HIV: Svezia il primo paese a raggiungere il target 90-90-90

La condizione di sieropositività, la malattia da HIV e relativi problemi, di salute e no.
uffa2
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HIV: Svezia il primo paese a raggiungere il target 90-90-90

Messaggio da uffa2 » venerdì 23 settembre 2016, 11:35

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È apparso su HIV MEDICINE un articolo (Gisslén M, Sweden, the first country to achieve the Joint United Nations Programme on HIV/AIDS (UNAIDS)/World Health Organization (WHO) 90-90-90 continuum of HIV care targets. et al. HIV Med. 2016) che sta facendo rumore: il famoso target 90% di sieropositivi diagnosticati, 90% di diagnosticati in terapia e 90% di pazienti con viremia irrilevabile è stato raggiunto per la prima volta, in Svezia

Secondo l’articolo, in Svezia alla fine del 2015 erano stati diagnosticati il 90% dei casi di HIV, il 99,8% delle persone erano state messe in terapia, e il 95% delle persone in terapia antiretrovirale da almeno sei mesi, aveva una carica virale inferiore a 50 copie/ml.
Come sappiamo, la terapia antiretrovirale (ART) ha drammaticamente ridotto la morbilità e mortalità HIV-correlate, e la stessa capacità di trasmettere l’infezione è ridotta (oramai potremmo dire azzerata se mettiamo mente agli studi PARTNER e HPTN052 di cui abbiamo discusso in altre patri del forum, n.d.U.) nelle persone in trattamento efficace.
Ma, perché questi benefici si manifestino pienamente è necessario sia mantenuta una sequenza terapeutica: la diagnosi, l’avvio del trattamento, l’aderenza al trattamento, e la soppressione virale.
Tuttavia, in molti contesti, anche nei paesi più ricchi, non si raggiungono i livelli ottimali di impegno nell’affrontare l’infezione, e questo significa che continuano a esserci decessi evitabili e alti tassi di nuove infezioni altrettanto evitabili.
Nell’ottobre 2014 UNAIDS e OMS hanno lanciato l’obiettivo 90-90-90, col proposito che entro il 2020, il 90% delle persone con HIV sia diagnosticato, il 90% delle persone con diagnosi sarà in cura; il 90% delle persone in cura avrà durevole soppressione del virus. Il raggiungimento degli obiettivi 90-90-90 significherà che almeno il 73% di tutte le persone con HIV avranno soppressione virale, una parte grande abbastanza per avere un grande impatto sui tassi di mortalità correlata ad HIV e sulle nuove infezioni.

Determinare il raggiungimento di questo obiettivo in Svezia è stato possibile grazie alla disponibilità di un database nazionale sull’HIV: quello del InfCare HIV Cohort Study in cui, entro la fine del 2015, erano stati inclusi i dati sui 6946 individui diagnosticati (certo, la Svezia è più piccola dell’Italia, ma ricordo i dubbi sull’affidabilità dei dati del nostro database nazionale).
I dati di sorveglianza dalla Agenzia di sanità pubblica di Svezia hanno indicato che il 90% delle persone con HIV che vivono in Svezia sono state diagnosticate.
Tutte le nuove diagnosi di HIV sono segnalate per l'Agenzia di sanità pubblica sia dal laboratorio di analisi e dal medico curante. Per stimare il collegamento alla cura, i ricercatori hanno esaminato tutte le nuove diagnosi di HIV segnalati nel 2014. Su 471 casi, 469 sono stati collegati alle cure, il che significa che il 99,8% delle persone con nuova diagnosi di HIV nel 2014 sono state collegate alla cura.
Per stimare la ritenzione nella cura, gli investigatori hanno visionato i dati di 661 persone che sono entrate in cura nel 2013 e 2014. Alla fine del 2015, 612 di questi individui erano ancora in trattamento. I dati sulle persone che avevano abbandonato la cura indicavano che 29 persone si erano trasferite all'estero e undici erano morte. Nove individui non avevano follow-up negli ultimi nove mesi e sono stati quindi considerate perse al follow-up. Pertanto, 603 persone su 621 (97%) sono state considerate come collegate e trattenute al trattamento.

Alla fine del 2015, 6605 delle 6946 persone (95%) nel database InfCare erano in ART. Un totale di 6395 persone era in trattamento da almeno sei mesi e il 95% di questi individui aveva una carica virale inferiore a 50 copie / ml. La percentuale è aumentata al 98%, quando 200 copie / ml è stato utilizzato come cut-off per la soppressione virale.

In sintesi, l'obiettivo 90-90-90 con il raggiungimento dell’irrilevabilità della viremia nel 73% degli individui affetti da HIV è stato raggiunto e superato, con il 90% di tutte le persone infettate diagnosticato, l'83% delle persone infette in trattamento, e il 78 % delle persone infettate con una carica virale soppressa (<50 copie / ml).

Gli Autori suggeriscono che ci sono diverse ragioni per il successo della Svezia:
  • • Le piccole dimensioni dell'epidemia.
    • La legislazione che obbliga i laboratori e medici a segnalare nuovi casi di HIV e ai pazienti di mantenere gli appuntamenti di follow-up.
    • Il collegamento dei pazienti ai centri di trattamento specializzati con team multidisciplinari.
    • L’accesso gratuito alla ART.
    • L’alto livello di aderenza alle linee guida nazionali per i fornitori di assistenza; dal 2014, queste linee guida hanno raccomandato ART per tutte le persone sieropositive.
Gli Autori concludono che "Non dobbiamo accontentarci di questi buoni risultati, ma dobbiamo continuare a migliorare le strategie di prevenzione e di aumentare i nostri sforzi per diagnosticare quelli ancora ignari della loro infezione".


Cosa ci insegna il caso svedese?
Direi anzitutto che puoi ottenere dei risultati solo se tutto punta a quei risultati.
Gli svedesi dicono “terapia subito per tutti” dal 2014, non hanno atteso troppe conferme, hanno scommesso sul fatto che l’HIV fosse una malattia come tutte le altre e che i pazienti -come tutti gli altri- dovessero essere curati subito.
Poi ci sono particolarità organizzative.
Poi c’è un aspetto critico, come l’obbligo legale di follow-up, una cosa che potrebbe far storcere il naso a molti.
Infine, naturalmente, il fatto di avere un database affidabile cui fare riferimento, [/URL=http://hivforum.info/forum/viewtopic.ph ... =90#p67247] proprio quello che non abbiamo in Italia[/URL].


Articolo scientifico su HIV MEDICINE: http://onlinelibrary.wiley.com/doi/10.1 ... 12431/full
Parti di questo post sono statte tradotte da: http://www.aidsmap.com/Sweden-the-first ... e/3083902/


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thunder82
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Re: HIV: Svezia il primo paese a raggiungere il target 90-90

Messaggio da thunder82 » venerdì 23 settembre 2016, 13:22

Ciao.


arrivo io...il solito pessimista complottista....no ma sono serio, ascoltate un attimo, giusto per discuterne.

La Svezia ha fatto benissimo (aveva anche condizioni "al contorno giuste"). Però mi sono chiesto......se per noi sia sempre un bene.

Ora , non voglio passare per cinico discutibile <edit automatico> ignorante....però ora c'è grande attenzione perchè noi s+ dobbiamo essere curati, ci hanno permesso di stare meglio e di non essere più fonte del contagio. Ma se dovessimo diventare un ghetto...cioè.....il 90 e oltre sanno del loro stato e si spera non facciano gli untori (sarebbero gente di <edit automatico>), di questi il 90% sono in terapia e di questi il 90% senza viremia.........

gli interessi economici scendono, gli interessi sociali dettati dalla pericolosità e entità dell'epidemia scemano e il famoso obiettivo di una "cura" nei prossimi anni, come diceva un articolo letto in un post qui di un medico che ammoniva :"Attenzione si vede all'orizzonte ma se molliamo adesso il traguardo non sarà così scontato e vicino (ho parafrasato)".

Che ne pensate?

Spero di aver reso l'idea senza beccarmi dell'opportunista egoista che pare contento se diventiamo in tanti così che siamo un problema più grosso e da gestire (che non è così).


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Dora
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Re: HIV: Svezia il primo paese a raggiungere il target 90-90

Messaggio da Dora » venerdì 23 settembre 2016, 13:49

uffa2 ha scritto:Cosa ci insegna il caso svedese?
Direi anzitutto che puoi ottenere dei risultati solo se tutto punta a quei risultati.
Gli svedesi dicono “terapia subito per tutti” dal 2014, non hanno atteso troppe conferme, hanno scommesso sul fatto che l’HIV fosse una malattia come tutte le altre e che i pazienti -come tutti gli altri- dovessero essere curati subito.
Poi ci sono particolarità organizzative.
Poi c’è un aspetto critico, come l’obbligo legale di follow-up, una cosa che potrebbe far storcere il naso a molti.
Infine, naturalmente, il fatto di avere un database affidabile cui fare riferimento, proprio quello che non abbiamo in Italia.
Quindi il caso svedese ci insegna che l'Italia raggiungerà l'obiettivo 90-90-90 - se va bene - nel 2090.
Si vogliono ridurre i tempi? Non ci vuole molto:

- si spostino i responsabili del COA a pulire provette,
- si obblighino gli infettivologi ad essere chiari e molto persuasivi con tutti i loro pazienti neo-diagnosticati sulla necessità di iniziare la terapia senza perdere neppure un giorno,
- si facciano campagne a tappeto perché chiunque abbia una vita sessualmente attiva faccia un test a cadenza costante,
- si approvi la PReP subito, libera e gratuita per chiunque la richieda.



uffa2
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Re: HIV: Svezia il primo paese a raggiungere il target 90-90

Messaggio da uffa2 » venerdì 23 settembre 2016, 14:40

Dora ha scritto:Quindi il caso svedese ci insegna che l'Italia raggiungerà l'obiettivo 90-90-90 - se va bene - nel 2090.
Si vogliono ridurre i tempi? Non ci vuole molto:

- si spostino i responsabili del COA a pulire provette,
- si obblighino gli infettivologi ad essere chiari e molto persuasivi con tutti i loro pazienti neo-diagnosticati sulla necessità di iniziare la terapia senza perdere neppure un giorno,
- si facciano campagne a tappeto perché chiunque abbia una vita sessualmente attiva faccia un test a cadenza costante,
- si approvi la PReP subito, libera e gratuita per chiunque la richieda.
Eh, se ci fosse un ministro della salute all'altezza di questo incarico... ma l'ultimo è stato Francesco de Lorenzo...


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Re: HIV: Svezia il primo paese a raggiungere il target 90-90

Messaggio da uffa2 » venerdì 23 settembre 2016, 14:42

thunder82 ha scritto:Ciao.


arrivo io...il solito pessimista complottista....no ma sono serio, ascoltate un attimo, giusto per discuterne.

La Svezia ha fatto benissimo (aveva anche condizioni "al contorno giuste"). Però mi sono chiesto......se per noi sia sempre un bene.

Ora , non voglio passare per cinico discutibile <edit automatico> ignorante....però ora c'è grande attenzione perchè noi s+ dobbiamo essere curati, ci hanno permesso di stare meglio e di non essere più fonte del contagio. Ma se dovessimo diventare un ghetto...cioè.....il 90 e oltre sanno del loro stato e si spera non facciano gli untori (sarebbero gente di <edit automatico>), di questi il 90% sono in terapia e di questi il 90% senza viremia.........

gli interessi economici scendono, gli interessi sociali dettati dalla pericolosità e entità dell'epidemia scemano e il famoso obiettivo di una "cura" nei prossimi anni, come diceva un articolo letto in un post qui di un medico che ammoniva :"Attenzione si vede all'orizzonte ma se molliamo adesso il traguardo non sarà così scontato e vicino (ho parafrasato)".

Che ne pensate?

Spero di aver reso l'idea senza beccarmi dell'opportunista egoista che pare contento se diventiamo in tanti così che siamo un problema più grosso e da gestire (che non è così).
Guarda, non sto neanche a darti spiegazioni sofisticate, faccio con te due conti.
Facciamo finta di guardare solo alla parte più ricca del mondo Europa e Nord America.
In queste due aree vivono “solo” 2.400.000 persone con HIV, meno del 10% delle persone contagiate in tutto il mondo.
Facciamo finta che la terapia per l’eradicazione potrà avere lo stesso prezzo che in Italia ha quella per eradicare l’HCV: circa 40.000 euro (prezzo alle ASL del trattamento col Sovaldi).
I numeri sono facili da tirare: sono novantasei-miliardi-di-euro per eradicare l’HIV solo in Europa e Nord America, credi a me per quelle cifre qualcuno che trova la strada per l’eradicazione prima o poi salta fuori.
Immagine
Nel frattempo però, questa cazzo di epidemia va fermata, perché è una vergogna che ci siano persone che ancora oggi si contagiano quando invece se tutti i sieropositivi fossero in terapia efficacemente soppressiva le nuovi infezioni sarebbero circa zero.
Ed è anche nel nostro interesse. Sono stufo di pensare che il mondo mi guarda come un mostro, se la fine dell’infezione venisse prima della fine della malattia, almeno potrei vivere con un peso in meno sulle spalle.


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thunder82
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Re: HIV: Svezia il primo paese a raggiungere il target 90-90

Messaggio da thunder82 » venerdì 23 settembre 2016, 14:52

uffa2 ha scritto:
thunder82 ha scritto:Ciao.


arrivo io...il solito pessimista complottista....no ma sono serio, ascoltate un attimo, giusto per discuterne.

La Svezia ha fatto benissimo (aveva anche condizioni "al contorno giuste"). Però mi sono chiesto......se per noi sia sempre un bene.

Ora , non voglio passare per cinico discutibile <edit automatico> ignorante....però ora c'è grande attenzione perchè noi s+ dobbiamo essere curati, ci hanno permesso di stare meglio e di non essere più fonte del contagio. Ma se dovessimo diventare un ghetto...cioè.....il 90 e oltre sanno del loro stato e si spera non facciano gli untori (sarebbero gente di <edit automatico>), di questi il 90% sono in terapia e di questi il 90% senza viremia.........

gli interessi economici scendono, gli interessi sociali dettati dalla pericolosità e entità dell'epidemia scemano e il famoso obiettivo di una "cura" nei prossimi anni, come diceva un articolo letto in un post qui di un medico che ammoniva :"Attenzione si vede all'orizzonte ma se molliamo adesso il traguardo non sarà così scontato e vicino (ho parafrasato)".

Che ne pensate?

Spero di aver reso l'idea senza beccarmi dell'opportunista egoista che pare contento se diventiamo in tanti così che siamo un problema più grosso e da gestire (che non è così).
Guarda, non sto neanche a darti spiegazioni sofisticate, faccio con te due conti.
Facciamo finta di guardare solo alla parte più ricca del mondo Europa e Nord America.
In queste due aree vivono “solo” 2.400.000 persone con HIV, meno del 10% delle persone contagiate in tutto il mondo.
Facciamo finta che la terapia per l’eradicazione potrà avere lo stesso prezzo che in Italia ha quella per eradicare l’HCV: circa 40.000 euro (prezzo alle ASL del trattamento col Sovaldi).
I numeri sono facili da tirare: sono novantasei-miliardi-di-euro per eradicare l’HIV solo in Europa e Nord America, credi a me per quelle cifre qualcuno che trova la strada per l’eradicazione prima o poi salta fuori.
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Nel frattempo però, questa cazzo di epidemia va fermata, perché è una vergogna che ci siano persone che ancora oggi si contagiano quando invece se tutti i sieropositivi fossero in terapia efficacemente soppressiva le nuovi infezioni sarebbero circa zero.
Ed è anche nel nostro interesse. Sono stufo di pensare che il mondo mi guarda come un mostro, se la fine dell’infezione venisse prima della fine della malattia, almeno potrei vivere con un peso in meno sulle spalle.
Grazie @uffa2 per i dati.

Condivido quasi tutto, anzi non è che quel poco non lo condivido. Ma vi viene il dubbio che i maggiori attori come la Gilead, la ViviCare ect hanno ANCHE interessi a continuare a vendere le pilloline che noi assumiamo. Nel momento in cui si crea la situazione del :"chi ce l'ha ce l'ha e gli altri sono a posto", otteniamo di superare (in parte) lo stigma che ci insegue, però la spinta dei s- (dai nella maggior parte) potrebbe meno interessarsi al fatto che i s+ possano essere curati.

Dal punto di vista economico il giro d'affari di 96 miliardi è interessante.... Mah... Valutando che in alcune nazioni meno sviluppate non potrebbero permettersela (e forse manco in italia per tutti) e che c'ê un forte business anche nel continuare a produrre i nostri tivicay, truvada, triumeq, striblid ect ect, soprattutto brevettando uno in filo meglio appena il brevetto del precedente sta per scadere, mi viene il dubbio che la spinta verso la cura non venga meno del tutto, ma almeno in parte.

Chiaro che non lo vorrei e condivido le motivazioni "pro" cura che hai portato


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Dora
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Re: HIV: Svezia il primo paese a raggiungere il target 90-90

Messaggio da Dora » venerdì 23 settembre 2016, 15:03

thunder82 ha scritto:vi viene il dubbio che i maggiori attori come la Gilead, la ViviCare ect hanno ANCHE interessi a continuare a vendere le pilloline che noi assumiamo.
Gilead è uno dei maggiori attori in campo per la ricerca di una cura, sta mettendo moltissimo denaro e impegnando scienziati in mezzo mondo in diverse ricerche, quindi no - a me quel dubbio non viene.



thunder82
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Re: HIV: Svezia il primo paese a raggiungere il target 90-90

Messaggio da thunder82 » venerdì 23 settembre 2016, 15:08

No no ma non demonizzavo nessuno, Gilead o chi altro. Facevo un discorso di interessi di settore e spinte emotive della collettività e mi piaceva confrontare il dubbio con voi. Non era una crociata ne tanto meno una caccia alle streghe (anche perché la magia ancora non c'è)

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Hope!
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Re: HIV: Svezia il primo paese a raggiungere il target 90-90

Messaggio da Hope! » venerdì 23 settembre 2016, 16:07

Approposito di hiv business, non credo proprio che non sia interesse far uscire una cura eradicante per hiv perché una cura costerà e in ogni caso il guadagno c'è sempre e sicuro cosi come per la sifilide che c'è da secoli. E abbattendo anche hiv dopo epatite c si abbasserà ancora di più la guardia e ci sarà un boom di infezioni... ovviamente ragionando lato marketing.



thunder82
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Re: HIV: Svezia il primo paese a raggiungere il target 90-90

Messaggio da thunder82 » venerdì 23 settembre 2016, 16:19

Mi piace la testolina di "Hope! ", ieri per la sua "speranza" oggi perché è quasi più malato di me [SMILING FACE WITH OPEN MOUTH AND TIGHTLY-CLOSED EYES]

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