Convinzione che se positivi ti chiamano

La condizione di sieropositività, la malattia da HIV e relativi problemi, di salute e no.
Ghebby
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Convinzione che se positivi ti chiamano

Messaggio da Ghebby » sabato 17 settembre 2016, 16:46

Ragazzi,
Io quando ho fatto il test e sono risultato positivo non ho ricevuto nessuna chiamata.
Ospedale pubblico di Milano.
Ritiro referti online. Mi ricordo ancora cosa c'era scritto:
positivo ad anticorpi HIV, si consiglia un approfondimento diagnostico.


Quindi non sempre chiamano se il test è positivo...



rospino
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Re: Convinzione che se positivi ti chiamano

Messaggio da rospino » sabato 17 settembre 2016, 17:51

Ghebby ha scritto:Ragazzi,
Io quando ho fatto il test e sono risultato positivo non ho ricevuto nessuna chiamata.
Ospedale pubblico di Milano.
Ritiro referti online. Mi ricordo ancora cosa c'era scritto:
positivo ad anticorpi HIV, si consiglia un approfondimento diagnostico.
Non sono perfettamente a conoscenza delle procedure al riguardo, ma credo che una struttura pubblica comunque non possa non provare a contattare coloro che risultano positivi a un test di screening per Hiv e che non ritirano o non consultano il referto. Per esempio in Toscana fino almeno a tre anni fa (ora non so, sinceramente), l'esito del test non non veniva pubblicato sul proprio Fascicolo sanitario elettronico per i noti motivi di privacy, purtroppo gestiti diversamente da regione a regione, a quanto pare.



Blast
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Re: Convinzione che se positivi ti chiamano

Messaggio da Blast » sabato 17 settembre 2016, 17:53

Io neanche ho ricevuto nessuna chiamata, solo un referto positivo


CIAO GIOIE

Ghebby
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Re: Convinzione che se positivi ti chiamano

Messaggio da Ghebby » domenica 18 settembre 2016, 14:43

Blast ha scritto:Io neanche ho ricevuto nessuna chiamata, solo un referto positivo
Ah ok perché sempre più spesso leggo gente convinta che se non riceve chiamata ritira un referto negativo...



skydrake
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Re: Convinzione che se positivi ti chiamano

Messaggio da skydrake » domenica 18 settembre 2016, 16:51

Invece la mia sieropositività fu comunicata secondo i protocolli in attuazione delle più generiche le linee guida del Ministero (compilate per più tipi di gravi eventi avversi):
http://www.salute.gov.it/imgs/c_17_pubb ... legato.pdf

Da notare che alcuni protocolli interni, es. di questa clinica privata, prevedono addirittura, se materialmente disponibile, la presenza di uno psicologo durante la comunicazione della diagnosi:
http://www.clinicagrimaldi.it/evento_avverso.pdf

Articolo discorsivo, ma molto dettagliato, sulla comunicazione dell "evento avverso" specifica per il paziente sieropositivo:
http://www.igorvitale.org/2014/03/17/co ... opositivo/

Io fui contattato dal mio medico di famiglia (precedentemente contattato dal Centro di infettivologia, sarà forse una modalità unica del Veneto o della mia ASL) che mi chiese di recarmi da lui, senza spiegare il motivo, ma raccomandosi che dovevo passare da lui il prima possibile. Non era ai capitato fino allora che mi chiamasse (tra l'altro non aveva nemmeno il mio cellulare).

Fu chiamato se non sbaglio anche Rospino, però con la motivazione che doveva ripetere un esame:
http://hivforum.info/forum/viewtopic.ph ... est#p47150

Come anche Firenze87:
http://hivforum.info/forum/viewtopic.ph ... etere+test

Nonché diversi altri di cui mi ricordo.
Le raccomandazioni del Ministero prevedono:

1) il luogo dove deve svolgersi il colloquio: luogo appartato e raccolto nel quale sia possibile comunicare senza interruzioni, garantendo assoluta riservatezza;

2) il momento : la comunicazione deve avvenire non appena accertato il fatto;

3) la modalità: il professionista deve spiegare con chiarezza la situazione, utilizzare modalità di linguaggio appropriate, non criticare, giudicare o censurare, non esprimere mai troppi concetti contemporaneamente, accertarsi che il messaggio trasmesso sia stato compreso correttamente, esprimere sempre un atteggiamento aperto e disponibile, guardare il paziente negli occhi mentre si sta parlando con lui, accompagnare le parole con i gesti e allo stesso tempo comprendere gli stati d’animo del paziente e le sue motivazioni; è importante dare al paziente la possibilità di esprimere le conoscenze che possiede riguardo alla malattia e ascoltare i suoi silenzi.

Riassumendo, si deve instaurare quello che si chiama un “rapporto empatico".

Fonte:
http://www.igorvitale.org/2014/03/17/co ... opositivo/

Notare che neè le linee guida ministeriali, né i protocolli locali che ho finora visto, prevedono esplicitamente che il paziente debba essere contattato subito via telefono, casomai "non appena accertato il fatto" delegando al personale medico la modalità di come contattare il paziente (certo, fare finta che nel 2016 non si sappia comporre il numero telefonico eventualmente lasciato dal paziente è piuttosto discutibile).
Il metodo invece di lasciare il referto da ritirare dopo molti giorni dal paziente, in solitudine e senza alcun supporto, viola tutti e tre i punti elencati qui sopra.



nuovo giorno
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Re: Convinzione che se positivi ti chiamano

Messaggio da nuovo giorno » domenica 18 settembre 2016, 19:11

A me hanno inviato una lettera a casa dicendomi di recarmi presso l'avis per comunicazioni in merito alle mie analisi



bugs
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Re: Convinzione che se positivi ti chiamano

Messaggio da bugs » domenica 18 settembre 2016, 19:21

A me hanno chiamato dicendo che il test effettuato doveva essere ripetuto e quindi di ripresentarmi :?



Blast
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Re: Convinzione che se positivi ti chiamano

Messaggio da Blast » lunedì 19 settembre 2016, 7:28

beh comunque a me non hanno chiamato per il semplice fatto che ho fatto il prelievo alle 10 di mattina de sabato e il referto era pronto alle 13:30...


CIAO GIOIE

rospino
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Re: Convinzione che se positivi ti chiamano

Messaggio da rospino » lunedì 19 settembre 2016, 7:34

skydrake ha scritto:Fu chiamato se non sbaglio anche Rospino, però con la motivazione che doveva ripetere un esame:
http://hivforum.info/forum/viewtopic.ph ... est#p47150
E' così, in effetti. Penso che in Toscana la procedura in questo genere di casi sia più o meno simile dappertutto; conosco anche un amico che aveva eseguito solo il test Elisa e che non era andato a ritirare il referto: è stato anche lui contattato telefonicamente dal reparto di Malattie infettive.



skydrake
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Re: Convinzione che se positivi ti chiamano

Messaggio da skydrake » lunedì 19 settembre 2016, 13:01

Blast ha scritto:beh comunque a me non hanno chiamato per il semplice fatto che ho fatto il prelievo alle 10 di mattina de sabato e il referto era pronto alle 13:30...
Perlomeno sono stati velocissimi e uno dei tre punti lo hanno rispettato.

Pensavo che dalle tue parti il protocollo di attuazione delle linee guida Ministeriali fosse:
"Ma che sta' a parla' de linee guida, non è mia competenza, non so' il tuo medico curante!'"

In effetti, se uno non è ancora stato preso in carico da infettivologa, a chi spetta la comunicazione dell'evento avverso?
Le linee guida non sono chiare.
Temo che ogni regione, se non ogni ospedale, faccia a modo suo.



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