Lo studio indica che i tassi di sifilide primaria e secondaria tra gli uomini che hanno rapporti sessuali con altri uomini (MSM) sono notevolmente superiori a quelli riscontrabili tra gli uomini con partner di sesso femminile, secondo la prima analisi sull’incidenza della malattia condotta a livello statale negli USA.
Nei 44 stati inclusi nell'analisi nel 2015, il tasso di sifilide tra gli uomini che hanno sesso con gli uomini era di "stupefacenti" 107 volte superiore a quello tra uomini eterosessuali.
L'incidenza tra MSM partiva da 39 volte superiore in Minnesota fino a divenire 342,1 volte maggiore nelle Hawaii, ha riferito la dott.ssa De Voux durante la 2016 STD Prevention Conference.
La scoperta arriva nel contesto di una crescente epidemia di sifilide che si verifica quasi interamente tra MSM. La dott.ssa De Voux ha notato che la segnalazione nazionale di nuovi casi di sifilide è stata del 15% più elevata nel 2014 rispetto al 2013 e di un ulteriore 19% in più nel 2015 rispetto al 2014.
È la prima volta i ricercatori sono stati in grado di stabilire tali differenze utilizzando dati sulla dimensione della popolazione MSM su una base stato per stato, ha detto la dott.ssa De Voux, e questi risultati potrebbero aiutare a perfezionare i futuri sforzi di prevenzione.
Lo studio non è il primo a tentare di definire con precisione esattamente quanto pesantemente la comunità MSM sia stata colpita dalla sifilide; nel 2012 una meta-analisi suggeriva che il tasso di sifilide primaria e secondaria fosse di circa 154 casi per 100.000 MSM per anno attraverso 39 stati, contro i 2,23 casi per 100.000 altri uomini. Questo studio però non disponeva di dati molto solidi stato per stato sulle dimensioni della popolazione MSM, ha detto la dott.ssa De Voux, un vuoto che è stato colmato all'inizio di quest'anno dai ricercatori della Emory University di Atlanta e dai CDC, che hanno analizzato i dati di indagine da diverse fonti.
“In effetti, l'idea di considerare le dimensioni della popolazione MSM si è fatta attendere”, ha commentato Julie Schillinger, MD, del New York City Department of Health and Mental Hygiene, che non era parte dello studio, ma che ha moderato la sessione in cui era presentata; "Siamo a 16 anni dall’esordio di questa epidemia tra i MSM, e stiamo solo ora ricevendo questo denominatore MSM. Quindi penso che sia molto prezioso: Fino a quando non è possibile quantificare un problema è difficile ottenere che politici e altre persone diano ascolto", ha concluso la dott.ssa Schillinger.
Nel complesso, nel 2015 ci sono stati 17.887 casi tra gli uomini (e 2.030 tra le donne), con la stragrande maggioranza dei casi di sesso maschile tra MSM - 12.118 contro 2.866, con 2.903 che non hanno segnalato il sesso del loro partner. Su questa base, il rapporto tra i casi negli MSM rispetto a casi di uomini che hanno rapporti sessuali con le donne era 4,2.
Ma quando è stato preso in considerazione il denominatore della popolazione, il tasso per 100.000 MSM era 309, rispetto al 2,9 per gli altri uomini. Questo ha prodotto un rapporto di frequenza in tutti i 44 stati di 107, ma con una marcata variazione da stato a stato.
La dott.ssa De Voux avverte che lo studio comprende solo 44 Stati, quindi potrebbe non essere completamente rappresentativo del quadro nazionale della sifilide primaria e secondaria tra i maschi adulti.
Ha pure ha osservato che l'analisi ha escluso gli uomini che non hanno riportato il sesso del loro partner, ma dal momento che gli MSM potrebbero essere più riluttanti rispetto ad altri nel divulgare tali informazioni, l'effetto potrebbe essere quello di sottovalutare i tassi di incidenza.
Questo è l’articolo che ho trovato oggi nella casella di posta.
È inevitabile osservare due cose: la prima è che uno dei medici intervistati parla di un’epidemia che sedici anni di vita tra gli MSM statunitensi, e questo la dice lunga su quanto sia difficile comunque sostenere il “safer sex” pure in una comunità minacciata da un’infezione ben peggiore della sifilide.
La seconda è che inevitabile pensare che la sicurezza che ci offrono oggi i nostri farmaci e i risultati spiazzanti sull’assenza di infezioni da HIV in chi ha rapporti con persone in soppressione virale efficace e mantenuta, non possa non essere dietro a quei tassi da inflazione sudamericana di aumento delle infezioni tra MSM negli ultimi due-tre anni.
Come sempre, non intendo fare la morale a nessuno, sono l’ultimo a poterlo fare, certo confesso il mio imbarazzo quando qualche settimana fa ho letto un post in cui la sifilide era qualcosa da regolare con un paio di punture, ognuno di noi forse, quali che siano le scelte in materia di “safer sex” dovrebbe farsi qualche domanda in più.
Questo post è in parte una sintesi dell’articolo apparso in lingua inglese su MEDPAGETODAY
Abstract dello studio presentato dalla dott.ssa De Voux alla 2016 STD Prevention Conference: De Voux A, et al "Rates of primary and secondary syphilis by state among men who have sex with men - United States, 2014" STD Prevention Conference 2016; Abstract 4B1