Io penso che ci siano dei medici che si fidano troppo del loro istinto, del loro gut feeling e cose del genere. Se tentano una cosa completamente fuori dalle linee guida e gli va bene, allora pensiamo "come sono audaci e come funziona bene il loro sesto senso!". Se invece va male, ci rendiamo conto che sono degli imbecil.li che giocano a fare l'apprendista stregone sulla pelle dei loro pazienti, cioè si comportano in modo non etico.Blast ha scritto:Io ho come l'impressione che alcuni medici si stiano facendo prendere un po' troppo la mano dalla questione "ormai HIV è una cosa da niente", sottovalutando il nemico e superando i limiti della loro deontologia (perchè prescrivere autonomamente e indipendentemente un regime che è ancora in fase sperimentale senza fare parte di questa fase è una cosa grave da un punto di vista deontologico). Mi domando anche perchè chi abbia la supervisione di tutto ciò (il primario o chiunque sia) non si renda conto di quali farmaci stiano uscendo dal proprio reparto e perchè...boh!
E il tutto va a discapito dei malcapitati pazienti e anche degli altri, visto che abbiamo un farmaco definito "dall'alta barriera genetica" ma, in un modo o nell'altro, stiamo selezionando mutazioni a più non posso (vedi anche Rosso80 <edit automatico> a cui viene cambiata la terapia con il dolutegravir senza essere stabilmente azzerata, le varie biterapie non ancora approvate ma molto prescritte, ecc).
D'altra parte, ci sono dei pazienti molto problematici, perché leggono qualche articolo o i foglietti illustrativi dei farmaci, si convincono di essere esperti e sfidano il loro medico con domande trabocchetto e veri e propri esami, lo sfiancano con richieste che lo mettono in difficoltà e lo spingono a cedere ai loro desideri. Possiamo pensare che anche questi medici si comportano da imbecil.li, perché non fanno il loro dovere che è quello di curare i malati secondo i più alti standard che la medicina mette a disposizione. Però in questo caso un po' li capisco: sono presi per stanchezza, umiliati nella loro professionalità e probabilmente il loro ragionamento è: "caro mio, la salute è la tua, se va male peggio per te". Anche questo è un comportamento non etico.
Trovare un medico competente, onesto e capace di dire di no a richieste che ritiene irragionevoli è una grande fortuna e purtroppo non capita a tutti.