei relativi farmaci. Ma quando la dottoressa ha aperto il programma per prenotarmi il piccolo intervento ha scoperto della mia condizione e mi ha richiamato perché non la avevo informata. Dicendomi che lei avrebbe dovuto informare il chirurgo e che essendo io un paziente infetto sarei stato ultimo paziente della giornata nella seduta operatoria. Anche se avendo viremia zero sono potenzialmente non infetto. Ho chiesto alla dottoressa se per asportare una piccola quantità di cute tutti i pazienti vengono sottoposti a tutti gli esami del sangue,e alla sue risposta negativa, gli ho detto che il chirurgo si dovrebbe comportare con tutti i pazienti allo stesso modo, trattandoli da potenzialmente infetti e che quindi, non era giusto che io informassi lei se in quel momento non me la sentivo. Per voi sarà una cosa da niente ma purtroppo io in quell’ospedale ci lavoro. Ho chiesto e spero che mantenga il riserbo sulle mie condizioni di salute e le ho chiesto di non prenotarmi nulla e che mi sarei fatto curare nel centro dove sono seguito per Hiv ovvero in una città vicino alla mia. Vi ho raccontato questa cosa perché mi sono sentito male nel sapere che tutti possano accedere ad informazioni così private. Essendo sieropositivo da poco, ho pagato lo scotto del mio noviziato e del sentirmi un appestato. Ho capito che a sto punto il dire o non dire non ha importanza perché chiunque ha accesso ai nostri dati. Quindi unica cosa curarmi per qualsiasi cosa in una città diversa dalla mia. Scusate lo sfogo e se volete datemi qualche consiglio.


Ti capisco perfettamente, mi sono trovata nella tua stessa situazione un mese fa, alla fine preferisco dire subito della mia situazione



Fiore79
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Re: Oggi mi sento davvero triste e discriminato

Messaggio da Fiore79 » martedì 20 marzo 2018, 14:39

Dipende Dove vai e in che ospedale vai , io per esempio a roma mi trovo bene e ti dico che quando ho detto che sono s+ mi hanno detto '' ee una volta era una cosa che ci metteva paura , ora è una malattia cronica normale " il problema è che ancora c'è tanta ignoranza in giro



Mangaaa
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Re: Oggi mi sento davvero triste e discriminato

Messaggio da Mangaaa » martedì 20 marzo 2018, 23:24

Scusami ma come ha fatto a sapere di te?
Mica la nostra condizione è segnalata in un sistema? Forse hai l'esenzione? Io so che solo in quel caso possono sapere che hai hiv sennò no. Correggetemi se sbaglio



Memole86
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Re: Oggi mi sento davvero triste e discriminato

Messaggio da Memole86 » martedì 20 marzo 2018, 23:39

Il mio virologo mi ha detto che NON ABBIAMO L'OBBLIGO DI INFORMARE NESSUNO. Ne dentista, ne infermieri, nessuno. Anche sul sito della Lila lo trovi fra i diritti, questa dottoressa non è stata professionale!

"Partiamo proprio da questa frase per chiarire che, in particolare in questo campo, è necessario operare un radicale rovesciamento di prospettiva. Nessuna pratica medico-chirurgica può comportare rischi di contagio per gli operatori e operatrici sanitarie o per altri/altre utenti, se sono osservate tutte le universali norme di sicurezza igienico-sanitarie valide per qualsiasi intervento, indipendentemente dallo stato sierologico dei e delle pazienti. L’uso di guanti e mascherine protettive, la disinfezione accurata delle mani, di tutti gli strumenti chirurgici o endoscopici, dell’ambiente operatorio (studi odontoiatrici compresi) dovrebbero essere le premesse minime di ogni intervento medico-sanitario, anche perché esiste il rischio di trasmettere, attraverso strumenti non adeguatamente sterilizzati, infezioni molto più facilmente trasmissibili dell’HIV come, ad esempio l’epatite C. Esiste inoltre, in caso di incidenti professionali (punture o tagli accidentali con strumenti non sterili), la possibilità di ricorrere alla PeP, una profilassi post- esposizione che praticamente elimina il rischio di sviluppare l’infezione da HIV. Prevedere “trattamenti speciali” per le persone con HIV, dunque, non è solo insensato, ma è anche sbagliato: se un medico o una struttura sanitaria prevedono l’adozione dei massimi standard di sicurezza solo nei casi di accertata positività all’HIV, ne possiamo dedurre che, in tutti gli altri casi, operatori e pazienti siano esposti a rischi di contagio non ammissibili. Sono dunque le persone con HIV che, semmai, vanno protette da altre infezioni, da eventuali carenze igienico-sanitarie, da interazioni tra farmaci non consone. Tutelarne lo stato di salute è il modo migliore per tutelare la salute di tutti/e. In particolare, la salute del medico e degli operatori sanitari dovrebbe essere salvaguardata dall’adeguata osservanza di tutte le basilari norme igienico-sanitarie e non da una forzata “confessione” sulla nostra positività o meno all’HIV. Ed è questo il punto di vista che può guidarci, nel rapporto con medici e specialisti, rispetto alla scelta tra “dirlo e non dirlo”.

Per quanto riguarda più nel concreto la relazione con il dentista, tra le più dibattute su LilaChat, una delle possibilità è parlare con il proprio infettivologo degli interventi odontoiatrici di cui si necessita e capire con lui quali siano gli elementi di cui il dentista debba essere messo a conoscenza per tutelare al meglio la nostra salute. Saremo così più preparati ad affrontare la questione e a comunicare, eventualmente, all’odontoiatra la nostra positività con tutti i risvolti del caso (tipo di terapia in corso, eventuali problemi specifici, stato della carica virale ecc). Per quanto riguarda eventuali questionari sul nostro stato di salute, in uso presso molti studi dentistici, potete rifiutarvi di compilarli se vi vengono proposti da figure non competenti (segretari/e, centralinisti/e) e chiedere invece di poter compilare la scheda in questione assieme al dentista. Un modo gentile per declinare l’invito potrebbe essere: ”mi scusi ma preferisco compilarlo direttamente con il dottore visto che ho esigenze specifiche”.

Non siamo assolutamente tenuti ad affidare dati sensibili a personale non formato e non soggetto a vincoli di riservatezza. In teoria anche il personale amministrativo e di segreteria sarebbe tenuto a rispettare tale vincolo ma lo status contrattuale e formativo di questi lavoratori, da noi non verificabile, può incidere fortemente sul rispetto di questa norma. Se, come talvolta accaduto, il professionista in questione dovesse rifiutarvi le cure o opporre problemi che non riguardino la tutela del vostro stato di salute, cambiate dentista e, se lo ritenete, segnalate il caso ai competenti ordini professionali e/o alle associazioni che si battono per il diritto alla salute delle persone con HIV o che tutelano cittadini e consumatori."

Questa gente non dovrebbe nemmeno avere il diritto di esercitare la professione medica! Ci sono malattie anche più contagiose della nostra! Per esempio per via aerea.

Buona serata.



Memole86
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Re: Oggi mi sento davvero triste e discriminato

Messaggio da Memole86 » martedì 20 marzo 2018, 23:41

Mangaaa ha scritto:Scusami ma come ha fatto a sapere di te?
Mica la nostra condizione è segnalata in un sistema? Forse hai l'esenzione? Io so che solo in quel caso possono sapere che hai hiv sennò no. Correggetemi se sbaglio
Impossibile, l'esenzione 030 è la stessa per tutte le patologie croniche: hiv, diabete, epatite, cardiopatici ecc ecc



Gabriel81
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Re: Oggi mi sento davvero triste e discriminato

Messaggio da Gabriel81 » mercoledì 21 marzo 2018, 0:27

Memole purtroppo l’esnxione è la 020 che è specifica solo per hiv e quello che ho riscontrato, perfettamente visibile in tutti i sistemi sanitari...


Una pianificazione attenta non sostituirà mai una bella botta di culo!

Mangaaa
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Re: Oggi mi sento davvero triste e discriminato

Messaggio da Mangaaa » mercoledì 21 marzo 2018, 0:33

Vorrei sapere però da marcobor se ha l'esenzione o meno perché sennò come faceva a essere inserito in un sistema?
Una curiosità comunque : perché vi fate l'esenzione se l'HIV non vi comporta particolari spese di farmaci? Con l'esenzione in ogni ospedale sapranno di voi, anche quando non vorreste dirglielo



Memole86
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Re: Oggi mi sento davvero triste e discriminato

Messaggio da Memole86 » mercoledì 21 marzo 2018, 0:41

Gabriel81: Non so dirti, ma a me hanno dato la 030, ho il foglio a casa. Me l'ha fatta la virologo del centro.
Mangaa : A me sinceramente serve, anche se essendo disoccupata ora ho la E12.
Ti dirò che pur avendo l'esenzione spendo un sacco di soldi... Però l'esenzione qualcosa mi aiuto.



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