Spiacevole sorpresa

[pipotto]

non condivido ed è x questo che affermo che il mondo è bello xche avariato

1 le cose si chiedono 2 se malauguratamente lo si fa non si deve dire a nessuno ciò che è dentro

[uffa2]

Ho editato un paio di post, non vogliatemene.
A dispetto dei codici (aprire i cassetti altrui effettivamente può essere persino un illecito), i confini nei luoghi di lavoro sono spesso più attenuati di quel che formalmente è previsto.
Colleghi che ti aprono la cassettiera perché sanno che hai la cucitrice “lì”, o perché sanno che tieni lì le barrette spezza fame, l’accendino o altro ce ne sono sempre, e il clima magari meno formale con alcuni rispetto che ad altri lo favorisce… quindi non è il caso di esagerare.
Poi, io stesso vado al Centro, ritiro i farmaci e vado in ufficio; certo li lascio in borsa non li metto in cassettiera, ma nessuno dovrebbe essere obbligato a particolari strategie di privacy e, allo stesso tempo, può pure darsi che qualcuno non si faccia tutti questi problemi.
Insomma, occupiamoci del racconto di Aurora.

Che sorpresa, eh? tu immagini di essere solo/sola, e scopri che invece “c’è vita nell’universo” (come dice il mio bello quando all’iper incrociamo coppiette che credono di essere “insospettabili” ma che ovviamente non sfuggono all’occhio clinico di un’altra coppietta).
Non capisco però la tua reazione Aurora: è solo un caso che tu l’abbia scoperto, ma che questi centocinquantamila da qualche parte debbano stare è inevitabile… a me è capitato di incontrare in ambulatorio un ragazzo che abita nel mio stesso condominio, e su FB una percentuale considerevole dei miei contatti secondo me sa dell’HIV ben più del molto che fa finta di non sapere e del molto che già sanno i maschietti gay…
Insomma, cerca di non viverla come se fosse un nuovo evento traumatico, una replica della tua diagnosi: razionalmente sapevi già prima di essere una su centocinquantamila

[nuovo giorno]

L'ingegnere e chi gli pulisce la stanza da lavoro hanno lo stesso problema.

Bellissimo il tuo racconto Aurora, questa frase poi come diceva Gabriel sembra l'inizio di un romanzo o di un film. Il remake di "anche i ricchi piangono" o una storia basata su "a livella" di Totò. Oppure potrebbe essere l'inizio di una storia d'amore tra persone apparentemente diverse che scoprono di avere molto in comune.

Insomma per me puoi benissimo pensare di cambiare lavoro

Quanto alla privacy dell'ingegnere Aurora potrebbe aver benissimo sostituito la professione di ingegnere ad un'altra, oppure aver citato una cassettiera anziché un armadio e poi, anche non fosse così, chi legge non può saperlo. Qualche bugia per depistare penso la scriviamo tutti ogni tanto e tutti siamo consapevoli che quello che leggiamo può non essere vero.

[pipotto]

<forse è una risposta un po' eccessiva, no?>

assolutamente no perdonami uffa

io sono sempre x la liberta altrui (tutti possono dire la loro) ma dire qualcosa e in maniera (credo) educata non possa e non debba essere censurata anche xche nessuno sta litigando e il colloquio è in maniera perfetta.
x me una cosa illecita è tale sia a casa che sul lavoro saluti

[Blast]

No vabbè, che storia avvincente! Mi viene in mente ora una storia d'amore tra te e l'ingegnere, tipo pretty woman. A me ste cose non capitano mai! Mi capitano solo cessi emeriti e con storie poco interessanti, tipo quello che ho incontrato ieri su grindr che dalle foto me pareva un maschione che mi avrebbe fatto colare il sangue dal culo ed invece era un mostro e per di più docile come un'agnellina passiva.....
E devo dire, a dispetto di tutti i moralisti di sto forum che pare che so santi, che anch'io ho frugato nei cassetti del bagno di qualche amante con cui andavo a letto per vedere se c'erano i farmaci. Lo so, sono una cattiva ragazza, cattiva cattiva figlia del demonio, una Deliquente con la D maiuscola, ma la curiosità è femmina e anche fr0cia, quindi se mi invitate a casa vostra, nascondete i farmaci! ahahahahahahhahahaha

Ma poi sto sconsiderato di ingegnere che lascia i farmaci a lavoro... cioè, ma dico io, portati un portapillole settimanale no?

Se ti può consolare io comunque ho lasciato il dibase in cucina che hanno visto i miei coinquilini, e la prescrizione medica con tanto di scritta "VISITA MALATTIE INFETTIVE" e sotto la carica virale e la conta dei CD4, che la mia donna delle pulizie mi ha ben riposto all'angolo della scrivania (l'avevo lasciata in mezzo tra posaceneri, filtrini delle sigarette, bottiglietta d'acqua finita e tutte le porcherie che lascio sempre in giro)

Sì, ora attaccatemi e scrivetemi che sono una pessima persona, ma a me questa Aurora e la sua storia mi piace proprio, al contrario dei moralismi e delle vite piatte e inutili

[uffa2]

sì Blast, sei una pessima persona

[Blast]

Adoro

[rosso80]

Io proprio per evitare che qualche amante frughi tra la mia roba e trovi i farmaci, li ho nascosti in un posto in cui nessuno andrebbe mai a vedere.
Metterli nel cassetto al fianco del letto o nei cassetti del bagno è troppo scontato.
Nel cassetto a fianco al letto, però, ci tengo I preservativi, il popper, il lubrificante e qualche altro "accessorio" ahahahah

[aurora]

grazie per i complimenti alla scrittura.Vi giuro che non era un esercizio di stile ma un semplice sfogo/pentimento.Che io possa cambiar lavoro, "nuovo giorno",e' un po' difficile.Purtroppo appartengo a quella generazione percorsa da un cupio dissolvi che ha portato a bruciarsi non solo le dita,persone con qualita' intellettuali e non (e anche capacita' affabulatorie) che io mi sogno.Quei pochi sopravvissuti,lo sai,oggi fanno parte,in molti,del sottoproletariato intellettuale.O ,come me,puliscono i cessi per nemmeno mille euro.
Da quando,comunque,ho aperto i cassetti altrui,per punizione o perr rimorso (o perche' mi andava e basta),"ho solo ripreso a fumare" ,come cantava il grande Lucio.

[pipotto]

e un peccato che tu abbia ricominciato a fumare comunque sia