L'hiv all'estero, sentite questa!
L'hiv all'estero, sentite questa!
Non faccio il nome del paese per privacy ma è in u.e. Per farla breve il mio amico ha scoperto in ospedale( non centro infettivi) di avere un sarcoma, li ha rivelato di essere positivo. I medici si sono arrabbiati molto e gli hanno detto che lui avrebbe dovuto dirglielo( ma un medico non dovrebbe trattare tutti come potenzialmente infetti!?!?!?schifato) il giorno dopo hanno avvertito il suo medico di base ( non il medico italiano ma quello dove vive ora) il quale con una mail lo ha fatto sentire peggio dello sterco dicendogli che se farà in futuro cosi con altri medici, lo denuncerà . Io gli ho consigliato di esporre lui una denucia contro l 'ospedale che l' ha sputtanato cosi , per violazione della privacy pero si è informato e la legge in questo paese prevede l'obbligo per il sieropositivo di avvertire il medico.
Che assurdità e che basso livello di civilità nonchè che ipocrisia... Se non glielo dici non si proteggono?
In italia non esiste un obbligo del genere vero?
Che assurdità e che basso livello di civilità nonchè che ipocrisia... Se non glielo dici non si proteggono?
In italia non esiste un obbligo del genere vero?
L'hiv all'estero, sentite questa!
Guarda mi rendo conto che sei arrabbiata per quel che sta accadendo al tuo amico.
Purtroppo questa malattia è subdola e ci attacca su più fronti, non ultimo a livello sociale.
Però... Noi abbiamo un diritto alla privacy, alle cure e il diritto all'eliminazione dello stigma.
Abbiamo, però, anche degli obblighi. Obblighi verso la collettività. L'obbligo di comportarci in maniera coscienziosa ed evitare ulteriori contagi.
Il tuo amico ha fatto una serie di errori a mio avviso.
Anzitutto non si è ancora curato. Ciò danneggia lui e danneggia il prossimo, in quanto è altamente infettiva una persona non in cura.
Inoltre danneggia se stesso, in quanto - anche se apparentemente sta bene - l'HIV, se non adeguatamente trattato, da parecchi danni.
Ha sbagliato, inoltre, ad essere andato in un paese diverso, senza avvertire il proprio medico di base e la sua assicurazione. Presumo che abbia un'assicurazione in quanto nel resto dell'Europa e del mondo è spesso necessaria un'assicurazione per poter avere un medico di base.
Tutti questi errori, sommati, hanno portato poi a questa spiacevole vicenda del sarcoma e della sfuriata dei medici.
È un periodo critico per te e per il tuo amico. Se la rabbia vi aiuta a superare questo momento sfogatevi. Arrabbiatevi.
Ma poi cercate di vedere le cose in maniera positiva. Grazie a questo episodio ora il tuo amico ha la possibilità di mettere ordine nella sua situazione riguardante la salute.
Il mio consiglio è quello di farlo venire in Italia e in maniera serena affrontate questo momento insieme, facendo ciò che è giusto fare:
- parlare con un infettivologo
- farsi prescrivere la cura
- seguirla
- rilassarsi un po' e vedere come va la storia del sarcoma.
A volte il caos ci serve ed entra nella nostra vita per una ragione. In questo caso può servire a mettere ordine in una situazione seria e delicata come quella del tuo amico.
Vi auguro che si aggiusti tutto e vi abbraccio.
Purtroppo questa malattia è subdola e ci attacca su più fronti, non ultimo a livello sociale.
Però... Noi abbiamo un diritto alla privacy, alle cure e il diritto all'eliminazione dello stigma.
Abbiamo, però, anche degli obblighi. Obblighi verso la collettività. L'obbligo di comportarci in maniera coscienziosa ed evitare ulteriori contagi.
Il tuo amico ha fatto una serie di errori a mio avviso.
Anzitutto non si è ancora curato. Ciò danneggia lui e danneggia il prossimo, in quanto è altamente infettiva una persona non in cura.
Inoltre danneggia se stesso, in quanto - anche se apparentemente sta bene - l'HIV, se non adeguatamente trattato, da parecchi danni.
Ha sbagliato, inoltre, ad essere andato in un paese diverso, senza avvertire il proprio medico di base e la sua assicurazione. Presumo che abbia un'assicurazione in quanto nel resto dell'Europa e del mondo è spesso necessaria un'assicurazione per poter avere un medico di base.
Tutti questi errori, sommati, hanno portato poi a questa spiacevole vicenda del sarcoma e della sfuriata dei medici.
È un periodo critico per te e per il tuo amico. Se la rabbia vi aiuta a superare questo momento sfogatevi. Arrabbiatevi.
Ma poi cercate di vedere le cose in maniera positiva. Grazie a questo episodio ora il tuo amico ha la possibilità di mettere ordine nella sua situazione riguardante la salute.
Il mio consiglio è quello di farlo venire in Italia e in maniera serena affrontate questo momento insieme, facendo ciò che è giusto fare:
- parlare con un infettivologo
- farsi prescrivere la cura
- seguirla
- rilassarsi un po' e vedere come va la storia del sarcoma.
A volte il caos ci serve ed entra nella nostra vita per una ragione. In questo caso può servire a mettere ordine in una situazione seria e delicata come quella del tuo amico.
Vi auguro che si aggiusti tutto e vi abbraccio.
Don't give up!
Re: L'hiv all'estero, sentite questa!
Sono un ragazzo, il mio amico veramente si sta curando da 20 giorni circa e non credo abbia fatto male a non avvertire il suo medico di base che ha dove vive ora. Neanche io ho detto nulla al mio, ma perchè? Qual è la necessità del dirglielo?
Re: L'hiv all'estero, sentite questa!
Se in uno Stato che non è l'Italia esiste per legge un obbligo di comunicare al medico di base la propria sieropositività, non capisco che bisogno ci sia di farsi tante domande. Non è una questione di necessità o di fare bene/male, ma di dovere. Quando ci si trasferisce all'estero, infatti, si accetta implicitamente di rispettare le norme di un altro paese.Mangaaa ha scritto:Sono un ragazzo, il mio amico veramente si sta curando da 20 giorni circa e non credo abbia fatto male a non avvertire il suo medico di base che ha dove vive ora. Neanche io ho detto nulla al mio, ma perchè? Qual è la necessità del dirglielo?
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La verità non esiste e la vita come la immaginiamo di solito è una rete arbitraria e artificiale di illusioni da cui ci lasciamo circondare.
L'hiv all'estero, sentite questa!
Scusa. Avevo letto Maga anziché Manga. Io il mio medico curante l'ho avvertito. In Italia non vi sono obblighi giuridici nel dirlo, però, se sei in cura, se ne accorge per via del codice di esenzione sanitaria che ti viene assegnato.Mangaaa ha scritto:Sono un ragazzo, il mio amico veramente si sta curando da 20 giorni circa e non credo abbia fatto male a non avvertire il suo medico di base che ha dove vive ora. Neanche io ho detto nulla al mio, ma perchè? Qual è la necessità del dirglielo?
Avvertire il medico è un'opportunità per te più che altro, in quanto hai un alleato in più nella gestione della malattia.
Ovviamente il medico curante, almeno in Italia, non può pretendere che lo si informi della cosa, né può denunciarti se non lo fai.
Parlo sempre dell'Italia. Non so altrove come funziona.
Comunque penso che anche lì dove si trova il tuo amico non si possa arrivare alla denuncia, altrimenti il medico l'avrebbe già fatta. La sclerata del medico è sicuramente fuori luogo, resta il fatto che - essendosi rotto il rapporto di fiducia da ambo i lati - è suo diritto cambiare medico, avvertendo il nuovo medico stavolta. Il medico di base va visto come un alleato e non come un nemico.
Il tuo amico è in cura ora, ma sarebbe stato preferibile che ci fosse andato prima di arrivare al sarcoma. Le nuove linee guida mondiali dicono chiaramente che è auspicabile iniziare la terapia il prima possibile, subito dopo la diagnosi.
Comunque la buona notizia è che è tutto rimediabile.
I miei sono consigli. Poi voi siete liberi di agire come meglio credete.
Don't give up!
Re: L'hiv all'estero, sentite questa!
Beh devo dire che l'Italia sotto questo punto di vista è al top rispetto a molte nazioni europee e mondiali, ovvero sulla privacy.
Comunque dò ragione a rospino, nel senso che purtroppo andare all'estero significa anche accettare le loro leggi; del resto non siamo obbligati ad andarci. Io ad esempio non andrei mai a vivere in paesi che non mi accettano o in cui vigono leggi a discapito della mia privacy (salvo necessità).
Io neanche ho detto nulla al mio medico di base (in realtà io non vedo il medico di base da 2 anni), ma in caso andassi all'estero probabilmente lo farei per non avere problemi
Comunque dò ragione a rospino, nel senso che purtroppo andare all'estero significa anche accettare le loro leggi; del resto non siamo obbligati ad andarci. Io ad esempio non andrei mai a vivere in paesi che non mi accettano o in cui vigono leggi a discapito della mia privacy (salvo necessità).
Io neanche ho detto nulla al mio medico di base (in realtà io non vedo il medico di base da 2 anni), ma in caso andassi all'estero probabilmente lo farei per non avere problemi
CIAO GIOIE
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Re: L'hiv all'estero, sentite questa!
Non capisco cosa c'entri qui la privacy, che riguarda sempre la persona e non la legislazione di uno stato, che anzi più è conosciuta più i legislatori di quello stato sono contenti, direi. Se quindi ci dici qual'è lo stato europeo che prevede l'obbligo per la persona sieropositiva di informare i propri medici curanti che si è sieropositivi dai un'informazione utile a tutti, direi.Mangaaa ha scritto:Non faccio il nome del paese per privacy ma è in u.e.
Re: L'hiv all'estero, sentite questa!
...e non solo: si può promuovere una commissione di etica al Parlamento Europeo
Re: L'hiv all'estero, sentite questa!
rospino ha scritto:Se in uno Stato che non è l'Italia esiste per legge un obbligo di comunicare al medico di base la propria sieropositività, non capisco che bisogno ci sia di farsi tante domande. Non è una questione di necessità o di fare bene/male, ma di dovere. Quando ci si trasferisce all'estero, infatti, si accetta implicitamente di rispettare le norme di un altro paese.Mangaaa ha scritto:Sono un ragazzo, il mio amico veramente si sta curando da 20 giorni circa e non credo abbia fatto male a non avvertire il suo medico di base che ha dove vive ora. Neanche io ho detto nulla al mio, ma perchè? Qual è la necessità del dirglielo?
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Infatti non ho proprio parlato di adire vie legali. Era una osservazione sull'arretratezza di certi paesi che dovrebbero essere sviluppati. Per me un paese che prevede un obbligo del genere è un paese molto ipocrita
Re: L'hiv all'estero, sentite questa!
Come scriveva Georg, se tu ci indicassi qual è questo paese della UE, faresti un grosso favore a tutti.Mangaaa ha scritto:Infatti non ho proprio parlato di adire vie legali. Era una osservazione sull'arretratezza di certi paesi che dovrebbero essere sviluppati. Per me un paese che prevede un obbligo del genere è un paese molto ipocrita
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La verità non esiste e la vita come la immaginiamo di solito è una rete arbitraria e artificiale di illusioni da cui ci lasciamo circondare.