la mamma di P. Scrivo qui perchè non so a chi rivolgermi avendo scoperto per caso la malattia di mia figlia. Spiego in breve....mia figlia vive da sola e io, ogni tanto, vado a casa sua a sistemarle un po' le sue cose, così ho scoperto che ha l'HIV. L'ha scoperto da circa un mese ed è stata anche ricoverata in un ospedale romano. Che posso fare? Lei ovviamente non mi dice nulla ed io non posso chiederle nulla, ma vorrei essere un po' rassicurata da qualcuno. Chi se la sente di incoraggiarmi? In questi giorni ho letto molto su questa patologia, so che ora si cura molto bene ma io vivo con un'angoscia indescrivibile, anche perchè mi dispiace tantissimo che mia figlia non se la senta di confidarsi, mi dispiace non poterla supportare ed aiutare a sfogarsi un po'. Credo che parlare con le persone che ci amano sia un primo passo verso l'accettazione e la cura.
So che si sta curando e facendo i primi controlli, so che prima di scoprire la sua malattia non stava bene ( ha avuto anche un herpes zoster) ma sto nel buio totale..... Lei è già una persona che di norma parla pochissimo e mai dei suoi problemi, sto male pensando che debba portare da sola questo peso. Che posso fare?
sono una mamma........
Re: sono una mamma........
Provo a risponderti io. Per quanto riguarda lo stato di salute di tua figlia, è importante che tu abbia capito ciò che hai già scritto, ovvero che assumere correttamente la terapia che le è stata prescritta, e che nella maggior parte dei casi è composta da una singola compressa al giorno (e comunque quasi mai da più di tre), le permetterà di fare una vita normale, di poter avere un giorno dei figli sieronegativi e di avere un'aspettativa di vita di una persona sieronegativa.mammadipi ha scritto:la mamma di P. Scrivo qui perchè non so a chi rivolgermi avendo scoperto per caso la malattia di mia figlia. Spiego in breve....mia figlia vive da sola e io, ogni tanto, vado a casa sua a sistemarle un po' le sue cose, così ho scoperto che ha l'HIV. L'ha scoperto da circa un mese ed è stata anche ricoverata in un ospedale romano. Che posso fare? Lei ovviamente non mi dice nulla ed io non posso chiederle nulla, ma vorrei essere un po' rassicurata da qualcuno. Chi se la sente di incoraggiarmi? In questi giorni ho letto molto su questa patologia, so che ora si cura molto bene ma io vivo con un'angoscia indescrivibile, anche perchè mi dispiace tantissimo che mia figlia non se la senta di confidarsi, mi dispiace non poterla supportare ed aiutare a sfogarsi un po'. Credo che parlare con le persone che ci amano sia un primo passo verso l'accettazione e la cura.
So che si sta curando e facendo i primi controlli, so che prima di scoprire la sua malattia non stava bene ( ha avuto anche un herpes zoster) ma sto nel buio totale..... Lei è già una persona che di norma parla pochissimo e mai dei suoi problemi, sto male pensando che debba portare da sola questo peso. Che posso fare?
Penso che sia impossibile darti un consiglio su quale sia la cosa migliore dal punto di vista psicologico, perché tutto dipende dal suo stato d'animo e dal rapporto che avete. E' un terno al lotto. Se tu le dicessi che hai scoperto che ha l'HIV, potrebbe avere un rifiuto e vivere la tua intromissione, per quanto involontaria essa possa essere stata, come una violazione della sua privacy e della sua intimità, oppure potrebbe anche esserti grata per aver fatto tu un passo verso di lei.
Rivedendo con questa variabile il percorso che ho fatto nell'accettazione di me stesso, mi rispecchierei all'inizio più nella prima opzione che ho descritto, mentre adesso sarebbe completamente diverso, e forse sarebbe bello sapere che mia madre sa di me, che si è informata correttamente, che vuole solo starmi vicina e che non vuole farmi sentire la sua preoccupazione.
Re: sono una mamma........
Quoto rospino.....
Chissà magari lo ha fatto di proposito a farsi scoprire.....
Beh stalle vicino, fai la mamma di sempre, abbracciala più che puoi.... Non è cambiato nulla nel vostro rapporto e non cambierà per questo chiamiamolo problemino , fatti sentire vicina e prova a far finta che il problema non esista , vedrai che le farai del bene .
Come hai fatto a scoprirlo ?
Chissà magari lo ha fatto di proposito a farsi scoprire.....
Beh stalle vicino, fai la mamma di sempre, abbracciala più che puoi.... Non è cambiato nulla nel vostro rapporto e non cambierà per questo chiamiamolo problemino , fatti sentire vicina e prova a far finta che il problema non esista , vedrai che le farai del bene .
Come hai fatto a scoprirlo ?
Re: sono una mamma........
A mio avviso, se proprio vuole dire che lo sai, meglio non adesso.
Occorre informarsi e prepararsi molto bene prima.
Personalmente ho sempre evitato dare il benché minimo accenno a mia madre per qualunque problema di salute, di lavoro ecc.
Se ho problemi, l'ultima cosa che vorrei e avere attorno una persona ansiogena come era mia madre, che un po' il suo pathos, un po' la sua confusione per le cose che non conosceva bene, finiva con l'ingigatire tutto e così dovevo, con grandissimo fastidio, occuparmi anche di lei e le sue domande elementari al medico o dall'infermiere. Alla fine ero io a doverla rassicurare.
Questa malattia non è delle più semplici. È quella che ha lo stigma maggiore in assoluto. La ricerca medica ha fatto negli ultimi notevoli progressi (ogni pochi anni cambiano quasi tutti i farmaci con altri migliori), ma al di fuori dei reparti di infettivologia non sanno trattarla. I medici di base stessi il più delle volte sono informati sulle pratiche ambulatoriali specifiche di 10 anni fa, i dentisti di 10-20 anni fa e la gente comune di 20-30 anni fa. Per non parlare di internet e le varie leggende metropolitane, le più fuorvianti, alcune pericolosissime.
Pertanto è difficile per una persona qualsiasi (che non frequenta infettivologi e psicologi specializzati su questa malattia) informarsi adeguatamente ed essere di effettivo aiuto. O peggio ancora, spesso finisce con l'aggiungere problemi ai problemi. Ad esempio, nel parlare di futuri figli (possibilissimi con le tecniche giuste), sul cibo (es. l'alcool non interagisce con nessun farmaco utilizzato in tale ambito, come quasi qualsiasi altro cibo, ad eccezione di pochissimi come il pompelmo), su rimedi vari di salute (in erboristeria ci sono invece diversi preparati pericolosi, come l'Iperico e l'Artiglio del Diavolo).
E cosa molto importante, aiutarla dal punto psicologo non è affatto facile. Personalmente ho sempre preferito una madre tranquilla e sorridente, anche ignara di tutto, che quando andavo da lei mi parlava di cugini e nipoti, di cene di natale e del giardino da sistemare, che piuttosto di una persona preoccupata attorno che cerca di aiutarmi ma non sa come fare e si preoccupa ancora di più.
La cosa che in definitiva apprezzo di più è un ambiente familiare di calore e tranquillità, non di paura e agitazione.
Occorre informarsi e prepararsi molto bene prima.
Personalmente ho sempre evitato dare il benché minimo accenno a mia madre per qualunque problema di salute, di lavoro ecc.
Se ho problemi, l'ultima cosa che vorrei e avere attorno una persona ansiogena come era mia madre, che un po' il suo pathos, un po' la sua confusione per le cose che non conosceva bene, finiva con l'ingigatire tutto e così dovevo, con grandissimo fastidio, occuparmi anche di lei e le sue domande elementari al medico o dall'infermiere. Alla fine ero io a doverla rassicurare.
Questa malattia non è delle più semplici. È quella che ha lo stigma maggiore in assoluto. La ricerca medica ha fatto negli ultimi notevoli progressi (ogni pochi anni cambiano quasi tutti i farmaci con altri migliori), ma al di fuori dei reparti di infettivologia non sanno trattarla. I medici di base stessi il più delle volte sono informati sulle pratiche ambulatoriali specifiche di 10 anni fa, i dentisti di 10-20 anni fa e la gente comune di 20-30 anni fa. Per non parlare di internet e le varie leggende metropolitane, le più fuorvianti, alcune pericolosissime.
Pertanto è difficile per una persona qualsiasi (che non frequenta infettivologi e psicologi specializzati su questa malattia) informarsi adeguatamente ed essere di effettivo aiuto. O peggio ancora, spesso finisce con l'aggiungere problemi ai problemi. Ad esempio, nel parlare di futuri figli (possibilissimi con le tecniche giuste), sul cibo (es. l'alcool non interagisce con nessun farmaco utilizzato in tale ambito, come quasi qualsiasi altro cibo, ad eccezione di pochissimi come il pompelmo), su rimedi vari di salute (in erboristeria ci sono invece diversi preparati pericolosi, come l'Iperico e l'Artiglio del Diavolo).
E cosa molto importante, aiutarla dal punto psicologo non è affatto facile. Personalmente ho sempre preferito una madre tranquilla e sorridente, anche ignara di tutto, che quando andavo da lei mi parlava di cugini e nipoti, di cene di natale e del giardino da sistemare, che piuttosto di una persona preoccupata attorno che cerca di aiutarmi ma non sa come fare e si preoccupa ancora di più.
La cosa che in definitiva apprezzo di più è un ambiente familiare di calore e tranquillità, non di paura e agitazione.
Re: sono una mamma........
Vi ringrazio molto per la vostra partecipata risposta, ho potuto finalmente parlare con persone competenti e intelligenti. Ho capito che non debbo dirle nulla, se vorrà me ne parlerà lei. E' una donna grande, sempre responsabile per il suo lavoro, poco comunicativa con noi genitori e rispetterò questa sua natura.
Come l'ho scoperto? Ho trovato analisi, farmaci e un suo diario dove annota tutti i suoi sintomi. Detto così sembra che io la spii, ma è solo capitato mettendo un po' ordine nel suo appartamento. L'avrà fatto volutamente?
Fortunatamente sono una persona molto controllata, abituata a farmaci e medici( ho avuto un tumore tre anni fa), ho una mentalità aperta che non mi porta mai a stigmatizzare, forse riuscirei pure ad aiutarla psicologicamente....le direi che domandarsi :"Perchè proprio a me?"non serve a nulla, anzi le malattie vanno accettate per combatterle.
So che si cura in un centro molto valido, questo è già un buon punto di partenza, vero?
Vi ringrazio molto e vi auguro un buon 2016!
Come l'ho scoperto? Ho trovato analisi, farmaci e un suo diario dove annota tutti i suoi sintomi. Detto così sembra che io la spii, ma è solo capitato mettendo un po' ordine nel suo appartamento. L'avrà fatto volutamente?
Fortunatamente sono una persona molto controllata, abituata a farmaci e medici( ho avuto un tumore tre anni fa), ho una mentalità aperta che non mi porta mai a stigmatizzare, forse riuscirei pure ad aiutarla psicologicamente....le direi che domandarsi :"Perchè proprio a me?"non serve a nulla, anzi le malattie vanno accettate per combatterle.
So che si cura in un centro molto valido, questo è già un buon punto di partenza, vero?
Vi ringrazio molto e vi auguro un buon 2016!
Re: sono una mamma........
Capisco la tua agitazione. Io sono sieropositivo da poco. L'ultima cosa che vorrei è che mia mamma lo scoprisse. È di natura molto ansiosa. Reagirebbe malissimo. Dovrei gestire la sua ansia e la mia. Fossi in te per ora non direi nulla. Se io venissi a sapere che mia madre ha rovistato tra le mie cose mi sentirei sotto assedio. Per ora stalle vicino come hai sempre fatto. Informati il più possibile. Sia su questo forum, sia in qualche reparto. Quando sarà te ne parlerà lei. Quando si sentirà pronta a farlo. Una cosa non devi fare MAI. Parlarne con le tue amiche. Ho letto in questo forum di una mamma di un ragazzo che ha parlato con le amiche e, nel giro di un anno, lo sapeva tutto il paese, parroco compreso. Se succedesse una cosa simile sarebbe un danno irreparabile per la vita di tua figlia, considerando tutta l'ignoranza su questa malattia.
Forza e coraggio.
Don't give up!
Rocco80
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Gutta cavat lapidem
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Rocco80
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Re: sono una mamma........
Rocco sicuramente non parlo con nessuno, ci mancherebbe altro! Però quello che hai scritto, di andarmi ad informare anche in qualche reparto mi sembra una buona idea. Anche qui con voi, in questi giorni passati, ho imparato molto e continuerò ad imparare.
Re: sono una mamma........
Infatti è il post più bello che io abbia letto. [emoji173]️
Rocco80
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Gutta cavat lapidem
Rocco80
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Gutta cavat lapidem
Don't give up!
Re: sono una mamma........
Vi ringrazio per quello che dite.........probabilmente combattere da tre anni contro un tumore mi ha fatto capire molto sulla nostra fragilità ed è per questo che non poter aiutare mia figlia mi fa sentire inutile e impotente.